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Autore: Scathach    05/09/2014    6 recensioni
Fanfiction ad O.C. (iscrizioni chiuse)
Dal primo capitolo:
Al suo terzo omicidio la Dama Rossa, così le sue sorelle la chiamavano, decise di provare a fare un esperimento: voleva infatti provare a colpire il braccio sinistro fino a provocare un' emorragia interna, così facendo il sangue coagulato sarebbe andato fino al cuore provocando un' infarto. Esperimento che non andò a buon fine visto che la vittima ebbe solo delle strane convulsioni e dei rigurgiti di vomito.
Passò allora al metodo tradizionale: dopo aver amputato il braccio sinistro, si fece passare la lanterna nera dal suo vice-Reggente...
E' la prima fanfiction che scrivo quindi spero che vada bene °w°
Genere: Azione, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Natsumi

~Al suo terzo omicidio la Dama Rossa, così le sue sorelle la chiamavano, decise di provare a fare un esperimento: voleva infatti provare a colpire il braccio sinistro fino a provocare un' emorragia interna, così facendo il sangue coagulato sarebbe andato fino al cuore provocando un' infarto. Esperimento che non andò a buon fine visto che la vittima ebbe solo delle strane convulsioni e dei rigurgiti di vomito.
Passò allora al metodo tradizionale: dopo aver amputato il braccio sinistro, si fece passare la lanterna nera dal suo vice-Reggente, un ragazzo sui quattordici, capelli biondi e occhi a mandorla. Le ricordava vagamente un personaggio di una qualche serie televisiva che i bambini adoravano guardare, del quale non si ricordava più il nome. Gli occhi scuri del ragazzo riflettevano il colore rosso, arancione e oro delle fiamme, facendolo apparire più minaccioso, il suo sguardo la metteva in soggezione, anche se questo non glielo avrebbe mai rivelato; troppo orgogliosa per farlo. Osservò quasi divertita la smorfia disgustata disegnata sul volto del Reggente, era la stessa faccia che aveva fatto anche le altre volte. "Riuscirai a trattenerti dal vomitare?" Si chiese mentre finiva di appiccare il fuoco alle tende spesse color argento, donandole delle sfumature rosate. Poi passò ai morbidi tappeti turchesi, alla mobilia e infine al pianoforte laccato di legno scuro, posizionato vicino alla grande finestra dalla quale si poteva godere della visione del giardino perfettamente curato e verde. Magari avrebbe dato fuoco anche a quello una volta finito con il salotto. Le altre stanze erano annesse a quest' ultimo, quindi non valeva la pena di passare camera per camera, senza contare che erano al piano terra, quindi le fiamme salendo avrebbero divorato anche il piano superiore con le camere da letto.
Lasciarono la villa nel quale si trovavano alla voracità delle fiamme, allontanandosi velocemente prima che la polizia arrivasse.
Il tragitto di ritorno a casa lo fecero in silenzio, non c' era nulla che dovesse essere detto, sapevano quello che avevano fatto e quello che dovranno continuare a fare, finché non fossero morte tutte.
Lei le odiava, le sue sorelle, avrebbe dato fuoco a tutte loro, una alla volta, fino a quando anche  l' ultima non l' avesse implorata di risparmiarla inginocchiandosi e piangendo.
Pregustava già il momento in cui sarebbe diventata "vera", non più di fine ceramica, bianca e fredda, ma di pelle, rosea, morbida e calda. Non si sarebbe fermata fino al momento in cui il sangue prendesse a pompare dal cuore fino a tutti i capillari, facendola così sentire viva.
Una bambola, è questo che era.
Una bambina, questo è quello che sarebbe diventata. La bambina perfetta. doveva solo eliminare le altre sette.
Suo padre non potendo avere figlie, creò dodici bambole quanto più simili a bambine vere, animandole con dodici pietre filosofali, la bambola che le avesse raccolte tutte e dodici sarebbe diventata una bambina vera, e avrebbe potuto vivere con il padre per sempre.
Lei era stata la terza, creata dalle fiamme. Forse era per questo che adorava tanto il colore rosso, le ricordava le sue origini, le ricordava papà.
<< Cancella il nome di Aki e del suo Reggente dalla lista per favore.>>  Il biondo sbuffò, tirando fuori dalla tasca posteriore dei jeans un foglietto ripiegato più e più volte su se stesso.
<< Fatto.>> Il bomber di fuoco non era mai stato un tipo molto espansivo, non amava i giri di parole ne le parole stesse. Era il tipico ragazzo alla mano, più portato per l' azione che per altro. A lei non dispiaceva questo suo atteggiamento, anzi, meglio così. Non le piacevano gli impiccioni che facevano troppe domande.
Aveva incontrato quel ragazzo taciturno due giorni dopo l' inizio del G.G., il Grande Gioco, che iniziava con l' avvento della Luna Rossa in cielo, ogni cento anni più o meno, e durava sette stagioni. Una volta concluso le bambole sopravvissute tornavano ad essere semplici bambole, ed i Reggenti normali esseri umani.
Aveva appena scelto la sua Reggente, una bambina di otto anni bloccata in un letto di ospedale, le aveva consegnato il suo sigillo, e da allora lei poteva percepire tutto quello che la bambina voleva e pensava, tra loro due adesso si era instaurato un legame molto forte, che nessuno avrebbe mai distrutto: ne era certa.
Il motivo per cui aveva scelto quella bambina era molto semplice: sentiva la sua voglia di  vivere, era come un fuoco che partiva dalla bocca dello stomaco e arrivava fino alle punte dei capelli. Non aveva mai visto nessuno con così tanta voglia di lottare, per giunta era solo una bambina alta quasi come lei, i capelli castani raccolti in due trecce, la pelle pesca e gli stessi occhi a mandorla del fratello, avrebbe giurato che i due avessero anche lo stesso colore scuro delle iridi somigliante al nero, ma non erano esattamente nere.
Se ne stava seduta vicino alla finestra, osservando com' era cambiato il mondo negli ultimi cento anni. Le strade brulicavano di gente vestita in maniera quanto mai insolita: le ragazze mettevano in mostra le gambe vestendo gonne molto corte, ed i ragazzi sembrava che stessero per perdere le braghe da un momento all' altro, forse non avevano ben chiara l' utilità di quei pezzi lunghi di cuoio che si cingevano alla vita.
Le case si erano fatte molto colorate e lisce, nuovi tipi di autovetture dominavano le strade nere, rivestite di una sorta di terriccio compatto e liscio. Gli edifici più alti  avevano moltissime finestre che riflettevano la luce ad ogni ora del giorno, e quando il cielo si faceva scuro assumevano un aspetto inquietante. Chissà come sarebbe stato bello vedere il colore rosso delle fiamme riflesso mille volte da quei vetri così lucidi.
Di notte la città brillava dei mille colori delle insegne e dei lampioni, e le nuvole si tingevano di arancione a causa di esse.
Persa nei suoi pensieri Natsumi non si accorse del ragazzo alla porta che la stava guardando accigliato: non capita tutti i giorni di vedere una bambina vestita di velluto e satin rigorosamente rossi con pizzi e fiocchi in abbondanza.
La bambolina fece cenno al biondo di entrare.
<< Ti starai chiedendo cosa ci fa una bambina vestita in questo modo in un ospedale, suppongo.>>
In realtà Shuuya aveva già un' idea del perché una bambina vestita come se fosse carnevale se ne stesse in ospedale, ma siccome non voleva dare della malata di mente ad una bambina che per giunta non conosceva nemmeno, si limitò ad un cenno del capo.
<< Io sono Natsumi >> C' era qualcosa nelle iridi cremisi della rossa che lo fece rabbrividire... quella strana bambina non le piaceva affatto. <<  e sono una bambola.>> Ah, ora era tutto chiaro, doveva essere scappata dal reparto di psichiatria.
<< Sono qui perché ho scelto lei come mia Reggente, e come tale custodirà il mio potere.>>
Il bomber di fuoco aggrottò la fronte. Certo che ne aveva di immaginazione quella bimba.
<< Non posso stare troppo a lungo in un posto pubblico, le mie sorelle potrebbero trovarmi ed uccidermi, se lo facessero però ucciderebbero di certo anche tua sorella, perché lei è la tua sorellina, dico bene?>>
<< Si può sapere chi diamine sei veramente? E' palese che non puoi essere una bambola, le bambole sono oggetti inanimati. >>  La Dama Rossa scese dallo scranno sulla quale era seduta per avvicinarsi al biondo.
<< Oggetti inanimati dici?>> La rossa ghignò, spostandosi la stoffa dai polsi mostrò il punto in cui le giunture delle articolazioni si vedevano chiaramente. Sembrava quasi che avesse una protesi al posto del braccio, una protesi di ceramica opaca e liscia, che però si muoveva come se fosse un braccio vero.
<< Eppure io mi muovo, penso e provo sentimenti, proprio come una persona. E sono in grado di uccidere senza remore d' averlo fatto.>>


