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Autore: Giadina22688    04/09/2014    3 recensioni
Jocelyn non si voltò indietro neanche una volta verso quello che sarebbe diventato il passato suo e dei suoi figli. Ma quando il passato ti trova quali sono le tue possibilità?! Due fratelli, un legame forte. Le scelte saranno decisive... Amore, amicizia, lealtà possono essere le strategie migliori per vincere una guerra?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Salve a tutte lettrici... Mi scuso per il ritardo mostruoso con cui pubblico questo nuovo capitolo ma ho preferito lasciar passare l'esate... Finalmente ce l'ho fatta... Ecco qua un nuovo capitolo con cui spero di riuscire a farmi perdonare... Come sempre un doveroso grazie va a chi legge in silenzio, chi segue la storia, chi la preferisce e chi la ricorda e anche a chi recensisce e soprattutto alle mie sostenitrici Perla Bane, JessyR89 e Stella 13 sempre presenti in ogni capitolo... GRAZIE DI TUTTO E PER TUTTO...

CAPITOLO 16

 

 

Stavano guardando il corpo senza vita del padre ripensando a tutto ciò che li aveva portati a quel momento. Non riuscivano a capacitarsi di come fossero riusciti, Jocelyn e Luke, ad avere la meglio su un cacciatore con l'esperienza e l'abilità di Valentine. Non era stato un caso che avessero formulato quei pensieri e avessero usato i loro nomi, in quel momento Clarissa e Jonathan sentivano di non appartenere a niente e nessuno che non fossero loro stessi e il loro legame fraterno.

Non sapevano quando e come fosse successo, loro infatti erano occupati a mettere fuori combattimento la maggior parte dei membri del Conclave visto che erano in netta maggioranza. Nonostante impugnassero le lame angeliche cercavano sempre il modo di colpire quei cacciatori con l'elsa menando colpi ai fianchi o ai ginocchi per far perdere loro l'equilibrio. Lo scopo era bloccarli e tracciare loro una runa che era apparsa a Clary che fondeva gli elementi della memoria e della comunicazione, in modo che i fratelli potessero trasmettere ciò che realmente sentivano. Non era affatto semplice anche se cacciatori potenti, lei e suo fratello erano soltanto in due, mentre ne avevano davanti almeno otto. Se solo avessero potuto chiedere aiuto ai loro parabatai. Sapevano di aver sfidato il Conclave a fianco del padre, ma l'ultima cosa che volevano era far del male ad altre persone. Gli sguardi di Clary e John s'incontrarono e tra loro passò una comunicazione silenziosa. Dopo alcuni tentativi i due fratelli riuscirono nell'obiettivo che si erano posti e una volta che la runa aveva agito, si erano ritrovati addosso lo sguardo comprensivo e determinato di otto cacciatori che con un cenno di assenso del capo avevano permesso loro di colpirli, senza ferirli davvero, e mandarli al tappeto. Una volta atterrati tutti quei cacciatori si erano voltati per dirigersi verso il padre e, persino da lì, avevano subito avvertito che qualcosa non andava. Una donna con una massa di capelli rossi come il fuoco e un uomo dalle spalle larghe e i capelli castani impreziositi con alcuni fili grigi troneggiavano su un corpo riverso a terra sopra una pozza scura che entrambi sospettavano fosse sangue.

Prima che riuscissero a raggiungere i genitori, i ragazzi vennero raggiunti dai loro amici e parabatai, c'erano proprio tutti, o quasi. Perla e Magnus non erano con loro e distrattamente i due fratelli si chiesero dove potessero essere.

Stavano vivendo un conflitto interiore, restare e affrontarli o correre via verso il corpo di Valentine?

La battaglia stava ormai volgendo al termine, l'esercito del Circolo cominciava a sgretolarsi senza l'influente guida del Morgenstern e per il Conclave e i Nascosti diventava sempre più facile sopraffarli. C'erano stati scontri violenti e perdite da entrambe le parti anche se, una volta eliminato il comandante dell'esercito, i cacciatori di Alicante avevano avuto la meglio. Come potevano spiegare quello che era successo loro? Cosa avrebbero potuto dire ai loro amici e alla loro famiglia dopo che si erano apertamente schierati con il loro padre davanti a tutto il Consiglio? La loro unica speranza era il Sommo Stregone di Brooklyn ma finché non fosse giunto ad Alicante non avrebbero saputo cosa riservava loro il destino.

