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Autore: xdoppelganger    08/09/2014    1 recensioni
Da quando gli One Direction si erano sciolti erano ormai passati quattro anni, quattro interminabili anni di nostalgia e sofferenza, perchè ormai tutto si era irreparabilmente rotto, ma nonostante tutto io sapevo che delle mie scelte non mi sarei mai pentito...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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So in love


Da quando gli One Direction si erano sciolti erano ormai passati quattro anni, quattro interminabili anni di nostalgia e sofferenza, perchè ormai tutto si era irreparabilmente rotto, ma nonostante tutto io sapevo che delle mie scelte non mi sarei mai pentito...

 

Quattro anni prima
 

-Lou...tu non capisci, io...io non riesco più a sopportare tutto questo, non ce la faccio.- biascicai stanco.
-Harry devi smetterla ok? Che cazzo vuoi che faccia? Cosa? Dimmelo.- sbottò lui sempre più nervoso.
-Lo capisci che non siamo solo noi due? Non possiamo essere egoisti Harry, c'è la band, non possiamo mandare tutto a rotoli per un nostro capriccio.- riprese con tono più pacato, sfiorandomi un braccio in una carezza delicata.
Gli scostai la mano d'impulso, il dolore di poco prima trasformato in rabbia.
Lo allontanai con una spinta ed afferrando cellulare e chiavi dal comodino mi diressi come una furia fuori dalla stanza, non prima di voltarmi indietro un'ultima volta, il viso già rigato dalle lacrime.
-Un capriccio Louis? Sono...siamo solo uno stupido capriccio per te vero?-

Detto ciò ripresi la mia corsa verso l'ingresso, ma arrivato davanti alla porta di casa nostra sentii le sue braccia afferarmi il busto con forza.
-Sta fermo.- disse con calma mentre cercavo di spingerlo via, non sembrò turbato dal fatto che opponessi resistenza, riucì infatti con facilità a farmi voltare, stringendomi in un abbraccio che non ricambiai.
-Lo sai quello che intendevo Harry, lo sai che non sei un capriccio per me, che quello che abbiamo, quello che siamo, è la cosa più bella che mi sia mai capitata.- mi sussurrò in un orecchio.
-Io ti amo Harry.- continuò sottovoce, strofinando appena il viso contro il mio.
Le mie lacrime ricominciarono a scorrere mentre finalmente avvolgevo le braccia intorno al suo corpo ricambiando la sua stretta.
Lui spostò il viso per guardarmi negli occhi,
-Non possiamo più andare aventi così piccolo, hai ragione è arrivato il momento di parlarne con gli altri, risolveremo questa situazione, te lo prometto.- mi disse prima di baciarmi, piano, la sua dolcezza a riempirmi il cuore.
E in quel momento ci credetti davvero, che tutto sarebbe potuto andare bene, che saremmo stati felici.

 

Ma purtroppo Louis non riuscì a mantenere le sue promesse, i ragazzi cercarono di sostenerci, ma tutto andò irrimediabilmente in pezzi, la gente non era pronta ad accettarci, la band si sciolse e Louis...Louis inevitabilmente mi lasciò, lui che era sempre stato quello forte, fu proprio lui a non reggere il peso e le conseguenze che il nostro amore aveva portato.
Non ci eravamo più parlati, non si era più fatto vedere, l'avevo cercato per tanto tempo ma alla fine mi ero arreso al fatto che non volesse essere trovato.
Sarei dovuto andare avanti con la mia vita, e così avevo fatto, o almeno di questo mi ero convinto.

 

Ed era assurdo che nonostante fossero passati anni avessi rivissuto quei momenti ogni giorno della mia vita, ma come potevo biasimarmi? Non avrei mai dimenticato Louis, e se la mia esistenza non poteva essere vissuta con lui avrei vissuto nel ricordo, perchè Louis era vita, Louis era amore, Louis era sempre.

 

Svegliarsi ogni giorno con quei pensieri era straziante ma ormai ci avevo fatto l'abitudine, ogni giorno era lo stesso di quello precedente: mi alzavo per andare a lavoro, passavo le giornate in casa e qualche volta andavo al parco per rilassarmi, non avevo amici, avevo perso ogni contatto anche con la mia famiglia, ma questa specie di stabilità che mi ero creato mi andava bene, o comunque facevo finta che fosse così.

