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Autore: Andreatorinista    26/09/2008    5 recensioni
“Uffa, che pizza. Anche questa è una pista falsa.”
“Sono ormai cinque giorni che cerchiamo qualche indizio sugli Homunculus, e come sempre ci ritroviamo al punto di partenza. Piuttosto fratellone, hai intenzione di tornare a dal Colonnello per consegnarli il rapporto su quest’ultima missione?”
Edward Elric si fermò, girandosi poi verso il fratello minore.
“Purtroppo si, dobbiamo farlo per forza, anche se non ho molta voglia di vede…” Disse rassegnato, per poi fermarsi di colpo di fronte ad un bar, dove sulle sue vetrate c’era affisso un calendario.
“Fratellone. Perché ti sei bloccato? Che stai guardando?”
(EdWin, RoyRiza)
Genere: Generale, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IGDP “Uffa, che pizza. Anche questa è una pista falsa.”
“Sono ormai cinque giorni che cerchiamo qualche indizio sugli Homunculus, e come sempre ci ritroviamo al punto di partenza. Piuttosto fratellone, hai intenzione di tornare a dal Colonnello per consegnarli il rapporto su quest’ultima missione?”
Edward Elric si fermò, girandosi poi verso il fratello minore.
“Purtroppo si, dobbiamo farlo per forza, anche se non ho molta voglia di vede…” Disse rassegnato, per poi fermarsi di colpo di fronte ad un bar, dove sulle sue vetrate c’era affisso un calendario.
“Fratellone. Perché ti sei bloccato? Che stai guardando?”
“Ehi Al. Che giorno è oggi?” Chiese mentre cominciava a sudare freddo.
“Mh? ma che domande sono? È il 13 febbraio no? C’è scritto qui, sul calendario che stai fissando.” Lo indicò Al in modo normale, senza aver trovato quel qualcosa di così tragico che invece aveva trovato Ed, in piena crisi di panico.
“O mamma. O MAMMA.”
“Mh?”
“PRESTO DOBBIAMO ANDARE SUBITO DA MUSTANG. E’ URGENTEEEE.”
“WHAAAAA. FRATELLONE SMETTILA DI TRASCINARMIIIII.”

Il Giorno Di Riposo

“Mmh. Ottimo lavoro Acciaio.”
Ufficio del Colonnello Roy Mustang.
Edward Elric aveva appena consegnato il rapporto sulla sua spedizione, e il Colonnello pensava che dopo avergli dato dei complimenti, se ne sarebbe andato con un nuovo incarico.
Invece l’alchimista di fuoco si rese subito conto che a Edward serviva qualcos’altro, e scocciato gli chiese:
“Ho capito, sentiamo. Cos’altro ti serve?”
“Voglio il giorno di riposo a partire dalla mezzanotte.”
Roy rimase allibito.
Mai in vita sua aveva sentito una richiesta tanto assurda.
Cominciò a ridere.
“Ma andiamo, è ridicolo. Per quale motivo vorresti averlo proprio domani?”
Ma il ragazzino si impuntò, mettendosi seduto davanti alla cattedra del Colonnello.
“Io non me ne andrò di qui finché non me l’avrà dato.”
Inutile dire che quella reazione scatenò le Ire di Roy.
“E PIANTALA DI FARE I CAPRICCI. ALZATI E RIMETTITI AL LAVORO TAPPO.”
“SI E’ VERO. SONO UN TAPPO.”
L’affermazione che uscì dalla bocca di Acciaio era a dir poco sbalorditiva.
“Fratellone!? dimmi che non hai detto ciò che ho sentito ti prego.”
“E INVECE E’ COSI’. HA RAGIONE COLONNELLO. LEI E’ IL PIU’ GRANDE. IO SONO UN NANETTO DA QUATTRO SOLDI. SONO DISPOSTO ANCHE AD UMILIARMI PUR DI AVERE QUEL FOTTUTISSIMO GIORNO DI RIPOSO.” Urlò Edward con tutta la forza che aveva in corpo.
Il Colonnello lo fissava sempre più allibito.
“(Per la miseria. E’ la prima volta che Acciaio si comporta così. Evidentemente quel giorno di riposo per lui è davvero importante.)” Pensò l’alchimista di fuoco, per poi ghignare compiaciuto.
“(Perfetto, approfitterò di questo colpo di fortuna per usarlo come un burattino.) D’accordo Acciaio. Ti darò il giorno di riposo a partire dalla mezzanotte.”
“EVVAI, sapevo che ci saremo mesi d’accord…”
“Ma in cambio…”
Edward cominciò a deglutire.
“I-In cambio?”
“…Dovrai fare un lavoretto per me.”
“Mh? Che genere di lavoretto?”

