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Autore: AnyaVeritas    06/09/2014    5 recensioni
3 mesi dopo gli eventi di Angel of Darkness: Kurtis dopo essere stato in coma, sotto le cure di una misteriosa guaritrice, ritorna a Parigi dalla sorella gemella Miranda ma... Ha nuovamente bisogno dell'aiuto di Lara per trovare il Tempio dei Nephilim ed evitare che quest'ultimi causino una eventuale apocalisse.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lara Croft, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Prima Parte;
Non sono una tipa da preghiere, ma io spero
con tutto il mio cuore che mio fratello stia bene.
La morte di nostro padre e di nostra madre lo ha scosso
in modo terribile, trasformandolo in una persona assetata di giustizia.
I nostri genitori non hanno avuto una degna sepultura.
Io e Kurtis siamo fuggiti subito dopo che Eckhardt uccise
nostro padre davanti ai nostri occhi.
Volevo aiutarlo ad uccidere l'Alchimista Oscuro ma mi ha detto di restare quì, a Parigi, da sola nell'appartamento di Kurtis.
Prego e spero con tutto il mio cuore che torni, sei l'unico membro della famiglia che mi rimane. Tre mesi da sola con una badante parigina poiché sono cieca agli occhi della gente normale.
Si... sono una maledetta cieca se fossi normale, ma io riesco a vedere.

-Dal Diario di Miranda Trent                                 





Un ragazzo di circa ventinove anni stava immobile su un letto matrimoniale, era così ormai da mesi, da quando Arhet lo ha trovato allo Strahov sangunante e quasi senza vita, da quel giorno non ha aperto occhio. Respirava sì ma gli occhi non gli apriva. La giovane africana capì che era caduto in un sonno senza sogni della quale solo il tempo sapeva quando si sarebbe risvegliato.
Arhet scosse la testa e prese una tovaglia bagnata dalla sua bacinella d'acqua, avvicinandosi all'uomo. Gli alzò la maglietta e mise il panno bagnato sulla terribile ferita nello stomaco, il tocco dell'africana era gentile, quasi delicato.
Arhet lo aveva visto fare a sua sorella, Putai*, quando quella misteriosa archeologa era rimasta intrappolata nella Piramide di El Giza dopo che aveva sconfitto il dio Seth, per Arhet quella donna era un mistero ma per Putai era qualcosa di più, nei giorni che alloggiò nella tribù parlavano sempre, camminavano lungo il nilo e quando arrivò il giorno che la donna se ne andò, Putai le diede un amuleto della loro tribù. 
Arhet non sa se farà lo stesso gesto con quell'uomo ma ancora lui non si era risvegliato dal coma. Settimane dopo che lo ritrovò nello Strahov ha rovistato nel suo portafoglio e nelle sue cose; una pistola Boran X, delle chiavi di una Harley Davidson e un'abbonamento al cinema di Parigi.
Presa dalla curiosità, Arhet prese anche la sua carta di identità, per conoscerne il nome di quel ragazzo che aveva salvato: Kurtis Trent, residente a Parigi, nato il 29 Giugno del 1972; l'africana era scioccata... Non si aspettava di aver salvato un membro dei Lux Veritatis, o almeno... Uno degli ultimi membri, alcuni erano nati da madre e padre dell'ordine, altri erano dei Nascosti, ovvero coloro che ricevevano dei poteri da un loro parente deceduto o prima di morire. Arhet scosse la testa, scacciando i pensieri che la tormentavano ogni giorno e in ogni ora.
Kurtis stava ancora li immobile, Arhet spesso pregava agli spiriti che un giorno si svegliasse dal coma ma sembrava che gli spiriti non volevano ascoltarla. Kurtis sembrava un morto che respirava ancora, nel letto della giovane guaritrice. 


