SORRY, IT’S A NOT REQUITED LOVE

Si può amare il proprio fratello o la propria sorella?
La prima volta che mi hanno posto questa domanda ho risposto no, non è possibile e non è giusto.
Mi fossi morso la lingua in quel caso.
Adesso posso dire che è possibile e che è bello, anche se può far soffrire.

Mi capita sempre più spesso di guardare Rio dormire. Ho le lacrime agli occhi, la amo, ma è una cosa sbagliata, è mia sorella dannazione!
Mimo una carezza sul viso di lei e sorrido nuovamente.
-Chissà se provi la stessa cosa per me… - sussurro e mi passo un braccio sugli occhi mentre esco dalla stanza. “Ti amo Rio” penso.
Appena sono nella mia camera mi sdraio sul letto e inizio a guardare il soffitto pensando alla sua possibile reazione a questo mio pensiero. “Sicuramente mi vorrà uccidere” penso sorridendo mesto, ma poi immagino altre possibili emozioni che potrebbe e non potrebbe provare alla mia confessione. La prima potrebbe essere la sorpresa, l’incredulità e poi immagino che ricambia i miei sentimenti, anche se so che potrebbe essere solo un’utopia.
Con questo calore al petto mi addormento, mentre il mio ultimo pensiero va alla mia amata sorellina.
Questa mattina ci continuiamo a guardare di sottecchi mentre il silenzio ci divide
-Senti Reginald,- mi chiama lei distogliendo la mia attenzione dalla tazza di the –che ci facevi in camera mia ieri notte?- il the mi va di traverso e inizio a tossire
-Ti ho sentita parlare nel sonno e mi sono spaventato- dico inventando una scusa che cerco di rendere convincente. Gli occhi di lei mi scrutano cercando una qualche traccia di menzogna nelle mie parole. Non riesco a sostenere il suo sguardo e affogo la mia attenzione nella tazza mentre i suoi occhi color porpora continuano a guardarmi. Il suo sguardo mi fa sentire piccolo e indifeso ogni volta che mi guarda seria.
Decido di andare a fare un giro in città, ho bisogno di schiarirmi le idee, così prendo le chiavi della moto e il casco e parto verso una meta ignota anche a me.
Fisso l’orizzonte e mi fermo a guardare il tramonto e il colore del sole che scompare mi fa pensare al colore degli occhi di lei
-Sei un completo idiota!- urlo spaventando qualche gabbiano li vicino –Non puoi tormentarti così!- mi dico tirandomi una sberla.
Torno a casa per l’ora di cena e la vedo dormire sul divano, ogni tanto si agita
“Ha davvero gli incubi” penso e mi siedo accanto a lei mentre le stringo la mano
Pian piano si calma e appoggia la testa sulla mia spalla, sorrido.
Le mento sempre più spesso, cerco di non farle capire i miei veri sentimenti, ma dentro di me è guerra e a scatenarla è stata Rio, l’amore per lei sta soccombendo alla ragione, che mi dice di non amarla. La prendo tra le braccia e la porto in camera sua, le sfioro la fronte con le labbra e ritorno nella mia.
Mi butto sul letto e mi metto le mani nei capelli mentre cerco di addormentarmi. Sto per assopirmi, ma un rumore fuori dalla porta me lo impedisce. “Sembra una persona che sta bussando” mi alzo per controllare e sulla soglia trovo Rio. Il viso rigato dalle lacrime e le mani occupate a tormentare il bordo della camicia da notte
-Sono giorni che ho lo stesso incubo Reginald- mi dice con voce tremante –Posso restare qui con te?-
Quella richiesta mi stupisce, ma non rifiuto e la faccio entrare
Ci sediamo l’uno vicino all’altra, proprio come quando eravamo piccoli e mi racconta il suo incubo mentre le asciugo le lacrime e la rassicuro.
Lei sbadiglia stanca e si sdraia nel mio letto
-Fai come se fosse camera tua- dico scherzando e affiancandola
-Scemo- dice ridendo e anche io sorrido
Decido di stringerla a me e lei non si oppone al mio abbraccio. Ho il suo viso contro il petto e il suo profumo che mi riempie le narici mi fa sentire bene
Cerco di raccogliere tutto il coraggio che ho e le accarezzo la testa
-Ti devo parlare Rio- dissi con voce seria
-Dimmi, ti ascolto- mi rispose alzando lo sguardo
Stavo per iniziare a parlare ma un groppo mi bloccava la gola
-E’ qualche giorno che vorrei dirti una cosa…- inizio
Lei stava per rispondermi, ma io la anticipai e la baciai. Il suo sapore delicato mi riempiva la bocca, lei non si oppose al mio bacio inizialmente, ma dopo qualche secondo lei si staccò e mi guardò
-Perché non me lo hai detto subito Reginald?- mi chiese mentre mi guardava stupita dal mio gesto
-Perché ti amo Rio- dissi serio
Lei abbassò lo sguardo e mi rispose in un sussurro –Perdonami Reginald…-
-Tu non… - lei annuì dando fondamento a tutte le mie paure
-Reginald, io ti voglio bene, ma solo come fratello- io abbassai lo sguardo a quelle parole e lei mi mise una mano sul viso e mi baciò la fronte –Scusa, ma è un amore non corrisposto-
Dopo qualche minuto mi chiese se poteva restare comunque con me e io non me la sentì di rifiutare.
-Grazie fratellone-
Lei si rimise contro il mio petto e io continuai a coccolarla mentre sentivo il suo respiro farsi pesante.
“Almeno ora sai cosa provo per te” penso “Pensare che tu potessi ricambiare mi sarebbe piaciuto molto, ma era solo una mera fantasia” mi addormento continuando a stringerla a me, mentre sprofondo in un sonno senza sogni.

ANGOLO DELL’AUTRICE:
Per vostra fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) non sono morta ^-^
E torno con questa fan fiction alla quale ho deciso di dare una fine un po’ “tragica”, povero il nostro caro, dolce e piccolo (?) Sharky(?????)
Comunque *0* sono in un periodo un po’ bloccato, per diverse ragioni (che non vi spiegherò per non annoiarvi con la mia insulsa vita -.-‘’)
Baci e alla prossima
_Nihal99_