“CHE COSAAAA? DEVO RIORDINARE QUELL’AMMASSO INFERNALE DI LIBRI E SCARTOFFIE, CHE NEANCHE IL BUON DIO SA IN CHE ORDINE VANNO MESSI?” Urlò infuriato Ed, guardando i fogli di carta e i vari oggetti sparsi per tutta la stanza.
“Se ci riuscirai avrai il tuo giorno libero, altrimenti lavorerai anche la domenica.”
Sentendo quell’affermazione, Acciaio si girò verso Roy ringhiando come un pitbull.
“Lei e’ un farabutto lo sa?”
“Questo è il complimento più bello che potessi farmi. Ti auguro buon lavoro.” Concluse Roy ritirandosi nel suo ufficio.
“Fratellone, che cosa facciamo?”
“E me lo domandi Al? Purtroppo non abbiamo scelta.” Disse Ed sospirando ormai con le spalle al muro.
“Diamoci da fare va.”

“Uffa, mh? Salve Sotto-Tenente Hawkeye.”
“Ah buongiorno signore.” Lo salutò in perfetto stile militare.
Ma l’alchimista di fuoco abbassò lo sguardo pensieroso, mettendosi seduto davanti alla sua scrivania con le braccia conserte.
“La vedo pensieroso Colonnello. È successo qualcosa?”
“E’ Acciaio. Si comporta in modo assurdo da stamattina. Mi assilla dicendomi che vuole a tutti i costi il giorno di riposo a partire dalla mezzanotte.”
“Beh non mi sembra una cosa tanto assurda.” Affermò Riza, per niente stupita.
“Doveva vederlo Hawkeye. Si era addirittura dato del tappo davanti ai miei occhi, e per di più mi ha lodato.”
“COSA?”
Sul volto del Sotto-Tenente fece la sua comparsa un misto di stupore e preoccupazione.
“Ma allora la cosa è seria. È la prima volta che si da del tappo.”
“Ho intenzione di scoprirne il motivo. Non me ne andrò a casa, finché non avrò capito per quale motivo ci tiene così tanto a non lavorare domani.”
“Beh basta guardare il calendario no? Magari il segreto è tutto lì.” Disse dirigendosi verso quello appeso alla parete di fianco alla porta.
“Guarda che lo so che domani è il 14, mica sono stupido.”
“Le chiedo scusa…!”
Improvvisamente Riza sgranò gli occhi, fermandosi di colpo.
“Mi scusi. Domani è il 14?”
“Si, un giorno qualunque.”
La donna si avvicinò a Mustang, guardandolo dall’alto verso il basso, per via del fatto che lei era in piedi e lui seduto di fronte alla sua scrivania.
“Colonnello. Gli dia assolutamente quel giorno di riposo.”
“COSA?”
“E’ una questione molto importante.”
Le parole del Sotto-Tenente stupirono ancora di più il Colonnello che, ormai divorato dalla curiosità, voleva sapere a tutti i costi che cosa aveva di importante la giornata di domani.
“SOTTO-TENENTE. MA SI PUO’ SAPERE CHE COSA C’E’ DI COSI’ SPECIALE?” Sbroccò, alzandosi in piedi e sbraitando.
Riza Hawkeye lo fissò per qualche istante, dopodiché uscì dall’ufficio, ma prima di sparire dietro la porta, disse:
“Le ripeto. Gli dia quel giorno di riposo.”
Detto ciò la richiuse lentamente.
“AAAAAAAAAAH DANNAZIONE. MA PERCHE’ DOMANI E’ UNA GIORNATA COSI’ IMPORTANTE. DITEMELOOOOOO.” Urlò ormai fuori di se, mentre si premeva le mani contro la testa.
“Ah salve colonnello. Senta non è che mi darebbe il giorno di riposo per domani?”
“ANCHE LEI SOTTO-TENENTE HAVOC? SPARISCA.” Disse tirandogli l’abajour in pieno volto.
“AHIA. Ma che ho detto di male? ç_ç.”

