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Autore: G RAFFA uwetta    08/09/2014    2 recensioni
Dal testo: "Mi sono lasciato sfuggire, come sabbia tra le dita, il gioiello più prezioso che la luce abbia mai baciato. Una pietra non artefatta, pura, incontaminata, risplendente di luce propria, ed era mia!"
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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- Stai scrutando il futuro nel fondo del bicchiere di brandy? La Conan inorridirebbe!" -

 

Una piccola e delicata mano si poggia sul braccio. Mi scosto infastidito.

 

Esco dalla stanza senza degnarla di una risposta.

 

Non sono arrabbiato con Asteria ma con me stesso per la mia codardia.

 

Tra poco mio padre annuncerà il fidanzamento, ennesimo matrimonio combinato in nome della sopravvivenza della razza pura. Tutte scempiaggini a cui, purtroppo, credevo anch'io. Dove ci hanno portato? Ha perdere l'onore, la gloria, il nome, il prestigio e soprattutto noi stessi.

 

La viltà mi impedisce di rivelare a mio padre la direzione dei miei interessi. Temo, in realtà, di svelare il nome della persona che amo. Già, anche io so amare, sorprendente vero?

 

L'ho dimostrato cercando di proteggere la mia famiglia e lui, già un lui, l'ha capito, perdonandomi.

 

Mi sono lasciato sfuggire, come sabbia tra le dita, il gioiello più prezioso che la luce abbia mai baciato. Una pietra non artefatta, pura, incontaminata, risplendente di luce propria, ed era mia!

 

Quanto sciocco sono stato.

 

Finita la guerra ritornammo a scuola per rifare l'anno che, come tutti sappiamo, finì in modo tragico.

 

Fu strano ripercorrere i corridoi: prima angusti dall'angoscia, poi distrutti dalle maledizioni, infine ritornati pieni di vita e solari.

 

Trascorsi l'anno senza intoppi, solo colorato da qualche innocente scaramuccia, giusto per non perdere le abitudini.

 

Incapace di prendere una seria decisione sul mio futuro, mio padre mi vedeva già suo successore al Ministero, mia madre mi convinse ad incontrare Potter. Forse sperava mi aiutasse a non arrendermi alla volontà di mio padre.

 

Sono sempre stato circondato da amici e lacchè. Ultimamente, colpa di un tatuaggio indelebile, mi sentivo trascurato. Solo Blaise e Pansy mi sono rimasti fedeli e, se avessi fatto uno sforzo in più, anche Theo.

 

Per un certo periodo, durante il sesto anno, è stato il mio ragazzo. Non che avessimo concluso un gran che, ma era confortevole rimanere abbracciati sui divanetti in sala comune, solo perché ci andava di farlo.

 

Considero Theo un ragazzo dotato di una intelligenza superiore pure alla zannuta, non che la sbandierasse, ed un sensibilità per nulla Serpeverde. Credo avesse compreso da subito cosa celasse il mio cuore, ma si prestò lo stesso ad intraprendere una storia con me. Forse perché capì, prima di me, quello di cui avevo bisogno. Non chiese mai nulla in cambio. Non forzò il mio desiderio di mantenere la storia pressoché su un piano platonico. Certo non ero ignorante in materia di sesso, qualche esperienza e sfizio me lo ero tolto, ma mai con un ragazzo, a parte, appunto , i baci scambiati con Theo. Mi stette accanto per tutto il periodo buio, sostenendomi e a volte guidandomi, senza giudicare mai.

 

Un uomo da amare, direste voi. Ma il mio cuore apparteneva alla persona più impensabile e inconcepibile sulla terra. Ho voluto bene a Theo, ma non era lui. Non rimpiango nulla del periodo trascorso ad Hogwarts, solo la mancata opportunità di un avvicinamento a Potter. Già, Potter.