Angolo morbido °w°
Hola kudel!
Questa fanfiction è un miscuglio rielaborato di libri che ho letto e anime di vario genere, tra cui Rozen Maiden, che tra l'altro ho visto due episodi sottotitolati in spagnolo e non ci ho capito un eucalipto.
Allora, veniamo al dunque: storia ad oc. In primis vi dirò che solo sette le prenderò per fare le bambole. Se ce ne sono troppe saranno personaggi che entreranno in certi punti della storia ad aiutare (o ad uccidere) qualcuno. Se invece mancano penso che userò personaggi già esistenti.
Se volete parteciparvi basta che mi mandiate via MESSAGGIO PERSONALE il modulo compilato che troverete qui sotto c:
Se invece volete scrivere una recensione del primo capitolo liberissime di farlo c:
Nome e cognome (se volete un soprannome):
Numero (Nelly ad esempio è la terza):
Reggente (meglio che ne scegliate più di uno, così ne avete uno di scorta in caso di infortunio):
Motivo per il quale avete scelto il Reggente:
Età del reggente (Può avere anche novant'anni):
Aspetto fisico:
Carattere (comportamenti, tic, manie, vizi... quello che volete):
Arma (e qui potete sbizzarrirvi scegliendo anche armi inusuali come una lanterna o un decespugliatore):
Nome dell' arma (non obbligatorio):
Altro (Se volete scrivere altre cose potete benissimo farlo! Ad esempio, se il vostro personaggio ha una relazione con qualcuno scrivetelo, anche se la persona non è il vostro reggente ):
Okay, credo di avervi tediati abbastanza quindi mi eclisso. Arrivederci a tutte!
E spero vivamente che venga fuori una fiction carina...

  
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