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Autore: adorvgom3z    07/09/2014    2 recensioni
Tratto dal secondo capitolo:
«Beh,se tu sarai la protagonista di questo film,sarò felice di farne parte.» disse avvicinandosi al mio viso. Ci separavano pochi centimetri e se mi fossi spostata anche solo di un millimetro le nostra labbra si sarebbero toccate. Così non feci niente. Lo guardai dritto negli occhi,perdendomi nei suoi occhi bellissimi. Sorrisi e lo fece anche lui. Dopo di che,si spostò e si sedette sul sedile.
Lo sbirciai e lo vidi frugare dentro lo zaino che aveva nel sedile vicino a lui.
Prese delle cuffiette,le collegò al suo telefonino e guardò fuori dal finestrino.
Potrei giurare di averlo visto sorridere.
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"Due ragazze e un sogno. Isabell Evans e Annabeth Shane sognano questo giorno da tutta la vita. La loro vita all'improvviso sembra tutto un film. E loro credono finalmente di essere per una volta le protagoniste. E sono felici. Qualcuno cambierà la loro vita per sempre."
premetto che è la prima storia che scrivo e ci terrei tanto se la leggeste e mi scriveste che cosa ne pensate. se le recensioni e le visite aumenteranno e vi piacerà la storia ovviamente continuerò a scrivere.
grazie mille per l'attenzione e buona lettura.♡
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chapter 1:  Are you ready?

«Finalmente tutto questo schifo è finito, si dorme ora.» Isabell era distrutta da tutti questi anni dedicati interamente allo studio e ai suoi corsi di danza. Era contenta di aver preso finalmente la maturità,era molto orgogliosa dei suoi risultati ottenuti nei suoi cinque anni di liceo. Ora voleva solo riposarsi.
Se ci sarebbe stato un momento in cui ci sarebbe riuscita, ovviamente.
Annabeth Shane era la sua migliore amica dai tempi delle medie e in tutti questi anni non l'ha mai abbandonata, è soprattutto grazie a lei se ora erano lì, nella sua camera a guardare l'attestato di maturità aquisito quello stesso giorno.
Avevano ricevuto il massimo,erano le due allieve più brave della loro vecchia scuola.
La Seth School, istituto abbastanza conciato male da poter essere odiato da tutti gli studenti della loro scuola.
Non era niente di speciale,anzi. Non aveva proprio niente di speciale. Armadietti sfasciati,pasticciati e abbelliti dalle cheerleders,in alcuni casi. Le solite classifiche: cheerleders e squadra di basket che dominavano l'intero istituto, i ragazzi considerati abbastanza da non poter dare fastidio a nessuno e infine,i perdenti. Niente di nuovo insomma.
Ann e Isa erano due ragazze semplici che non avevano mai dato fastidio a nessuno,sempre sulle loro nel solito banco nella terza fila, esattamente affianco alla finestra. Diciamo che non rientravano in nessuna delle classifiche. Ma a loro stava bene così.
«Isa domani abbiamo l'aereo alle 7 del mattino quindi goditi il tuo letto fin che ne hai la possibilità,alle 6 ti voglio sveglia.»
Ann voleva sempre programmare tutto. Era fatta così e non sarebbe mai cambiata.
«Sisignora. Sono così contenta. Abbiamo aspettato tanto questo momento e ci siamo impegnate molto fino ad'ora e adesso che stiamo per realizzare il nostro più grande sogno, non riesco ancora a crederci.» Isa non sapeva se sarebbe riuscita veramente a dormire quella notte, era troppo euforica e su di giri per poter chiudere gli occhi e stare zitta per un paio d'ore.
«Lo so,è così anche per me. Però ora andiamo a dormire,devo assolutamente riposarmi.» Annabeth forse era molto più stanca di me. Da quando erano entrate al liceo aveva deciso di mettere da parte un po' di soldi per poter contribuire alle spese della casa e per potersi comprare alcune cose per lei,così aveva lavorato in ben due locali: in uno starbucks che raggiungeva tranquillamente dopo le sei ore di scuola; era proprio di fronte all'edificio quindi non aveva neanche il problema di un passaggio. In ogni caso,avendo un fratello maggiore e superprotettivo veniva accompagnata tutti i giorni da Steven.
Quel ragazzo era dolcissimo e Ann lo adorava. Stev aveva 3 anni in più di me e Ann,e ci aiutava sempre nello studio,fin che ha potuto. Due anni fa si è trasferito dopo la morte dei suoi genitori. Ann ha sofferto molto avendo appena diciassette anni,si è sentita sola ma io e Stev non l'abbiamo mai abbandonata; o meglio io non l'ho abbandonata.
Stev è stato costretto se si può dire ma Ann lo sa che l'ha fatto per il suo bene. Infatti ogni santissimo giorno il telefono di Ann squilla due volte al giorno,di mattina e di sera. Steven la chiama molto spesso,vuole sapere dove va,con chi sta e come sta.
E' come se fosse qua ma Ann preferirebbe averlo accanto. Oltre allo starbucks, Ann lavorava anche in una caffetteria situata nel centro di Londra. Lavoravo anche io lì, quindi prendevamo sempre la metro e arrivavamo giusto in tempo per il nostro turno di lavoro. Abitiamo in Inghilterra, in un paesino vicino a Londra, ma abbiamo origini italiane. Infatti io e Ann abbiamo nomi inglesi solo per scelta dei nostri genitori, ma parliamo l'inglese e l'italiano alla perfezione grazie a loro.
Le nostre famiglie si conoscono da un'eternità ma io e Ann all'inizio non ci frequentavamo essendo lontane, e in teoria ci odiavamo. Da quando siamo entrate alle medie e nella stessa scuola ci siamo conosciute meglio e non ci siamo più separate.
E ora siamo qui; diplomate,felici e pronte per prendere un aereo diretto verso la città di cui siamo innamorate,la città dove siamo nate e dove ci trasferiremo.
6 del mattino.
«Isa? Isa? Isa svegliati. Isabell Evans, se non ti alzi entro tre secondi giuro che ti spedico io in quella città a calci nel sedere.» La stavo tempestando di colpi in faccia con il mio cuscino e la mia voce era molto affannata ma sicura.
Se non si sarebbe svegliata giuro che sarei partita senza di lei.
«Ann,basta. Basta mi alzo ma stai ferma,diomio.» disse la ragazza panda. Aveva ancora tutto il trucco sbavato e un po' di bava,ma era dolcissima. Era impossibile resisterle. Così le diedi il buongiorno fiera di me e dopo averla abbracciata, le ordinai di prepararsi e di scendere poi al piano di sotto per fare colazione. Preparai le uova strapazzate e un po' di spremuta d'arancia,misi tutto nel tavolo e incominciai a mangiare giocherellando con il telefono.
«Oh,la tua colazione rimane sempre la migliore Ann. Grazie.» disse Isa sedendosi proprio di fronte a me nel tavolo da cucina. La ringraziai a mia volta e mangiammo chiaccherando e immaginando la nostra giornata.
Ci vestimmo e controllai un ultima volta tutte le valigie, e dopo aver controllato di avere i biglietti aerei, uscimmo di casa.
Fu l'ultima volta che vidi il nostro vecchio appartamento.
Mi voltai verso Isa e la guardai. Le presi la mano e le chiesi se era pronta. Lei annuì semplicemente ma il sorriso che le spuntò in viso sapevo cosa stava a significare.
Era pronta.
   
 
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