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Autore: Lady Io    07/09/2014    1 recensioni
Questa è la storia dell'evoluzione del clan Weasley-Potter
“«Io non sono affatto un'antipatica So-tutto-io» disse Rose al cugino con un'espressione offesa.
James per tutta risposta scoppiò in una risata «Oh Rosie, Rosie! Se tu non fossi un'antipatica So-tutto-io non coglieresti ogni occasione per correggere ogni mio errore» le fece notare.
«Scusa, vorrei solo diminuire il grado d'ignoranza che è in te. No, non illuderti: non è per te, ma è per me. Non voglio un ignorante in famiglia»„
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Hugo/Lily, Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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LA MIA FAMIGLIA È UN CLAN
ATTENZIONE:

I personaggi della storia ed il contesto in cui si muovono sono di proprietà di J.K Rowling.
Io scriverò solo i fatti secondo la mia fantasia.
Per cui la storia NON È STATA SCRITTA CON SCOPO DI LUCRO o cose simili.
Vorrei inoltre avvisarvi che cambierò spesso punto di vista da un personaggio all'altro, ma farò in modo che capiate tutto.
Vi auguro una buona lettura.
Erl


Infanzia 


Era venerdì e come tutti i venerdì c'era la cena alla Tana a cui James Sirius aveva l'obbligo di partecipare.
A lui non piacevano le cene alla Tana perché c'erano tutti i suoi cugini e anche se gli stavano tutti simpatici, non sapeva con chi giocare.
Teddy, che non era un suo cugino, ma qualcosa del genere, avrebbe iniziato il terzo anno ad Hogwarts la settimana dopo e Victoire avrebbe cominciato il primo. Quindi loro erano troppo grandi per voler giocare con lui.
Molly aveva compiuto dieci anni il mese scorso e poi era anche antipatica, per cui lui non poteva giocare nemmeno con lei.
Lucy, sua sorella era altrettanto antipatica e poi aveva nove anni quindi era fuori questione.
Roxanne era forte, ma anche lei aveva nove anni.
Fred, che era il fratello simpatico di Rox e Louis, quello di Victoire, avevano sette anni, quindi preferivano giocare tra loro.
Poi c'era Dominique, che aveva sei anni come lui, ma non voleva giocare con lui perché era maschio.
Dopo di che venivano tutti quelli più piccoli:
Suo fratello Al e Rosie che avevano cinque anni, Hugo e la sua sorellina Lily ne avevano tre.
Loro avrebbero giocato senza problemi con lui, ma a lui non andava di giocare con i più piccoli.
Quindi di undici componenti giovani della famiglia Weasley-Potter escluso lui, più un cugino acquisito, nessuno poteva essere un compagno di giochi.
«James! Vieni in cucina che siamo pronti per andare!» lo chiamò sua madre. Lui fece uno sbuffo poi si precipitò in cucina.
«Cos'è quella faccia Jamie? Non sei felice di vedere i tuoi cuginetti?» chiese suo padre.
«Sì, certo. Però non c'è nessuno che può giocare con me!» si lamentò lui.
«Ma io e Losie ci giocamo con te» si intromise Al
«Appunto! Non puoi lamentarti di tutto!» lo rimproverò sua madre. Lui si mise a braccia conserte e sbattè un piede per terra.
«Io non ci gioco con i piccoli» piagnucolò.
«Bene, questa è una scelta tua» disse sua madre rigida. Poi diede la Polvere Magica a suo padre che entrò nel camino portandosi dietro lui e Al.
«La Tana!» esclamò e nel giro di pochi secondi si ritrovarono nella cucina della casa dei nonni.
«Ciao Molly» suo padre salutò la nonna ai fornelli.
«Ciao, Harry caro! Oh Albus!» detto questo si affrettò a stritolare suo fratello in un abbraccio «Jamie!» e si ritrovò travolto in un abbraccio mozzafiato, letteralmente. 
«Mamma!» era la voce di sua madre che era appena arrivata con Lily.
James decise di andare in giardino dove sicuramente avrebbe trovato gli altri cugino. In salotto incontrò zio Ron, zio 
George e il nonno che stavano chiacchierando.
«Ometto! Come va?» chiese zio George.
«Una noia.» alla sua risposta, inspiegabilmente per il bambino, il nonno e gli zii risero.
«Che succede al mio figlioccio?» chiese lo zio Ron. James sapeva che la mamma si sarebbe arrabbiata se avesse detto che odiava le cene di famiglia, ma a lui piaceva provocare la mamma «Non ho nessuno con cui giocare!» disse lui. In quel momento apparvero dalla cucina suo padre con in braccio Lily e Al che si precipitò in giardino.
«Albus ti ha detto che non gli sarebbe dispiaciuto giocare con te!» gli ricordò il padre.
«Ma dai Harry, James ha ragione! È una noia giocare con i più piccoli!» disse scherzosamente zio George. Ma sfortunatamente per lui era appena arrivata Ginny.
«Grazie per gli insegnamenti che dai a mio figlio, George!»
«Se vuoi giocare giochi con Al e Rose» tagliò corto suo padre.
«Papi c'è Hugo?» disse la sua sorellina con quella sua vocetta stridula.
«Sì amore c'è. È in giardino con zia Hermione» rispose zio Ron.
«Oh pensavo che Hermione fosse a lavoro» disse Ginny
«No, è riuscita a liberarsi»
«Allora vado da lei. Vieni da Hugo, Lily?» la bimbetta annuì e scese dalle braccia del padre. Poi diede la manina alla madre e uscirono in giardino. Improvvisamente Hugo si ricordò che inizialmente il suo intento era quello di uscire in giardino, quindi seguì la madre e la sorella


