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Autore: _Heartland_    05/09/2014    5 recensioni
{ | 52esimi Hunger Games | Storia semi-interattiva ( spiegazioni nella nota dell’autore in fondo al prologo ) |}
Stavolta l'estrazione dei tributi non è stata casuale. Niente affatto. E' tutto collegato.
Ognuno di loro ha un animo diverso, un modo diverso di ragionare. L’Arena cela molti misteri, ed è programmata per cambiare prima di tutto i tributi stessi, per passare poi alla data della loro morte...
Dal prologo:
❝ Ci sono tante, tantissime altre categorie in cui le persone si suddividono. Ma ne esiste una speciale.
I geni.
Il genio è in grado di essere forte a modo suo, attraverso una strategia. Con questa strategia può difendere gli altri, o può far finta di essere debole per arrivare ad un punto di vittoria. Può diventare, o far finta, di essere tante cose, per arrivare al suo scopo, il che lo rende intelligente.
Il genio è una di quelle persone che non vorresti mai trovarti contro, specialmente nell’Arena.
Eppure, in questi Hunger Games, ci saranno quasi tutte queste categorie.
Ora, la domanda che voi vi dovreste porre, è:
Chi è il genio?
[ ... ]
« Ci aspetta una bellissima mietitura » commentò lui sarcastico, ridacchiando.
« Già, riguardo a quella…» alluse lei con tono grave, abbassando lo sguardo.
[ … ]
«… Non ti offrirai volontario, vero? » ❞
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo.


  Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.
——— V. Hugo


« Durante l’arco della vita, la gente si divide in molti gruppi, che, di conseguenza, si suddividono in altri gruppi.
Ci sono i forti, che son più o meno amati da tutti, che vengono suddivisi in coloro che sanno ragionare, che san gestire le proprie emozioni e le proprie forze, e coloro che agiscono e basta, senza pensare, senza riuscire ad avere un minimo di autocontrollo.
Ci sono gli intelligenti, ovvero coloro che son noti per sapere tutto, o per, ad esempio, riuscire ad imparare in fretta. Ci son quelli che usano questa dote per creare strategie, per poi aiutare sè stessi e gli altri, e quelli che invece se ne vantano e basta.
Ci sono i deboli, che si suddividono in coloro che son diventati così a causa di qualcosa, e coloro che lo sono fin dalla nascita.
Ci sono i difensori, che son coloro che difendono, o almeno provano a difendere i deboli, gli ingenui.
Ci sono tante, tantissime altre categorie in cui le persone si suddividono. Ma ne esiste una speciale.
I geni.
Il genio è in grado di essere forte a modo suo, attraverso una strategia. Con questa strategia può difendere gli altri, o può far finta di essere debole per arrivare ad un punto di vittoria. Può diventare, o far finta, di essere tante cose, per arrivare al suo scopo, il che lo rende intelligente.
Il genio è una di quelle persone che non ti vorresti mai trovare contro, specialmente nell’Arena.
Eppure, in questi Hunger Games, ci saranno quasi tutte queste categorie.
Ora, la domanda che voi vi dovreste porre, è:

Chi è il genio? »




