A Fenix...

Picchiava il piede per terra a ritmo con la lancetta dei secondi, fumando sempre più di rabbia ogni minuto che passava.
Dove si era cacciato quel coglione?!
Digrignò i denti, infastidito.
Poteva fare a meno di fargli avere quel messaggio se poi la sua intenzione era farlo aspettare lì per...
Lanciò l’ennesima occhiata all'orologio.
Per quaranta minuti?! Era in ritardo di quaranta minuti!!!
Ma che si credeva? Non aveva mica tempo da perdere lui! Era il grande capitano Eustass Kidd lui, mica un piratuncolo da strapazzo!
Doveva già ringraziare che fosse ancora lì, quell'idiota di un chirurgo!
Normalmente se ne sarebbe andato dopo quattro di minuti altro che quaranta!
Già.
E allora perché era ancora lì?
Batté il piede ancora più velocemente, le braccia incrociate al petto, guardandosi intorno.
La verità era che non era da lui fare così tardi. Era un tipo preciso Law. Nemmeno lui amava perdere tempo.
Un movimento alle sue spalle lo fece voltare.
Avvolto nel suo lungo cappotto nero, in testa il suo ridicolo cappello, la nodachi appoggiata alla spalla, il capitano degli Heart stava finalmente arrivando.
La sua atletica figura avanzava con passo pacato ma deciso verso di lui, illuminata dalle luci portuali alle sue spalle.
Lo guardò truce, soffiando dal naso, nel notare il suo solito ghigno, e lo vide aprire la bocca per dire qualcosa, una volta che fu a pochi passi di distanza, ma non ne ebbe il tempo.
Kidd lo afferrò con il braccio metallico per il colletto del cappotto e lo sbatté con violenza contro il tronco di un albero lì vicino, avvicinando i loro visi fino a toccargli la guancia con la punta del naso.
-Dove cazzo eri finito, Trafalgar?-
Law allargò il ghigno, risultando se possibile, ancora più odioso.
-Eri preoccupato Eustass-ya?- domandò tra il divertito e il compiaciuto.
-Vaffanculo!- fu la reazione immediata del rosso.
La mano libera dallo stringere la spada si spostò lesta ad accarezzare esperta il torace scolpito ed esposto di Kidd, saggiando con le dita tatuate la solidità dei muscoli.
-Scusa, non volevo...- mormorò sadico, notando il desiderio che si era accesso negli occhi del compagno e  che il suo respiro si era fatto, sebbene impercettibilmente, più irregolare.
Law prese aria per aggiungere qualcosa ma si ritrovò la bocca tappata dalla lingua di Eustass, incapace di sopportare oltre quella vicinanza senza fare niente.
Fece appena in tempo a far scorrere le dita tra le ciocche rosse e ribelli che Kidd mise fine al bacio, continuando a tenerlo inchiodato all'albero.
-Non osare mai più farmi aspettare!- soffiò, affannato, sulle labbra del moro, nuovamente piegate in un ghigno.
-Farò il possibile- mormorò, liberandosi dalla sua stretta e superandolo, diretto verso una casupola disabitata che si trovata a pochi metri -Intanto, vedrò di farmi perdonare per stasera- aggiunse, facendo fremere, suo malgrado, Eustass -Non vieni?- domandò poi, senza voltarsi.
Kidd lo seguì, maledicendosi tra sé.
Si maledisse perché poteva anche giurare e spergiurare che non sarebbe capitato mai più, ma sapeva che le sue erano solo parole al vento.
Perché tanto lo avrebbe sempre aspettato.
Perché per lui ne valeva la pena.


Angolo dell'autrice:
E con questa shot si sancisce ufficialmente la mia conversione allo yaoi (limitatamente ad alcune coppie) e sopratutto al LawKiddismo (se si dice così)!
Si ringraziano Soke e Emy, fautrici della conversione della ex hettista-fino-alla-morte Piper, per la loro infinita pazienza e perizia nel lavorarsi ai fianchi suddetta autrice! E si ringrazia Fenice per il prompt da cui è nata questa storia!
E un grazie naturalmente a tutti voi che avete letto! 
A presto.
Piper.