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Autore: SayakaLatia    05/09/2014    2 recensioni
Ed ecco a voi una fic a soli due capitoli dedicata al mio ammmmore, Lon'zu!
Com'è nato l'amore fra la bianca stratega e il moro Ferrosita? Scopritelo leggendo!
Spero vi piaccia! Recensite in numerosi!
SayakaLatia
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lon'zu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When I see your eyes

The meeting

 

-D'accordo Flavia, parteciperemo al torneo-
Latia squadrava Chrom preoccupata, incerta se avesse preso la decisione giusta o no. Lei e l'esercito dei Pastori avevano affrontato una lunga marcia sotto al clima rigido dei Regna Ferox al fine di ottenere un'alleanza contro il popolo che continuava a minacciarli, ossia i Plegiani. Il loro arrivo non era stato dei migliori, dato che la guardia Ferrosita li aveva accolti come barbari e aveva immediatamente ingaggiato un combattimento per “mettere alla prova la veridicità delle loro affermazioni”. Dopo un'oretta buona di combattimento erano riusciti ad avere la meglio, non con poca fatica si intende, reclutando anche “l'invisibile Kellam” e una Sumia su cavallo alato, che aveva salvato la pelle a Chrom. Raimi, la guardia, aveva completamente cambiato atteggiamento, con la sorpresa di tutti, e li aveva gentilmente scortati dentro al castello Ferrosita. Mentre aspettava il khan, Latia si era scossa i corti capelli bianchi dalla neve, che neanche si vedeva visto il colore dei capelli, aspettandosi di trovarsi davanti un uomo burbero, muscoloso e peloso visto che i Regna Ferox erano un popolo guerriero. Cioè, la guerra era la loro politica. Fantastico, no? Fu invece molto stupita di trovarsi davanti una donna, comunque muscolosa, dalla pelle scura e i capelli biondi raccolti in uno strano e scompigliato ciuffo. In modo molto... aperto, gli aveva la situazione. In conclusione, se lei non avesse trionfato nel torneo fra khan loro non avrebbero avuto l'alleanza. Così, spinta un po' dallo sguardo disperato di Chrom e soprattutto dalle buone ragioni, Latia aveva consigliato al principe di accettare di combattere per Flavia, il khan, durante il torneo.
-Ah, magnifico! Sono certa che stavolta la farò a quel caprone!- aveva esclamato Flavia concludendo con una sonora e fragorosa risata. Solo per quei dieci minuti di tono alto di Flavia Latia aveva i timpani che chiedevano pietà. -Bene, adesso riposatevi, domani è un gran giorno!- aveva detto il khan biondo con un tono leggermente più basso. Così, furono assegnate delle stanze ai Pastori, e tutti andarono a riposarsi. Latia entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle. Aveva bisogno di riposarsi un attimo. Fra lo sbalzo di temperatura, la battaglia e le esclamazioni di Flavia aveva un gran bel mal di testa. Così si tolse il pesante cappotto, visto che dentro al castello faceva più caldo rispetto a fuori, e si buttò sul letto. Pessima scelta. Il letto era duro quando la testa di Sully. Così, massaggiandosi la schiena, si rimise in piedi e si sedette su una sedia accanto al letto. Leggermente più comoda. Buttò la testa indietro e tirò un lungo sospiro, massaggiandosi le tempie. Così, più rilassata, osservò meglio la stanza. Molto piccola, con un letto durissimo, una sedia e una finestra. Beh, non che fosse il massimo del lusso, ma era comoda per starci giusto una sera. Ma doveva provvedere per quel macigno di letto. Non poteva andare al torneo con un incredibile mal di schiena. Le bastavano il mal di testa e le orecchie doloranti. Dopo qualche secondo qualcuno bussò alla sua porta. Quando la aprì, Latia si trovò davanti alla sua cara amica Miriel, con il suo solito libro in mano, l'enorme cappello e gli occhiali fini sul naso.
-Ciao Miriel, entra pure- disse Latia facendo cenno di entrare. La maga si sedette sul letto e tirò un sospiro.
-Trovo snervante l'elevato tono del khan... per non parlare dell'incredibile scomodità dei letti- si lamentò con gli occhi socchiusi.
-Eh già, hai proprio ragione. Spero di aver preso la decisione giusta nell'accettare la proposta di Flavia...- disse Latia appoggiandosi al muro.
-Mia cara Latia, non credo che voi abbiate avuto alternative. Nella mia visione, avete fatto la scelta migliore per tutti, come sempre- la consolò Miriel con un sorriso.
-Grazie Miriel, mi sei di conforto- disse la stratega.
-Ritengo opportuno cominciare ad andare verso la sala adibita al pasto, l'ora comincia a farsi tarda- disse Miriel alzandosi.
-Hai ragione, come sempre- rispose Latia generando una risata da parte di tutte e due.