“Lista della spesa, film porno, una ricetta sui biscotti al tartufo, un sudoku?!”
“Fratellone, ma che roba è?”
“QUESTE SONO TUTTE LE CAZZATE CHE SCRIVONO GLI ALCHIMISTI QUANDO NON HANNO NULLA DA FARE E SE NE STANNO A CULO STURATO NEI LORO UFFICI.” Gridò di colpo l’Elric maggiore, facendosi venire il fiatone.
“Ma per quale motivo il colonnello ci vuole far riordinare questa roba?”
“GUARDA AL. CI SONO ANCHE DEI FOGLI DI BATTAGLIA NAVALE. E’ ASSURDO.”

“Dai non esasperarti fratellone, vedrai che il colonnello te lo darà il giorno di riposo. A proposito come mai lo vuoi così tanto?”
Ed si irrigidì di colpo.
“E’ un segreto.”
“Mh?”
“Hai capito bene Al. Se-gre-to.”
“Uffaaa. Comunque questo dove lo metto?”
“Ah quella è la lista delle erbe medicinali di Farman, mettila vicino al seggiolino della figlia di Hughes, e il ciondolo di Black Hayate lo poggi esattamente in quello scaffale vicino alle foto sfocate del Maggiore Armstrong a petto nudo e…”
Mentre stava rovistando tra le cianfrusaglie, tirò fuori una trombetta.
POPI POPI.
“MA CHE RAZZA DI POSTO E’ QUESTOOOOOOOOOOOOOOOO.”
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Edward cominciò a dare calci a tutto ciò che calpestava, e il povero Al non sapeva come calmarlo.
“Calmati fratellone, non è salutare arrabbiarsi così tanto.”
“IO LO DISTRUGGO QUESTO POSTO. LO DISTRUGGO IL COLONNELLO ANZI NO. LO TRASMUTO DIRETTAMENTE IN UNA PECORA.”
Alla fine intervenne il Sotto-Tenente Hawkeye.
BAM
Un colpo sparato contro la parete, fece calmare Acciaio.
“Si è ripreso signorino Edward?”
“Ah Sotto-Tenente.” La salutò Al.
“Che state facendo qui?”
“Quel bastardo del Colonnello vuole che mettiamo a posto tutta sta robaccia.”
“Ah capisco, è per via del giorno di riposo giusto?”
I due fratelli annuirono.
“Comunque ne ho parlato con Mustang, e non c’è stato verso di farlo ragionare. Vuole sapere a tutti i costi il perché della sua richiesta. Che ingenuo.”
“Già, io mi chiedo come faccia a non saperlo.”
“Cosa?” Si intrufolò nel discorso Alphonse, anche lui curioso di sapere.
“Si. In effetti bisogna essere stupidi per non sapere che cosa succede domani.”
“Ehm Sotto-Tenente, fratellone, non è che mi potreste spiegare? Sto morendo dalla curiosità.”
“Al, ti ho già detto che è un…”
“EHILA’ SALVE FRATELLI ELRIC, COME VA?”
“Maggiore Armstrong.” Lo salutò Al.
“Ho saputo che eravate qui a mettere a posto questo mare di cianfrusaglie. Ordini del colonnello?”
“Purtroppo si.” Rispose Ed sospirando.
“NON IMPORTA, CI PENSERO’ IO AD ASSUMERMI LA RESPONSABILITA’.”
“Di cosa?” Chiese l’alchimista d’acciaio.
“Ma del vostro lavoro è ovvio. Ci penserò io a risistemare questa stanza.”
“Davvero lo farebbe?” Disse Ed con le lacrime agli occhi.
“La ringrazio infinitamente maggiore.”
“Oh non c’è di che Al, ma voi dovete fare qualcosa per me in cambio. Sapete no? Scambio equivalente.”
“Parli pure Maggiore, mi va bene qualsiasi cosa.”
“Ecco mia sorella in questo periodo è costantemente presa di mira dai maniaci, e non posso biasimarli, anche perchè è molto bella, e quindi mi vedo costretto a staccare prima da lavoro per andarla a prendere all’asilo dove insegna per proteggerla. Visto che non posso andarci, ci andrete voi al mio posto?”
“Scortare sua sorella? D’accordo lasci fare a noi maggiore. Tu sei pronto Al?”
“Sono Nato pronto fratellone.”
“Ah un ultima cosa signorino Edward.”
“Mh? dica Sotto-tenente.”
“Una volta accompagnata, non c’è bisogno che ritorniate qui al quartier generale. Quindi da quel momento comincerà il vostro giorno libero. Ve lo presterò io, rimarrò a lavorare domani al posto vostro. Che ne dice? Le piace l’idea?”
Sul volto dell’alchimista d’acciaio si fece largo un sorriso, che si tramutò in un ringraziamento sincero.
“La ringrazio di cuore, Riza.” Disse chiamandola per la prima volta col suo nome, per poi correre verso l’uscita, seguito dall’Elric minore.
“SIGNORINO EDWARD.”
“Mh?”
“TRATTALA BENE.”
“CI CONTI SOTTO-TENENTE, E GRAZIE ANCORA.”
“(Che cosa mi stai nascondendo fratellone.)”
Dopo aver visto i due fratelli uscire da quartier generale, il Sotto-Tenente si stiracchiò le braccia sbaigliando.
“Yaawn. Molto bene Maggiore, si dia da fare.”
“AI SUOI ORDINI BELLEZZA.”