Kurtis si morse il labbro inferiore e si strinse i pugni, davanti alla porta di casa sua. Sono passati molti anni da quando è scappato da Salt Flats per avere una vita 'Normale' da quella dei Lux Veritatis, la sua decisione ha messo in depressione la sorella gemella e ha deluso nel modo più barbarico possibile il padre, Konstantin. Aprì la porta con un gesto secco, il rumore della porta fece girare a due donne; una con i capelli brizzolati nelle punte e con gli occhi azzurri pieni di rughe, segno di una giovane donna deturpata dalla vecchiaia, le labbra rosee di lei si aprirono in un dolce sorriso materno. L'altra aveva dei lunghissimi capelli scuri che le cadevano lungo le ginocchia, che teneva sempre all'indietro e alcune ciocche le cadevano davanti agli occhi nerissimi, anche nella sclera* a causa della sua cecità, come a Kurtis. Ma nonostante la ragazza dai lunghi capelli era cieca agli occhi della gente normale, lei riusciva a vedere poiché è una Lux Veritatis. La ragazza lasciò cadere il suo libro a terra e corse verso Kurtis, gettandosi sul suo collo, piangendo  « Sei tornato! Sei Tornato! » disse lei tra le lacrime, mentre Kurtis stringeva le sue braccia forti lungo la schiena della sorella gemella « Sì Miranda, sono tornato. » Il tono di Kurtis era sincero, quasi come se fosse un sussurro, ma sua madre lo sentì e non trattenendosi nemmeno lei dall'emozione, corse verso il figlio e si unì all'abbraccio tra Kurtis e Miranda. 
« Madre... Mi siete mancata » disse Kurtis, mentre mise le mani su i capelli della madre, le chiocche castane e brizzolate cadevano lungo le dita di lui. I tre sciolsero l'abbraccio non appena sentirono dei passi arrivare. Miranda guardò per terra mentre Abigail si avvicinò alla figura che si stava avvicinando, mettendo una mano lungo il suo petto « Non essere duro con lui... » disse guardandolo negli occhi, Konstantin prese la mano di Abigail e la tolse dal suo petto delicatamente. Kurtis si morse il labbro non appena suo padre si avvicinò, abbassò il capo per rispetto, come per scusarsi per ciò che ha fatto il passato, scappando di casa e farsi reclutare dalla Legione Straniera, dandosi una nuova identità col cognome nubile della madre. Konstantin mise una mano sulla spalla del figlio, Miranda alzò di scatto la testa e guardò il tutto a bocca aperta, così come Abigail. 
« Non mi aspetto che tu chiedi scusa per la tua barbarica fuga Kurtis » incominciò a dire Konstantin, Kurtis aveva ancora il capo abbassato, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. « Mi sono sentito disonorato Kurtis, vergognato dal tuo comportamento stolto e barbarico, hai messo in depressione tua sorella per quasi due anni, non svillupando a pieno le sue abilità di Lux Veritatis, hai quasi fatto morire di infarto a tua madre quando sei scappato quella notte... » Abigail si morse il labbro, facendo un passo verso il marito « Konstantin... » iniziò a protestare, ma Konstantin alzò una mano per zittire la moglie « Abigail... Ti prego. » lei abbassò lo sguardo, chiudendo gli occhi e continuandosi a mordere il labbro. 
Kurtis ad un tratto ebbe il coraggio di guardare il padre negli occhi, risentimento, disonore e vergogna erano nello stomaco del ragazzo pronto a perdonare il padre e alla sua famiglia per il barbarico sbaglio che aveva commesso in passato, lo ha capito in quegli anni da 'Cacciatore di Demoni' e come mercenario per la Legione Straniera.  « Non posso cambiare quello che sono padre... cercavo di fuggire da quello che sono, ma ho capito che non posso evitare, poiché i Lux Veritatis sono il mio passato, il mio presente e il mio futuro. Padre... io vi perdono per avervi disonorato.» Kurtis stava tremando e lo si vedeva dalle braccia e dalla sua espressione, ma le parole erano ferme e dirette. Erano come una scheggia nella pelle, pungenti ma erano sincere quanto le parole di un bambino. Konstantin si avvicinò al figlio e lo abbracciò, in un'abbraccio che nemmeno Kurtis si aspettava. Lo ricambiò, le lacrime stavano per scendere ma le trattenne.
