. :Un normale giorno in famiglia: .
Capitolo
Unico
Harry chiuse la
macchinetta del caffè, con un leggero scatto. Prese dal
cassetto sottostante
alla macchina del gas, l'apposito accendino, dando vita alla fiamma. Vi
pose
sopra la macchinetta, abbassando il fuoco. Si voltò verso il
tavolo spoglio
prendendo la tovaglia utilizzata la sera prima, dove ancora erano
presenti i
segni di pomodoro, lasciati dalla Potter più piccola .
Il moro sorrise,
appoggiando sul tavolo sette bicchieri di plastica, colorati. Si
appoggiò
nuovamente alla macchina del gas, in attesa che il caffè
fosse pronto. Dalla
grande porta finestra, entrava luce e un leggero venticello.
Draco entrò
in cucina,
osservando l'altro assorto nei suoi pensieri. Gli si
avvicinò, acquattandosi
alle sue spalle, prima di abbracciarlo.
-Uno zellino per i
tuoi
pensieri?- mormorò nel suo orecchio.
-Finiresti sul
lastrico in
men che non si dica... Buon Giorno- Harry si girò
nell'abbraccio, fronteggiando
il biondo.
-Buon Giorno... Come
mai
così mattiniero?-
-Come se fosse una
novità...-
-Nel senso; Visto che
oggi
hai il giorno libero, che ci fai già in piedi?-
-Se rimanevo a dormire,
chi
preparava la colazione?-
-Io...- I due si
guadarono
un attimo, scoppiando poi a ridere.
-Come mai ridete?- una
ragazza dai lunghi capelli biondi, entrò nella stanza.
Indossava un pigiama
azzurro, composto da shrots e canottiera.
-Buon Giorno Lil...
Che
vuoi per colazione?- chiese Harry, togliendo la macchinetta dal fuoco,
versando
il contenuto in una piccola brocca.
-Il solito...
Papà, mi
serve un favore...-
-Harry, a tua figlia
serve
un favore...-
-E' mia figlia solo
quando
ti fa comodo eh, Draco Lucius Malfoy?- Harry appoggiò la
brocca sul tavolo,
mettendo le mani sui fianchi.
-No comment....-
-Sentite, queste
diatribe
tra genitori fatele in un altra occasione. A me serve un passaggio in
città...-
-Ma esci ancora con
occhi
da pesce?- un ragazzo moro raggiunse gli altri, sedendosi accanto alla
sorella.
-No- rispose fredda
l'altra -Credeva che le streghe fossero capaci solo a trasfigurare chi
gli
rompeva le scatole in un rospo... ma che gli dice la testa! Non ce le
insegnano queste cose a scuola!-
-Già... e
con
quell'altro... Sarcus...Nartus...-
-Marcus?-
-Si, quello
lì...-
-Ma quale dici quello
moro, o quello roscio?- si intromise il padre bruno
-Perché ce
ne sono due?-
chiese il ragazzo interessato
-Si, con uno ha rotto
dopo
una settimana e l'altro...bhè era...-
-Era finocchio!
Mamma mia! Ci voleva tanto?- sbottò Draco
-Papà, non
sarai mica
geloso della sorella irritante?-
-James, smettila di
ciarlare e mangia va!- Degli strani rumori distolsero l'attenzione dei
presenti.
-Oh, credo che I
gemelli
siano in piedi...- disse Harry, appoggiando sul tavolo due scodelle, ed
un
piatto con del pane tostato.
-Si... ma da cosa lo
hai
capito, dal rumore o dal casino?- Draco ingoiò un nuovo
sorso di caffè nero.
-Dal casino tesoro...
Comunque Lil, dove andate tu e... come hai detto che si chiama?-
-Non l'ho detto.
Comunque
si chiama Aaron...-
-Aaron? Mhm.. It's
very Irish! Wonderful!- il
padre moro si sedette al tavolo
battendo un paio di volte le mani.
-Meraviglioso? E tu me
lo
chiami meraviglioso? Dai ma ce la vedi nostra figlia con un Irlandese?
Scapperebbe dopo neanche due minuti...-
-Hai ragione tesoro,
gli
Irlandesi non sono fatti per lei... Lily, perché non provi
con qualcos'altro?
Hai sentito papà.. ti farebbe scappare a gambe levate...-
-Harry, io non parlavo
di
lei, intendevo che il ragazzo sarebbe scappato...- lungo il tavolo si
scatenò
l'ilarità contagiando tutti, tranne Lily che, calma,
continuava a girare il
cucchiaio nella sua tazza di cereali.
-Sappiate che poi,
quando
diventerete vecchi, il pannolino ve lo cambio ogni dieci giorni...-
(hihi! questa è la mia battuta clou, contro mia
madre!!! NdA)
-Lil, credo che non
basti
il pannolino... qui ci vuole un pannolone...-
-Appunto ho detto ogni
dieci giorni Jamey... così imparano...-
-Draco, credo che
dovremmo
iniziare a portare Maddie dalla nostra parte. Prevedo la vecchiaia come
un
inferno....-
-E ci credo! Ogni
dieci
giorni! Sei crudele!- disse Draco scandalizzato
-Chi è
crudele?- una
ragazzina mora entrò nella cucina. Indossava una salopette,
sopra una camicetta
a maniche corte, bianca.
-Buongiorno Maddie-
esclamò il tavolo
-Buon giorno...
papà ho
fame- dichiarò la piccola, sedendosi tra Lily ed Harry.
-Si tesoro... cosa
vuoi da
mangiare?- chiese quest' ultimo.
