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Autore: Ailis_    25/09/2008    3 recensioni
La pioggia scendeva sulla ragazza,insinuandosi tra i vestiti, scivolando sui lunghi capelli corvini,sulle guance bianche e sul corpo affusolato di giovane donna. Ma Hinata non ci faceva caso. Continuava ad avanzare, incurante del resto, il suo unico obbiettivo era raggiungere la sua meta. Aveva semplicemente bisogno di questo. Le sue gambe avanzavano in un gesto automatico verso il suo posto segreto,quello che fin da piccola era stato il suo giardino segreto. L’oasi di pace in un mondo fatto di guerra. è triste,ma è fatta con il cuore e spero che la leggiate in molti e commentiate! Un bacio dalla vostra Aly
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Addio...

 

 

 

Addio...

 

La pioggia era fredda. Scendeva dal cielo in grosse gocce trasparenti che picchiettavano debolmente sulle foglie degli alberi,raggiungendo con una morbida discesa l’erba verde del bosco. Il cielo era un manto grigio indistinto fatto solo di nuvole da cui scendeva,torrenziale,quella fredda pioggia.  Hinata camminava,sfiorando con la piccola manina bianca una foglia o un arbusto ogni tanto. I piedi erano scalzi e fremevano al contatto con l’erba fredda e bagnata. La pioggia scendeva sulla ragazza,insinuandosi tra i vestiti, scivolando sui lunghi capelli corvini,sulle guance bianche e sul corpo affusolato di giovane donna. Ma Hinata non ci faceva caso. Continuava ad avanzare, incurante del resto, il suo unico obbiettivo era raggiungere la sua meta. Aveva semplicemente bisogno di questo. Le sue gambe avanzavano in un gesto automatico verso il suo posto segreto,quello che fin da piccola era stato il suo giardino segreto. L’oasi di pace in un mondo fatto di guerra. Pochi passi oramai la separavano dal suo piccolo angolo di mondo,quello che era solo suo. Suo e di nessun altro. Lo spiazzo si aprì davanti a lei in quella che Hinata avrebbe definito bellezza. Non che fosse un luogo di enorme splendore però per lei forse lo era,non per quello che appariva,ma per il suo valore. Era un semplice cerchio d’erba fresca e muschio,attorniato da grandi alberi i cui rami andavano a formare, sulla sua testa,una cupola verde e marrone di intrecci arborei. Spiragli di cielo si intravedevano all’interno dei complicati disegni che si venivano a formare. La pioggia li era meno fitta, scendeva più delicata con un suono scintillante e dolce,quasi come un ninna nanna. Hinata si mosse leggera al centro del cerchio perfetto e alzò lo sguardo niveo su un manto grigio che la fissava di rimando,impassibile. Lacrime presero a scendere lente dagli occhi chiari di Hinata. Lacrime dal sapore amaro che si mischiavano ad una pioggia ancora più amara. Come ogni giorno suo padre non aveva mancato di darle dell’incapace, maledicendo il destino per aver fatto nascere lei prima della perfetta Hanabi. E come al solito lei era rimasta in silenzio al centro di una stanza fatta solo di dolorosi silenzi e muti gridi d’aiuto. A capo chino,aveva subito il torrente di malignità senza fiatare, cercando di trattenere le lacrime in presenza di Hiashi Hyuga. E quando era uscita dalla stanza era corsa via. Lontano. Lontano da tutto e da tutti. Lontano da un mondo ingiusto. Lontano da quella casa fatta solo di fieri e glaciali occhi bianchi, sempre pronti a scrutare e a giudicare,senza capire e sapere. Se ne era andata di corsa senza voltarsi, senza dire una parola. Lacrime le scendevano veloci sulle guance chiare, mischiandosi alla pioggia. E ora Hinata si chiedeva perché. Non poteva farne a meno. Perché suo padre la trattava così? Perché lei non era quello che tutti volevano? Domande le rimbombavano nella testa alla ricerca di una risposta che non voleva arrivare, una risposta che lei, per quanto si impegnasse, non riusciva a trovare. E piangeva, piangeva per liberarsi della confusione che le annebbiava il cervello, nella speranza che qualcuno si accorgesse del muto grido di dolore che quelle lacrime celavano, forse troppo muto, perché nessuno correva a salvarla della voragine che minacciava di sopraffarla.  I suoi occhi erano annebbiati di calde lacrime mentre guardavano il cielo,forse aspettando una qualche risposta,un  segno che le dicesse che quello che stava per fare era dannatamente sbagliato. Rimase in quella posizione per minuti, forse ore. E finalmente prese la sua decisione. Dalla tasca del prezioso kimono bianco estrasse un kunai che per un attimo brillò.

Lo alzò all’altezza degli occhi e riuscì a vedere la sua immagina riflessa. Era l’immagine di un piccolo angelo che non aveva altro da perdere perché lei non aveva niente.  Quello che successe dopo fu molto veloce. La lama scivolo lenta sul polso chiaro e sottile di Hinata,senza rumore. E la dolce Hinata cadde a terra, sporcando di rosso l’erba. Tutto intorno la pioggia scendeva più forte, piangendo per la scomparsa di un anima candida. Forse quella pioggia,con il suo suono scintillante e melodioso,stava cullando Hinata nel suo ultimo sonno. Nessuna lo sa,ma ora Hinata ci veglia da un posto un po’ migliore. Forse li finalmente riuscirà a trovare la pace che qui le era proibito. E allora addio dolce Hinata,rimarrai sempre nei nostri cuori e quando vedremo una stella penseremo al tuo sorriso che da lassù ci guarda e ci scalda. Addio…

 

**spaces for me**

Chiedo perdono per l’alto tasso di depressione,ma questo è davvero un periodo no  l’unico modo che ho per sfogarmi è scrivere….commentate in molti e se siete pigri pensate che state rendendo felice un autrice! Grazie in anticipo!!

 

Princess Hina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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