Libri > I Miserabili
Ricorda la storia  |       
Autore: saitou catcher    07/09/2014    5 recensioni
Cosa succede se due mondi differenti si uniscono e personaggi che non hanno nulla in comune finiscono per incontrarsi?
O meglio: cosa succede se due folli decidono di fondere gli universi di Harry Potter e I Miserabili e di tirare a sorte per creare coppie imperdibili?
Raccolta di one-shot su coppie create dal caso fra i personaggi di Harry Potter e dei Miserabili.
Leggete e recensite!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buongiorno, o folle popolo di EFP!
Una sera, mentre cercava di addormentarsi, a Saitou è venuta un'idea: perché non unire gli universi di Harry Potter e dei Miserabili, tirando a sorte per creare delle ship- crossover senza capo ne' coda? Nel momento in cui questa ispirazione l'ha folgorata, Saitou l'ha subito comunicata a Catcher, la quale, invece di chiamare il manicomio più vicino, l'ha subito appoggiata (per la serie Dio le fa e poi le accoppia). Quindi, abbiamo scritto su due fogli un elenco dei personaggi di Harry Potter e dei Miserabili,e abbiamo diviso i maschi e le femmine (senza distinzioni di fandom) in due capelli diversi.
Per le coppie, ci siamo date dei criteri: niente Slash o Femslash, e niente miscuglio di generazioni (della serie, coppie come James/Cosette o Javert/Hermione erano escluse per principio). Fatto ciò, ci siamo sedute sul letto coi nostri bei capellini, ci siamo votate al santo protettore delle ship perché ci salvasse da cose troppo oscene e abbiamo iniziato l'estrazione. Cosa ci è capitato? Spetta a voi scoprirlo, leggendo e recensendo!
Buona lettura!
Saitou Cacther

 


Non esiste salvaguardia contro
il senso naturale dell'attrazione”

-Ti stai annoiando, principino?

Draco Malfoy chiuse gli occhi e s'impose di non voltarsi, le dita lunghe e pallide convulsamente strette attorno al manico della bacchetta. Del resto, non avrebbe avuto bisogno di farlo: nella sua mente, poteva figurarsi in ogni particolare la ragazza che, in piedi alle sue spalle, pigramente appoggiata contro una delle colonne, gli aveva appena rivolto quelle parole irriverenti. Alta, snella, con i fianchi stretti e le gambe lunghe, il viso leggermente ovale circondato da una folta massa di capelli neri che scendevano disordinatamente fin sotto la schiena, e gli occhi grandi, neri, ombreggiati da folte ciglia. Più di tutto, Draco Malfoy riusciva a raffigurare nella sua mente con estrema chiarezza le labbra piene sollevate nel suo solito sorrisetto beffardo. Quelle stesse labbra che lui sognava ogni notte di divorare.

-Non finché non sei arrivata tu- rispose col suo tono più annoiato, lasciando vagare lo sguardo lungo i ritratti che ricoprivano per intero la parete.

-Oh oh- ribatté lei- quindi mi stai facendo intendere che la mia compagnia non ti è gradita?

Imponendosi di controllarsi, di non lasciar trasparire in nessun modo il miscuglio di emozioni che in quel momento lo agitava, Malfoy si volse a fronteggiare la sua interlocutrice. Eponine Thénardier ricambiò il suo sguardo, in piedi di fronte a lui con la schiena indolentemente abbandonata contro la parete. I lunghi capelli neri erano legati in una coda che per metà si era sciolta, spargendosi in ciocche ondulate sulle spalle e sulla schiena, alcune delle quali cadevano ad ombreggiarle il viso. Malfoy non la sopportava quando aveva un aspetto così selvaggio, così trasandato... e così irresistibile.

-Non mi è gradita la compagnia di nessun Mezzosangue- le sibilò con cattiveria.

Un lampo di rabbia brillò negli occhi di Eponine, e Malfoy ne godette, come ogni volta che riusciva a ferirla: l'aveva detestata sin dal primo istante, sin da quel giorno in cui, dopo lo Smistamento che aveva condotto lui in Serpeverde e lei in Grifondoro, lei gli era passata di fronte, lanciandogli quel suo tipico sguardo che era in parte disprezzo, in parte noncuranza, in parte divertimento, come se, in qualche angolo nemmeno troppo recondito della sua mente, Eponine Thénardier ridesse di lui. Da allora, nulla, nulla di quello che Malfoy aveva tentato o ideato era riuscito a toccarla: era una lupa, Eponine, una lupa che lottava con le unghie e con i denti, una belva che le sue meschinità non potevano scalfire. E dallo Smistamento di sei anni prima, perfino adesso, lo sguardo che Eponine gli rivolgeva non era cambiato: era sempre lì, ardente nelle profondità delle sue iridi nere, carico di odio, di disprezzo, e sopratutto, di derisione.

