e allo stesso tempo una cosa da niente.
«Kushina,
svegliati!»
Un
bacio sui capelli – le labbra ancora impastate dal sonno
– lo
sfrigolio della macchina del caffè in cucina, la camera
immersa nei
colori pastello dell'alba: sembra una cosa da niente, la
normalità.
Nient'altro che due anime a condividere lo stesso frammento di
esistenza; facile come respirare.
Un
prodigio,
ma anche la cosa più naturale del mondo.
«Ma è
ancora prestissimo!» sbuffi, rivolgendo l'altro fianco a tuo
marito,
disteso sul letto accanto a te – un altro piccolo tassello
d'intimità.
«È davvero una sfortuna che tu non voglia
ascoltarmi,» ride Minato, tingendo di una nuova sfumatura
diamantina
la stanza da letto, «sono uscito presto oggi, mi hanno
chiamato
dall'ospedale».
Conservo
in me una sensazione indefinibile,
che
le parole potrebbero dissolvere.
«E..?»
È tutto ciò che riesci a chiedere prima che il tuo labbro inferiore tremi dall'impazienza – catturi la tua emozione febbricitante tra pollice e indice, per tentare di star ferma. «Credo proprio che dovremmo comprare un fiocco azzurro».
L'abbraccio e le lacrime che vi scambiate confondono le vostre essenze, mescolano i vostri cuori nella stessa gioia.
Avete il profumo del caffè; di un amore che è tanto banale – banale e perfetto.
C'è
ancora tanta strada.
* * *
«Prima
o poi riuscirò a dare una sbirciatina al
tuo diario, stanne
certa!»
Minato
finge di essere offeso all'ennesimo
rifiuto di mostrargli l'unico brandello di te che conservi per
qualcuno che non sia lui.
«È
davvero una
sfortuna che tu non
voglia ascoltarmi,»
gli
fai il verso, rinfrescando la mattinata dell'eco di quell'alba di
pochi mesi prima, «ho
i miei motivi».
«Sai,
non so se sono pronto a dividerti con un altro uomo»
scherza il Quarto, donandoti un buffetto sul pancione, mentre ti
passa distrattamente accanto, diretto ai fornelli.
«Dovrai
farci l'abitudine»
sorridi,
sfogliando le pagine del tuo quadernetto, alla ricerca del momento a
cui stai pensando.
«Sono
sicuro che a Naruto piacerà molto,»
ribadisce
Minato, «non
tutti i bambini possono vantare già una storia sul loro
conto, prima
ancora di essere nati!»
«Non
prendermi in giro,»
gli
rivolgi una smorfia anche se, infossata come sei nel divano,
difficilmente lui riuscirà a coglierla, «e
poi, questa storia parla anche di noi».
Contempli
quei fogli sottili, resi ondulati dal tratto leggero della tua penna.
Le tue dita si perdono lungo il filo dei ricordi – rivedi il
vestito rosso che avevi indossato al primo appuntamento, le labbra
incerte di Minato che esploravano le tue, il sapore aspro della prima
litigata.
«Spero
solo di non stare sognando»
sospiri.
«Oh,
magari fosse un sogno! Così poi potremmo svegliarci e
renderlo
realtà».
La
tua smorfia si tramuta in un sorriso – ma forse lui
non
riuscirà a vedere neanche quello.
La
cucina si riempie dell'odore delle frittelle, inspiri un profumo che
sa di quotidianità.
Un
sogno? E sia.
Forse
nel susseguirsi delle notti e dei risvegli che verranno,
uno
dopo l'altro,
anche
questo momento diventerà un sogno.
Aggiungi quest'ultima frase e bisbigli, rivolta a te stessa: "perfetto".
[497 parole]
* * *
Note Autrice:
- La
storia partecipa al contest Cosa
vi assegnerà la sorte? indetto da Mokochan
sul Forum di EFP.
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Il titolo vuol dire “Alba di diamante” ed è riferito alla quotidianità – sempre uguale a se stessa e, al contempo, sempre diversa – che vive una coppia come Minato e Kushina.
-
La citazione di Banana Yoshimoto tratta da Kitchen costituisce una delle pagine del diario di Kushina, quello destinato a passare nelle mani di Naruto. La Uzumaki la scrive proprio in ricordo del giorno in cui scopre di aspettare un maschietto.
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L'ultima battuta di Minato è anch'essa strettamente intrecciata alla citazione: mi sono rifatta all'episodio che unisce Mikage e Yūichi, in cui si inserisce quella frase. I due protagonisti condividono l'anomalia di sognare la stessa cosa, per poi ritrovarsi entrambi in cucina a parlare di quello strano legame che li unisce. La distinzione tra sogno e realtà è assai labile, anche Kushina ne è consapevole. Minato, però, riesce a conciliare le due dimensioni in un unico intervento: se anche quanto appena accaduto appartiene al mondo onirico, loro due saranno in grado, insieme, di tramutarlo in realtà – esattamente come Mikage e Yūichi.
-
La flash è stata volutamente ambientata in camera da letto nella prima parte – ma con un piccolo rumore proveniente dalla cucina di sottofondo – e in cucina nella seconda, in omaggio al luogo sacro agli affetti familiari, come insegna Yoshimoto.
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I prompt con cui ho costruito questa breve flash sono alba e sfortuna.