La realtà colpì di nuovo Jonathan che, con un peso sul cuore, constatò che Perla non era lì e Jace se ne stava in disparte a parlottare con Alec, gli unici che stavano prestando loro attenzione erano i loro parabatai che tenevano le mani lungo i fianchi dimostrando di non essere ostili e di non voler ingaggiare un combattimento. I loro sguardi erano attenti ma feriti ed era la cosa che faceva più male, dopo tutto quello che avevano passato come potevano davvero credere che quello che avevano fatto fosse da loro? Che quello che avevano visto fosse la realtà dei fatti? Come potevano anche solo pensare che avevano ceduto al fascino del potere a discapito dell'amore della famiglia, degli amici, della vita?

Erano tutti interrogativi che ronzavano in testa di Clary mentre studiava una delle sue parabatai, lei era sempre lei, una cacciatrice al servizio del Conclave infiltrata tra le file del padre per fermarlo, aveva ben presente chi l'aveva cresciuta e gli insegnamenti ricevuti. L'unico vantaggio che avevano tratto dal tempo passato con Valentine erano stati i risultati ottenuti con i duri allenamenti ma per il resto era sempre una Fairchild, come suo fratello.

«Clary» la chiamò Isabelle avvicinandosi a lei con le mani alzate «John» le fece eco Simon andando verso il suo parabatai.

Nè lui nè la sua ragazza li avrebbero attaccati, volevano solo indietro i loro amici e se per farlo avessero dovuto esporsi in questo modo non avrebbero esitato un momento. Fu un attimo ma quando Alec vide sua sorella avvicinarsi pericolosamente ai due fratelli, senza alcun tipo di difesa, un campanello d'allarme risuonò nella sua testa e in men che non si dica era davanti a lei, che le faceva scudo con il suo corpo. Non aveva estratto armi ma solo il gesto aveva costretto Jace ad affiancarlo e a ritrovarsi faccia a faccia con la sua ragazza. Da quando Valentine li aveva rapiti non c'era stato giorno in cui si fossero dati pace, per trovarli, salvarli e riportarli indietro, per loro, per Jace e Perla, per gli amici e la famiglia. Gli mancavano terribilmente e l'incertezza di quel momento pesava come un macigno sul loro cuore.

«Cosa state facendo?» chiesero in coro i due fratelli e prima che gli altri potessero rispondere o fare qualsiasi altra cosa, Magnus e Perla apparvero nel gruppo.

«Fermi!» tuonò lo stregone, attirando anche l'attenzione del suo ragazzo e di Jace.

Con sollievo Clary notò che tra le sue mani, Magnus, stringeva il biglietto che lei, durante una visita alla corte col padre, aveva lasciato cadere davanti al trono della Regina prima che tutti e tre si ritirassero per tornare all'appartamento.

L'aveva vincolata con una runa che, se non fosse stata sbloccata dallo stregone in persona, avrebbe disintegrato la carta ed il suo contenuto. La regina doveva essere stata ben persuasa se aveva deciso di consegnare la lettera, a meno che non sapesse già che il suo potente alleato era caduto per mano dei cacciatori del Conclave e che lei, nonostante gli avvertimenti magici di Magnus e Perla, aveva già perso potere sul Mondo Invisibile. In seguito Perla le avrebbe raccontato che pur di salvare la sua vita, non la corte, nel momento stesso in cui Magnus l'aveva fermata dal trafiggerla, la Regina aveva raccontato loro di aver trovato il biglietto sotto un mucchietto di foglie e di aver capito che si trattasse di un messaggio dei fratelli Fairchild per la loro famiglia e i loro amici, aveva anche notato la runa e aveva pensato che prima o poi qualcuno di loro sarebbero andato a farle visita, ma non aveva capito quanto stesse rischiando continuando ad aiutare Valentine finché non si era ritrovata centinaia di lame pronte ad ucciderla. Lì aveva scelto se stessa e aveva consegnato a lei e suo padre il biglietto.

