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Autore: Lovely_Deia    04/09/2014    0 recensioni
"Abbiamo iniziato a guardarci per alcuni secondi, i suoi occhi azzurri aggressivi contro i miei dolci color nocciola."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Guardo un'ultima volta la mia casa, quella dove ho passato l'infanzia, i momenti più belli e anche quelli più brutti della mia vita. Mi rendo conto che è il momento di partire e lasciarmi tutto alle spalle. Voglio iniziare una nuova vita anche se il passato non si può cancellare.

Il taxi mi sta aspettando. Abbraccio forte mia madre, il suo profumo confortante e mio padre che mi bacia la fronte e mi raccomanda di stare attenta, - Chiamaci appena arrivi-. 

Non smetteranno mai di preoccuparsi. Sono la più piccola in famiglia e penso mi vedano ancora come una bambina. Ma proprio per questo non potrò mai ringraziarli abbastanza per quello che fanno per me, mi hanno fatto capire quello che è giusto e quello che è sbagliato.. ma ora credo sia arrivato il momento di capire e decidere da sola.

- È questo il palazzo, signorina - esclama l'uomo baffuto alla guida del taxi destandomi dai miei pensieri. Scendo dall'auto e ammiro il palazzo, è piuttosto antico ma in buono stato, l'avevo visto solamente in fotografia ed è incantevole. Abiterò all'ultimo piano, quello con il balcone più grande in pietra. Non perdo tempo, sono parecchio curiosa.

Recupero le mie valigie e mi avvicino al portiere.

-Salve sono Delizia Leone. La mia coinquilina dovrebbe avermi lasciato le chiavi - - Certo controllo subito, potrebbe dirmi il cognome? - sembra un uomo cordiale. Cerco nella borsa il bigliettino con il nome della ragazza, me l'ero segnato appunto per un motivo del genere - Gardini? - domando poco convinta.

- certo Claire – mi porge un mazzo di chiavi - ecco a te! mi ha lasciato anche questo. - dice passandomi un foglio di carta piegato, l'ho ringraziato.

Superato un piccolo giardino ben curato con fiori colorati e cespugli trovo un ascensore piuttosto vecchio affiancato da una rampa di scale, premo l'interruttore e aspetto, non sarei mai riuscita a salire le scale con le due valigie pesanti.

Una volta aperte le porte sul mio piano, mi trovo davanti ad un piccolo pianerottolo con solamente la nostra porta in legno scuro. Cerco di aprirla con successo e quella che vedo, si può dire assomigli alla casa dei miei sogni: c'è una grande sala dalle pareti color panna che accoglie chi entra, con un divano in pelle beige e appoggiato sul parquet di legno chiaro c'è uno di quei tappeti bianchi pelosi che ho sempre voluto, la tv è proprio di fronte su un tavolino basso nero e tre grandi finestroni sulla sinistra si affacciano in strada con il balcone. Già sento mia questa casa.

Il rumore di qualcosa che cade attira la mia attenzione, proviene dalla stanza a destra del piccolo corridoio adiacente, una piccola palla di pelo grigia si sposta guardinga verso di me, è un gatto dai grandi occhi verdi e quella dietro di lui dovrebbe essere la camera di Claire. Riesco a vedere un letto matrimoniale in ferro con un candido piumone bianco ma ciò che mi interessa realmente è la mia stanza che si trova dalla parte opposta. Ha le pareti verdeacqua che danno un'aria rilassata al posto, la moquette chiara accarezza morbida i miei piedi. Nell'insieme è una stanza piuttosto spoglia con una scrivania in legno vicino ad una finestra con tende bianche, una cassettiera ed un semplice letto singolo dalle lenzuola blu scuro.. penso che inizierò ad arredarla con piccoli tocchi personali come soprammobili colorati, non voglio sentirmi a disagio nella mia stessa camera.

Siedo sul materasso testandone la morbidezza. È il momento di disfare le valigie, quando sento suonare il campanello, almeno credo sia quello. Apro la porta e mi ritrovo davanti un ragazzo all'incirca della mia età, è moro con la pelle abbronzata ricoperta di tatuaggi, probabilmente non si aspettava di trovarmi lì.

- Ciao! Clay è in casa? - ha una voce bassa, gutturale ed un sorriso magnifico.             - No, non so dirti dove sia con precisione -  non sapevo neanche che faccia avesse in realtà. - Oh, davvero? peccato.. sarà al lavoro. Comunque io sono Sergio ed abito al piano di sotto e non sono un malintenzionato, tranquilla - ha subito detto grattandosi la guancia coperta dalla scura barba folta, sorrido non sapendo come rispondergli, forse dovrei presentarmi anch'io.

