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Autore: _Lis    08/09/2014    1 recensioni
Rischio carie e diabete (?)
è nata come una one shot-fluff sulla Jalex ma poi era troppo lunga e ho preferito dividerla in due parti; non sono brava a scrivere le introduzioni, dai leggetela lo stesso giuro che è tenera! :3
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri, Jack Barakat
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo l'orologio, sono le cinque di pomeriggio.
Dovrebbe arrivare a momenti. Non vedo l'ora.
Ho già pianificato tutto, sarà una serata bellissima. Anzi, sarà perfetta
Quando non siamo in tour sono pochi i momenti che passo coi ragazzi della band. Dopotutto, Rian ha Cassadee, Jack ha i suoi amici, Zack lo skate e le sue passioni e io... Beh, io ho solo lui.
Ho sempre avuto solo Jack.
È da settimane che non lo vedo e mi manca così tanto. L'idea che tra poco lo potrò riabbracciare mi fa tremare.
Forse è meglio se prendo un sorso d'acqua e mi calmo.
Mentre scendo le scale per andare in cucina mi rendo conto che questa casa è davvero troppo grande per una persona sola. Ma l'ho sempre saputo, l'ho comprata nella speranza che... No, non fa niente, non succederà mai. È inutile rimuginarci troppi.
Prendo un bicchiere di vetro dalla credenza e lo riempo dal lavandino. Lo svuoto in pochi sorsi e poi lo poso vicino ai fornelli.
Mi butto sul divano in sala. È così snervante aspettare, soprattutto quando qui a Baltimora non c'è niente di meglio che guardare la tv. Quando eravamo ragazzi era tutto così diverso qui.
Sento il rumore di un motore farsi vicino e corro alla finestra per vedere se è lui.
Sposto la tendina ma vedo solo una vecchia Renault grigia. Conoscendo Jack, avrà preso sicuramente un taxi.
"Ha pure iniziato a piovere, fantastico."
Controllo il cellulare, giusto nel caso mi avesse chiamato. Ovviamente non trovo nemmeno un misero messaggio.
"Calmo Alex, da un momento all'altro busserà alla porta e poi per i prossimi sette giorni sarà tutto tuo." Mi dico.
"In Francia..." Penso scuotendo la testa. "Doveva andare fin la in vacanza.."
Sbuffo e mi sistemo i capelli.
Quando eravamo adolescenti era tutto più semplice, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di andare in Europa per il week end, le vacane le passavamo insieme, facevamo tutto insieme.
Ricontrollo l'ora. "Ormai dovrebbe già essere qui, spero non gli sia successo niente..."
Lo so che sono troppo ansioso ma non posso farci niente.
Accendo lo stereo e provo a concentrarmi sulle notizie del giornale uscito quella mattina.


All'improvviso nel silenzio della casa, sento il campanello.
Non ho nemmeno il tempo di pensare "Finalmente", mi precipito ad aprire.
Eccolo, è ancora più bello di quanto ricordassi.
La testa coperta dal cappuccio della felpa zuppa di pioggia, qualche ciuffo di capelli bagnati spiaccicati sulla fronte, il viso tutto bagnato e una goccia che gli sta per cadere dalle ciglia.
Lo abbraccio stretto, deciso a non lasciarlo andare mai più.
"Anche io sono contendo di rivederti" Ride Jack.
Sento il suo petto alzarsi e abbassarsi irregolarmente contro il mio.
Quanto cazzo amo quella risata.
Stringe le sue braccia sulla mia schiena e mi sento veramente a casa dopo tanto tempo.
"Mi sei mancato così tanto..." Dico a bassa voce. Non sono nemmeno sicuro che mi abbia sentito.
Mi passa una mano tra i capelli.
"Non è che possiamo entrare? Sono fradicio..."
Mi stacco da lui e non posso non trovarmi d'accordo. Anche io ora ho la maglietta un pò umida.
"Si, certo ma..." Lo guardo perplesso. Manca qualcosa. "Le tue valigie?"
"Oh, le ho portate dai miei" Alza le spalle.
"Potevi lasciarle qui..." Dico con una punta di delusione.
Comunque non voglio rovinare il poco tempo che passiamo insieme, quindi lascio perdere.
"Vabbè, sarà meglio che metti qualcosa di asciutto no?"
"Si ma non ho niente da mettere qui" Dice lui sfilandosi la felpa.
"Non essere stupido, lo sai che hai un sacco di vestiti qui, vieni di sopra che ti do qualcosa." Salgo le scale e lui mi segue guardandosi in giro.
Odio quando si comporta così. Come se fosse a casa di estranei.
"È tanto che non vengo qui, hai cambiato qualcosa?" Chiede.
"No, non mi sembra..." Scuoto la testa.
Arriviamo in camera mia, vado dritto verso il comò e apro l'ultimo cassetto, quello che di solito usava lui. Ci sono ancora qualche maglietta, che a volte ho usato anche io, un paio di felpe e due o tre jeans.
Prendo qualcosa a caso e gliela porgo.
"Ecco dov'era! Non sai quanto l'ho cercata!" Esclama felice, spiegando la tshirt.
"Beh, eccola" Sorrido.
Intanto lui inizia a levarsi la maglietta.
"Aspetta, ti prendo un asciugamano se no ora bagni anche i vestiti nuovi."
"No non fa niente, faccio così" Dice e si asciuga come riesce con la maglia che si è appena levato.
"Ehi Jack?"
È un pò buffo da vedere a troso nudo, ma io lo trovo dannatamente sexy.
"Si?"
Hai i capelli tutti spettinati e un'espressione adorabile stampata in viso.
Lo amo così tanto.
Mi avvicino verso di lui. Poso le mani sulle sue spalle, mi alzo in punta di piedi e lo bacio.
Avevo quasi dimenticato quanto fossero piacevoli e perfetti i suoi baci. Le sue dita indugiano un istante sull'orlo della mia maglietta, poi si decidono a stringermi per tirarmi un pò di più verso di lui.
Mi stacco dalle sue labbra e mi godo per un pò la sicurezza che mi hanno sempre dato i suoi abbracci. Poggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi.
"È tutto ok?" Mi chiede.
"Ora si" Annuisco. "Perchè non possiamo stare sempre così?"
"Perchè altrimenti non ci godremmo più questi momenti"
Da quando era diventato così saggio?
Forse lo era sempre stato, solo che gli piace nascondere tutto dietro una battuta idiota.
"Ti amo" Sfioro la punta del suo naso col mio.
"Lo so" Mi da un bacio sulla fronte. "Ti amo anche io"
   
 
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