-Ah, senti questa, Flavia ha trovato qualcuno che potrebbe battere il sottoscritto! Questa è buona!- disse Basilio ridendo.
-Ah davvero?- disse non proprio interessato Lon'zu.
-Anche se devo dire che trovarmi contro l'esercito dei Pastori non mi rassicura... ma con Marth la vittoria sarà nostra!- disse deciso il khan.
-Non ne dubito- rispose il mirmidone.
-E te potrai riposarti, non sei contento?- chiese il khan.
-Tu ordini, io eseguo- disse piatto Lon'zu.
-Mh, allegro come sempre... beh, vado a prepararmi, ci vediamo domani!- disse Basilio correndo via. Lon'zu tirò un lungo sospiro e andò fuori a rinfrescarsi un po'. L'aria era meno fredda, e c'era una leggera brezza. Guardò il cielo pieno di stelle e la luna che svettava al centro. Bello come sempre. Così, si decise a fare una passeggiata. Arrivò, come al solito, al cospetto di una grande quercia davanti ad un piccolo ruscello. Con un mugolio, si sedette appoggiato alla quercia e chiuse gli occhi. Per quel torneo non avrebbe combattuto. E la cosa non gli faceva né caldo né freddo. Era piuttosto stranito dall'abilità del nuovo campione nel batterlo. Ma, si sa, nella vita non si è sempre i migliori. Aprì gli occhi e vide in lontananza una figura uscire dal palazzo. Non era molto alta, ma era snella e aveva i capelli bianchi e corti. Indossava un lungo cappotto scuro con strani disegni. Ed era una femmina. Lon'zu venne attraversato da un tremito, ma vedendo che la donna non lo aveva notato decise di non muoversi. La bianca si appoggiò ad una colonna e si mise ad osservare il cielo. Sembrava stanca. Al mirmidone non parve di conoscerla. Probabilmente sarà un membro dell'esercito dei Pastori pensò. Mentre la osservava, la donna si girò a guardarlo e i loro occhi si incrociarono. Lon'zu non ebbe la reazione che di solito aveva con le altre femmine. Di certo non voleva avvicinarla, ma quei profondi occhi marroni lo incuriosirono. Anche la bianca parve incuriosita. Così, mosse un passo, e poi un altro verso di lui. La faccenda si metteva male. Il mirmidone si alzò e fece per andarsene, quando la sua attenzione fu catturata da una farfalla blu che volteggiava lì vicino. Le farfalle piacevano al mirmidone. Con un mezzo sorriso restò a guardarla, dimenticandosi della donna e dei pochi metri che ora la separavano da lui. La farfalla cambiò direzione e andò ad eseguire le sue capriole intorno alla bianca. Lei si fermò e restò a guardarla, mentre continuava a volteggiare . Si posò un attimo sui suoi capelli e poi tornò dal mirmidone, per dirigersi poi verso la quercia. Non notò però una enorme ragnatela, che in un attimo la catturò e la immobilizzò. Dalle foglie un ragno soddisfatto stava uscendo allo scoperto, pronto a banchettare.
-Poverina!- esclamò la donna correndo verso la ragnatela.
-E' il suo destino, non ci possiamo fare niente- disse Lon'zu con la sua voce cupa.
-Io non credo al destino, noi siamo artefici della nostra vita!- disse indispettita la bianca guardandolo negli occhi e avvicinandosi alla ragnatela. Lon'zu fu molto stupito e, incuriosito, si avvicinò. Il ragno continuava ad avvicinarsi alla farfalla, che disperata sbatteva le ali cercando di liberarsi dalla morsa appiccicosa. -Bleah... odio i ragni...- disse la donna fissando l'aracnide. Lon'zu allungò una mano, prese il ragno e lo posò su di un ramo molto lontano. Poi delicatamente aiutò la farfalla a liberarsi e la prese fra le mani. Quella restò qualche secondo ferma, poi sbatté le ali e si posò sul dito di Lon'zu, per poi spiccare il volo. Fece qualche altra piroetta intorno ai due e poi svanì.
-Visto?- disse la donna avvicinandosi al mirmidone con le mani sui fianchi e un sorrisetto soddisfatto sul volto.
-Troppo vicina!- esclamò quello facendo un balzo indietro, rosso come l'armatura di Flavia.
-Ehm... tutto a posto?- chiese la bianca perplessa.
-Si... le donne mi mettono a disagio... tutto qui...- rispose il mirmidone. -Sei... un membro dei Pastori?-
-Si, piacere, mi chiamo Latia e sono la stratega di Chrom- disse Latia allungando la mano, ritraendola poco dopo imbarazzata.
-Lon'zu... state attenti domani... Marth è forte con la spada- disse il moro.
-Marth?? Ancora lui?-
-Perchè, lo conosci?-
-Più o meno... beh, grazie dell'avvertimento- disse Latia sorridendo.
-Si... devo andare... buona fortuna...- disse frettoloso Lon'zu per poi avviarsi a passo spedito dentro il castello.
-Mh... che tipo strano...- esordì la stratega avviandosi anche lei verso la sua stanza.