- Oh piacere! Io sono Delizia, la nuova coinquilina di Claire -

- Giusto dovevo immaginarlo! Clay mi ha parlato di te ma non pensavo fossi così bella -

È una conversazione piuttosto imbarazzante, credevo si vedessero solo nei film i vicini di casa che si vengono a presentare poco dopo il tuo arrivo, l'ho ringraziato e prima di andarsene mi ha chiesto di dire a Claire che la cercava. Penso probabilmente che sia il suo ragazzo.

Sedendomi su uno sgabello della grande cucina bordeaux apro il foglio che mi ha lasciato la mia coinquilina. Contiene una lista di ingredienti;  

"- pane,

- insalata,

- cioccolata,

- yogurt alla fragola, ..."

Devo farle la spesa? Che sfacciata! Non si è neanche presentata e già mi chiede favori?

*****************

Vengo svegliata dal rumore della porta principale che si apre, mi sono addormentata  sul divano guardando la televisione. Scruto l'entrata in cerca della mia coinquilina e ciò che si prospetta davanti ai miei occhi è una ragazza dalla pelle di porcellana coi capelli color mogano ondulati e gli occhi di un azzurro intenso, contornati da un pesante trucco nero. Mi avvicino titubante, sembra scontrosa ma non ci sono dubbi, è Claire.

- Ciao sono Delizia - Ha diversi tatuaggi sulle braccia e sul décolleté, una fisionomia formosa ma seducente, mi ringhia addosso il suo nome ignorando la mia mano tesa.

D'accordo.. non mi sarei mai aspettata una persona del genere. Ha un bel caratterino questo è certo ma non demordo, la seguo sulla soglia della sua stanza.

- oggi è venuto qua il ragazzo del piano di sotto, ti cercava -

- bene. Grazie - risponde asciutta, è un gran passo avanti ma la mia presenza non sembra gradita, spero sia solo una mia impressione.. è tarda notte, meglio dormirci sopra.

-

La mattina seguente mi sono svegliata davvero presto, l'eccitazione per il cambiamento non è ancora scemata, voglio riuscire a stabilire un buon rapporto con Claire, in fin dei conti dovrò passare con lei ancora diversi anni della mia vita.

Sgattaiolo fuori dalla mia camera da letto e raggiungo la cucina, preparerò la colazione per entrambe, quelle poche cose che ci sono nella dispensa penso le piacciano.  

Voltandomi per togliere il caffè dal fornello me la ritrovo davanti, reprimo il piccolo urlo che cerca di scappare dalle mie labbra.

- Buongiorno. Non pensavo di essere così brutta - dice lei. Ha una bellissima voce roca come quelle delle telefonie erotiche. Scuoto la testa scacciando via quel pensiero e le porgo una tazza vuota - Oh no! Mi hai sorpresa.. Ti stavo preparando il caffè - annuisce sorridendo appena, penso sia il momento giusto per conoscerci meglio, sedute una di fronte all'altra sugli sgabelli d'acciaio della cucina.

Abbiamo iniziato a guardarci per alcuni secondi, i suoi occhi azzurri aggressivi contro i miei dolci color nocciola.

- Allora di cosa ti occupi? Sergio mi ha detto che lavori -

- Non sa mai farsi gli affari suoi -

- State insieme? Ti cercava e allora l'ho pensato. È un bel ragazzo in fin dei conti.   Tranquilla non mi interessa..- lentamente il suo sopracciglio destro si è alzato, stavo molto probabilmente parlando troppo.. -Scusami! Non sono affari miei -

- Accidenti! Pensavo non ti saresti più fermata. Comunque non sto con Sergio.. è gay. - sono abbastanza stupita, non me lo sarei mai aspettata -E faccio la segretaria in un'azienda poco conosciuta - ha continuato. Non ce la vedo proprio vestita con il tailleur, probabilmente non è una delle tante tipiche segretarie.

- Ma dai? Io invece lavoro in un bar poco distante, il "The Great Gatsby" lo conosci? - afferro un biscotto al cioccolato dal sacchetto sul bancone - Ci sono andata un paio di volte - risponde vaga, - È molto carino vero? Parlami un pò di te. Io prima abitavo in provincia ma ultimamente venivo sempre più spesso qui e.. allora mi sono trasferita. Mi ha convinta mio fratello sai? So di essere capace.. -

- Molto bello! Ma non ho tempo per ‘ste cazzate. La mattina non parlo - ha risposto fredda interrompendomi. È scesa dallo sgabello e si è diretta verso il lavandino per appoggiarci la tazza, l'ho seguita con lo sguardo in silenzio. Mi sento presa in giro, un momento prima stavamo parlando ed ora è sparita, Claire è una ragazza davvero arrogante.

- D'accordo.. - ho sbuffato, se non voleva conoscermi perlomeno dovevo mettere in chiaro alcune cose. L'ho raggiunta nella sua camera.

