Chissà se hai ancora voglia

di fare l’amore con me

C’era qualche stupido libro in cui la protagonista diceva di essersi innamorata del suo ragazzo come ci si addormenta, piano piano e poi profondamente.

Che cazzata.

Per me non c’era mai stata la parte lenta, purtroppo. 

La prima volta che l’ho vista mi era sembrata un tornado, anche se stava zitta e fissava la gente, con quegli occhi verde scuro e le ciglia lunghe che quando dorme le sfiorano le guance. Stava seduta su un muretto con una sua amica di fianco, un giaccone lungo e un paio di anfibi ai piedi. Pareva che prendesse nota dei comportamenti dei ragazzi che le passavano davanti e ogni tanto faceva una risata stanca, come di chi ha già conosciuto tutto. Avevo subito riconosciuto una forza della natura, e sapevo che era distruttiva.

Mia mamma mi aveva detto che lei era un’anima antica, per me semplicemente una stronza.

Cazzo, Georgia mi ha spezzato il cuore.

Andavo a casa di Harry e la vedevo sempre sul suo letto, in alto, nascosta dalle coperte e i vestiti sporchi, che scriveva o ascoltava i Nirvana muovendo appena i piedi. Non mi parlava, non rideva, non si faceva toccare, era come bloccata, e non volevo essere io quello che l’avrebbe liberata. Sapevo che aveva dentro una forza così grande da spaccare tutto, solo che la nascondeva, e io temevo che colpisse me, che mi facesse male.

E infatti è accaduto 

Poi, improvvisamente, iniziai ad interessarle. Mi toccava i tatuaggi, mi baciava e rideva. Si metteva l’eyeliner per me e io le dicevo che era bella, provavo a disegnare i suoi occhi, ma non ci riuscivo mai. Ha una scintilla dentro, che non tutti vedono, credo. Mi illudo di poterla vedere solo io. Una scintilla che chiede di essere notata, che urla di disperazione e io sapevo che c’era ma non riuscivo a riproporla su carta.

Georgia è una stronza e io la amo lo stesso, anche se è scattata quando le ho detto ti amo e ha iniziato a tremare, me lo ha detto anche lei e poi mi ha lasciato, mi ha confessato che sono la sua ispirazione ed è scomparsa di nuovo, per mesi interi. La amo anche se è il mio primo amore e dovrebbe essere una cosa felice, che mi riempie il cuore, mentre lei me lo ha svuotato e poi ci ha pulito gli anfibi sopra. 

Solo che credo che lei non sia solo il mio primo amore, ma quello della mia vita, perché per quante ragazze io abbia baciato il pensiero di lei continuava a punzecchiarmi la mente, e tutte le volte che chiudo gli occhi sento la sua pelle bianca tra le mie mani, la schiena che si inarca, le ossa sporgenti del bacino, la linea morbida della mascella e il sapore delle sue labbra, incerte e spaventate.

So che Georgia tornerà, e so che io accetterò ogni sua scusa, anche se sarà stupida, anche se me la troverò davanti a casa tra due giorni, quattro mesi o cinque anni. 

Voglio che sia mia di nuovo, anche se non è mai stata di nessun altro a parte lei stessa, voglio fare di nuovo l’amore con lei e sentirla ridere, rincorrerla per High Street, voglio quelle lunghe gambe sempre nude e io che mi mordo la lingua perché sono, purtroppo, geloso, le sue mani sulla mia vita, la mia vita che ha sempre controllato. è vero che l’amore fotte, però a me va bene anche essere fottuto da lei, mi va bene, basta che la smetta di avere paura e torni qui, a dormire nel mio letto prendendosi tutte le lenzuola, per poi girare scalza per la camera e tornare a casa con una mia maglietta. Basta che torni.

“Ho paura Zayn.”

“Non devi.”

“Lo so. Però ho paura lo stesso. Scusa.”

“Tornerai, vero?”

“Se tu mi vorrai ancora, sì.”

“Ti aspetterò qui.”

“Arriverò.”