-Bene Pastori! Fra poco avrà inizio il torneo! Dateci dentro!- disse Flavia, allegra come sempre, andandosene poi verso gli spalti. Latia sospirò un po' tesa.
-Tutto bene Latia?- chiese Chrom dalla groppa del cavallo di Sumia.
-Si si... solo un po' tesa...- disse la bianca.
-Sono sicuro che vinceremo, lo dobbiamo fare per Emm- disse sorridendole il blu.
-Già...- annuì sospirando la stratega sistemandosi la cintura con la spada e tenendo nell'altra mano un tomo di magia del tuono.
-Suvvia Latia, la preoccupazione non è benefica in certe circostanze. Si rilassi e pensi a combattere come ha sempre fatto- la rincuorò Miriel al suo fianco. Con Lissa in groppa al cavallo di Frederick, il cancello davanti a loro si alzò e i Pastori fecero i primi passi nell'arena. Intorno a loro spalti stracolmi di persone urlanti e gioiose. Negli spalti ai due poli c'erano due troni, dove erano seduti rispettivamente Flavia, il khan dell'est e dall'altra parte un omone pelato e muscoloso con una benda su un occhio, che probabilmente era il khan dell'ovest. Al suo fianco, a parte i numerosi uomini esaltati, Latia riconobbe pure Lon'zu, l'uomo che aveva conosciuto la sera precedente. Il moro osservava il loro esercito, incuriosito. Così Latia chiuse gli occhi e, preso un bel respiro, si lanciò con gli altri nella battaglia. L'esercito occidentale era diviso per classi, che ordinatamente andarono contro ai Pastori. Prima combattenti, poi fanti, armature pesanti ed infine altri combattenti, per arrivare al più forte, ovvero Marth. Il ragazzo restava fermo, in attesa che i Pastori, ma soprattutto Chrom, venissero più vicino. Chrom, in groppa al cavallo di Sumia, scendeva in picchiata sui nemici, uccidendoli sotto i colpi di Falchion e della lancia della bruna. Latia mise da parte il tomo per cominciare con la spada. Mentre Miriel, di fianco a lei, bruciava i nemici con il suo tomo di fuoco la bianca balzava su di loro per dargli il colpo di grazia con la spada. Frederick, dall'altro lato dell'arena, si dava da fare proteggendo Lissa e portandola a volte dagli altri per curarli. Fu il turno della fanti e gli armati pesantemente. Chrom e Sumia ebbero qualche difficoltà e Lissa si dovette rimboccare le maniche, ma intanto Latia riversava in una situazione pericolosa. Era circondata da due fanti e dietro un armato pesante. Sbaragliò velocemente il primo fante, schivando con un salto l'attacco del secondo e uccidendo anch'esso con un veloce lampo. Non si accorse però dell'armatura dietro di lei che, alzata la lancia, stava per piantarla dentro al suo costato. La folla divenne più euforica e urlò il triplo. Lon'zu reagì d'istinto. Senza farsi vedere prese una pietra di medie dimensioni e la lanciò contro il soldato, colpendolo sull'elmo e facendolo distrarre giusto per deviare il suo colpo. Quello che poteva essere un colpo mortale si trasformò solo in un graffio sul braccio. Miriel, che si era liberata del lottatore che le veniva contro, colpì l'armato pesante, che venne finito da un potentissimo tuono della bianca, inginocchiata a terra. Lon'zu tirò un sospiro di sollievo. Anche la stratega, pallida e sudata. Mancava solo Marth. Lissa piombò al fianco della stratega, curandole il graffio sanguinante, per poi saltare in groppa al cavallo di Frederick e andare ad aiutare il fratello.
-State bene stratega?- chiese Miriel a Latia mentre le porgeva una mano per rialzarsi.
-S-si... per fortuna...- disse lei rialzandosi e avviandosi verso l'ultimo nemico, lanciando uno sguardo verso gli spalti. Dopo il memorabile combattimento fra Marth e Chrom, che lasciò non pochi dubbi al principe, il combattimento finì con la schiacciante, e faticata, vittoria dei Pastori. La folla gridò ancora di più, mentre le orecchie della stratega andavano a farsi benedire, e i Pastori uscirono dall'arena.
