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Autore: JustAddictidByLove    04/09/2014    1 recensioni
la neve, la timidezza, la dichiarazione, la risposta.
è tempo di amarsi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                A Present Under The Snow                                                      

Era una serata perfetta. Un vento dolce e delicato mi accarezzava le guance e muoveva i miei capelli in una sconosciuta e movimentata danza.
La neve scricchiolava sotto i miei anfibi neri, era bellissima e brillava sotto la luce dei lampioni. Feci un respiro profondo cercando di cogliere i profumi invernali. Il parco sembrava un giardino incantato, difronte a me solo alberi innevati e una panchina vuota, e dietro di me i miei amici a giocare con la neve.
Abbassai lo sguardo verso le mie mani rosse e me le misi in tasca. Eppure ero sola, come avrei voluto essere qui con la persona per me più speciale, il mio pensiero suonava come una preghiera. Feci un sospiro profondo cercando di sorridere, non mi potevo permettere di essere triste.
Alzai lo sguardo e trovai la risposta ambigua che avevo dato alla domanda dei miei genitori: cosa vuoi per natale. Io scioccamente glia avevo risposto di volere lui, ed il mio regalo di natale ideale era proprio lì, sembrava un sogno.
Davanti a me alberi innevati e una panchina, non più vuota, ma con un persona sopra: lui, il mio lui. Improvvisamente il vento smise di sfiorarmi, i miei compagni di ridere e scherzare, e mentre camminavo verso di lui la neve non faceva più rumore. Mi guardò con i suoi occhi di cioccolata, così profondi che mi attraversavano  per scrutarmi dall’interno. Le lacrime stavano per assalirmi, erano sempre così ingiuste con me, e da quando avevo conosciuto lui lo erano sempre di più.
“Ehi” iniziò lui. “Ciao” risposi, la mia voce era tremante e forte al tempo stesso, e credo che lui mi trovò strana, anche perché non lo guardai neanche per un attimo cercando di non fargli vedere i miei occhi lucidi. Sospirò, e una nuvoletta di condensa apparì di fianco alla sua bocca.
“Posso chiederti, perché ti piaccio?” che domanda impudente, e così all’improvviso.
Fu il primo colpo che mi inferse. Strinsi i pugni. “Allora lo sapevi…” Lui annuì, lo sapeva, che imbarazzo. Cosa potevo dirgli? Dovevo forse mentirgli? No, la verità tutta la verità. Inspirai
“Sai, ho passato quasi sei mesi a cercare di capirlo, però poi ho gettato la spugna. La verità e che tu sei scorbutico, egoista, risolvi le cose picchiando la gente, in classe fai il clown e non aiuti mai nessuno. Oltretutto è probabile che tu stia con le ragazze solo per gioco.” Sorrisi “Eppure penso sempre a te, quando ti vedo non sento più la terra sotto i piedi, vorrei baciarti e abbracciarti. Dimmelo tu, perché?” a questa domanda una lacrima rigò la mia guancia.
“E comunque la tua domanda era sbagliata in partenza, tu non mi piaci,  io sono innamorata di te.” Un’altra lacrima si buttò giù dal mio occhio sfiorandomi la guancia e poi il mento, non avrei mai voluto piangere davanti a lui, eppure in quel momento non riuscivo a fare altro. Lui sospirò e si lasciò cadere di schiena sulla panchina, mise le mani sotto la nuca, chiuse gli occhi e sorrise.
“Anche a me piace una ragazza” il secondo colpo che mi inferse. “È bella” terzo colpo. “Intelligente” quarto. “Mi è sempre vicino” quinto. “È un po’ pasticciona ma la adoro così come è. È perfetta” sesto. pensai.
Sentii qualcosa di freddo sulla nuca, allungai la mano, e sul mio palmo rosso dal freddo cadde un fiocco di neve che subito si sciolse.
“Hai visto, nevica!” la sua voce sembrava quella di un bambino che la vede per la prima volta. Sarei dovuta essere felice per essere riuscita a collezionare un altro ricordo con lui, eppure le lacrime non smettevano di scendere. “Come si dice neve in giapponese?” non sembrava affatto turbato da quello che gli avevo detto, che me lo avesse chiesto solo per umiliarmi? Poco importava dato che dovevo dimenticarmelo “Yuki” gli risposi.
Chiusi gli occhi e serrai la bocca, per evitare di mettermi a piangere come una bambina. Poi sentii una mano delicata che mi asciugò le lacrime e mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Aprii gli occhi e trovai il suo volto a pochi centimetri dal mio. “Hai visto, la ragazza che mi piace è così intelligente che riesce a fare musica, scuola, sport, esami di inglese ogni tre per due ed a imparare pure il giapponese.” Il mio cuore batteva così forte che avevo paura potesse scoppiare. Cosa stava dicendo? Lui mise il mio viso sul suo petto, potei sentire il suo cuore che batteva come un treno. “Senti il mio cuore? Batte così forte solo per te” potevo sentire il suo profumo, e mi piaceva moltissimo. Lui mi guardò negli occhi e io mi persi nei suoi. “Ti amo” due semplici parole che bastarono a guarire tutti e sei i colpi che prima mi aveva inferto. Le nostre labbra erano così vicine che potevo sentire chiaramente il suo respiro. Erano pochi i centimetri che ci separavano, e lui trasformò quella distanza in un bacio, dolce e appassionato. Ecco il mio regalo per natale, il più bello che potessi desiderare: l’amore.


 

 

   
 
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