 

Anche quella mattina avevo il primo turno al negozio di fiori in cui lavoravo, il mio capo, un'anziana signora a cui ormai ero molto affezionato mi accolse con la solita dolcezza, con il suo tono pacato ma solare.

-Buongiorno tesoro.- mi sorrise appena fui entrato.
-Oggi non abbiamo molto lavoro, solo una consegna per un matrimonio.- mi informò,
-Io dovrei andare via prima perchè è il compleanno di mio nipote, credi di potercela fare da solo per un giorno?- aggiunse con una punta di rammarico.
-Vai Rose, non preoccuparti.- la rassicurai baciandole una guancia.

 

La giornata andò avanti tranquilla tra qualche cliente e il controllo dell'inventario, arrivato l'orario di chiusura sistemai velocemente il bancone e preparai ciò che di lì a poco avrei dovuto consegnare, collocando il tutto sul furgone del negozio. Afferai in fine le chiavi ed il biglitto con l'indirizzo che Rose mi aveva lasciato e mi misi al volante.

 

Circa una mezz'oretta più tardi accostai davanti a una bellissima villetta di periferia, mi concessi di ammirarla qualche secondo prima di scendere dal furgone per poi trascinare fino all'ingresso tutte le composizioni floreali. Non appena ebbi terminato suonai il campanello.
Aspettai qualche minuto, avvertendo una leggera confusione propagarsi all'interno dell'abitazione ma non me ne curai più di tanto, non avevo idea di quello che mi aspettava.
Solo quando la porta si fu aperta percepii il mio cuore ormai intorpidito dal tempo ricominciare a battere più forte che mai, così potente da pulsarmi in gola, da attanagliarmi le viscere.
Fui preso dal panico, davvero il destino aveva deciso di giocare ancora una volta con i miei sentimenti?Louis era davanti a me, bellissimo, come sempre, forse anche più di quanto potessi ricordare.
Non disse una parola, immobile, come me d'altronde, i suoi occhi trafiggevano i miei, pieni di parole non dette.
-Amore che succede?-
Quella voce femminile bastò a riscuoterci entrambi da quello stato catatonico in cui ci eravamo trovati.
Non gli diedi il tempo di dire una parola, corsi via il più veloce che mi riuscì e continuai a farlo finchè non fui arrivato davanti al furgone, senza accorgermi però del rumore dei passi dietro ai miei.
La sua mano mi afferrò l'avanbraccio prima che riuscissi ad aprire la portiera. I suoi occhi blu furono nuovamente dentro ai miei e sentii il respiro mancarmi. Portò la mano che non stringeva intorno al mio braccio a sfiorare il mio viso, socchiusi appena gli occhi al suo tocco, non più abituato a quelle sensazioni.
-Harry...- sussurrò piano.
Continuai a fissarlo in silenzio, cogliendo la lucidità dei suoi occhi che si faceva sempre più evidente.
Cosa voleva da me?
Mi aveva lasciato e adesso, adesso come poteva guardarmi in quel modo?
Sentii la presa sul mio braccio allentarsi gradualmente e senza pensarci me ne liberai salendo finalmente sul furgone e scappando dalla persona che non avevo e non avrei mai smesso di amare.

 

Chiusa la porta del mio appartamento alle mie spalle mi accasciai ad essa, durante il viaggio in macchina avvo avuto il tempo di riflettere, non che ci fosse molto da capire. Era chiaro, si era fatto un'altra vita, aveva trovato un'altra persona, una ragazza addirittura. Ero sconvolto, era così assurdo che avesse potuto farmi questo, l'avrebbe sposata il giorno seguente quindi, non era stato difficile fare due più due. Ero stato così stupido, quattro anni a sperare che sarebbe tornato da me, perchè avevo sempre creduto che mi amasse almeno la metà di quanto io amassi lui. Come aveva potuto dimenticarmi?
Ripensai per la millesima volta al suo tocco sulla mia guancia, quanto mi era mancato.
La sua pelle, i suoi occhi, le sue labbra, lui che per me era tutto, era troppo.
Rivederlo non mi aveva fatto bene, tutti i miei sentimenti per lui erano riemersi, anche più forti di prima se possibile. Mi chiesi perchè mi avesse seguito, cosa volesse. Mi feci così tante domande che finii per addormentarmi lì, ancora seduto con la schiena appoggiata alla porta di casa.