All'improvviso un colpo di pistola si udì all'interno di casa Heissturm, Miranda si guardò intorno terrorrizata « Cosa è stato? » domandò, la sua voce tremava dalla paura. Stavolta si frantumò una finestra e diversi uomini arrivarono dalla cucina. Abigail corse verso di loro e li combatté, prendendo un coltello da cucina. Il primo lo uccise conficcando il coltello lungo il petto, il secondo la intrappolò da dietro ma Abigail si fece furba, gli pestò un piede e conficcò il coltello in mezzo alla fronte, facendolo morire dissanguato. Ma con il terzo non fu facile, poiché riconobbe la figura davanti a lei « Oh no...» era un sussurro di paura, gli occhi azzurri pieni di terrore. L'uomo davanti a lei si aggiustò i guanti con un sorriso maligno « Salve Signora Heissturm » disse in una voce piuttosto fredda, Abigail la riconobbe, stringendosi il coltello tra le mani e girandoselo lungo la sua mano. « Eckhardt... Maledetto bastardo senza Dio! » urlò Abigail avvicinandosi ad Eckhardt, ma lui la prese per il polso e la gettò per terra, mettendosi sopra di lei. Eckhardt prese il coltello di Abigail e lo infilzò dritto nello stomaco della donna, lei lanciò un grido terribile, allarmando Kurtis, Miranda e Konstantin. « ABIGAIL! » sbottò quest'ultimo, per poi correre verso la cucina, ove Abigail giaceva sotto a Eckhardt. Kurtis e Miranda lo raggiunsero subito dopo, la ragazza urlò dalla disperazione, mettendosi le mani davanti agli occhi, Kurtis guardò ad Eckhardt con una espressione dura, si strinse i pugni e prese il Boran X dalla sua fodera  « Maledetto figlio di puttana! » disse mentre sparò un colpo verso Eckhardt ma lui lo schivo facilmente, l'Alchimista Oscuro rise, mettendosi le mani giunte « Di certo non vogliamo fare stragi in questa casa... proprio come è successo alla tua bella moglie Konstatin » Accecato dalla rabbia e dalla disperazione per la morte di Abigail, Konstantin si avvicinò ad Eckhardt e lo prese per il collo, strozzandolo « Che cosa vuoi lurido bastardo? » disse tra i denti, Kurtis stava ancora puntando con il suo Boran X ad Eckhardt, Miranda era accanto al corpo di Abigail, cercando di capire se si poteva fare qualcosa per salvare la madre. « Dammi i tuoi preziosissimi Cristalli di Luce se non vuoi che mi prendo a tua figlia e magari... chissà.. farla mia schiava » Konstantin lanciò un pugno lungo il mento di Eckhardt, facendogli sbattere i denti. Nel mentre, Miranda venne presa da dietro da un soldato di Eckhardt, Kurtis si avvicinò ad egli, stordendolo con un pugno alla testa « Mia sorella non si tocca! » disse aiutando a fare rialzare Miranda da terra.  « Kurtis... Scappate...» le parole di Konstantin erano quasi fievoli, come se stessero per diventare spezzati dalle lacrime. Kurtis non esitò, prese Miranda per la mano e corse più veloce che poteva, lontano dalla casa ove era nato assieme a sua sorella. La pioggia cadeva incessante su di loro, bagnando completamente i loro capelli e i loro vestiti. Miranda aveva la vista oscurata dalle lacrime, il corpo della madre senza vita l'aveva sconvolta e quell'imboscata da parte del Cabal l'aveva angosciata, ma doveva restare forte, forte per Kurtis e per lo spirito di sua madre. Correvano a perdifiato lungo la campagna di Salt Flats, con la pioggia che cadeva sopra di loro. All'improvviso si sentì un enorme scoppio, Kurtis e Miranda si girarono per vedere da dove proveniva, una enorme nuvola di fumo copriva gli alberi verdi e la flora attorno ad essi, proveniva dalla loro vecchia casa. Miranda lanciò un urlo disperato e si buttò le ginocchia nel fango, incominciando a piangere disperatamente e a compiangere il padre che è morto per salvare i suoi unici figli. Kurtis si mise anche lui le ginocchia sul fango, guardando il fumo con occhi vuoti. All'improvviso si inumidirono e caddero delle lacrime lungo le sue guancie, l'ultima volta che aveva pianto è stato quando è scappato da casa, lasciando da sola la sorella e a metterla in una profonda depressione, Miranda era l'unica cosa che lo forzava a restare in quella casa nonostante l'addestramento dei Lux Veritatis che suo padre dava giornalmente a Kurtis e a Miranda. Lui voleva un bene dell'anima a sua sorella, sono nati lo stesso giorno, hanno condiviso la stessa culla e gli stessi giocattoli, quando ha preso la decisione di andarsene ha lasciato Miranda con il cuore spezzato ed anche lui era con il cuore spezzato, per avere lasciato da sola la sorella in mezzo a quell'inferno di vita che conducevano i Lux Veritatis. Kurtis si avvicinò a Miranda, strisciando lungo il fango e l'abbracciò, accogliendo le lacrime calde e disperate della sorella.  « Miranda... dovrai starmi vicino da ora in poi, Non ti lascierò da sola... Non lo farò di nuovo, lo giuro. ».



