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Autore: gallantgirl    08/09/2014    0 recensioni
-Yukizawa- sussurrò Mami fermandosi accanto al Senpai -è successo qualcosa? Non av...-
Mami non fece in tempo a finire la frase.
Le calda labbra del senpai si erano fermate sulle sue.
In un lungo e leggero bacio.
M
E Mami in un qualche modo si ritrovò a pensare che fosse ancora troppo corto..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mami camminava lungo il viale di fronte a scuola, distratta.
I capelli chiari si intrecciavano nella sciarpa azzurra che indossava e ricadevano lisci fino a metà della sua schiena.
La ragazza coglieva a tratti pezzi del monologo che, accanto a lei, Kaari stava esibendo sulle ultime "news" scolastiche.
 
"...e poi dopo che si sono lasciati Kawauka-san ha avuto anche la faccia tosta di prendere in giro Kimi-chan con i suoi amici!..." 
 
Mami allontanò di nuovo il pensiero mettendosi a fissare un punto inprecisato di fronte a lei.
Dietro alle due, Haruki faceva di tutto per non ascoltare le chiacchere dell' amica, che continuava a blaterare assurdità sui ragazzi della scuola.
 
"... ah, poi ho saputo che la data confermata della Festa! sarà il 4 ottobre..." continuò, noncurante, Kaari.
 
Mami si voltò verso la ragazza dai lunghi codini bruni.
 
"Come hai detto? Il 4 ottobre? Tra una settimana intendi?" chiese.
 
La ragazzetta coi codini, piuttosto bassa, si illuminò quando si accorse che finalmente qualcuno la stava ascoltando.
 
-Sì!- trillò allegra -e ci saranno tutti- si fermò un secondo a guardare due figure in lontananza prima di mormorare -anche Il Senpai- .
 
Il Senpai.
Bello, affascinante, alto, intelligente e sempre e comunque sorridente e gentile.
Il fascino straniero dei capelli biondi e degli occhi azzurri, i voti sempre perfetti, da persona che non era ignorante, ma che al tempo stesso non si credeva perfetta, nonostante tutto..
L'unico senpai che meritasse quel nomignolo anche da parte dei professori.
Ormai quasi nessuno ricordava il suo nome, quando nella scuola si parlava deL Senpai, tutti si riferivano sempre a lui, senza mai bisogno di spiegazioni o chiarimenti.
L' unica persona che continuava a chiamarlo per cognome era Mami.
E fu così anche quella mattina.
 
"Ciao Yukizawa-san" disse Mami riferita aL Senpai.
 
"Ciao Mami-chan!!" rispose di rimando lui, sorridendole e illuminandosi come solo un sole sembrava poter essere in grado di fare.
 
Poco più in basso di Yukizawa, faceva capolino la testa cespugliosa di Yoshitaka Mamoku, allegro come al solito. 
Era, in tutto e per tutto, il contrario di Yukizawa-san. I capelli neri e corti, a volte sembrava la sbadatezza in persona e i suoi voti non erano certo i migliori,ma in un qualche modo erano riusciti a essere migliori amici fino a quel momento.
Era anche stato il miglior amico d'infanzia che Mami e Haruki avessero mai avuto.
 
 "Come va?" disse afferrando Kaari e Haruki a braccetto e iniziando a camminare come un soldato.
 
-Non c'è male- rispose Kaari, prendendo anche lei il passo da soldato -se solo non ci fosse tutto questo freddo!- 
 
A quelle parole, Mami uscì di botto dalla conversazione che stava tenendo con Il Senpai (parlavano molto e continuamente)per fissare il collo di Yoshitaka un attimo prima di gridare: "Lo sapevo! Yoshitaka-kun sei DI NUOVO senza sciarpa!!" 
 
Yoshitaka fece per proteggersi le orecchie con le mani, purtroppo troppo lento e Mami gli afferrò i lobi tirandoli a sé, come da quando era piccolo faceva sua madre per punirlo e Yoshitaka iniziò a gemere come un bambino. Il loro gioco di mamma-e-figlio che Yoshitaka adorava tanto fare.
 
