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Autore: Ice Heart    26/09/2008    1 recensioni
Una ragazza legge davanti ai suoi professori un tema che li colpisce molto.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riflessioni di un'adolescente

Certe volte capita che ci succede qualcosa di molto brutto che ci convince di essere le persone più sfortunate del mondo. Cominciamo a chiederci perché sia capitato proprio a noi. Cominciamo a pensare a quanto stiamo soffrendo. Cominciamo a sentirci vittime di questo mondo che ci sembra sempre più cattivo. Decidiamo di perdere ogni speranza e di rassegnarci alla vita. Ci chiudiamo dentro per non sentire né vedere cosa ci succede intorno. Ci isoliamo da tutto il resto.

Ma se invece di coprirci gli occhi ci affacciassimo alla finestra scopriremmo che miliardi di persone hanno problemi ben più gravi dei nostri. Scopriremmo che miliardi di persone soffrono molto più di noi. Scopriremmo che per miliardi di persone noi siamo fortunati. E non sto parlando solo di quei poveri bambini dell’Africa costretti a morire per la fame. No. Io sto parlando di una realtà molto più vicina. Così vicina che non ce ne accorgiamo perché siamo così concentrati su di noi da non vedere più nient’altro. E così, egoisticamente, non ci rendiamo conto che forse qualcuno molto vicino a noi ha bisogno di una mano. Siamo così concentrati a pensare a quanto aiuto vorremmo ricevere che il pensiero che proprio noi potremmo aiutare gli altri non ci sfiora minimamente il cervello. Egoisti. Ecco quello che siamo. Egoisti. E io in prima persona mi vergogno moltissimo perché, per quanto abbia avuto dei problemi, di sicuro c’era qualcuno che aveva più bisogno d’aiuto di me. E io invece di aiutarlo l’ho ignorato pensando di essere più importante. Pensando che al mondo in quel momento c’ero solo io. Pensando che non era giusto che proprio io dovevo soffrire non rendendomi conto che intorno a me c’è gente che soffre molto di più.

Il mio è un consiglio, visto che sono ancora molto giovane e non so niente della vita, che potrete scegliere di seguire o di ignorare. Io vi consiglio di provare a mettere da parte il vostro dolore e di guardare negli occhi le persone che vi circondano. Perché scoprirete che negli occhi di alcune persone ci sarà la stessa sofferenza che c’è nei vostri. Al mondo nessuno è solo. Ci si può aiutare a vicenda. Insieme si può curare qualsiasi ferita. Si. Insieme si può.

 

 

Elena finì di leggere il suo tema. La professoressa glielo aveva fatto leggere in sala professori e adesso una ventina di signori e signore la guardavano colpiti. Si scambiavano occhiate di sottecchi ma nessuno aveva il coraggio di alzare del tutto lo sguardo. La verità era che quasi tutti in quella sala avevano sentito l’argomento come proprio. Elena sperava che ognuno di loro si sentisse un po’ egoista. Aveva scritto quel tema senza pensarci troppo. Aveva scritto tutto quello che pensava veramente. Nella sua vita di problemi ne aveva avuti. Genitori separati drasticamente, sorellina problematica, problemi economici. Insomma per essere un’adolescente non aveva avuto proprio una vita serena. Ma da un po’ di tempo aveva cominciato a pensarla in un altro modo. Tutti soffrono. Chi più chi meno. E lei avrebbe aiutato le persone che avevano più bisogno di lei.

“ Bel tema, Elena. Davvero molto interessante.” Disse la professoressa di chimica. Una vecchia signora dall’aria sempre imbronciata.

“ Puoi andare.” Le disse l’insegnante di italiano e così Elena uscì dalla classe chiudendosi la porta alle spalle. Subito dopo essere uscita dalla sala, la ragazza poté sentire le voci dei professori.

“ E’ sicuramente la più matura della sua classe. Ve l’ho sempre detto.” Disse qualcuno.

“ Pensate che si è messa a dare una mano nella mensa dei poveri e nell’asilo dei senzatetto.”

Le voci ormai arrivavano sommesse perché ormai la ragazza era lontana. Adesso sarebbe dovuta ritornare in classe. Così accelerò il passo per raggiungere i suoi compagni.

  
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