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Autore: Letsneko_chan    07/09/2014    5 recensioni
In un tempo imprecisato, un demone scacciato dagli inferi seminava il terrore rapendo giovani vergini per procurarsi il nutrimento per vivere. Riuscirà una giovane spadaccina dai capelli biondi a sconfiggerlo?
Narra la leggenda che molto tempo fa un demone fu scacciato dagli inferi e costretto a vivere sulla terra. Il suo nutrimento era il sangue delle vergini che rapiva.
Ben presto la situazione diventò intollerabile: i rapimenti diventarono sempre più ravvicinati l'uno all'altro, come se una sola ragazza non gli bastasse più.
Alcuni dicevano che rapiva più ragazze per diventare più forte in modo da sconfiggere l'umanità.
Il suo nome era Len ma nessuno osava più pronunciarlo.
[dal prologo]
ennesima RinxLen senza pretese. Spero vi piaccia
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Len Kagamine, Miku Hatsune, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Narra la leggenda che molto tempo fa un demone fu scacciato dagli inferi e costretto a vivere sulla terra. Il suo nutrimento era il sangue delle vergini che rapiva. Ben presto la situazione diventò intollerabile: i rapimenti diventarono sempre più ravvicinati l'uno all'altro, come se una sola ragazza non gli bastasse più. Alcuni dicevano che rapiva più ragazze per diventare più forte in modo da sconfiggere l'umanità.
Il suo nome era Len ma nessuno osava più pronunciarlo.

Il libro fu chiuso con un tonfo. Quella storia comincia veramente ad annoiarla! Ormai nessuno non parlava d'altro dopo che la principessa Miku era stata rapita due notti prima da quel demone.
Aveva rubato quel libro dalla biblioteca reale sperando di trovare qualche informazione utile per sconfiggere il demone ma tutta la fatica si era rivelata inutile.
Il re, che non aveva mai preso provvedimenti contro il demone, dopo il rapimento della sua amata figlia, aveva ordinato a tutto l'esercito di partire per trovarla nonostante i sacerdoti gli avessero detto che solo l'eletto aveva la possibilità per sconfiggere quel mostro.
Si alzò e si incamminò verso casa: il sole stava tramontando e non era sicuro stare fuori la notte: molti banditi approfittavano della leggenda per rapire e violentare ragazze e giovani donne.
Non voleva correre rischi nonostante la sua fama come spadaccina arrivasse ai confini del regno.
Rin, questo il nome della ragazza, era cresciuta tra spade, lance e alabarde visto che suo padre era il mercante d'armi più famoso della capitale e perciò da piccola aveva imparato a tirar di spada.
Dopo la morte del padre aveva preferito lasciare l'attività ad un parente lontano: diceva che la vita del mercante non era fatta per lei. Preferiva combattere piuttosto che trascorrere la vita a girare città e regni per vendere la mercanzia.

Per tutto il tragitto verso casa tenne la mano sull'elsa della spada: si sentiva piuttosto inquieta ma non riusciva a trovare un perché.
"Forse è perché ho con me un libro proibito" Si disse, cercando di non incrociare gli sguardi delle altre persone.
Era consapevole del rischio che correva ma era disposta a tutto pur di uccidere quel demone. In pochi sapevano che era amica della principessa rapita: soprattutto il re non vedeva di buon occhio quell'amicizia e quindi affidava spesso a Rin missioni e battaglie pericolose.
Gli occhi di Rin cominciarono a inumidirsi al ricordo dell'amica: nel momento stesso in cui aveva appreso la notizia, aveva giurato vendetta contro quel mostro.
Le luci cominciavano ad accendersi lungo le strade ormai buie e silenziose. Rin alzò lo sguardo al cielo: piccoli fiocchi di neve cominciavano a cadere.
Aumentò il passo, sicura che quella neve non fosse un buon segno visto che in genere gli attacchi del demone erano preceduti da un vento gelido. Len era riuscito a stringere il regno in una morsa gelata perenne in modo da mascherare meglio il suo arrivo.
Poco prima di arrivare a casa, scorse in mezzo alla strada una figura, all'apparenza immobile.
Sguainò la spada, pronta a difendersi ma quello rimaneva fermo, come se stesse aspettando qualcuno. Alzò la testa solo quando mosse il primo passo e fu in quel momento che Rin notò un paio di occhi rossi brillare nelle tenebre.
Il demone si mosse verso di lei e Rin si rese conto di tremare. Sentiva il suo sguardo su di lei e questo le impediva di muoversi. Si guardò intorno, alla disperata ricerca di un aiuto ma non vide nessuno. Il demone le si avvicinava sempre di più, consapevole del fatto che non avrebbe alzato un dito contro di lui visto che la spada tremava nella mano della giovane e ben presto cadde a terra.
Quando le fu abbastanza vicino le sollevò il mento con una mano per ammirare lo sguardo perso e impaurito della giovane.
La fissò per lungo tempo, come se volesse imprimersi per bene nella mente l'aspetto della giovane.
Allungò una mano verso il petto di Rin e le strappò il libro poi spiegò le ali nere come la notte e sparì nell'oscurità.
La ragazza si accasciò al suolo sconvolta; il cuore le batteva così forte nel petto che sembrava voler uscire dal petto.
Allungò una mano ancora tremante verso la spada e corse a casa dove si lasciò andare sul letto, ancora sconvolta dall'incontro.
Un gatto le saltò sulla pancia cercando attenzioni e Rin lo accarezzò distrattamente.
Il gatto, intuendo il suo nervosismo, iniziò a strusciare il muso contro il collo di Rin, facendola sorridere.
Riuscì ad addormentarsi ma fu un sonno agitato da incubi: la scena che era avvenuta la sera precedente continuava a tornarle alla mente, senza darle tregua.

