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Autore: Inathia Len    05/09/2014    2 recensioni
SEGUITO DI "BROKEN WINDS"
Sono passati tre anni da quando Celia ha scoperto chi è e il Dottore se n'è andato, dopo averle offerto di viaggiare con lei.
John e Sherlock hanno finalmente deciso per il grande passo, e viene mandato l'invito anche al Dottore.
Ma qualcosa andrà storto, antichi nemici torneranno a turbare gli equilibri, nemici potenti e misteriosi...
Eleven, Celia, Sherlock e John dovranno unirsi per un'ultima volta per combattere questa minaccia
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Theories.... Where's the sense in those?






-Ennesimo buco nell’acqua?- chiese Celia, allungando a Colin una tazza di the bollente e sedendosi accanto a lui sul divano, riprendendo l’elenco telefonico in grembo.

Mentre lui continuava a fare ricerche al computer, lei sfogliava svogliata una pagina dopo l’altra.

Ormai era pomeriggio inoltrato e non avevano concluso nulla. Il massimo dell’eccitazione era stato, nel primo pomeriggio, andare giù da Speedy’s a prendersi qualcosa da mangiare. Non avevano avuto notizie né dal Dottore né da Sherlock, eccezion fatta per il codice per accedere alle liste dei pazienti delle varie case di riposo, e a Celia mancava davvero tanto così per addormentarsi dalla noia.

-Nulla- confermò Colin, ringraziandola per il the. –Quel codice è geniale, perfetto, ma ce ne sono così tante da controllare …-

-Sherlock ha detto di controllare quelle più fuori, secondo lui John …-

-Sì, ho sentito cosa ha detto. Sai, me lo ha praticamente urlato nelle orecchie- commentò acido, tornando a concentrarsi sullo schermo, mentre Celia portava le tazze in cucina. –Quello che non capisco, è perché il Dottore sia tanto preoccupato di trovare John e non abbia mosso un dito per tua mamma … o mia nonna, comunque la vuoi mettere. Non è giusto.-

Celia scosse la testa. Anche se era passato solo un giorno, le sembravano anni. Era come se davvero Roona fosse morta quel lontano giorno del 2002, come era scritto sulla sua tomba. Sentiva la sua mancanza, certo, ma non era più come i primi momenti. Era come il ricordo di una sofferenza, come se avesse già elaborato il lutto, come se avesse avuto anni a disposizione e non poche ore. Ma non sapeva come spiegarlo a Colin, così scelse una via più semplice.

-Abbiamo visto la sua tomba e tu sei qui. Ormai la sua scomparsa è un evento fisso nella storia del tempo, non lo si potrebbe cambiare senza causare terribili conseguenze. E quindi, non ha senso disperarmi per qualcosa per cui non posso fare nulla. Preferisco aiutare Sherlock.-

Colin alzò un sopracciglio, ma non disse nulla.

-Che c’è?- chiese lei, sorridendo. In realtà, sapeva benissimo cosa.

-Questo tuo amico … Sherlock Holmes … no, aspetta, c’è un’altra cosa, adesso che ci penso. Lascia perdere quello che volevo dire, non centra nulla. Adesso ricordo dove avevo già sentito il suo nome, e anche quello del dottor Watson!-

-Te ne avrà parlato mia madre …-

-NO! Io ho letto di loro, a scuola. Li ho studiati. Be’, cioè, non proprio loro … ma i loro libri. Loro sono i protagonisti di una serie di romanzi dell’800- disse con foga.

-Sei per caso pazzo? Anche io sono andata a scuola, sono laureata in Letteratura, dovrei sapere di questi volumi, no? E invece, indovina? Mai sentiti nominare!- ribatté lei, confusa.

-Ma non capisci? La storia è stata riscritta nel momento in cui Roona è stata mandata nel passato …-

-Quindi tu credi che lei abbia scritto quei libri?-

-No, no, no! Sono dei fine 800, lei è nata negli anni ’20. Quello che dico io, è che adesso ci sono due corsi di storia che vanno avanti in parallelo. Uno è il tuo, in cui Roona è tua madre, Sherlock Holmes e John Watson i tuoi migliori amici. L’altro è il mio, dove Roona è mia nonna e loro due sono personaggi di una serie di romanzi.-

-Non ha senso- mormorò Celia, prendendosi la testa tra le mani.

-E invece sì!- esclamò Colin, -è l’unica cosa che spieghi come Roona possa essere tua madre e mia nonna allo stesso tempo. Lei stessa aveva doppi ricordi, perché la storia stava cambiando con lei. Ed è per questo che non la si può salvare … oh! Ci sono arrivato solo adesso, ma meglio tardi che mai!- concluse, con un sorriso a trentadue denti.