 

Sebbene titubante mi presentai all'appuntamento dimostrando subito il mio fastidio. Ero riconoscente, in fondo gli devo la vita ... tutti gli dobbiamo la vita ... ma non volevo fargli percepire il piacere che provavo per il suo interesse.

 

Mi parlò della bacchetta ed il ruolo importante sostenuto nella sconfitta del Signore Oscuro. Della decisione presa di spezzare quella di Sambuco e del conseguente litigio del trio sulla questione. L'inevitabile allontanamento e la presa di coscienza della sua potenzialità.

 

Si dimostrò deciso sul suo futuro che, a sorpresa di tutti, non prevedeva il diventare un auror.

 

Mi confessò che trovarsi morto, anche solo per pochi istanti, cambiò il suo percepire la vita. Svegliarsi vivo gli ha tolto un filtro. Tutto gli appariva nuovo e nel contempo vecchio. Si rese conto che voleva donare la vita non toglierla.

 

Parlammo a lungo nei giorni successivi. Affrontammo vari argomenti: Piton, per esempio, occupò quasi tre giorni di furibonde litigate perché, ingiustamente, lo ritenni un traditore. Con calma, ed anche un pugno - ammetto di essermelo meritato - venni a patti con me stesso e l'affetto che, nonostante tutto, nutrivo verso il mio padrino. Regalandomi il suo primo sorriso mi disse che era orgoglioso di me. Credo fu quello il momento in cui il mio cuore, finora creduto avvizzito, cominciò la sua danza dettata dalla speranza.

 

Mi aiutò nel difficile compito di convincere mio padre ad accettare la decisione di diventare pozionista. Forti dei nostri sogni, iniziammo la specializzazione.

 

Diventammo inseparabili con il bene placido dei pochi amici rimasti in comune. Fu un periodo stressante, coinvolgente, appagante e divertente quello condiviso con Harry.

 

Ma poi, mio padre, pretese il suo tributo.

 

Entro nel salone dei ricevimenti. I miei occhi incrociano immediatamente quelli di Theo colmi di muto rimprovero, forse nostalgia, sicuramente delusione. Questo sguardo, meno intenso e con meno amore, è lo stesso che mi perseguita nei sogni, tutte le notti, da quando ho lasciato Harry.

 

Cerco di evitarlo, fallisco perché mi sento catapultare nel vortice dei ricordi. Rivivo le sensazioni, consapevole di essermene privato, così intensamente da subire un capogiro.

 

Ricordo come fu intenso appartenersi, rendersi conto di tenere così tanto ad un individuo da confonderlo con se stesso, considerarlo un'estensione della propria anima. Condividere il corpo, la mente, viaggiare in sintonia, cavalcare l'onda dell'eccitazione, respirare gli stessi odori, assaporare le stesse emozioni, percepire la consistenza di un corpo, dividere i segreti, sentire il fragore assordante del sangue che scorre nelle vene, riconoscere il suo respiro così simile al proprio, gemere in sintonia, aprirsi a nuovi orizzonti, scalare vette prima considerate irraggiungibili per issare la bandiera della vittoria. Tutto questo era vivere con Harry.

 

Grazie Theo per essere venuto, ancora una volta, in mio soccorso. Sostenendomi, mi accompagni da mio padre, giusto un attimo prima che faccia l'annuncio.

 

Perdonami Asteria questo cuore appartiene ad Harry.

 

Perdonami padre se ti ho deluso.

 

Perdonami Theo se non sono in grado di amarti come meriti.

 

Perdonami Harry per essere stato codardo.

 

Sono pronto per affrontare il mio futuro, sgombro di incertezze. Con mio stupore mia madre mi bacia dandomi la sua benedizione. Theo, finalmente, sorride sereno e rassegnato.

 

Mi indica un punto della sala dove, irradiato da una felicità divina, c'è Harry.

 

Il mio Harry.

 

 

Note autrice: grazie infinite alla mia Beta che crede in me e nei miei deliri.

   
 
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