"Ma Mami! Non voglio la sciarpa, mi dà solo fastisio!"
 
"Niente storie!" sbottò la ragazza.
 
Dopo di che Mami si tolse la sciarpa e gliela avvolse attorno al colo tre volte, sospirando.
I ragazzi scoppiarono a ridere vedendo il broncio sul viso di Yoshi e camminarono fino a scuola, dove le lezioni sarebbero presto cominciate.
 
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1 settimana dopo...
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La sera del 4 ottobre Mami si guardava e riguardava allo specchio.
La Festa! era il terzo evento più importante dell' anno, un grande festival con musica, canti e balli, giochi e intarattenimenti.
Aveva indossato uno yukata blu con decorazioni floreali, che si intonava con i fermagli che portava sui capelli acconciati in uno chignon.
Dopo un po' si disse soddisfatta e, indossati i sandali e salutato la madre, si avviò al festival.
Arrivare alla Festa! era come entrare in una sala giochi di notte: le lanterne, abbaglianti, coloravano di rosso e arancione l' ambiente circostante, file di banchetti dove si vendevano le cose più assurde e infine la vera Festa!. 
Un lungo prato che attirava milioni di studenti. 
Un lungo prato e un cielo risplendente dove, oltre a essere permessi fuochi d'artificio e falò, a chiunque trovasse l'amore lì sotto, veniva predetto un destino speciale e meraviglioso.
Mami si guardò intorno cercando qualche viso conosciuto.
Dopo qualche minuto di ricerca Yukizawa apparve all'orizzonte, raggiante a suo modo nonostante la notte oscurasse tutto.
La ragazza lo salutò, guardandosi però ancora attorno alla ricerca di Hikari o magari di Yoshi o di Kaari.
Dopo un quarto d'ora si arrese e chiese a Yukizawa se gli andava di andare da qualche parte.
Camminando lungo l' inizio del bosco che avvolgeva il prato iniziarono a parlare del più e del meno, dei professori e delle lezioni.
Dietro di loro si sentivano suonare i tamburi e sentivano già le urla e i canti dei loro coetanei, ma lì, accanto a loro cicale e versi d' uccelli notturni si univano ai frusci tra i cespugli, come se cantassero una canzone, per approfondire ancora di più quel loro legame così speciale.
Quell'unica nota stonata. Quell' unica nota e non sarebbe cambiato nulla.
 
"Yukizawa-san, tu sei qui per trovare l'amore?"
 
Il ragazzo la fissò sorpreso, poi alzò lo sguardo al cielo, quasi triste.
 
"No. E tu?"
 
"No."
 
-Io non credo nell' amore, almeno per ora no. L' amore che mi è stato dimostraro fino ad ora- il suo sguardo si fece malinconico -è sempre stato un'amore basato su questo- e fece il sorriso che rivolgeva ai prof.
 
Mami non fu sorpresa. Ne avevano parlato tanto. Sapeva che non era possibile per una persona sorridere sempre. Così glielo aveva chiesto.
-Ovvio- le aveva risposto quella volta- Il Senpai deve essere perfetto, no? E come posso essere perfetto se non sorrido?-
Non avevano più toccato quell' argomento.
 
"Per un attimo Yukizawa mi è sembrato molto triste" pensò Mami.
 
-Ehi Yukizawa- fece allora Mami, bloccando iL Senpai per una manica - È successo qualcosa? Non è ch...?"
 
Non fece in tempo a dire altro.
Improvvisamente le calde labbra deL Senpai erano poggiate sulle sue.
In un lungo e leggero bacio.
 
Eppure Mami si ritrovò a pensare che fosse durato meno di un secondo.
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ok. È finito. Lo giuro. Potete mettere via i sacchetti, non rischiate più nessun "incidente"sul pavimento.
Lo so. È una schifezza (il romantico non è il mio genere), ma ci tenevo a postarlo...
Volevo fare una specie di sfida contro me stessa.
Ok. Ora che ho perso la sfida;
Io stavo pensando di farci una serie, ma vorrei sentire il vostro parere... è COSÌ brutto?
Ditemi voi.
A presto,
~Ghiiki☆
   
 
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