//Draco Malfoy
Era successo di nuovo, diamine!
Questa giornata era iniziata male e stava procedendo sempre peggio.
"Per fortuna sta per finire" aveva pensato Draco, lasciandosi cadere pesantemente sul suo letto a baldacchino del dormitorio dei Serpeverde.
Scosse energicamente la testa, in un vano tentativo di asciugare i capelli zuppi di pioggia.
Che giornata da dimenticare.
La camicia strappata. Il compito di Trasfigurazione. Potter. La litigata con Tiger e Goyle. Potter. I libri dimenticati che gli avevano fatto fare tardi a lezione. Potter. Ed ora quella maledettissima pioggia. E Potter.
Insieme a qualsiasi suo problema veniva sempre Potter.
Come un pacco regalo "prendi due, paghi uno".
Draco non riusciva a capire cosa tutti trovassero in Harry Potter.
Era lui il purosangue. Era lui quello ricco coi vestiti firmati. Era lui l'affascinante biondo dagli occhi di ghiaccio.
E allora perché idolatravano Potter?
Il Grifondoro con quello sfregio sulla fronte. Il Prescelto. Il ragazzo che è sopravvissuto. 
Pfffff. Tutte sciocchezze, tutta propaganda.
Draco non avrebbe mai ammesso di essere geloso, neanche sotto tortura.
Non voleva ammetterlo neanche a se stesso, ma in cuor suo lo sapeva.
Se solo suo padre l'avesse considerato un po' di più, invece di parlare sempre e solo di ciò che faceva il bambino sopravvissuto.
Se solo Potter avesse accettato di diventare suo amico al primo anno, se solo avesse accettato la mano che Draco gli porgeva.
Invece no, "lui sapeva scegliersi gli amici da solo" così aveva detto, ed aveva scartato Draco a priori, senza niente di più che un'occhiata.
E Draco si era difeso. Aveva innalzato muri d'odio, per uccidere quel desiderio di amicizia che covava ancora gelosamente in un angolo del suo cuore.