- Sai.. non penso proprio di voler fare la spesa al posto tuo. Per chi mi hai presa? - le ho detto affrontandola.

- Abiti qui anche tu, non vedo il problema - questo era troppo!

- non ti sei neanche presentata e già mi chiedi di far qualcosa, non ha una logica –

- non pensavo fosse così importante -

Questa ragazza aveva mai avuto a che fare con un altro essere umano?

- almeno potresti provarci! Io ci provo. - così dicendo sono tornata in camera mia. Non sarei mai andata d'accordo con lei, eravamo troppo diverse l'una dall'altra.

***********

Sono passati diversi mesi dal giorno del mio arrivo, mia madre mi ha spedito i pacchi rimanenti e la mia stanza ha preso vita. Ho cambiato le tende e messo qualche libro sulla scrivania. Il rapporto con Claire non è migliorato, alcune volte non riusciamo neanche a stare nella stessa stanza insieme, è una situazione orribile ma dove potrei andare altrimenti?

Questa sera ho il turno al locale fino a tarda notte e la pioggia che cade arrabbiata dal cielo non è di certo un buon auspicio, la maggior parte dei clienti infatti è rimasta a casa.

- Oggi è proprio vuoto - esclama Jacopo, il mio collega. È stato assunto poco prima di me, però mi piace ha il senso dell'umorismo e le serate passano piacevoli in sua compagnia. Lo squillo del telefono fisso ci sorprende, faccio cenno a lui di rispondere, sarà sicuramente qualche persona che vuole prenotare un tavolo, ma non è così, ritorna dopo poco serio in volto - è per te Delizia.-

- Per me? Chi mi cerca all' una di notte? Alla cornetta la voce di un uomo mi comunica che la mia coinquilina è stata ricoverata in ospedale, con tutto il male che le voglio non le augurerei mai una cosa simile.

Non ho la macchina e sono costretta a chiamare un taxi che mi porti da lei.

Tutto è silenzioso, l'ospedale mi ha sempre messo un po’ di timore, non ci mettevo piede da quando mia sorella maggiore ha avuto l'appendicite a tredici anni.

Un'infermiera corpulenta mi porta alla stanza di Claire, mi hanno dato il permesso di entrare siccome sono l'unica per lei.. l'unica? È davvero strano..

Apro lentamente la porta e la vedo, sta dormendo. Ha diversi lividi in faccia e un collare intorno al collo, al suo braccio è attaccata una flebo e sento una morsa stringermi il cuore, sta davvero peggio di quanto mi aspettassi. Povera Claire, cos'è successo? Perché non ha nessuno? Si crea quella corazza dura, impenetrabile che nasconde tante insicurezze e tanta solitudine, perché?

"Lo so Clay, non mentirmi."

Durante l'orario delle visite ci ha raggiunte Sergio, ed è davvero preoccupato.

- Come sta? Cos'è successo?- mi domanda accarezzandole i capelli, - l'hanno messa in coma farmacologico per vedere se è stabile, dovrebbe svegliarsi entro oggi, ha avuto un incidente stradale.. - rispondo stringendomi le spalle.

- Oh Delizia si sistemerà tutto vedrai. Clay è forte - mi abbraccia con un gesto improvviso, - lo so, ritornerà più fastidiosa di prima - sussurro guardandola mentre è in chissà quale sogno.

*******************

Nel pomeriggio ha riaperto gli occhi, sembra sentirsi bene anche se indolenzita. Non ricorda niente dell'incidente, deve aver perso i sensi con l'impatto.

Per alcuni accertamenti passerà altri tre giorni in ospedale, credo possa peggiorare.

Davanti alle macchinette degli snack ho fatto a Sergio alcune domande che mi affliggono.

- Cosa vuol dire che non ha nessuno? -

- Non penso di potertelo dire ma.. Non è in buoni rapporti con la sua famiglia. Suo padre è morto. Sua madre non c'è quasi mai, ora abita in Svezia e si è risposata -

- Non ha fratelli?- lo interrompo speranzosa.

- Si uno, Daniel.. al momento è partito e credo che nessuno l'abbia avvisato. Clay non lo vede più come un fratello - è una situazione molto strana. Dev'essere terribile non avere nessuno su cui fare affidamento.

- Povera Claire, chissà come si sente -

- Già, sono parecchio preoccupato. Ho provato diverse volte a convincerla di parlare con sua madre o Daniel ma è inutile. Penso si senta molto sola.. è un bene che tu abbia accettato di vivere con lei, pensavo fosse impossibile - Sergio parla di tutto ciò afflitto, ha a cuore questa situazione. Claire dev'essere molto importante per lui.