TOC TOC
“Mh? Avanti.

“Colonnello...”
“Ah è lei Sotto-Tenente.”
“Devo solo attaccare una cosa.” Disse prendendo una sedia e salendoci sopra…
“(Attaccare una cosa!?)”
…per poi appendere al lampadario al centro della stanza con un filo, un rametto di vischio.
Il colonnello, incuriosito si avvicinò a lei.
“Ma che diavolo è?”
“E’ un indizio per sapere che cosa succede domani. Lei si faccia trovare qui tra 24 ore. Scusi il disturbo.” Disse scendendo dalla sedia e rimettendola a posto, per poi uscire dall’ufficio e chiudere la porta dietro di lei, lasciando un Roy Mustang ancora più stupito.
“GRRRR CHE RABBIA, MA CHE CAZZO SUCCEDE DOMANIIIIIIIII.” Si sfogò ancora una volta, mentre dall’altra parte della porta, il Sotto-tenente si lasciò scappare un sorriso, seguito da una dolce risata.

“Ehi Al.”
“Mh?”
“Secondo te la sorella del maggiore è davvero carina?”
“Beh io mi fido delle parole del maggiore. Se ha detto che è bella, vuol dire che è vero. E poi di solito i fratelli si assomigliano.”
“Quindi significa che la sorella è ‘uguale’ al maggiore?” Disse, mentre nella sua testa cominciarono a visualizzarsi immagini di una donna enorme, muscolosa, dai capelli lunghi e con la faccia del maggiore.
Inutile dire che cominciò a sudare freddo.
“Eeehm, io ho da fare un momentino. vai a prenderla tu Al…”
“Non se ne parla. Il giorno di riposo è tuo, e te lo devi guadagnare tu.” Lo afferrò per il braccio meccanico, senza dargli il tempo di fuggire.
“Ma ti rendi conto che potremo andare incontro ad un vero mostro?”
“E allora? Il maggiore ci ha chiesto un favore, e io non mi tiro indietro solo perché la sorella è brutta. E poi scusa, se non è bella perché i maniaci la prendono di mira.”
“Le buste della spesa non le hanno inventate solo per portare il cibo.”
“Eh?”
“Le donne sono come il pesce, tolta la testa è buona tutta.”
“Mah, chi ti capisce è bravo fratellone. Piuttosto a che punto siamo?”
“Allora secondo la mappa, la scuola dovrebbe essere qui da qualche parte.”
“Fratellone, forse è meglio se la tengo io.”
“Guarda che il senso dell’orientamento non mi manca. Con me si va sul tranquillo, Fidati Al.” Disse ricominciando a guardare la mappa.
Ci fu un intervallo di tempo in cui i due fratelli non si scambiarono neanche una parola.
Alla fine fu Al a rompere il silenzio.
“Fratellone.”
“Che c’è ancora?” Chiese Ed, come se fosse stato a scocciarlo fino ad ora.
“Lo conosci quel locale?” Disse indicando un ristorante sulla sua destra.
“Ma certo, che domande. Ci saremo passati si e no una decina di volte davanti e…EEEEEEEH? CHE COSAAAAAAA?”
“Come temevo. Stiamo girando in tondo da un’ora.”
“Che disdetta, tenevo la mappa al contrario. Allora qual’era il verso giusto? Eh? eh? qual’era? AAAAH DANNAZIONE.”
“Fratellone.”
“CHE ALTRO VUOI?”
“La scuola è lì davanti. Siamo arrivati.”
“Che cos…ah.”
Ed si girò nella direzione indicata dal fratello, rimanendo completamente senza parole.
Davanti a loro il cancello della scuola, e vicino ad esso una giovane e prosperosa ragazza dai lunghi capelli biondi, che parlava con una bambina e sua madre.
“Cignoa, pecchè ciono coci gosse?”
“Amy, ma che domande fai? La scusi, non voleva offenderla.”
“Ma non si preoccupi signora, i bambini sono curiosi, è normale. Anzi, per averle come le mie ti basta bere tanto latte alla mattina. Dice che favorisce molto al crescita.”
