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Autore: Nemesis_Kali    04/09/2014    2 recensioni
Tratto dalla One shot
- Si morse un labbro al pensiero di quel dibattito. Urla. Strepiti. Martelletti che sbattevano duramente sul legno. Uomini che fermavano altri uomini. Molti furono contrari all'idea. Lei non era adatta. Perché lei? Era la figlia di un mugnaio, non una nobile. Non aveva la conoscenza adeguata. Non bastava. Era una pulce in confronto ad altre dame.
[...]
Lei sarebbe stata l'ultima.
Tutti lo sapevano, a parte lei. -
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi.

Era notte. Una notte davvero speciale per la giovane donna. Si era concessa un pisolino nell'attesa del suo grande momento. Si alzò in fretta e furia e si guardò allo specchio.

I lunghi capelli riccioluti le ricadevano morbidi sulle esili spalle. Stava cercando di domare la sua chioma ribelle quando un ricordo la colse all'improvviso. Si ricordò dell'enorme sala in cui era stata condotta. Le vennero in mente tutti quei volti sconosciuti che la fissavano con astio, quasi fosse colpa sua. Si morse un labbro al pensiero di quel dibattito. Urla. Strepiti. Martelletti che sbattevano duramente sul legno. Uomini che fermavano altri uomini. Molti furono contrari all'idea. Lei non era adatta. Perché lei? Era la figlia di un mugnaio, non una nobile. Non aveva la conoscenza adeguata. Non bastava. Era una pulce in confronto ad altre dame.

La decisione era ormai stata presa, aveva annunciato una voce femminile. Il volto di quella donna sarebbe rimasto per sempre scolpito nei ricordi della giovane. Due occhi di ghiaccio, una carnagione esangue, un'espressione dura e severa, portata come se fosse una maschera. Fu lei a darle la sua maschera. La volpe. La volpe era il simbolo del suo popolo. Un simbolo radicato fin dalle loro origini.

Lei sarebbe stata l'ultima.

Tutti lo sapevano, a parte lei.

La giovane donna si sistemò i ricci e il vestito bianco candido. Si truccò in modo da risultare di un pallore mortale.

 

Claudia?

 

Una voce la chiamava. La giovane si voltò ma non vide nessuno. Era sola nella camera, la sua stanza, semplicemente composta da un letto ed un armadio. Aveva anche uno specchio, non molto grande, ma sufficientemente esteso per permetterle di vedere se stessa dalle spalle alla testa. Sospirando prese a controllare che fosse tutto perfetto.

 

Claudia!

 

La ragazza si fermò e si affacciò alla finestra della sua stanza. Guardò in ogni direzione. Controllò minuziosamente ogni angolo ma nulla... Solo il silenzio la accompagnava nella sua preparazione. Prese un profondo respiro mentre si poneva la maschera sul viso. Afferrò il mantello e lo indossò. Tutte azioni così semplici, così... normali. Ma ognuna di loro nascondeva un significato. Claudia sospirò ed uscì dalla sua stanza. Quello era un viaggio che andava compiuto solo una volta e seguendo le regole.

Percorse il corridoio con una smorfia sulle labbra. Le labbra. L'unico tono di colore di tutta la sua figura. Erano due perfette linee rosse come il sangue.

Si mise le scarpe ed uscì di casa.

La giovane stava camminando per la solita strada mentre una morsa le stringeva il cuore. Sapeva, da quando era stat scelta, che non sarebbe mai tornata. Sospirò.

 

Claudia... Mi dispiace.

 

La donna si voltò. Quel sussurro. Quella voce.

 

- Bill!- urlò a pieni polmoni guardandosi attorno. Non era possibile. Lui se ne era andato. La aveva abbandonata quando aveva saputo che lei sarebbe stata l'ultima. Nessuna voce, nessun sussurro arrivarono in risposta.

Claudia sospirò affranta mentre riprendeva il suo cammino. Camminava senza sapere dove doveva davvero andare. Era come se stesse seguendo un odore. Un odore familiare.

 

Cannella.

 

Sussurrò la voce. La giovane si fermò ancora ma non vide nulla. Come le altre volte. Prestando più attenzione all'odore si accorse che la voce aveva ragione. Era odore di cannella. L'aroma che preferiva tra tutti. Rimase immobile per qualche istante, completamente attonita.

Riprese e, dopo una buona mezz'ora, arrivò alle pendici di una collinetta. La salì senza alcuna difficoltà e si osservò attorno. Di fronte a lei la luna. Enorme, perfetta nella sua superficie irregolare, brillante. Dietro di lei la strada e attorno la pianura verdeggiante. Claudia osservò lo spazio circostante in silenzio. Nessuno sapeva cosa succedeva esattamente alle giovani che venivano mandate fuori, da sole, verso l'ignoto.

 

- Perché sono qui? Cosa volete da me? Chi siete?- domandò. La giovane non sapeva nulla. E come avrebbe potuto? Era uno dei segreti meglio custoditi.

Nessuna risposta giunse e la giovane si sentì presa in giro. Forse le altre ragazze fuggivano prese dalla vergogna di essersi fatte giocare così facilmente dal burlone di turno. La donna si accorse che poco più in basso c'era uno specchio lacustre mai visto. Come aveva potuto non accorgersene? Non era di certo piccolo ed insignificante...

 

Specchiati, amore.

 

Sentì queste due parole nella sua testa. Un singhiozzo tentò di sfuggirle dalle labbra ma lei lo trattenne con tutte le sue forze. Scese dalla collinetta e arrivò sulle sponde di qual lago sconosciuto. Lo osservò in trance. Non vedeva se stessa riflessa. Anzi. Vedeva giovani fanciulle completamente diverse da lei eppure tutte avevano qualcosa che le univa. Il frammento di una maschera. Come l'aveva riconosciuto?

Semplice. Il volto delle giovani aveva un punto, diverso per ciascuna di loro, coperto dalla porcellana della maschera.

Claudia capì cosa stava per succedere.

 

- Ballare... Fino alla morte?

 

Esatto, tesoro. Siete delle Danzatrici per un motivo.

 

- Ma io non so ballare. Non ho mai ballato!

 

Sei qui. Vuol dire che hai un'abilità. Devi esprimerla.

 

- Ma...

 

Niente ma, tesoro.

 

- Chi sei?

 

Sono la Luna. Ma per ogni umano costituisco l'altra faccia della medaglia. Molti di voi non trovano la loro... "Anima gemella". Io la rappresento perché, ovunque vi troviate, siete sempre sotto lo stesso cielo. Il mio.

 

- Per questo motivo... Hai la voce di Bill...

 

Esatto tesoro. Ora... Balla per me. Balla per portare a compimento la tua vita.



Note dell'autrice.

Salve, gente! Dopo un anno, un anno credo, di assenza sono tornata con questa. Ho pentordici storie in corso ma non importa. Mi andava di crivere questa one shot, la mia prima ora che ci penso, e... che altro devo dirvi?
Nulla di che. Spero vi sia piaciuta, se volete lasciare un commentino mi fareste felice.
Ergo... Alla prossima.
Ciao!
- Nim
   
 
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