 
Distretto 1

 
Il ragazzo alzò lo sguardo al cielo. I capelli biondi, che di solito parevano sempre risplendere sotto il sole, erano di un colore spento, tetro. I suoi occhi azzurri erano della stessa tonalità del cielo, in quel momento. Un colore cupo, grave, pieno di preoccupazione, ma, soprattutto, indecisione.
Fu quando una gocciolina di pioggia si andò a posare sulla punta del suo naso, che il diciottenne decise che la sua affermazione era giusta: di lì a poco avrebbe cominciato a piovere.
« Avevi ragione
», constatò la ragazza alla sua destra. Il biondo si girò a guardarla, scostandole una ciocca di lunghi capelli neri e fluenti che le era ricaduta sul viso.
 «Che intendi?
» domandò lui. In un certo senso sapeva già che la ragazza si stava riferendo alla pioggia, ma con Willow non si poteva mai sapere. Lei poteva intendere di tutto, anche con la frase più semplice.
« La pioggia – precisò lei, posando le iridi verdi sul viso del ragazzo. – Si è messo a piovere.
»
 « Ci aspetta una bellissima mietitura » commentò lui con un tono sarcastico, ridendo appena.
« Già, riguardo a quella…
» alluse lei con tono grave, abbassando lo sguardo. Le sue spalle si incurvarono, mentre tutta l’energia che di solito possedeva la ragazza spariva di colpo. Mike sapeva che in quei momenti lei era preoccupata, incerta.
 « Cosa?
» le chiese, con un tono più dolce di prima.
 «… Non ti offrirai volontario, vero? 
» domandò lei, mordendosi il labbro inferiore. Mike sospirò.
Dopo che il suo defunto fratello, Andrew, era morto negli Hunger Games, si era ripromesso, e aveva fatto la stessa promessa a tutta la famiglia, che si sarebbe offerto volontario nella seguente occasione, per rivendicarlo. Gli anni però erano trascorsi in fretta, e ogni volta Mike non si era offerto volontario. C’era stato sempre qualcosa che lo bloccava, che gli procurava un groppo in gola ogni volta che la frase "Mi offro volontario!” era già sulla punta della sua lingua. Che fosse la ragazza dai capelli neri che gli era seduta accanto? Da quando l’aveva incontrata, non aveva più tanto la voglia di rischiare la vita solo per rivendicare una morte. Aveva voglia di vivere, possibilmente al suo fianco. Eppure, la delusione che ogni anno tormentava gli occhi azzurro cielo della madre lo costringeva a rimurginarci su per un anno intero, tanto che ogni volta che il suo pensiero tornava alla mietitura, il biondo si trovava in bilico, indeciso se offrirsi o meno.
 «Quasi tutti i ragazzi si offrono, Willie – cominciò lui, usando il soprannome con cui era solito chiamare la ragazza. – Per la gloria, per l’onore. E’ una caratteristica del Distretto 1 
» le ricordò lui, cercando istintivamente di prenderle la mano per infonderle sicurezza. Lei, però, la ritrasse con uno scatto.
« Quasi tutti 
» sottolineò Willow. « Lo sai, ci eravamo messi d’accordo. Carol mi aveva detto che si sarebbe offerta volontaria. Io per la Mietitura sono a posto. Non voglio rischiare di perdere te. »
 Lui abbassò un attimo lo sguardo. La vicina di casa di quella che ormai poteva definire la sua ragazza aveva promesso a Willow che si sarebbe offerta volontaria. In quel modo, la ragazza si era assicurata anche l’ultimo anno della Mietitura, garantendosi una vita sicura. A lui bastava fare lo stesso. In fondo, con tutti i ragazzi che si offrivano ogni anno, il problema di essere estratto non si poneva.
 « Io ho fatto una promessa alla mia famiglia...
» cominciò lui, farfugliando alla ricerca di altre parole. Lei però lo bloccò, girandosi di colpo. Il suo sguardo era duro, freddo come il ghiaccio.
 « Hai fatto una promessa anche a me.
»
« Ma… Willow, lo sai. Io devo» aggiunse lui, con tono più severo.
 « No che non devi! 
» esclamò lei, a voce più alta. « Cosa pensi che farebbe più male alla tua famiglia? Aver perso un solo figlio, o rischiare di perdere anche il secondo?! »
Le parole risuonarono nell’aria come l’ascia di un boia. La ragazza aveva ragione, ma c’era qualcosa nel petto del ragazzo che si andava ad espandere.
Orgoglio.
 «Stai dicendo che secondo te non me la potrei cavare, lì dentro? 
» domandò Mike. Il suo tono era impregnato di rabbia. Di rabbia e delusione.
« No-... Mike, non intendevo quello!
» cercò di scusarsi lei, ma lui continuò, imperterrito. « Pensi che non potrei vincere, eh?! Beh, benissimo. Te lo farò vedere io! »
Detto questo il biondo si alzò, voltandole le spalle e prendendo la via di casa.
Fu allora che Willow si accorse per davvero che la pioggia era peggiorata, che si rese conto che era bagnata, che aveva freddo.
Che si rese conto che proprio lei, che voleva salvarlo più di chiunque altro, lo aveva condannato a morte.





  Se un uomo non ha scoperto ancora qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere.
——— Martin Luther King



 
{ Angolo Autrice! }

 
Bene, eccomi arrivata finalmente con il prologo della fanfiction che vi avevo promesso.
Riguarderà i 52esimi Hunger Games, e vi farò conoscere, mano  a mano, tutti i tributi, cosa che vi renderà ancora più difficile il compito seguente. Ovvero quale?
Sapete che questa storia è una semi-interattiva.
E’ su due cose, infatti, che dovrete aiutarmi!
1. Avete un certo limite di tempo per inviarmi, attraverso messaggi privati, idee ben descritte sull’Arena. Tranquilli, il tempo lo avete, dato che scriverò di tutta la parte pre-Arena. Date semplicemente sfogo alla vostra fantasia!
2. Una volta entrati nell’Arena, da voi ideata, dopo un paio di capitoli che presenteranno come ogni gruppo di tributi si è accampato, sarete voi, attraverso un’eliminatoria che metterò via immagine oppure scritta nello spazio autrice, quale sarà il prossimo tributo a morire, riguardando sia il fatto che vi piaccia o meno, ma soprattutto, e ripeto soprattutto, riguardando le qualità del tributo e le possibilità di sopravvivenza.
So che sarà dura, ma vi chiedo questo!
Metterò la prima parte del capitolo „You are the chosen.“  tra un po’ , che consiste nel rappresentare brevemente ogni tributo e narrare le Mietiture.
Insomma, lentamente, capitolo dopo capitolo, sarete voi stessi a scoprire lentamente di quale categoria farà parte ogni tributo e, soprattutto, scoverete forse il genio. Ma, anche se l'avrete trovato/a, non sapete se sarà lui/lei a vincere o meno!
Ricordatevi, però, che per qualunque idea sull’Arena e anche sul prossimo tributo morto ( ovviamente verrà scelto quello con maggiori voti ) dovrà essere mandata via messaggio privato all’autrice.
Benissimo, ci si vede fra un po’!
 
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!

Heart.
 







 
  
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