La curva sottile

«Com’è fredda!»
Fuu scava buche coi piedi nella sabbia del bagnasciuga, una dopo l’altra, tenendo le stringhe dei sandali ben strette tra le dita. Mugen la guarda arricciare le labbra quando uno dei lembi dello yukata, prima sollevato sopra le ginocchia, ricade all’ingiù e si bagna nella risacca. Per un attimo teme che si metterà a frignare come una mocciosa.
«Che t’aspettavi? L’ottavo mese è già passato, eh» le risponde, canzonandola. Rimane ben lontano dal mare; le onde imprevedibili di inizio autunno non gli sono mai piaciute.
«Speravo rimanesse calda per un altro po’» dice lei, e la sua bocca si corruga in una smorfia ancora differente. Con la gamba calcia l’onda, sollevando un ventaglio di schizzi che subito si perdono sulla superficie dell’acqua.
«Basterà aspettare la prossima estate.»
Mugen infila le mani in tasca e indietreggia di due passi. Getta un’altra occhiata a Fuu prima di avviarsi lungo il sentiero. «Ohi, vedi di muoverti.»
Lei sbuffa e strofina i piedi sulle caviglie per liberarli dalla sabbia. Lascia cadere sulle gambe bagnate la stoffa dello yukata, finendo per sporcare pure quella.
Mentre cammina verso Mugen le sue labbra si arricciano ancora, come se temesse di essere sgridata. Lui la afferra per un braccio.
«Pulisciti quei piedi. Insozzerai la tenda» si giustifica, reggendole il gomito.
«Certo che sei proprio una seccatura.» Nel corso dei mesi anche Fuu ha imparato a rispondere a tono.
Ha la tentazione di lasciarla cadere. Se non lo faccio è solo perché non smetterebbe più di frignare, si dice mentre la guarda spazzolarsi la sabbia di dosso. Il suo collo bianco e sottile spunta dal bavero stropicciato dello yukata. Indugia nel guardarlo per un solo attimo, ma lei ha già finito, e il collo scompare sotto la massa di capelli annodati dall’aria salmastra in un’onda scomposta.
«Ecco fatto!» dice lei, calzando i sandali dopo averli gettati a terra. «Ora non potrai più lamentarti di un bel niente, caro mio.»
La bocca di Fuu si arriccia di nuovo, alterando appena la curva sottile del suo sorriso per trasformarlo in un ghigno di soddisfazione. Mugen aggrotta le sopracciglia e lascia andare il suo braccio.
«Sei lenta» dice, precedendola lungo la via.
 

05.09.2014
Storia scritta per le Iniziaparole della Piscina dei prompt con l'indicazione Samurai Champloo, Mugen/Fuu, Sabbia.
La pubblico qui solo adesso nonostante abbia già più di un mese, ma è perché è adesso che andrebbe letta, visto che è una storia che parla della fine dell'estate. Un'estate che per lo meno qui non è neppure mai iniziata, ma vabbé XD
La scena è una specie di missing moment della sigla finale. Scritta in mezz'ora, non betata, e per di più sono ANNI che sono lontana da questo fandom, ma il prompt mi faceva cose, e mi piaceva l'idea di giocare con concetto delle onde.
Grazie mille per essere arrivati fin qui!
Kuruccha