 

A svegliarmi fu un leggero ticchettio alle mie spalle, ci misi qualche secondo per capire dove mi trovassi considerando che mi avvolgeva il buio più totale e qualche altro minuto per svegliarmi del tutto e capire che stessero bussando.
Mi sollevai velocemente dal pavimento rischiando di perdere l'equilibrio e aprii senza pensarci, uno di quei gesti che si fanno meccanicamente quando si è ancora intontiti dal sonno.
Mi ritrovai davanti un Louis zuppo dalla testa ai piedi, evidentemente un'altra cosa di cui non mi ero accorto era che fuori stesse piovendo, ma non mi impietosii non avevo alcuna voglia di vederlo o parlare con lui al momento, ero arrabbiato ma soprattutto ferito.
Sembrò capire immediatamente le miei intenzioni perchè mi afferrò il polso prima che potessi chiudergli la porta in faccia.
-Solo un minuto Harry, ho bisogno di parlarti.- disse con la voce tremante.
-Come mi hai trovato?- risposi atono, senza osare guardarlo negli occhi.
Lui nemmeno mi rispose, scostandomi ed entrando senza che potessi opporre resistenza.
-Mi sei mancato così tanto Harry.- disse avvicinandosi, una miriade di gocce d'acqua bagnarono l'ingresso cadendo dai suoi vestiti grondanti, sembrava devastato e non capivo cosa volesse dirmi con quelle parole, era passato così tanto tempo e dopo quello che era successo poche ore prima come aveva potuto presentarsi alla mia porta?
-Ti prendo dei vestiti asciutti.- sbuffai.
-Il bagno è in fondo al corridoio.- aggiunsi, voltandomi senza aspettare una risposta.
Nemmeno mi ascoltò ovviamente, erano passati anni ma era rimasto lo stesso. Come mi aspettavo mi venne dietro, stette lì a fissarmi in silenzio mentre gli cercavo dei vestiti asciutti nel mio armadio.
Gli lanciai una tuta sul letto e feci per andarmene ma lui mi sfiorò la schiena con una mano, mi immobilizzai immediatamente a quel gesto e cercai di stare calmo emettendo un respiro profondo.
-Lo so che sono stato uno stronzo.- disse con la voce spezzata da un singhiozzo.
-Ho sbagliato tutto con te Harry, ma faceva così male, mi sentivo soffocare, capisci? L'amore non dovrebbe fare male Harry, non è vero?.- concluse, altri piccoli singhiozzi a riempire il silenzio della stanza.
Non risposi, nè mi voltai, con quelle parole mi stava facendo anche più male che con la sua assenza.
Lo sentii avvicinarsi mentre continuava ad accarezzarmi piano la schiena, adesso con entrambe le mani.
-Sono stato così stupido a pensare di poter stare bene anche senza di te, sai?- continuò passando ad accarezzarmi le braccia.
Non capii quanto fosse vicino finchè non sentii il suo petto bagnato sfiorare la mia schiena, rabbrividii a quel contatto mescolato alle sue carezze e al suono della sua voce.
-Rivederti mi ha fatto capire che non posso più scappare, che non posso fingere che tutto vada bene perchè io...io ti amo ancora Harry, e non smetterò mai di farlo.- mi sussurrò piano all'orecchio.
A quelle parole non potei che voltarmi, guardandolo per la prima volta negli occhi dopo quel monologo, erano così lucidi, avrei solo voluto stringerlo all'istante, come se nulla fosse successo, come se non ci fossimo mai separati.
-So che non puoi perdonarmi Haz, so di non meritarlo ma...h-ho bisogno di te, concedimi una notte, una sola, ti prego.- terminò sfiorandomi il labbro inferiore con il pollice e tenendo lo sguardo fisso nei miei occhi, adesso lucidi quanto i suoi.
E glielo concessi, fecimo l'amore come una volta, stretti l'uno all'altro, come se tutti i pezzi fossero tornati insieme in un istante, come se adesso andasse tutto bene, come se il giorno seguente lui non avrebbe sposato un'altra.

