Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: WinnaH    05/09/2014    2 recensioni
Yamuraiha era indipendente e testarda.
Sharrkan era invadente e testardo.
Due mondi destinati a collidere tra loro.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharrkan, Yamuraiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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'Cause you are the piece of me I wish I didn't need
Chasing relentlessly, still fight and I don't know why

If our love is tragedy, why are you my remedy?
If our love's insanity, why are you my clarity?

[Zedd -Clarity]

 

 

 

 

 

 

Yamuraiha non lo capiva.
Non capiva perché le dava tanto fastidio avere a che fare con quel cretino.
Non capiva perché finiva sempre, inevitabilmente, con il litigarci furiosamente.
Soprattutto, non capiva perché, quando lui non era nei dintorni, quando parlava con altre ragazze, quando non avvertiva la sua presenza accanto a sé, ci stava così male.
Non sopportava più quella situazione. Non poteva essere che fosse lui la causa dei suoi sbalzi di umore. Non poteva essere lui la causa del suo continuo urlare, del suo continuo migliorarsi con la magia, del suo non annoiarsi mai.
Non poteva essere lui la persona che sognava sempre e comunque, notte dopo notte.
Yamuraiha, sebbene all'inizio cercasse di giustificarsi con il troppo lavoro o la sua fin troppo irritante presenza, non ce la faceva più.
Voleva che lui la smettesse, una volta per tutte, di mettersi al centro della vita degli altri... o meglio, della sua vita.

Quella mattina aveva fatto un sogno davvero pessimo. E se già era di pessimo umore per essersi svegliata presto, questo non faceva che peggiorare la situazione.
Sharrkan, del tutto indifferente agli sguardi carichi di odio della ragazza, continuava a provocarla con battutine più o meno pesanti. La solita routine, insomma.
E di tanto in tanto, era routine che Yamuraiha si alzasse e se ne andasse, ignorandolo, senza controbattere in alcun modo. Come era accaduto anche quella volta.
E come sempre, Sharrkan l'aveva seguita, un po' da lontano, per vedere se, facendo la sua solita passeggiata sulla spiaggia, si dava una calmata.
Yamuraiha aveva uno scoglio particolare su cui si sedeva per ammirare il mare. Era difficilmente raggiungibile a piedi, dal momento che era abbastanza alto, ma potendo volare, per lei non era mai stato un problema.
Sharrkan si nascondeva in modo che lei non lo notasse e aspettava che se ne andasse. In base allo sguardo che aveva, Sharrkan avrebbe continuato o meno ad attaccar briga una volta tornati al palazzo.
Nessuno glielo aveva mai chiesto, di tenerla d'occhio. Lo faceva senza neanche pensarci.

Ovviamente la maga lo aveva sempre notato e sempre deliberatamente ignorato. La infastidiva che la pedinasse, la infastidiva davvero tantissimo. Ma allo stesso tempo la rendeva felice.
Quando lo realizzò la prima volta fu un piccolo shock per la ragazza dai capelli turchini. Perché mai doveva essere felice che lui se ne stesse li, da solo, senza motivo, ad aspettare che se ne andasse?
Era benissimo in grado di cavarsela da sola, in qualsiasi situazione. Non era una ragazzina indifesa e lo sapevano entrambi.
Allora perché lo faceva?
Non era mai riuscita a capirlo, ma aveva notato come, ogni volta, non aveva mai interferito nello suo sbollire la rabbia.

Prendendo un respiro profondo, Yamuraiha notò per l'ennesima volta l'albino poggiato su uno scoglio, occhi chiusi, braccia incrociate al petto e spada al fianco. Sembrava stesse tentando di ascoltare qualcosa. Il mare forse?
Da lui era molto improbabile, ma era l'unica cosa plausibile. Era una spiaggia, con scogli e vista sul mare. Cos'altro poteva ascoltare?
Sospirò piano, girandosi a guardare di nuovo le onde in lontananza.
Di nuovo, quello strano senso di felicità la stava inondando.
Perché era li? Perché non andava a parlarle? Perché?
Perché?
Perché.
Era frustrante per lei che con un po' di fatica e studio, sarebbe stata in grado di dare risposte a molte e complicate domande.
Eppure, lui era l'unico che proprio non avrebbe mai decifrato.
Eppure, Yamuraiha voleva a tutti i costi capirlo. Voleva capire perché se ne stava sempre li, ad aspettarla, paziente.

Sospirò di nuovo. E sentì di essere sull'orlo delle lacrime.
Sharrkan era lontano abbastanza da non vederla bene in viso, ma cercava in tutti i modi di non far uscire quel fiume di emozioni che la stavano distruggendo.
Sapeva bene perché voleva sapere tutti di lui. Perché era felice che lui l'aspettasse li, mentre si dava una calmata prima di continuare a lavorare.
Sapeva che ormai non poteva più tenersi tutto dentro, che doveva dirlo a qualcuno. Ma a chi? Nessuno degli altri generali era abbastanza bravo da mantenere i segreti.
Le faceva male.
Sharrkan era diventato il centro della sua vita, che lei lo volesse o meno.

