“Chi mi conosce..? Chi sa cosa sono, e cosa faccio?
Come possono conoscermi, se ho rinunciato io stesso alla mia felicità per un bene superiore?
Dragon, Ivan, e a voi tutti lascio l’arduo compito di continuare a lottare.
D. sono stato vicino, per quanto possibile a tuo figlio, una leva che porterà scompiglio nel Nuovo Mondo. Quando ritornerò conoscenza non  ricorderò più nulla.
Del resto per il Governo sono solo una arma umana.
Tutto il dolore patito, per diventare ciò che sono, è stato un sacrificio valido per aiutare fin qui nel nostro obbiettivo comune.
Gli unici veri amici, gli unici a cui ho affidato la mia eterna missione siete voi.
Rufy ha pianto; ha perso e ha pianto. Anche quando gli ho rivelato che sarebbe stato l’ultimo incontro tra noi, non ha capito, ignaro in quel momento del mio gesto. Ma so di aver fatto il mio dovere, come prestabilito. Ognuno è salvo, ognuno ha raggiunto la destinazione.
Ha davvero degli ottimi compagni, e mi sono reso conto che si affida a loro, come io mi sono sempre affidato a voi, ciecamente.
A breve il dottore sarà qui. Non so come farà, lui vive isolato grazie alla sua leggenda, e non sarà questa lettera a rivelare qualcosa in più sulla sua fantomatica esistenza.
La sua bravura, la sua intelligenza lo portano ad un altro livello. Nessuno di noi può equiparare il suo genio, ma anche per questo si immerge completamente nelle sue opere.
Tutto ciò che dovevamo sapere è stato rivelato, anche lui, quando dovrà rivelarsi al mondo lo farà. Quando il mondo sarà pronto ad accoglierlo, e a comprendere.
Dragon, ho fiducia in tuo figlio. Ho visto il fuoco nei suoi occhi. Li ho visti ardere di un indomita rabbia, qualcosa di incontrollabile. Sono sicuro che un giorno diventerà un ottimo pirata, e sarà conosciuto in tutto il Mondo. Il suo nome echeggerà al pari del tuo, e rimpiango solo questo, di non poter vedere il vostro incontro. Il Governo rimembrerà quel giorno, perché sarà il giorno della sua dipartita.
Addio fratelli tutti. Anche se sono un’arma umana, nel mio cuore scorre ancora sangue.
Non ho il coraggio di lasciarvi personalmente, perché il dolore sarebbe troppo intenso da sopportare. La mia fine è vicina, e da ora in poi saremo nemici.
Non avrò più l’onore di portare le vostre pene, né di soffrire con voi. Sarò un nemico temibile e inamovibile. Dovrete a tutti i costi eliminarmi, perché io non avrò pietà, con nessuno di voi.
Iva-chan mi rivolgo a te soprattutto, non avere pietà perché da ora in poi sarà guerra. E ci saranno molte vittime. La pietà va lasciata ai deboli.
Tutto sta cambiando, questa sarà un generazione maledetta. Perché saranno loro a portare il cambiamento in tutto il Nuovo Mondo, quello che stiamo aspettando inizia a prendere forma.
Grazie di tutto, e per tutto. Amici migliori non c’è ne sono.”

                                                                                                                                                                                                     Kuma



Prese il foglio di carta e lo rilesse più e più volte. Abbandonare la sua missione era doloroso almeno come abbandonare i suoi compagni. E per di più passare dall’altro lato sarebbe stata la cosa più difficile da affrontare. Ma non poteva andare via, lavarsi le mani. Il suo era un dovere.
Essere un membro della flotta dei sette era stato utile per la missione, ma tutto comporta sia privilegi che privazioni. E purtroppo aveva rinunciato alla cosa più preziosa, la libertà.
Ripiegò il foglio con delicatezza. Nessuno eccetto D. aveva notato in lui qualcosa di più, qualcosa che lo aveva avvicinato ad una causa, che avrebbe stravolto il mondo, quando sarebbe giunta l’ora.
Legò il biglietto al suo Niyūsu Kū* personale, che lo avrebbe condotto a destinazione.
Dentro sapeva che sarebbe arrivato quel giorno, rinunciare a tutto per una speranza.
Aveva visto abbastanza odio negli occhi di quel ragazzo, abbastanza odio da alimentare il suo animo. Ma anche una grande forza di volontà, inamovibile, incessabile.
E in quello aveva riconosciuto tutto il suo valore. Sarebbe divenuto davvero un grande capitano un giorno. Di sicuro aveva la stoffa per trovare il One Piecee diventare il Re.
In cuor suo si abbandonò all’idea di un nuovo mondo, in cui tutto sarebbe stato stravolto. Sarebbe stato difficile, ma tutto sarebbe cambiato in meglio.
Visto partire il messaggio si mise il cuore in pace, Dragon avrebbe saputo, e avrebbe reagito di conseguenza.
L’attesa terminò, l’ombra del dottore si palesò dietro la porta. Il laboratorio era piccolo, e non sapeva cosa sarebbe accaduto. Questa volta sarebbe stato diverso, avrebbe perso se stesso per sempre.



n.d.a. * News coo