 

Il mattino seguente mi svegliai stanco e indolenzito ma allo stesso tempo pieno, appagato, nonostante tutto. Non potevo credere di aver davvero passato la notte con Louis, dopo quei quattro anni non credevo nemmeno che lo avrei davvero più rivisto invece il destino ci aveva nuovamente uniti, anche se solo per una notte avevo avuto tutto ciò che davvero desideravo, e me lo sarei fatto bastare, come avevo fatto fino a quel momento, avrei vissuto nel ricordo.
Quando aprii gli occhi il mio letto era vuoto come mi aspettavo ma questo non impedì alla delusione di farsi spazio dentro di me.
Solo per un secondo avevo sperato di trovarlo lì, addormentato accanto a me, come un cucciolo tra le mie braccia, da cullare e coccoclare.
Mi tirai le lenzuola fino al mento, abbracciando il cuscino ed affondandoci il viso per compensare la sua mancanza, come se fosse stato possibile.
Ero sul punto di addormentarmi nuovamente quando sentii un bacio caldo posarsi sulla mia nuca, per un attimo pensai di essere già nel mondo dei sogni ma capii che non era così quando quelle labbra continuarono la loro discesa, scoprendomi del lenzuolo e continuando la loro corsa lungo tutta la spina dorsale per poi risalire ripercorrendo il loro percorso fino ad arrivare di nuovo alla nuca.
Mi voltai, trovandomi davanti i meravigliosi occhi blu di un Louis Tomlinson vestito di ciò che avevo indossato io il giorno precedente.
-Buongiorno dormiglione, ho portato la colazione.- mi sussurò sulle labbra, posandoci poi un piccolo bacio mentre mi avvolgeva il busto con un braccio e con l'altra mano mi scostava un riccio dalla fronte.
-Che ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?- domandai io con un tono tra il confuso e il sorpreso, ma con una fin troppo evidente punta di fastidio nella voce.
-Non penso ci sia posto più giusto in cui stare se non accanto a te, Harry.- rispose lui strofinando il naso contro il mio.
Sentii il cuore scoppiare nel petto a quelle parole, quelle attenzioni mi erano mancate così tanto che adesso non riuscivo proprio ad abituarmici. Non risposi, continuando a fissarlo con uno sguardo indecifrabile.
-Ho parlato con lei Haz, non posso sposare qualcuno che non amo, a maggior ragione se sono innamorato di qualcun altro.- continuò capendo che non avrei risposto.
-Anche se tu oggi mi dicessi che non vuoi stare con me dovevo comunque farlo, è giusto così, non avrei mai dovuto illuderla.- concluse accarezzandomi una guancia e continuando a tenere gli occhi fissi nei miei.
Quelle parole mi stordirono, era sottinteso che fosse tornato per restare, aspettava una mia decisione, davvero credeva che avrei mai potuto rifiutarlo?
-Lo sai che ti voglio, io ti voglio sempre Louis.- risposi semplicemente.
-Solo...non farmi più male ok?- aggiunsi distogliendo lo sguardo.
Non mi rispose, mi baciò e basta, un bacio lento, lungo, di quelli che ti fanno tremare perchè ti fanno capire tutto quello che le parole non possono dire.
E con quel bacio capii tutto, tutto quello che avevo bisogno di sentire, non se ne sarebbe andato stavolta, non sarebbe scappato, lo sapevo ed averlo ritrovato, averlo lì ora, a stringermi e baciarmi, cancellava tutto il dolore di una vita, perchè adesso Louis era con me e se mi amava almeno un po' di quanto io amavo lui nient'altro aveva importanza.


 


Ciao a tutti, non scrivo da una vita (e forse avrei dovuto continuare a non farlo ahaha), probabilmente nessuno leggerà questa os, non ho scelto un tema particolarmente originale e probabilmente altri lo avranno trattato meglio di me (su questo non c'è dubbio rido), solo avevo voglia di scrivere e l'ho fatto, tutto qui.
Grazie ai coraggiosi che la leggeranno, un bacio. xx

 

 

 

 

 

 

  
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