Hugo Weasley era seduto sulle gambe della madre, mentre lei parlava con le zie.
Aspettava con ansia l'arrivo di Lily.
«In questo periodo però sono molto impegnata. Sto seguendo una causa al Ministero che potrebbe portarmi alla promozione a Vicedirettore, ma mentre mi sta rubando molto tempo» spiegava la mamma.
Lui non ci capiva niente, però sapeva che la mamma era sempre a lavoro.
«Ciao a tutte!» saluto zia Ginny. 
«Io sono maschio!» disse lui ridendo. Zia Ginny gli scoccò un bacio nella guancia «Certo tesoro»
Ma era distratto: davanti a lui c'era Lily che agitava la manina per salutare.
«Lils!» scese in fretta dalle gambe della mamma.
«Giocamo insieme?» chiese la bimba speranzosa.
«Mammina posso giocale con Lily?» chiese il bimbo. Hermione annuì dicendo «Sì, ma fate attenzione!»
Hugo era entusiasta di vedere Lils, anche se in realtà giocavano insieme quasi tutti i giorni.
Lui è Lily avevano un segreto che nessuno doveva sapere: erano fidanzatini.
Prima non doveva essere un segreto, infatti lo avevano detto a Rose e Albus. Però Rose aveva detto che non potevano essere fidanzati perché tra cugini non si poteva. Allora lui e Lily avevano fatto finta di lasciarsi e avevano mantenuto il segreto. 
«Giocamo a chiappa a chiappa!» propose Lily.
«No!» protestò Hugo. Però la bimba assunse un'aria offesa e lui la accontentò subito.


A Ted piaceva trascorrere i venerdì alla Tana. Per lui la famiglia Weasley era un po' anche la sua famiglia, era cresciuto con tutti loro.
Ormai era grande, aveva tredici anni, quindi stava il più lontano possibile da quella che era stata la sua compagna di giochi, Victoire. La verità era che la evitava da quando era ad Hogwarts, perché si sentiva troppo cresciuto per giocare con una bambina. Il fatto che ora lei sarebbe andata ad Hogwarts era un problema: fin quando cercava di essere ancora sua amica il venerdì alla Tana lo avrebbero saputo solo gli zii, ma a scuola non poteva mica essere amico di una del primo, lo avrebbero sicuramente deriso.
Victoire era diventata scaltra adesso è la settimana prima avevano litigato perché aveva capito che lui la evitava. Quel giorno non aveva risposto al suo saluto e Teddy ci era rimasto male. Anche se non voleva farsi vedere con una del primo anno, questo non voleva dire che non ci tenesse a lei: per lui Victoire era una sorella.
Decise di dirgli questo per fare pace, quindi si avvicinò a lei che era seduta vicino a sua madre e partecipava alla discussione delle zie.
«Vicky» la chiamò, ma lei finse di non aver sentito «Victoire» disse più forte, anche se sapeva che lei lo sentiva benissimo. Venne ignorato ancora una volta, però vide Fleur voltarsi verso la figlia e dirle «Perché fingi di non sentire Teddy?»
«Io non fingo di non sentirlo, mamma, io lo ignoro.». 
Tutte le signore Weasley più la signora Potter porsero tutta l'attenzione alla faccenda.
«Avete litigato?» chiese Angelina. 
Victoire scoppiò in lacrime e Ted non poté far a meno di sentirsi colpevole. 
«Mi evita da tutta l'estate e mi evitava anche l'anno scorso! Ora lui si sente grande e non vuole avere a che fare con una bambina, quindi non vedo perché dovrei rispondergli!» disse 
«Io... mi dispiace Vic, per me sei come una sorella e non voglio vederti così. Io voglio essere tuo amico, scusa se ho fatto lo stupido». Victoire si asciugò le lacrime con un fazzoletto che le aveva offerto Hermione e poi lo abbracciò.
Ted sentì il suo profumo al miele. «Perdonato. Tranquillo non ti assillerò ad Hogwarts» disse lei sorridendo. Lui ricambiò il sorriso.
Poi udirono un «A TAVOLA!» da parte di Molly e andarono nel retro per mangiare tutti insieme.