Una lacrima le rigò il viso e ancora prima che potesse capire come avesse fatto, lui era li.
Aveva scalato quello scoglio nell'istante in cui aveva visto che stava piangendo. Yamuraiha lo guardò sconvolta.
«Co-cosa ci fai qui?! Vattene!» Si voltò di scatto per non farsi vedere. Aveva ancora un orgoglio e non si sarebbe ancora abbassata a tanto da farsi vedere da lui in quello stato.
Con la manica della tunica cercò di asciugarsi le guance, ma prima di riuscirci la mano dello spadaccino afferrò la sua e la attirò a sé, abbracciandola.
Dopo lo stupore iniziare, Yamuraiha cercò di divincolarsi inutilmente.
«Cosa stai facendo?! Lasciami subito, stupido di uno spadaccino!!» Per quanto potesse parlare, Yamuraiha era fisicamente molto più debole del ragazzo e lo sapeva fin troppo bene.
Lui non disse nulla, semplicemente la strinse più forte.
«Ehi! Guarda che mi stai facendo male! Ehi, mi lasci?!»
A nulla servivano le sue poteste, Sharrkan non aveva la benché minima intenzione di liberarla.

«Perché?» Disse poi lui, spezzando il silenzio. «Perché non sei venuta a parlarmi?!»
Yamuraiha non capiva, che stava farneticando?!
«Non capis--»
«Lo hanno capito tutti che qualcosa non va. Che stai venendo qui da sola fin troppe volte, che sei sempre più scontrosa, anche quando io non sono nei paraggi a prenderti in giro, che sei talmente tanto agitata per qualcosa che hai persino sbagliato tutte le scartoffie delle ultime due settimane. Che...»
Si fermò, stringendo ancora di più quell'abbraccio.
« ...che non... che non litighi più c-con me come f-facevi prima.... L'ho capito che hai bisogno di sfogarti, l'hanno capito tutti... Ma se continui a venire qui da sola, a non parlarne con nessuno... Andrà sempre peggio! »
Yamuraiha era sempre più stordita. Lo avevano capito tutti? E perché non glielo hanno mai detto?
«Se anche dovessi sfogarmi e parlare con qualcuno, perché dovresti essere tu? Cosa pensi di saperne, di me?!» A quelle parole, quella gabbia si aprì e Yamuraiha poté allontanarsi, seppur di poco dallo spadaccino.
«No, infatti io non so molte cose di te. Ma vorrei. Perché...» Chiuse gli occhi, prese un profondo respirò e poi la guardò negli occhi. Era la prima volta che vedeva quegli occhi in Sharrkan. Erano magnetici, profondi... determinati.
«Perché ti amo. Ti ho sempre amato. Vorrei poterti capire sempre di più. Aiutarti quando sei in difficoltà, essere presente quando sorridi perché sei la ragazza più bella dell'universo quando sorridi... Vorrei esserci quando piangi, perché avresti una spalla su cui piangere e potrei consolarti. Vorrei esserci quando combatti, per essere orgoglioso di te... Vorrei tante cose, ma so che non sarà possibile. So già da me che non sono la persona migliore per stare al tuo fianco. Lo so. L'ho accettato con il tempo. Ma vederti così è peggio di qualsiasi cosa possa immaginare. Quello che voglio è vederti com'eri prima, orgogliosa, fiera di quello che sei... felice. E anche se non posso essere io a renderti felice non m'importa, mi basta che tu sorrida... quindi... quindi per favore... Non rinchiuderti così in te stessa... »
Se non fosse che Sharrkan aveva nascosto il viso sulla sua spalla, Yamuraiha avrebbe scommesso di averlo visto piangere.
Dopo qualche secondo di shock totale, iniziò a piangere anche lei.
«Come faccio ad accettare il fatto che qualsiasi cosa faccia, il mio umore dipende da te? Se ci sei, sono felice. Se non ci sei sono triste... Se mi stuzzichi, mi arrabbio, ma non riesco ad esserlo davvero... Se mi addormento ti sogno sempre... Se quando mi giro e te non ci sei, mi sento vuota... Se ti vedo con altre ragazze, mi innervosisco... Come faccio se senza di te non riesco più ad essere me stessa? Se con te sono troppo impegnata a ripetere a me stessa che non posso amarti, che siamo troppo diversi... che non posso, ma che invece voglio amarti... e voglio dirtelo da un sacco di tempo, ma che ho paura che tu mi rida in faccia?! COME?!»
Ormai non poteva più tornare indietro. Era troppo tardi.
Glielo aveva detto. Glielo aveva urlato contro. Come se fosse stata tutta colpa sua.
Yamuraiha lo sapeva che non era colpa dello spadaccino se lei si era innamorata di lui. Sharrkan, semplicemente, era sempre stato se stesso, arrogante, burlone, intraprendente.

«Mpfh... visto? Non ci voleva molto a sfogarsi...» Le disse, attirandola di nuovo a se e accarezzandole la testa dolcemente.
Non dissero nulla, non c'era più nulla da dire.
Rimasero così, felici della presenza dell'altro. Una presenza che ora aveva un significato molto diverso rispetto a prima.
Le cose tra loro non sarebbero cambiate da prima. Erano sempre troppo orgogliosi e testardi, ma la sera sarebbe stato il momento di posare le armi. Sarebbe stato il momento in cui sarebbero stati semplicemente Sharrkan e Yamuraiha, non più lo spadaccino e la maga.

 

 

WinnaH's corner

Ok, giuro non ho idea di come sia uscita fuori.
Non è esattamente quello che volevo scrivere quando avevo aperto word ma... Diciamo che il risultato non mi fa così schifo! XD
Li trovo un pochetto OOC e il tutto molto sconclusionato.
Ma alla SharrYamu la sconclusionatezza (what) è la regola! (what x2)

E niente. Spero vi piaccia! >___<

  
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