-Pane tostato con la
marmellata di fragole...-
-Il latte lo vuoi?- la
bimba scosse la testa
-Lo sai che ti fa
bene. Te
lo scaldo un pò?-
-Uffi... ma non mi
piace!-
-Tesoro... che ti dice
sempre papà Draco?- chiese il biondo, avvicinandosi alla
piccola sporgendosi
dal tavolo.
-Non dire non mi
piace,
prima di assaggiare- rispose la bimba sicura
-Quindi ora bevi un
pochino di latte, e poi potrai mangiare il pane con la marmellata-
-Va bene...-
acconsentì
moggia, prendendo dalle mani del padre, un bicchiere, pieno per
metà, di latte.
Lo portò alle labbra, svuotandolo.
-Bleah! Non mi pace
per
niente!-
-Visto che sei stata
brava, ora puoi mangiare il pane- disse Harry, porgendogliene una fetta
-Si!-
-Maddie, come si
dice?-
chiese Draco
-Grazie
papà- disse, prima
di addentare la colazione
-James, fammi un
favore.
Andresti a chiamare i tuoi fratelli? Digli che la colazione
è pronta- chiese
nuovamente il biondo, mentre Harry cercava altra marmellata in credenza.
-Ok- il ragazzo si
alzò
dalla sedia, affacciandosi dalla finestra -Al! Sam! Muovetevi a venire
che la
colazione è pronta!- strillò, ricevendo in
risposta due grandi “Si!”
-Grazie... solo,
potevi
anche evitare che ti sentissero fino ad Hogsmeade!-
-Non hai specificato
come
avrei dovuto chiamarli...- si giustificò, continuando a
mangiare.
-Buon giorno!- due
ragazzi
identici, tranne che per capelli,
entrarono in cucina, sedendosi tra Draco e James.
-Buon giorno... Che
stavate facendo fuori?- chiese Harry, porgendo ai due la brocca del
latte. I
gemelli si guardarono in faccia.
-Niente- risposero in
coro
-E cosa sarebbe questo
niente?- chiese Draco, sospettoso.
-Niente!- risposero,
ancora
-Vedremo questo
niente...-
prima che il moro potesse finire la frase, il campanello
suonò
-Come volevasi
dimostrare... ma perché mi prendo le ferie se succede sempre
di tutto!?-
-Salve signora
Carmwell...- Harry si trovò davanti una signora anziana, con
in mano un gatto
completamente rosa -... oh.... Draco? Vieni un attimo qui...-
il biondo
arrivò di corsa.
-Cosa... oh-
esclamò
vedendo il gatto.
-Ragazzi miei, io ho
sopportato fin troppo! So che per due ragazzi è difficile
gestire dei figli, ma
questo è troppo! È la quarta volta in due
settimane! Io sono stufa!- disse la
donna.
-Signora, le prometto
che
non accadrà più- le disse Draco
-E' la stessa cosa che
mi
dice suo marito, ma non credo che funzioni!-
-Vedrà
signora, non
accadrà più- Harry chiuse la porta, guardando il
marito.
-Alexander Severus
Potter-Malfoy!- esclamò, mentre il biondo diceva -Simon
Albus Potter-Malfoy!- I
due gemelli entrarono nell'ingresso.
-E' stato lui!-
dissero
indicandosi, prima di scappare su per le scale.
-Io vado a cambiarmi-
esordì Lily
-Maddie vieni insieme a me. Potresti vedere cose che noi umani non
possiamo
immaginarci...- le due ragazze salirono su per le scale.
-Non vi dispiace se io
mi
spaparanzo sul divano vero? Grazie papà!- James si diresse
in salotto,
buttandosi sul divano. I due adulti si guardarono negli occhi.
-Se vuoi resto a casa-
disse Draco.
-No dai, credo di
potermela cavare...-
-Non hai capito... io
voglio restare a casa...- il biondo gli si avvicinò,
strusciandoglisi contro.
-Oh, per questo... mhm
non
so... il capo non si arrabbierà?-
-Si ma... chi se ne
frega
ce lo metti?- Draco lo prese per mano, guidandolo su per le scale.
-Hey voi due! Cercate
di
fare poco rumore! C'è gente che vuole riposare!-
esclamò James, venendo
colpito, poi, con una ciabatta nera -Siete proprio rudi! Guardate che
chiamo il
telefono azzurro!- un altra ciabatta, si unì alla gemella
-Ok sto zitto...-
Dopo un pò
squillò il
telefono.
-Pronto?- rispose James
-Pronto James?-
-Ciao zio Rem.
Dimmi...-
-Sai
mica che fine ha fatto tuo padre? Doveva essere qui mezz'ora fa...-
-Credo che
papà non verrà
oggi...-
-E
perché mai? Sta male?-
-No sta... come
dire...
dirigendo un' operazione di “incastro”...- James
chiuse la conversazione con un
sorriso, mantre Maddie gli aveva rubato il telecomando, sintonizzandosi
sul
canale dei cartoni animati.
-Hey pulce! Ri dammi
il
telecomando!-
-No! Chi va a Roma
perde la
poltona!-
-Io vado al
Campidoglio e
la poltrona la rivoglio!-
-Specchio riflesso!
Specchio riflesso!-
-James prendi le
chiavi,
così mi accompagni...-
-Lily, ma questo mica
fa
rima!-
-Mo te la faccio
vedere io
la rima!-
-Ma che c'hai le cose
tue?-
-Potrebbe essere!-
-Ok,
muoviamoci- I due
ragazzi uscirono, così che la piccola Maddyson Narcissa
Potter-Malfoy, poté
guardare in pace i suoi amati cartoni; ignara di cosa stesse accadendo
al piano
d sopra... oddio, mica tanto ignara...