-Ah ah! Lo sapevo che potevo contare su di voi! Era tanto che non assumevo i pieni poteri! E voi avete guadagnato l'alleanza che volevate! Oggi si festeggia!- gridò felicissima Flavia, sparendo poi a brindare e festeggiare.
-Quando si parla di festeggiamenti, Flavia è inarrestabile...- disse una voce molto bassa alle loro spalle. Un po' mogio, comparve l'omone pelato, che secondo Latia era il khan dell'ovest.
-E... tu chi saresti?- chiese Chrom.
-Basilio, il khan dell'ovest, ovvero colui a cui hai appena soffiato il trono! Ci sai fare con la spada, ragazzo!- disse ridendo Basilio assestando una poderosa pacca a Chrom, che sussultò. Latia ridacchiò.
-Si... grazie...- disse Chrom. -Ora dobbiamo andare, devo informare mia sorella-
-Aspetta ragazzo, ho un regalo per te- disse Basilio. Alle sue spalle comparve un uomo alto e muscoloso, non quanto Basilio o Flavia si intende, che indossava una veste blu da mirmidone e portava al suo fianco una spada molto affilata. Aveva i capelli neri un po' spettinati e degli occhi grigi. Latia lo riconobbe. Era Lon'zu, l'uomo che aveva conosciuto la sera precedente. -E' il mio precedente campione, si chiama Lon'zu. E' molto abile con la spada, ti sarà utile. In effetti non mi spiego come Marth lo abbia battuto... ma secondo me non ha nulla da invidiargli- disse Basilio.
-Mh, a te sta bene Lon'zu?- chiese Chrom.
-Lui ordina, la mia spada esegue. I nostri ruoli mi sembrano chiari- disse piatto il moro.
-Ehm... ok... benvenuto a bordo allora...- rispose stranito il principe.
-Aspetta... Marth lo ha battuto?? Ma sembra così grande e... forte- disse Lissa avvicinandosi al mirmidone.
-Sta alla larga, donna- rispose quello accennando un passo indietro.
-Ehi, ma che ti ho fatto?!- disse stizzita Lissa gonfiando le guance. Basilio si mise a ridere.
-Lon'zu non si trova molto a suo agio con le signore- disse.
-Ehm... ok... bene Pastori, mettiamoci in marcia!- esordì infine Chrom.
-Guarda guarda chi si rivede...- disse Latia avvicinandosi al moro.
-Non hai capito che devi starmi lontana??- disse lui rosso.
-Suvvia, non mordo mica. Beh, benvenuto Lon'zu- rispose Latia sorridendo. Con lui le veniva più spontaneo del solito. Lui borbottò qualcosa e si mise in marcia con gli altri. Venne letteralmente assaltato da Vaike e Stahl, che gli diedero il benvenuto e si misero ad attaccare bottone. Non sembrava molto a suo agio. Latia camminava invece a fianco di Miriel e Sumia, come al solito, sorbendosi gli intelligenti discorsi della rossa ma ripensando mentalmente a quanto fosse strano Lon'zu.
-Latia, mi sembrate sovrappensiero, c'è qualcosa che offusca la vostra mente?- chiese infine Miriel, accompagnata da uno sguardo interrogativo di Sumia.
-Oh no, niente Miriel, grazie di esserti preoccupata. Comunque, che dicevi riguardo ai tuoi esperimenti?- disse Latia facendo riprendere a Miriel il suo intelligente discorso. Dopo una lunga ed estenuante marcia, i Pastori arrivarono a Ylisstol, dove Chrom sparì ad informare Emmeryn, l'Eletta, dell'alleanza appena ottenuta. Latia si rifugiò nella sua tenda, dove si tolse il cappotto e si buttò a pancia in giù nel suo morbido letto. La pace durò poco.
-Ehm... Latia? Posso entrare?- -Latia siete in tenda, nevvero?- chiesero due voci a lei familiari.
-Miriel, Sumia, entrate- disse la bianca non muovendosi dal letto.
-Santo cielo Latia! Siete così stanca?- disse Sumia vedendola stravaccata sul letto con la faccia appiccicata al cuscino. La stratega bofonchiò qualcosa e si alzò con molta fatica.