-Non sarò certo io a importi il disturbo della mia compagnia- ribatté Eponine. Si staccò dal muro, passandosi una mano tra i capelli per scioglierli definitivamente dalla coda in cui li aveva costretti. -Ma si da' il caso, principino, che questo sia il mio angolo di riflessione, quindi tu sei pregato di andartene.

-Io non mi faccio dare ordini da te- replicò lui tra i denti.

-Davvero?- Eponine sorrise, avvicinandoglisi fino a che tra loro non ci furono che pochi centimetri, gli occhi neri affondati in quelli grigi di lui- Ma io non te lo stavo ordinando, Malfoy. Te lo stavo chiedendo. Ma, nel caso tu preferisca maniere più forti- la sua voce si abbassò fino a diventare un ringhio cupo e ferino- sarò lieta di accontentarti.

Malfoy aprì la bocca, ma non riuscì a formulare nessuna risposta tagliente: lei gli era troppo vicina, adesso, e lui poteva sentire il suo profumo riempirgli le narici, poteva sentire il suo respiro sfiorargli la gola, e i suoi occhi scivolavano sulle labbra di lei, piene, morbide, quelle stesse labbra che per notti intere avevano popolato i suoi sogni. In quel momento, l'unica cosa cui Malfoy riusciva a pensare era il desiderio bruciante, impellente, di attirare ogni centimetro di quel corpo perfetto contro di lui, e farla sua.

Non aveva idea di quando fosse incominciata quella scandalosa ed incontrollabile attrazione nei suoi confronti. Per molto tempo, per lei non aveva provato altro che disprezzo. All'epoca in cui l'aveva conosciuta, quel giorno lontano dello Smistamento, Eponine non era bella; Malfoy la ricordava bene, una ragazzina tutta pelle e ossa, affondata in una veste di seconda mano troppo grande per lei. L'aveva odiata con la stessa viscerale intensità che riservava a Potter e alla Granger, forse persino più di loro, perché lei era passata per esperienze che lui non poteva neanche immaginare, e nulla di quello che faceva avrebbe mai potuto toccarla.

Poi, il primo giorno del sesto anno, Eponine aveva fatto il suo ingresso nella Sala Grande, e Malfoy non aveva potuto distoglierne lo sguardo: non aveva idea di quello che le era successo, ma la ragazzina pelle e ossa che aveva conosciuto si era trasformata tutta d'un colpo in una donna... la più bella che Malfoy avesse mai visto.

Era cambiata, lui era cambiato nel modo in cui si comportava nei suoi confronti, ma lo sguardo di lei, quello sguardo che Malfoy avrebbe voluto cancellare da quelle iridi nere che lo tormentavano in sogno non era cambiato; perfino adesso, gli occhi di lei lo squadravano con noncurante disprezzo.

-Non minacciarmi, Mezzosangue- le parole fuoriuscirono a fatica dalla sua gola improvvisamente in fiamme.

Gli occhi di Eponine si ridussero a due fessure. -E tu smettila di chiamarmi in quel modo- sibilò, facendosi ancora più vicina.

Troppo, troppo vicina; i loro nasi quasi si sfioravano. Malfoy strinse i pugni, si costrinse a rimanere immobile al suo posto, ma percepiva che i suoi sforzi per mantenere un'espressione impassibile stavano perdendo la loro utilità. Il desiderio lo scuoteva, un fuoco violento che bruciava poco sotto la pelle, si espandeva ai polmoni e poi agli occhi, nascondendo il mondo circostante al di là di un velo rosso.

-Io ti chiamo come mi pare- udì la sua voce come se provenisse da una grande distanza. -E adesso sparisci, lurida Mezzosangue.