Adolescienza


 
«Io non sono affatto un'antipatica So-tutto-io» disse Rose al cugino con un'espressione offesa.
James per tutta risposta scoppiò in una risata «Oh Rosie, Rosie! Se tu non fossi un'antipatica So-tutto-io non coglieresti ogni occasione per correggere ogni mio errore» le fece notare.
«Scusa, vorrei solo diminuire il grado d'ignoranza che è in te. No, non illuderti: non è per te, ma è per me. Non voglio un ignorante in famiglia»
«Vedi che sei un'antipatica So-tutto-io?»
«Potreste, cortesemente, fare a meno di litigare sempre e incostantemente?» chiese Ron. Albus lo ringraziò mentalmente. Erano alla Tana per la cena del venerdì e in più erano appena iniziate le vacanze estive. L'anno successivo lui e Rose avrebbero frequentato il sesto anno, mentre James l'ultimo.
«Non mi faresti una simile domanda se avresti a che fare una come lei» disse James.
«Se avessi » lo corresse Rose, guadagnandosi un'occhiataccia. Albus credeva che lei avrebbe dovuto evitare tutte le correzioni.
«Io ho avuto a che fare con una come lei, sono sposato con una come lei a dire il vero»
«Allora perché ci chiedi di smetterla? Tu e la mamma litigate spesso, mi pare» gli ricordò Rose. Ron tacque.
«E poi lei è una traditrice» aggiunse James. Suo fratello Al sperò che zio Ron non facesse domande, altrimenti erano guai seri!
«Cosa intendi?» chiese il padre della ragazza. Rose guardò implorante James, ma Albus sapeva che non l'avrebbe risparmiata.
«Fraternizza col nemico»disse James
Hermione soffocò una risata «Anche lo zio ha usato queste parole» spiegò suo padre.
Ron invece chiese:«Cosa, in che senso scusa?».
«L'ho scoperta mentre pomiciava con Malfoy» disse il fratello di Al. Ron impallidì. Albus decise che era meglio coprire la cugina, anche se sapeva che stava con Scorpius.
«Non stava pomiciando con lui. Hanno perso una scommessa e li ho obbligati» spiegò Al. Rose gli rivolse un'occhiata riconoscente.
«Bella scusa. E che scommessa?» James voleva proprio seminare zizzania.
«Su chi avrebbe preso il boccino. L'ho preso io e loro hanno perso» spiegò tranquillo Albus. Era un ottimo attore.
«Sarà meglio che dica il vero» disse Ron.
In quel momento arrivarono Luna e Rolf coi gemelli e James strinse i denti. Aveva proprio voglia di combinare guai.
«Ma insomma, James! Si può sapere che hai, ancora! Era una scommessa!» lo rimproverò la madre.
«È che è appena arrivata una persona sgradita» disse.
«Chiudi il becco!» si affrettò ad intervenire la piccola dei Potter.
«No Lily. Scusa, chi sarebbe questa persona?» chiese Rolf Scamandro.
«Nessuno!»s'imtromise Al.
«Lys» disse James. Lily si mise la faccia tra le mani.
«E perché, sentiamo questa!» sua madre era infuriata.
«Sta con Lily!» spiegò. Fortunatamente la notizia fu accolta bene, anche se Lily era molto imbarazzata e Jame era contrariato «È troppo grande!»
Quella sera era speciale, in realtà. 
Alla fine della cena, Ted si inginocchiò davanti a Vic e le chiese la mano. Al suo sì scoppiarono tutti in lacrime.
Sarebbe stato un anno intenso quello, si disse Al, ma per il momento decise di godersi l'estate 
 
  
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