- Come vi siete conosciuti? - domando curiosa, - Oh, era luglio di due anni fa, ci siamo incontrati in discoteca - sorride - aveva cercato in tutti i modi di portarmi a letto, poi le ho detto chiaramente che ero gay. Lei era evidentemente ubriaca e mi sono offerto di portarla a casa. Era l'unica ad abitare in quella palazzina sai? Ho capito che era veramente sola quando mi ha chiesto di rimanere per la notte, solamente per dormire, ovvio. Tra noi si è formata subito una grande amicizia e ho pensato di dover vivere con lei, non so neanch’io il perché.. - sembra pensieroso, sicuramente è in preda ai ricordi - comunque.. siccome ero in cerca di una casa e non avrei sopportato oltre i miei genitori, l'affitto era veramente basso e così.. eccomi qua, al piano di sotto - è una storia davvero stravagante. Claire nasconde qualcosa, devo scoprire più cose possibili, ormai anch'io ho preso a cuore quell'odiosa ragazza arrogante.

********

Nella settimana successiva è tornata a casa. Io e Sergio dobbiamo prenderci cura di lei, è costretta a letto per via di due costole rotte e una caviglia slogata. 

Non è facile, ma sembra essere riconoscente per quello che facciamo (alcune volte), mi ricorda tanto quei gattini randagi che raccogli dalla strada per dargli una nuova vita.

- Cos'è questa merda? Sei proprio negata a cucinare! - esclama Claire sforzandosi di non sputare, forse non è poi così riconoscente..

- Ingrata! È già tanto che cucino per te! - non potevo crederci. Avrebbe dovuto accontentarsi e invece commenta anche come cucino, - secondo me potresti evitarlo. Dov'è Sergio?- sembra non importarle e mi sta facendo davvero arrabbiare, vorrei buttarla giù dalla finestra in questo preciso istante.

- Claire. Smettila di fare la bambina viziata. Sai di avere ventun' anni? - le ricordo portando via il vassoio con il pranzo.

- Delizia, vai in cucina? Portami il ghiaccio, ho male dappertutto -

Gliel'avrei fatta pagare.

*************

Quella stessa sera Claire ha iniziato a lamentarsi per il dolore alle costole, le ho dato un antidolorifico ma sembrava non bastarle, voleva che le sistemassi il segnale del digitale terrestre.

- non riesco a capire perché non va - ha detto passandomi il telecomando - sei peggio di una piattola - ho risposto asciutta provando a ricollegare i fili del decoder e la televisione è partita di nuovo.

- Delice rimani qui con me a vedere la tv. Mi sento sola - è una richiesta molto strana, penso stia tramando qualcosa - ho di meglio da fare - non era vero, mi stavo annoiando in sala, forse sarebbe stata una buona idea per avere risposte alle mie domande. Non riuscivamo mai a parlare in tutta tranquillità senza sputarci veleno addosso.

- mi bastano dieci minuti - ha continuato facendomi cenno di sedermi sul letto, ho ceduto. Alla televisione trasmettevano un film romantico, non pensavo fosse il suo genere - non dirmi che ti piacciono i film strappalacrime?! - le ho chiesto sistemandomi un cuscino dietro la testa, ridacchiando l'ha ammesso. Non so mai come comportarmi con lei, è una ragazza davvero strana, cambia spesso idea.. forse è bipolare.

Ha lo sguardo fisso sul televisore grigio - oggi è l'anniversario della morte di mio padre - quella frase è uscita dalle sue labbra con voce piatta tanto da farla sembrare un'informazione di poco conto come "il bagno è a destra" .

- non prendermi in giro Clay - perché avrebbe dovuto dirmelo adesso?  

- è vero. Ogni anno dalla sua morte mi sento strana questo giorno, ho ancora le immagini vivide di quella sera nella mia testa -

- quanto tempo fa è successo? -

- cinque anni -

È un periodo di tempo breve tutto sommato, voglio sapere di più ma ho paura di sembrare scortese.

- potresti rimanere qui con me questa notte? Mi sento davvero sola - mi ha chiesto subito dopo quasi in una supplica, non avrei mai potuto dirle di no.

In quel momento Claire si è aperta a me come non aveva mai fatto, senza che le chiedessi nulla.

- È stato ucciso da un colpo di pistola, stavamo tornando a casa dopo una giornata insieme, ci siamo fermati in un autogrill e un pazzo gli ha sparato.. sotto i miei occhi..  è stato difficile apprendere la notizia nonostante avessi visto tutto. la polizia mi ha riportato a casa ed è stato un periodo buio.. lentamente la mia famiglia ha iniziato a disfarsi. - ha tirato un sospiro carico di tristezza, questa cosa la fa stare molto male tutt'ora ed io non so cosa dire per confortarla, così l'ho abbracciata, sento che ha bisogno di affetto in questa notte buia dove finalmente qualcosa é cambiato.

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Grazie per aver letto fino a qui!

Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensi perché si tratta della prima storia che scrivo e vorrei migliorare :)

Lovely_Deia

  
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