Perla corse ad abbracciare Jonathan e Clary intuì che lo stregone doveva averle raccontato tutto, adesso era il momento che anche gli altri, sua madre e suo padre compresi, sapessero la verità. Jace spostava lo sguardo da lei a suo fratello cercando di capire cosa stesse succedendo, non la vedeva dall'ultima volta che lui e la maghetta erano apparsi nella loro stanza prigionieri del padre e in quel frangente entrambi avevano confessato loro che stavano cambiando. Perché allora adesso Perla era così sicura e fiduciosa nei confronti di Jonathan? Cos'era cambiato? E perché lui faceva così fatica ad avvicinarsi per stringere tra le braccia la sua ragazza? Sembrava sempre la stessa ma nonostante questo c'era qualcosa nel suo sguardo e nei suoi comportamenti che lo facevano dubitare.

«Magnus, per favore, potresti chiedere a mamma e papà di raggiungerci? È giunto il momento di raccontare la verità ed è giusto che tutti voi sappiate cosa è realmente successo da quando Valentine ci ha rapiti» Clary si rivolse al Sommo Stregone che annuendo si diresse verso Jocelyn e Luke. Mentre aspettavano che li raggiungessero Perla, staccatasi a fatica da John corse ad abbracciare anche la sua parabatai. Restarono un momento così finché Izzy non le raggiunse per unirsi all'abbraccio. Anche Simon preso dall'entusiasmo si lasciò andare ad un gesto di affetto verso il suo parabatai e dopo avergli stretto la mano lo avvolse in un caloroso abbraccio di bentornato. Alec e Jace osservavano la scena e si guardavano a vicenda domandandosi ancora una volta cosa stesse succedendo quando Magnus, Jocelyn e Luke li raggiunsero.

Fu in quel momento che Clary prese un profondo respiro guardò suo fratello e, cercando di mantenere la voce più ferma possibile, cominciò a raccontare.

«Ci dispiace, non sapete quanto, ma dovevate credere che vi avevamo voltato le spalle affinché ci credesse anche lui, è stata una grandissima sofferenza fingere che stavamo cambiando, guardarvi negli occhi e farvi capire che provavamo indifferenza e disprezzo, ma non potevamo rischiare che ci scoprisse e che vi facesse del male» Stava per continuare il suo racconto quando Jace puntò il suo sguardo dorato nei suoi occhi verdi e aprì le braccia facendole segno di raggiungerlo, lei sorrise, si avvicinò lentamente a lui e lasciò che le sue forti braccia ricoperte da rune si stringessero intorno al suo corpo minuto offrendole il conforto e la sicurezza di cui aveva bisogno. Rinfrancata da quel calore e da quel corpo rimase avvinta a lui e lasciò che suo fratello continuasse il racconto.

«Sapevamo dell'alleanza con la Regina e sapevamo che avrebbe escogitato qualcosa per piegarci al suo volere, ma non avevamo idea di cosa poterci aspettare fin quando una sera, abbiamo sentito una conversazione tra due soldati che parlavano della vasta conoscenza delle fate di qualsiasi tipo di ingrediente per creare qualsiasi tipo di intruglio. Non è stato difficile fare due più due e approntare un piano per non essere soggiogati.» Jonathan fece una pausa e strinse la maghetta a se mentre gli altri spostavano l'attenzione da lui alla sorella e riflettevano su quanto stavano raccontando.

«Ho inciso su entrambi una runa proprio all'altezza del cuore in modo che potessimo bere la pozione senza destare sospetti e senza che ne subissimo gli effetti. Siamo sempre stati noi, ma dovevamo insinuare il dubbio in voi» disse Clary rivolgendosi a Jace e Perla e continuò «dovevamo portarvi ad agire contro la Regina per sgretolare l'alleanza e indebolire entrambi i fronti. Noi avremmo lavorato sull'esercito di nostro padre dall'interno mentre voi avreste usato i mezzi più potenti a vostra disposizione, la strega e lo stregone, per intimorire ed annientare la Corte. È stato un azzardo lasciare quel messaggio ma avevo preso tutte le precauzioni per non essere scoperta grazie anche all'aiuto di John che con le sue lusinghe impressionava Valentine e allo stesso tempo distraeva la Regina.» concluse la ragazza fissando il suo combattivo sguardo di smeraldo negli occhi della madre e del padre come a voler dimostrare loro di non aver mai voltato le spalle alla famiglia, al sangue, alla causa.

Dopo aver terminato il racconto non restava altro da fare, per i fratelli Fairchild, che presentarsi davanti al consiglio e sottoporsi volontariamente al processo della Spada. Nonostante gli amici e la famiglia credessero al loro racconto dovevano dimostrare alla comunità degli Shadowhunters che avevano agito per il bene e in buona fede. Avevano il cuore leggero dopo aver confessato tutto perché sapevano che sarebbe andato tutto per il meglio e soprattutto perché non avevano niente altro da nascondere.