Il pugno lo colpì sulla bocca, con tanta forza da fargli perdere l'equilibrio; Malfoy barcollò all'indietro, la parte inferiore del viso che si trasformava in un'unica pulsazione di dolore. Rabbia e umiliazione strisciarono ad annodargli le viscere, e d'un tratto Malfoy desiderò di annientarla come mai aveva voluto in vita sua. L'avrebbe uccisa, l'avrebbe lacerata con le unghie e con i denti, l'avrebbe distrutta fino a costringerla ad implorare pietà.

Si raddrizzò, ansimando, il sangue che dal labbro colava lungo il mento, cercando di ignorare il dolore e la stretta alle viscere.

-Vattene, prima che ti faccia del male- la sua voce suonò debole e stridula persino alle sue stesse orecchie.

Eponine inarcò gli angoli delle labbra in un sorrisetto beffardo. -Come desidera il mio principino- ribatté, la voce che trasudava disprezzo da ogni singola sillaba. Si voltò e si allontanò a testa alta, i lunghi capelli che le ondeggiavano sulla schiena.

A metà strada si voltò di scatto, la chioma che le si allargava intorno in un ventaglio di seta nera. Si voltò, e da sopra la spalla gli lanciò quello sguardo, quell'indicibile miscuglio di odio, disprezzo, rabbia e derisione.

Fu più di quanto potesse sopportare.

Guidato da un impulso di cui nemmeno lui comprendeva l'origine, ma di cui avvertiva solo l'irrefrenabile urgenza, divorò in pochi passi il tratto di corridoio che lo separava da lei e le afferrò il polso, stringendo con tutta la forza di cui disponeva, strattonandola perché si voltasse a guardarlo. Eponine barcollò, sorpresa, un lampo di timore le attraversò per un attimo lo sguardo, ma Malfoy non le diede il tempo di reagire: le afferrò anche l'altro polso, le spinse la schiena contro il muro e la baciò.

Fu un bacio violento, animale, senza nessuna traccia di dolcezza: Malfoy le aprì le labbra, divorandole, con tutta la violenza del fuoco che si sentiva dentro. Spinse ogni centimetro del suo corpo contro di lei, desideroso di scomparire nel desiderio che finalmente soddisfava, e allo stesso tempo aspettando: che lei lo mordesse, lo graffiasse, lo riducesse in pezzi, tutto, pur di cancellare dai suoi occhi quello sguardo che gli bruciava addosso come acido. Avere il viso ridotto in una poltiglia sanguinante dai suoi graffi sarebbe stato un mero prezzo da pagare per questo.

Non si era aspettato che Eponine ricambiasse il bacio.

Nel momento stesso in cui se ne rese conto Malfoy quasi si staccò, sconcertato, ma lei gli fu subito addosso: anche le sue labbra bruciavano, e le mani di lei gli serravano le spalle affondando le unghie nella carne, anche lei lo mordeva, nell'impellenza di un desiderio troppo urgente da negare.

Malfoy lasciò che lo sovrastasse, lasciò che lo possedesse in ogni singola fibra del suo corpo, ed entrambi si lasciarono annegare, in una nebbia rossa in cui presto i baci non bastarono più.

 

Quella sera, nella Sala Grande, lei gli passò accanto mentre si dirigeva verso il suo tavolo. Lo prese per il braccio e lo costrinse a girarsi. Lo fissava, e il suo sguardo era lo stesso di sempre, solo appena acceso da una scintilla di rabbia.

-Non deve succedere mai più- gli ringhiò.

Successe di nuovo, naturalmente. Una, due, tre volte. Ma lo sguardo di lei non cambiò. Mai. E ogni volta che la incrociava nei corridoi, ogni volta che i suoi occhi neri si soffermavano a fissarlo, Malfoy pensava che tutti i baci che lei avrebbe potuto dargli in quegli sporadici momenti di attrazione non erano un prezzo abbastanza equo per ripagare questo.

Questa è stata la prima coppia ad essere estratta, e devo dire che non è poi così male (anche se altro non è che una versione cross-over della Dramione, che peraltro io non amo).
Piccola precisazione: i capitoli saranno dodici, come le coppie estratte, sei scritta da Saitou e sei di Catcher, e si alterneranno. La prima coppia, ovvero Malfoy/Eponine se l'è aggiudicata Saitou (ovvero io!)
Spero vi sia piaciuta! Se avete critiche da muovere, non esitate!
Un bacio,
Saitou

Ps Perché insisto a chiamare Malfoy per cognome? Perché lo odio, ecco perché.

 

 

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: saitou catcher