“Aah gaccie cignoa maesta, lei e’ un angeo. Tao taoooo.”
“Ciao ciaooo.”
Da dietro una delle colonne del cancello della scuola, Ed e Al stavano appostati per spiarla.
Il primo dei due leggermente arrapato.
“Mamma mia che fregna la sorella del maggiore. Non pensavo potesse esistere una topa così.”
“E’ davvero una ragazza carina.” Disse in modo più educato l’Elric minore.
“Ad ogni modo presentiamoci. EHILA SALVE.”
“Mh? E voi siete?”
“Salve signorina Armstrong, io sono Edward Elric, L’alchimista più figo del mon…ARGH.”
“E PIANTALA. Lo scusi, ha troppi ormoni in circolo in questo momento. Mi presento. Sono suo fratello minore Alphonse Elric. Siamo amici di tuo fratello, il maggiore Alex Louise Armstrong. Siamo venuti a prenderti per scortarti fino a casa su richiesta del maggiore perché troppo impegnato nel lavoro.”
“Oh ma come siete educati. Io mi chiamo Katrine Armstrong, molto lieta di fare la vostra conoscenza.”
“Il piacere è tutto mio bellezze.” Disse Ed, riferito però alle tette della ragazza.
SBONK
“AHIO.”
“Fratellone, non essere maleducato.”
“Vi ringrazio infinitamente. Sapete con i maniaci che circolano non posso stare tranquilla neanche un secondo.”
“Non si preoccupi, ora ci siamo noi. Se arriveranno dei maniaci, troveranno pane per i loro denti. Andiamo.” Rispose Edward dandosi delle arie.
I due alchimisti accompagnarono la giovane fino a casa, il tutto senza nessun intoppo o aggressione.
”Per fortuna oggi i maniaci avevano altro da fare.” Disse Al, contento di non aver trovato imprevisti nel cammino.
“E’ perché hanno visto te. Con quell’armatura fai davvero paura sai?”
“ç_ç Io non faccio paura.”
“Vi ringrazio davvero molto.”
“E di che, non si preoccupi. Lei avvertita il maggiore che è arrivata a casa sana e salva, e gli dica anche che per il sottoscritto è stato un vero piacere scortarla.” Disse dandosi ancora delle arie, e qualche volta buttando l’occhio sul davanzale della ragazza.
“(Ma se voleva scappare a gambe levate.)”
“A proposito di casa, non è che mi inviterebbe per prendere una tazza di…AHIO.”
“E’ tardi fratellone, dobbiamo andare.” Lo rimproverò Alphonse, prendendolo per la coda e trascinandolo come un sacco di patate.
“AHI AHIAA. AL, LASCIAMI I CAPELLI. SONO DELICATI. LI HO APPENA LAVATI, SI ROVINERANNO. LASCIAMIII.”

“Dunque secondo questi appunti...”
TOC TOC
“Mh? Avanti.”
“Ehilà, disturbiamo?” salutò Ed.
“Edward, Alphonse.”
“Buongiorno signorina Sciezka.” La salutò in maniera educata l’Elric minore.
“Come mai questa visita così inaspettata?”
“Ho bisogno del suo aiuto.”
“DAVVERO? WOOOOW CHE EMOZIONE, FINALMENTE POSSO TORNARE ALL’OPERA. ALLORA CHE TI SERVE? UN ARTICOLO SUGLI HOMUNCULUS, OPPURE QUALCHE INFORMAZIONE SULLA PIETRA FILOSOF…”
“Voglio sapere se c’è un Treno che parte da qui verso la mezzanotte.”
Sciezka rimase di sasso.
“C-Cosa? t-tutto qui?”
“Esatto. È molto importante la prego. Devo arrivare a Rizembul entro domani alle 8.”
“Beh, che io sappia non ci sono treni che partano verso la mezzanotte. Mi dispiace, ma le corse di oggi sono finite.”
“COSA? STAI SCHERZANDO SPERO.”
“Ti dico di si, guarda.”
Si tuffò a pesce nel mare di libri della sua casa, tirando fuori un documento.
“Vediamo. OH CAZZO L’ULTIMA CORSA ERA ALLE 6. CHE ORE SONO AL.”
“sono le…”