Si presentarono alla Guardia scortati e lasciarono che Magnus e Luke intercedessero per loro, nonostante fossero impazienti di raccontare ancora una volta tutta la storia fu risposto loro che prima si sarebbe tenuta l'assemblea per nominare le nuove cariche del Consiglio. Mentre tutti i cacciatori venivano convocati per la sera, ad eccezione dei feriti più gravi che non potevano lasciare la Basiliade, i fratelli Fairchild nel frattempo venivano trattenuti in una cella, lasciata comunque aperta, in modo che fossero liberi di muoversi ma non di allontanarsi.

Isabelle, Simon, Jace e Perla furono fatti accomodare appena fuori le mura della Guardia, decisero così di tornare verso casa Lightwood per tirare il fiato e discutere di ciò che Jonathan e Clary avevano raccontato.

«Ho temuto il peggio quando ho incrociato i loro sguardi sul campo di battaglia, erano freddi, distaccati, li ho creduti persi per sempre.» cominciò Isabelle, «La runa di vincolo ha creato una sorta di barriera tra le rune parabatai, è stato molto difficile andare avanti ogni giorno senza sapere, anche se il fatto che il legame fosse intatto mi dava un briciolo di speranza» continuò Perla.

«Simon, cosa percepivi dal legame con Jonathan?» gli chiese Jace, amava Clary ma era l'unico oltre ad Alec a non avere un legame diretto con i due fratelli e non poteva fare altro che affidarsi alle sensazioni di sua sorella.

Nella sala c'era molto brusio, tutti i cacciatori parlottavano tra di loro riportando ciò a cui avevano assistito, ma anche storie sentite sul campo di battaglia dopo la morte di Valentine. L'argomento principale erano, ovviamente, i suoi figli, chi erano e ciò che avevano fatto; alcuni li consideravano eroi altri dei traditori ma prima che potessero esprimere un giudizio e ascoltare una sentenza nei loro confronti, l'intero Clave doveva nominare il nuovo Consiglio, il Console e l'Inquisitore.

Nel corso dell'assemblea vennero proposti i candidati per le nomine delle due cariche più importanti e decisi i rappresentanti degli Istituti del mondo, fu anche proposto di aggiungere tre seggi, rispettivamente per vampiri, licantropi e stregoni, come ringraziamento per l'aiuto fornito in battaglia. Nonostante qualcuno avesse opposto un secco no a questa proposta, la maggior parte del Clave aveva deciso di infrangere le barriere che, da troppi anni ormai, erano state erette tra Nephilim e Nascosti e la maggioranza aveva acconsentito a questa richiesta.

E mentre si discuteva sulle capacità e le debolezze dei vari candidati alle due cariche più importanti appariva sempre più evidente un contrasto tra le vecchie e le nuove generazioni di cacciatori, le prime molto più conservatrici e tradizionaliste, le seconde più innovative e promotrici di integrazione e uguaglianza. E così dopo ore di discussioni il nuovo Console e il nuovo Inquisitore furono nominati: Aline Penhallow e Robert Lightwood, l'innovazione e l'esperienza, la tolleranza e la saggezza a braccetto per il bene dei Nephilim.

E dopo l'istituzione del nuovo Consiglio, il Console convocò fratello Zaccaria perché andasse a prelevare dalla cella i due fratelli e li sottoponesse, insieme all'Inquisitore al processo.

Non sapevano quanto tempo fosse passato, nonostante la porta della cella fosse aperta era rimasti tutto il tempo seduti sul pavimento vicini a parlare di quanto fossero sollevati dal fatto che i loro ragazzi, i loro amici e la loro famiglia avevano creduto al loro racconto, alle loro parole, alla verità.

Sentirono la sua voce nella testa prima ancora di vederlo comparire, così si alzarono, si presero per mano e lasciarono che il fratello silente li scortasse nella sala del Consiglio. Una volta davanti ad Aline e Robert, Clary lasciò la mano di suo fratello, gli rivolse uno sguardo risoluto e fece un passo avanti; allungò le braccia davanti a se con i palmi all'insù e lasciò che vi venisse posata sopra la spada. A quel punto cominciò il suo racconto.

   
 
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