-Un Passo...-


Guardai i suoi occhi per l'ultima volta, diedi l'ultimo bacio alle sue labbra rosee e infine...
L'ultimo passo indietro e precipitai nel vuoto.
I suoi occhi azzurri furono l'ultima cosa che vidi quella notte.
E poi...
Il buio.


I miei occhi si aprirono in una gelida stanza d'ospedale, delle rose blu erano delicatamente messe in un vaso nel comodino vicino il mio letto.
Avevo un ago infilato nel mio braccio destro e una flebo appesa sopra di me.
La luce che entrava dalla finestra bruciava ai miei occhi stanchi, delle voci provenivano dall'altra parte della porta bianca, conoscevo quella voce. Sorrisi sentendo le sue parole:
-Che significa che non può ricevere visite?!-
-Signora Harven...-
-Si levi Dottore!-
Una donna dai capelli neri entrò nella stanza e mi corse incontro stringendomi in un forte abbraccio. Ero troppo debole per ricambiare.
-Demetria, oh tesoro non immagini che paura che ho avuto!-
-Sto...Sto bene mamma...-
-Oh amore, non puoi capire! E' come se un angelo ti avesse presa mentre cadevi e ti avesse adagiata a terra! Ma come hai fatto a cadere da quel tetto?!-

Tetto? Quale tetto? Non...
Oh cavolo... Non ricordavo perché mi fossi buttata nel vuoto...
-Sono caduta, sai... Con Angy andiamo spesso li e... Ma Angy e Cillian? Stanno bene?- La guardai preoccupata, avevo paura le fosse successo qualcosa...
Mia madre annuì -Ti meriteresti una bella ramanzina mia cara, sai che non saresti dovuta salire sul tetto... Ma sono così felice che tu sia viva!-
Sorrisi un po' spenta.
-Mamma, ora sono un po' stanca...-
-Ti lascio riposare, se vuoi li chiamo per questo pomeriggio.-
Feci cenno di si con il capo e poi chiusi gli occhi, lei uscì.
Prima di addormentarmi spostai i miei lunghi capelli neri su una spalla, sfiorai qualcosa sul mio collo che cominciò a bruciare come fuoco.
La toccai nuovamente e bruciò ancora di più.
Non sapevo cosa fosse, o perché i medici o mia madre non avessero detto nulla a riguardo.
Chiusi gli occhi e mi addormentai cullata dal silenzio e con troppe domande per la mente.


I miei occhi azzurri si riaprirono il pomeriggio, verso le 16.30, una bionda leggeva al mio fianco.
-Devi essere peoprio lenta a leggere eh...- Mi voltai verso di lei e sorrisi.
Lei ricambiò il sorriso divertita -Non tutti divorano libri come te, Demi.-
-Angy, non so per quanto tempo non ho aperto occhio, ma hai letto solo pochi capitoli dall'ultima volta.-
-Una settimana... Non ti sei svegliata per una settimana...-
Abbassai lo sguardo notando il suo, era diventata nuovamente triste, decisi di cambiare discorso.
-Cillian?-
-E' andato a prendere un caffè, dovrebbe...-
In quel momento un moretto dagli occhi zaffiro entrò nella piccola camera d'ospedale.
-Parlavamo di te, signorino dei cinque caffè.- gli disse Angel vedendolo entrare.
Lui le rivolse un sorriso pieno di sarcasmo -Che dici... Le parliamo adesso?-
-Se non ora quando?-
Non capivo di cosa stessero parlando, chiesi spiegazioni con lo sguardo.
Cillian mi si avvicinò e mi prese la mano, mi guardò dritta negli occhi e con tono fermo disse delle semplici parole che mi sconvolsero tutto:
-Non sei sopravvissuta per caso.-


Guardai Cillian con una faccia sconvolta.
-Che significa Cill?-
-Vedi... Saresti morta se non avessi evocato il mio Raito dell'angelo...-
-Il tuo cosa?-
-Vedi Demi...- lo interruppe Angel -Senti il bruciore dietro il tuo collo? Quello è il nostro simbolo... Noi siamo gli Hikari no beara, ovvero portatori di luce. Il Raito è il nostro spirito combattente o spirito guida.-
S'interruppe e lasciò continuare Cillian.
-Combattiamo contro i Kurayami no Kyaria, i portatori di buio. Loro prendono il nostro spirito e lo assorbono, uccidendoci.- abbassò lo sguardo, i suoi occhi zaffiro si spensero.
-Tesoro, una legenda, legata ai tre Raito più potenti, narra il loro destino.- continuò Angel -La fenice, il Drago e l'Angelo.-
-Il Raito di Cill?- l'interruppi io. Lei annuì seria.
-Questi tre Raito rinascono ogni centocinquanta anni. Loro sono destinati a salvare gli Hikari no Beara. Loro troveranno una pietra, la pietra blu e ci salveranno.-
-Tutto chiaro.- Dissi io -Ma perché me lo state dicendo?-
-Demetria...- Cillian mi si avvicinò-L'angelo è il mio spirito, la fenice è quello di Angel...- Si avvicinò ancora di più al mio viso, quasi come se volesse baciarmi. Il mio cuore batteva a mille, trattenni il fiato.
-Tu sei il Drago.-
Un fulmine, seguito da un tuono, ruppe il silenzio nella stanza.


Bene, la giornata migliorava.
Mi ero svegliata dopo una settimana di semi-coma, mi ero gettata dal tetto di un palazzo di Los Angeles, non ricordavo cosa fosse successo e la vita degli Hikari no Beara era nelle mie mani.
-Cillian, spiegami come si usano i Raito...- gli chiesi con gli occhi pieni di stupore e paura.
-Beh... Solitamente i Raito hanno sembianze animali, le persone che possiedono il Raito possono padroneggiare un elemento, a seconda del proprio animale. Noi siamo gli unici che possono padroneggiare tutti e quattro gli elementi.- Cillian fece una breve pausa, la sfruttai per fargli una domanda.
-Quindi... Per esempio se uno ha il Raito dello squalo padroneggia l'acqua?-
-Si.- rispose lui deciso.
-Demi...- la voce di Angel, che si era tenuta in disparte, interruppe la chiacchierata -Vuoi essere il terzo raito?-
-Lo sarò.- 
Ero decisa a farlo, ero decisa ad aiutarli.
-Demetria, devi trovare un nome al tuo Raito.-
-Un nome?-
-Si, il mio Raito si chiama Blue Angel.- disse Cillian.
-Il mio Red Pheonix- aggiunse Angel.
-Beh...- ci pensai qualche istante.
-Direi che 'Black Dragon' sia perfetto.- conclusi.