“…6.45.”
“Posso maledire il mondo?”
“Ti do il permesso fratellone.”
WOOOSH
Uno spiffero di vento si alzò di fronte alla stazione chiusa per fine giornata.
“Uffa. E adesso che facciamo? Come ci andiamo a Rizembul?” Disse Edward scervellandosi per farsi venire un’idea.
Improvvisamente tirò fuori un ghigno che incuteva terrore al fratello minore.
“Ehi fratellone, che cosa ti prende?”
“Ih ih ih ih ih ih. E dai Al, fa ‘Ciuf Ciuf’.”
“CHE COSAAAAA?”
Queste furono le sue ultime parole, prima che Edward mise a contatto il palmo delle mani.

“AH AH AH AH. DAI FRATELLINO PIU’ VELOCE.”
“QUESTA ME LA PAGHI EDWARD ELRIC. COME HAI POTUTO TRASMUTARMI IN UNA MINI-LOCOMOTIVA?”
“Ah andiamo, guarda il lato positivo. Non abbiamo pagato il biglietto del treno AH AH AH AH. E VIA ALTRA LEGNA.”
“WHAAAAAAAAAA.”
“Mh? Che ti prende Al?”
“FRATELLONE SEI UNO SCIOCCO. SPEGNI IL FUOCO. PRESTO.”
“Perché?”
“IL SIGILLO CHE LEGA LA MIA ANIMA ALL’ARMATURA L’HAI FATTO FINIRE NELL’INCENERITORE.”
“O CAZZO.”

“Uff Ecco fatto.” Disse guardando il sigillo che ora si trovava sul pavimento.
“Sta attento a non calpestarlo.”
“Si Si. Però, vai che è una meraviglia eh?”
“Smettila di prendermi in giro.”
“No davvero è una ficata. Perché non ti tieni l’armatura? Così ti posso trasmutare anche in un aereo, oppure in un’auto.” Disse, rendendosi conto che quelle parole potrebbero averlo offeso.
“Scusa, forse ho esagerato. Lo so che non ti piace essere dentro un’armatura.”
“Tranquillo. Ormai ci ho fatto l’abitudine.”
Vedendo che l’atmosfera era decisamente troppo triste, Alphonse Elric decise di movimentare la serata al fratello maggiore.
“SI ACCELLERAAAA.”
“WOAAAAH. EHI AL VAI PIANO, MI STAVI FACENDO SBALZARE FUORI.”
“SCUSA, MA MI SENTO PIENO DI ENERGIE, VOGLIO CORRERE A PIU’ NON POSSOOOOOO.”

“Voglio correre a più non posso, eh?” Disse mentre spingeva la locomotiva-Al con le braccia.
“Scusami, non l’ho fatto apposta. Ho esaurito la legna.”
“Che barba. Lo sai che non ce la faremo ad arrivare a Rizembul neanche per Natale se continuiamo così?” Disse, guardando la luna che ormai era alta nel cielo.
“Tranquillo, un modo lo troveremo fratellone. Sii ottimista.”
“Anf anf…mh?”
Di botto Ed si fermò, attirato dai rifiuti sparsi vicino alla ferrovia.
“Che c’è? trovato qualcosa?”
“Mi è venuta un’idea.” Rispose, prendendo una trave di metallo dai rifiuti.

