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Autore: storie a caso    07/09/2014    2 recensioni
una vita passata all'ombra del nome della famiglia, una vita di dissensi, di morte, di solitudine.
può la solitudine far impazzire un uomo. la mente umana distorce la realtà, esposta alla morse del silenzio. alla viglia di un anniversario, jack avrà pace, forse
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Su quella montagna vive un uomo. Ormai da tempo, solo, in balia dei suoi ricordi e di sé stesso.
Un tempo viveva qui in paese con sua moglie, entrambi scappati da un'altra città. Sua madre non approvava l'amore dei due giovani. La sua era una famiglia ricca e potente, per questo non poteva accettare che lui ronzasse attorno a quella semplice contadinotta. Sempre la solita questione.- Tuo figlio ha un nome, una reputazione! Cosa direbbero gli altri sapendo che uno del suo rango stesse insieme ad una ragazza di infima categoria? Che figura ci farà fare? Che disgrazia che ci è capitata!- ripeteva sempre sua madre, con uno sguardo intriso di rabbia e odio.
Finché suo padre era in vita, la madre si limitava a gettare occhiate sprezzanti, poi si allontanava per tornare a fare gli stessi discorsi con le sue amiche.
In quel periodo di relativa tranquillità i due si sposarono . Non furono molti i presenti fra gli invitati del marito: solo i genitori e qualche zio venuto solo per una predica in favore del buon nome della famiglia.
Il padre stava sempre peggio. Era gravemente malato. Ogni giorno soffriva sempre di più, ed era stanco, stanco della sua stessa vita. Decise di non mangiare più e, nel giro di qualche giorno, morì.
La colpa di quella morte, come potrete ben immaginare, venne data al “colpo di testa” del figlio. La madre e i fratelli iniziarono a fare di tutto perché venisse mangiato dai sensi di colpa.

-sei un fallito!-, -hai ucciso nostro padre-, -tu non sei più mio figlio!-, -tieni lontana quella sgualdrina e cambia nome! Mi vergogno di essere tua madre!-
 
E così fece. Si trasferì in questo posto sperduto ai piedi della montagna, con sua moglie. Lei era sterile e ne soffriva molto. Lui non glielo faceva pesare e faceva di tutto affinché lei stesse bene.
Un giorno si ammalò anche lei. Era molto grave e, dopo appena un mese, lasciò questo mondo.
 Jack, questo era il suo nome, non uscì di casa per una settimana. Poi, di nascosto, in una sola notte, si trasferì in una baita, e vive lì. Da questa notte sono 15 anni.

   
 
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