La vista era tremendamente nebulosa, vide solo una donna africana su i diciannove anni che puliva una sua ferita nel suo stomaco. Aveva la pelle scurissima, i suoi occhi erano enormi e si intonavano alla perfezione con il colore della sua pelle, i suoi capelli erano lunghi fino ai fianchi. Era ornata di diversi gioielli lungo la sua pelle color cioccolato, gioielli in oro e bronzo, le sue vesti erano arancioni, tipicamente africani. Kurtis cercò di mettersi a sedere ma un senso di nausea lo colpi all'istante, la ragazza allarmata mise entrambe le mani lungo il petto di Kurtis « Calma... Sei stato in coma per tanto tempo » la ragazza aveva una voce calda come il sole in Agosto e aveva un forte accento africano. In coma? si chiese Kurtis e si guardò intorno, poi tutti i ricordi si misero insieme: Lo Strahov, aveva inseguito una fuggitiva fino a Praga, solo perchè anche lei aveva più o meno lo stesso obiettivo del suo: distruggere i Dipinti Obscura. E' stato preso in ostaggio da Eckhardt ed ella è stata costretta a cederli il dipinto per salvarlo... Ma si è sacrificato per lei lo stesso, l'ha salvata da quel mostro di Boaz e lui si è lasciato infilzare un suo pungiglione solo per permettere a lei di uccidere Eckhardt con i suoi Cristalli di Luce. Aveva paura di non ritornare da Miranda, aveva paura di non rivedere più la luce del sole... ma sorpattutto aveva paura di non rivedere più la donna per il quale si era sacrificato: Lara Croft.
Kurtis si fece aiutare dalla ragazza a mettersi a sedere, si allontanò un'attimo per portargli qualcosa da bere e da mangiare, visto che non aveva messo niente in bocca per tre lunghi mesi di coma, ove sognava la sua infanzia, il suo lungo periodo come membro della Legione Straniera e come Cacciatore di Demoni.
Si divorò quasi il tutto del vassoio portato dalla ragazza, lei sorrideva beata, contenta di vedere che colui che aveva trovato sanguinante lungo le strade di Praga stava bene.
« Tu conosci il mio nome... Ma io non conosco il tuo, come ti chiami? » domandò Kurtis mentre si puliva le labbra con un tovagliolo  « Mi chiamo Arhet, sono una guaritrice di una tribù africana. » Kurtis annuii, posando il tovagliolo sul vassoio, poi all'improvviso nella sua testa si fece una domanda; cosa ci faceva una guaritrice di una tribù a Praga? « Ho deciso di staccarmi dalla mia tribù per un pò » disse Arhet mentre lo guardò negli occhi, Kurtis la guardò con uno sguardo sorpreso, ma non poteva fare a meno di sorridere. Arhet si alzò dalla sedia al lato di Kurtis e si diresse verso la porta della camera  « Arhet.» La chiamò Kurtis, l'africana si girò, sempre con un sorriso sulle labbra.  « Grazie per avermi salvato la vita » le parole che uscirono dalla bocca di Kurtis erano semplici, ma hanno riscaldato il cuore della giovane africana, lei sbatté le sue lunghe ciglia, come per dirgli 'di niente' ed uscì dalla camera.





* n°1 = Putai sarebbe la Shamana della quale si è presa cura di Lara dopo la distruzione della piramide di El Giza.

* n°2= La sclera sarebbe la parte bianca dell'occhio ^__^

NdA:
Buonasera a tutti :3
Sono nuova in questa sessione e siccome amo Tomb Raider alla follia ho scritto questa long-fic. Ho scelto il contesto di Angel of Darkness poiché l'ho trovato molto affascinante e siccome ho visto che ci sono molte fanfiction sul Reboot di TR, ho pensato di dare un tocco di originalità e fare una fanfiction 'Sequel' a Angel of Darkness, visto che su Fanfiction.net c'è ne stanno parecchie.. perché non metterne una su EFP? xDD Allora ho fatto alcune ricerche sul passato di Kurtis ma ho modificato alcune cosette quindi è una sorta di AU ma non eccessiva! xDDD Spero che vi ho affascinato almeno con questo capitolo introduttivo, anche perché ho preso mooolti appunti su questa storia e spero soltanto che vi piaccia :3
Un'altra cosa, Il rating per ora è Arancione ma potrebbe alzarsi da un momento all'altro quindi.... Beware! :D

A Presto ^__^

Anya.
  
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