-Questo va bene, ma come spieghi John e Sherlock? Uno è finito chissà dove, ma a oggi non è morto, quindi non può essere nell’800 a scrivere libri. L’altro abita ancora qui, anno 2015. Spiega questo.-

-Credo che faccia parte del piano di salvataggio del Dottore …- rifletté Colin, tornandosi a sedere sul divano. –Forse, quando troveremo John, porterà lui e Sherlock in quell’epoca, lontani dagli Angeli.-

-E non causerebbe un paradosso perché è tutto già scritto … avrebbe senso!- concluse Celia, finalmente capendo il ragionamento di Colin. –Oh, dobbiamo chiamarli, dire loro quanto abbiamo scoperto!

 

 

 

Il consulente detective guardò sconvolto gli altri due, poi premette il tasto verde.

-Sherlock?-

La voce dall’altro lato della cornetta era vecchia, ma lui l’avrebbe riconosciuta tra mille.

-John?- gracchiò a sua volta, allontanandosi da Lestrade e dal Dottore. –John sei davvero tu?-

-Ti chiamano così tante persone con il mio nome che puoi permetterti queste domande idiote? Devo forse cominciare ad essere geloso?-

Sherlock rise nervosamente, le lacrime che cominciavano a scendere.

Era lui, era dannatamente lui. L’età l’aveva reso più pungente, ma l’ironia era la stessa.

-Dove sei? Ti vengo a prendere, ti vengo a prendere immediatamente. E poi torni a casa. Con me-

La voce di John rise e, quando tornò a parlare, anche lui era commosso.

-Non posso, Sherlock. Non c’è nulla che mi renderebbe più felice, ma non posso.-

-Perché?- boccheggiò l’altro, lanciando uno sguardo allarmato al Dottore, che gli fu subito accanto, seguito da Greg. –Che succede, John? Cosa c’è non mi stai dicendo?-

-Perché non lo deduci tu e mi fai arrabbiare, come ai vecchi tempi- disse la voce di John.

-Perché non voglio- crollò Sherlock.

-Quanti anni mi dai?- lo aiutò lui.

-Sessanta … sette-

-E che altro puoi dedurre?-

-Non farmelo dire …-

-Sherlock-

-Ecco perché odio le telefonate. Ti prego, non farmelo dire. Ti prego.-

-Sto morendo, Sherlock. Sapevo che sarei morto non appena ti avrei trovato. Non so come, ma l’ho sempre saputo.-

-Posso almeno venire io da te?-

-Credo che questo si possa fare, ma devi sbrigarti.-

-Sarò lì quando la telefonata sarà finita, dimmi solo dove.-

 

 

 

-“Bradley House, Woodford Green. SH”. Celia, hai idea di che diavolo …?-

La ragazza gli strappò il cellulare di mano.

-Ma è a più di quaranta minuti da qui, non faremo mai in tempo!- gemette.

-In tempo?- la guardò confuso Colin.

Lei, per tutta risposta, gli girò il suo, di telefonino.

-“Fate in fretta, non manca molto”- lesse.

-Hanno trovato John- concluse Celia, -ma sta morendo. Presto sarà un nome su una lapide e io non farò nemmeno in tempo a dirgli addio!- gridò, tirando un calcio a una sedia.

-E il nostro piano? Della nostra scoperta gliene hai parlato?- cercò di calmarla lui, abbracciandola e guardandola fissa negli occhi.

Celia scosse la testa.

-Non c’è campo … maledetti temporali estivi!- gridò di nuovo, prima di essere ingabbiata nell’abbraccio di Colin, di nuovo.

-Calmati. Ora prendiamo la mia auto e in mezz’ora saremo Woodford Green, promesso. Anche meno, se scendiamo subito.-

-Ma è impossibile- mormorò lei, mentre Colin praticamente la trascinava di peso in macchina e partiva a tutto gas.

Celia abbandonò la testa contro il finestrino, gli occhi pieni di quelle lacrime che ancora doveva piangere.














Inathia's nook:

ehm... salve?
Scusate se il capitolo è deprimente, ma diciamo che, almeno nella prima parte, le cose cominciano a chiarirsi. Almeno secondo me, spero di essermi riuscita a spiegare. Diciamo... se avete visto il secondo film di Ritorno al Futuro, la cosa è simile. Dal momento in cui Roona è stata spedita indietro nel tempo, il Tempo si è come biforcato, almeno secondo la teoria di Colin (che è corretta, già ve lo posso dire...). Da una parte, c'è la vita giusta", quella dove Colin non esiste, Roona è la madre adottiva di Celia e Sherlock e John sono quelli che conosciamo. Dall'altra, c'è la "Nuova" vita, quella in cui Colin è giunto nel presente e le cose stanno andando come leggete anche voi. L'unico interrogativo di questo presente, è il seguente: chi cappero ha scritto i libri? Chi è Conan Doyle? E' lui sul serio o è lo pseudonimo di John, come qualcuna di voi ha ipotizzato? E, nel caso in cui questa teoria fosse corretta, come avrebbe fatto John sia a scrivere i libri che a telefonare a Sherlock ed essere vivo nel 2015 senza una macchina del tempo?
piccolo indizio... ricordate cos'ha detto il fantasma-ricordo di Amy e quello che ha detto Colin...
Bene, vi ho ammorbate abbastanza, spero di leggere i vostri commenti al più presto :) un bacio

  
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