“YAHOOOOOOOOOOOOOO.”
“SEI DAVVERO UN GENIO FRATELLONE.”
“EH GIA’. SOLO A ME POTEVA VENIRE IN MENTE DI TRASMUTARE LA TRAVE IN UN ELICA, E ATTACCARLA AL TUO CORPO, PER POI USARE L’ALCHIMIA COME PROPULSORE.”
“Ma in pratica come funziona?”
“Oh è semplice. Comprimo l’aria tra le mie mani, facendola poi esplodere in direzione dell’elica. L’onda d’urto sprigionata dall’esplosione fa muovere le pale rapidamente e il movimento di quest’ultime ci spinge in avanti.”
“Devo ammetterlo fratellone, sei davvero un genio. Così arriveremo a Rizembul entro l’alba.”
“EVVAI ASPETTAMI CHE ARRIVOOOOOO.”
“Mh? Chi ti deve aspettare?”
“Eh? n-no no nessuno eh eh.”
“Mmh…Tu mi stai nascondendo qualcosa.”
“CHI? IO?”
“Si tu. Dimmelo o mi fermo.”
“Non ti sento.”
“DIMMELOO.”
“NON TI SENTO AAAL.”
CIUUUUUUUUF CIUUUUUUUUUUF

“Bene, eccoci qui. Sta anche sorgendo il sole, quindi siamo in netto anticipo. forza Al, andiamo. Abbiamo altri due chilometri da percorrere.”
“Un attimo fratellone. Mi sento stranamente pesante.”
“Non dirmi che sei stanco perché non ci credo.”
“No no tranquillo. Mh? Ma quella non è la casa di Winry.”
Di botto Ed aprì l’armatura di Al tirando fuori un pacco a forma di cuore e un mazzo di fiori.
“COSA? E QUESTI QUANDO ME LI HAI MESSO DENTRO?”
“Beh, visto che l’inceneritore non serviva, l’ho usato come magazzino per le mie cose, e ritrasmutandoti, sono finite nella tua pancia.”
“Ecco perché mi sentivo stranamente pesante. Però strano, la sensazione non è diminuita comunque.”
“Bah sarà solo una tua impressione.” Disse prendendo un sasso e lanciandolo contro la finestra di Winry, con l’intento di fare rumore, ma mandando però in frantumi i vetri…
“Urgh. Mi sa che ho esagerato un pochettino.”
…Provocando l’ira della meccanica di automail.
“BRUTTI VANDALI DEL CAZ…EDWARD.” Si ricompose, mostrando gioia mista a stupore.
“CIAO TESORO, BUON SAN VALENTINOOOO.”
La ragazza corse subito fuori dalla casa, abbracciando Edward e dandogli un bacio sulle labbra.
“LO SAPEVI. LO SAPEVI CHE QUESTO ERA IL REGALO PIU’ BELLO CHE POTESSI FARMI.”
“Io so tutto di te. Ti amo.”
“Anch’io ti amo.”
“Allora era per questo che volevi il giorno libero proprio oggi.”
“Si perché? Non ti sembra un motivo valido.”
“In effetti è vero. Comunque non pensavo che tu e Winry vi eravate fidanzati, quando è…”
“WHAAAAAAA. AL, MA CHE COS’HAI DIETRO LA SCHIENA?”
“La schiena? AAAAAAAAAAAAH FRATELLONE, TI SEI DIMENTICATO DI TOGLIERMI L’ELICA PRIMA DI RITRASMUTARMI.”
“Hai trasmutato l’armatura?”
“E’ una storia lunga.”
“LEVAMELA SUBITO.”
“Ok, avrai tempo di raccontarmi tutto dentro, forza entra. Anche tu Al, così ti togliamo quella mostruosa protuberanza dalla schiena.”
“Grazie Winry ç_ç.”

“Ah allora era solo per San Valentino. E io che pensavo chissà che cosa.” Disse Mustang, guardando la lettera di Edward con tanto di scuse.
“Voi uomini siete del tutto privi di romanticismo. E’ un bene che il signorino Edward abbia ancora un pizzico di dolcezza nei confronti della sua fidanzata.”
“Capisco. Ah senta Sotto-Tenente, quanto dobbiamo rimanere ancora sotto il rametto di vischio?”
“Aspetti un attimo.”
Riza si sciolse i capelli.
“Ecco fatto.”
Con uno scatto fulmineo, afferrò il colletto della camicia del colonnello, avvicinando così il suo volto.
I due alchimisti si unirono in un bacio pieno di passione.
“Mmh, sa che le dico? Quel rametto può anche rimanere lì.”
“Saggia decisione, mio colonnello. Davvero una saggia decisione.” Concluse la Hawkeye, prima di riunire le sue labbra a quelle del suo amato.

Fine

Sono in vena di One-Shot in questo periodo, il bello è che per la prima volta ne scrivo una su Full Metal Alchemist.
Due giorni fa la IchigoRukia di Bleach, e ora questa EdwardWinry.
beh spero vi piaccia ;^) see ya
  
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