Cari Harry, Louis, Liam, Zayn e Niall...
... mi chiamo Lily, sono una ragazza come le altre del Wisconsin. Non so come sono finita in questa sedia a scrivere questa lettera, ma la verità è che sto cercando un modo di scaricare la rabbia. Molto meno so perchè sto scrivendo a voi, a degli imeriti sconosciuti. Ma forse è vero... solo quelli che non ci conoscono possono vedere con occhi imparziali, senza essere tasportitati dall'idea che hanno di noi. Tornando alla mia storia, al perchè di questa perdita di tempo (chiamiamola così), ho scelto una band ormai solo ricordo di mia madre per vedere cosa si prova, dopo tanto tempo a essere ancora ricordati. Proprio così, lei mi racconta ancora di quei cinque ragazzi, di cosa le facevate provare e io posso solo pensare <
Sono passati già due giorni da quando mia madre ha tagliato la corda con mio padre. Vederla piangere per più di un mese non è stato niente confronto alla rabbia che portava quel giorno. Ricordo ancora il rumore assordante che mi ha fatta saltare dal letto e mi ha fatto trovare mia madre ritta in piedi vicino alla porta con una valigia in mano che mi urlava <
Non mi manca altro, non avevo amici, non avevo niente nell'altra città. Per lo meno non mancherò a nessuno.
...Ma come sono arrivata in questa camera? Beh, me lo chiedo anch'io. Abbiamo varcato la soglia della nostra vecchia casa, siamo salite in macchina verso il tramonto. Io non facevo altro che guardare fuori dal finestrino: per quel che ricordo c'erano tanti alberi e case e case e alberi... Poi mi è venuta un'idea. Cioè, avevo bisogno di sfogo e di qualcuno che mi ascoltasse e sono arrivata a quel giorno in cui avevo otto anni e giocavo con i bambini della via...
Mi ricordo che avevamo deciso di giocare a nasconderci e una certa Mary contava. Era arrivata a trenta quando ancora non sapevo dove nascondermi, poi vidi una scala. La salii piano piano per non farmi sentire, aprii la porta di legno all'apice d'essa e mi ritrovai nel sottoscala. A quell'epoca era tutto impolverato, con ragnatele che partivano dal tetto e arrivavano al pavimento. Era pieno di scatole, ma ce n'era una alta, grande: ottima per nascondersi dietro. Rimasi lì per quasi mezz'ora poi, presa dalla noia, decisi di curiosare dentro a quell'imponente scatola. Apertala trovai un sacco di CD, ma di quelli vecchi, ancora in custodie di plastica e con un disco all'interno. In quel momento non capii cosa fosse, però mi interessò. Sapete la curiosità dei bambini? Mi saltarono mille domande in testa; la prima: Cos'erano quelle cose? Ne presi in mano alcune e scoprii dei fogli con enormi facce stampate. Erano cinque persone, cinque cantanti. Poi andai da mia madre e lei mi spiegò tutto: era il suo sogno da ragazza.
Ecco: così mi siete venuti in mente voi. Spero rispondiate un giorno, anzi... se non rispondete è meglio. Almeno non mi sentirò una sciocca. Come ho detto all'inizio io sono Lily, Liliana Moore, la ''sola'', la ''sciocca''. Quella che vive di istanti per non guardare il futuro. Già, che ne sarà di me? Posso solo dire che lo scopriremo nella prossima puntata ( o lettera).
Grazie
Lily
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Eccomi con questa nuova ff! Lasciatemi un vostro parere qui sotto.
Bacioni