Si svegliò di soprassalto nel cuore della notte a causa di un urlo. Nascose la testa sotto le coperte e si tappò le orecchie con le mani. Era troppo vicino, sicuramente il demone aveva preso qualcuna del suo quartiere. Decise che l'avrebbe scoperto il giorno seguente, non voleva rincontrare di nuovo il demone.
Si riaddormentò a fatica ma quando sprofondò nel sonno, gli incubi tornarono a tormentarla. Sognò anche che il demone la baciava e le sembrò il sapore metallico del sangue le riempisse la bocca.
Quando si svegliò, quel sapore metallico non se n'era andato. Era sempre lì, come se quel bacio fosse stato reale.

Uscendo di casa notò l'insolito movimento nella strada. Vide uno stendardo con lo stemma del regno, segno inequivocabile della presenza dell'esercito e decise di farsi strada tra i curiosi che erano assiepati lì vicino.
"Oh buongiorno capitano" la salutò un soldato.
"Buongiorno a te, Kaito. Che è successo?"
"Quel dannato ha colpito ancora. Stavolta è toccato alla figlia del ministro delle finanze. Solo che..."
"Che?"
"È strano che abbia lasciato il corpo in città. In genere le rapisce vive e poi le uccide con calma..."
Rin osservò il corpo della ragazza e una lacrima le scivolò sulla guancia.
"La conoscevi?" Le domandò il sottoposto dai capelli blu notando la lacrima.
"L'ho incrociata qualche volta per strada e a palazzo alle feste. Lenka era una brava ragazza, mi mancherà molto..."
Rimasero un momento in silenzio mentre i presenti bisbigliavano fra loro.
"C'è una cosa che non mi torna" esordì il giovane.
"Cosa?"
"Sembra che sia morta schiantandosi a terra, non che il demone l'abbia uccisa. Come se avesse sbagliato vittima e una volta che se n'è accorto l'abbia lasciata cadere per disfarsene. Vedi? Ha la testa fracassata ma non presenta segni di arma da taglio"
"Capisco. Ma allora chi cercava?"
"Non so. Ma non vorrei essere nei panni di quella persona. Credo che l'unica fortuna di questo regno sia nascere uomo..."
"Già. Ho sentito di madri che costringono le figlie a prostituirsi fin dall'adolescenza e altre che le uccidono alla nascita. Hanno paura, troppa. Bisogna far qualcosa"
"La prossima settimana ci sarà l'elezione dell'eletto. Speriamo bene"
"Già"


Una settimana dopo.
"In seguito ai recenti eventi e ai rapimenti sempre più seguenti, in questo giorno sacro siamo riuniti qui per scoprire il nome di colui che affronterà il demone. Uno di voi, fedeli soldati, sarà colui che partirà per questa missione molto pericolosa. Il rischio di morire è molto alto ma se riuscirà a sconfiggerlo il suo nome avrà gloria nei secoli a venire! Siate felici, dunque, se il vostro nome verrà scelto. Gli dei ci indicheranno colui che avrà quest'onore"
La voce del sommo sacerdote rimbombava nel tempio principale dove si era riunito l'esercito. Tutti i soldati erano in fermento: ognuno augurava agli altri ciò che non voleva per sé. Affrontare il demone significava morte certa e la gloria nei secoli poteva anche andare a farsi una passeggiata.
Si formò un silenzio carico di tensione.
Nessuno osava interrompere il sacerdote che stava sacrificando un toro alle divinità per sapere il nome del prescelto.
Fuori tutte le madri aspettavano con trepidazione di sapere chi avrebbe tentato di riscattare le figlie rapite dal mostro.
Il sacerdote, con le mani ancora grondanti di sangue, si voltò verso i soldati fissandoli in volto uno a uno.
Fermò lo sguardo su Rin.
"Capitano Rin" la sua voce riempì nuovamente l'aria "accettate l'incarico con il favore divino?"

 

Post Scriptum
Hai haaaaai~
Non sono morta e torno a torturarvi con proporvi la mia nuova RinxLen u.u
akatsuki_LOVe (sì sempre lei, guarda caso) mi ha chiesto di scrivere questa storia che inizialmente doveva essere una one-shot senza senso, sadica e splatter. Alla fine è diventata una long fantasy (e splatter).
So che devo aggiornare qualche altra storia ma oggi pomeriggio sono riuscita a scrivere questo capitolo che è più un prologo vista la brevità ma dovevo stopparlo qui.

Quindi... Lascio a voi i commenti.
Ja ne!

   
 
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