-Latia, non mi sembrate al massimo della forma, quindi io e Sumia vi abbiamo preparato qualcosa che vi ridarà energie- esordì Miriel appoggiando sul tavolo della stratega una bellissima crostata di fragole.
-Mmmh, ha un profumo delizioso...- disse la bianca.
-E il sapore è anche meglio! Su, assaggia!- disse Sumia servendo lei e Miriel, prendendo anche una fetta per sé. Dal primo morso Latia si sentì subito rigenerata e in forze, e la mangiò con gusto, facendo anche il bis.
-Oh Sumia, cucini benissimo! E Miriel, ci hai aggiunto qualcosa vero?- disse Latia.
-Un mio elaborato capace di ristabilire le energie di una persona, aromatizzato con fiori- disse Miriel.
-Siete le migliori ragazze!- disse la stratega abbracciandole.
-Bene, ora devo andare, devo preparare uno sformato a Chrom, ciao!- disse Sumia sparendo fuori dalla tenda.
-Anche io devo assentarmi, vorrei finire un libro cominciato prima della spedizione. Si riguardi Latia- disse Miriel uscendo anche lei. Latia restò ancora un po' a riposarsi, quando si accorse del fermacapelli di Sumia sul suo letto.
-Oh, le deve essere cascato, meglio che glielo riporti- disse prendendolo e uscendo dalla tenda un po' di fretta, colpendo e facendo cascare qualcuno davanti a lei. -Oddio! Mi dispiace, sta... Lon'zu?- disse Latia rendendosi conto di essere sopra al mirmidone.
-C-che ci fai tu sopra di me??- esclamò terrorizzato il moro rossissimo e guardandola con occhi sgranati. Latia, rossa anche lei, si rialzò in fretta.
-Scusami, non ero attenta, dovevo riportare questo a Sum...- disse accorgendosi che la bruna aveva assistito alla scena e ora la guardava stranita. Senza fiatare, la stratega le porse il fermacapelli.
-Grazie Latia, ora devo andare, ciao!- disse Sumia risistemandosi il fermaglio fra i capelli.
-Scusa ancora Lon'zu, ti sei fatto male?- chiese mortificata.
-No. Ora devo andare ad allenarmi- disse evasivo muovendo i primi passi per allontanarsi dalla donna.
-Guarda un po', devo allenarmi anche io, ci alleniamo insieme?- chiese Latia cordiale, raggiungendolo.
-Stammi lontana- disse Lon'zu.
-Avanti, e come fai con le nemiche femmine?- chiese Latia insistente.
-Quello è un altro discorso...-
-E come mai avresti questa avversione contro le femmine? Che ti abbiamo fatto?- insistette la bianca. Lon'zu si fermò e si fece cupo. -Lon'zu... scusa, non vole...-
-Devo andare- disse freddo e si allontanò, lasciando Latia ai suoi pensieri.
-Mh, che tipo strano...- disse una voce alle spalle della stratega.
-CHROM!- esclamò lei, spaventata.
-Vieni, dobbiamo organizzarci con Emmeryn e servi anche te- la invitò Chrom. Latia, pensando sempre a Lon'zu, si avviò dietro a Chrom.

 

Angoletto dell'autrice:

Oi there!
Bien, con mia molta gioia siamo qui per una migliore fic sul mio ammmmore, Lon'zu!
Rileggendo la mia vecchia fic ho deciso di cancellarla e di riscriverne una nuova e migliore, quiiiindi, eccomi qui! :3
Ho deciso di dividerla in due capitoli, e questo è il primo! Da prossimo in poi la storia fra i due si farà più interessante! :3
Lon'zu: … mi fai paura
MUAHAHAHAHAHAHA >:3 mavieniquicheticoccolo <3
Lon'zu: NGH ASP.... *viene sommerso dalle coccole*
E' da ieri che mi sono fissata con la Jack Frost x Elsa... gnaaaaaaa sono così belli, ci farò una fic uwu
Coooooomunque, recensitemi e ditemi tutto quello che pensate al riguardo! Se trovate errori segnalatemeli! Corro ad iniziare a scrivere i prossimo capitolo quiiiiindi...
Ci zampettiamo in giro! :3

SayakaLatia

 

  
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