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Autore: Lonely    26/09/2008    1 recensioni
Il bastone che non avevo smesso di impugnare si era trasformato in una curiosa chiave, la sollevai, ora era leggerissima.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell'ombra
Ho trovato la mia luce



























One-shot

























Lo scrosciare incessante della pioggia batteva insistentemente sui vetri della finestra, da lontano arrivava il rumore delle onde che si infrangevano sulla sabbia e sugli scogli, il cielo rannuvolato lanciava forti boati che scuotevano il terreno.
Il vento soffiava forte tra le palme sbattendole avanti e indietro, si infilava nelle fessure lanciando lunghi lamenti e a tratti il cielo veniva illuminato da lunghi lampi.
Sora era sdraiato comodamente sul letto, la luce era accesa e la lampadina dondolava attaccata al soffitto, gli occhi celesti del ragazzo guardavano il vuoto, un sorriso gli si disegnava in faccia di tanto in tanto.

Domani, domani è il grande giorno, quante cose che faremo tutti e tre insieme, che cosa vedremo? Cosa troveremo? Ma c'è qualche cosa al di fuori delle isole del Destino? Se c'è Riku, Kairi ed io ci andremo.
Kairi...

Gli occhi del ragazzo si persero, davanti gli apparve la faccia di una giovane ragazza, i capelli rossi e il volto sorridente.

Ti proteggerò io, non temere Kairi...

Sora si vide già a bordo della zattera, con una mano salutava verso la riva, a fianco Kairi e Riku, il vento sulla faccia, l'odore della salsedine già lo accompagnava verso mete sconosciute.
–    La zattera! - Sora si alzò di scatto, si affacciò ala finestra cercando di vedere oltre il muro di goccioline sul vetro che si appannava col suo respiro.
Si mise le scarpe e corse giù.
Aprì la porta di casa, una folata di vento lo accolse, cercò di orientarsi mentre la pioggia gli finiva sugli occhi. Andò verso il molo, faticosamente ad ogni passo alzava le scarpe grosse che si appesantivano con la sabbia bagnata che gli si attaccava alla suola, i capelli zuppi di pioggia facevano scivolare l'acqua sul collo del ragazzo, in pochi minuti si sentì gelare sino alle ossa, le barche dei suoi due amici non c'erano.
Si girò, disperato cercò di vedere la luce di casa sua in lontananza, poi qualche cosa si mosse nel buio, socchiuse gli occhi, la pioggia non lo aiutò a identificarlo, si voltò di scatto alla sua destra, si girò tutt'intorno, un sibilo accompagnò il suo sguardo, vide strane ombre uscire dal terreno.
Corse via credendo solo immaginazione col cuore in gola.
Rovinò a terra mentre sentiva un forte bruciore al petto, davanti a se vide due grandi occhi gialli e due antenne che si agitavano frenetiche, ma non riuscì a distinguere il corpo dello strano essere, le sue mani incrociarono un pezzo di legno, lo raccolse.
Tentò di alzarsi ma una seconda fitta lo fece ricadere sulla sabbia bagnata, il contatto freddo lo fece rabbrividire, si voltò più volte, una moltitudine di occhi gialli e grandi gli danzavano intorno, impugnò il bastone, cercò di respingere le creature che vedeva ma senza successo, ancora una volta corse via.
Raggiunse l'isolotto, salendo dal vecchio passaggio, come si arrampicò le assi di legno scricchiolarono   sotto il suo peso, sul ponte si fermò alla vista di una persona immobile che guardava verso il cielo, Riku.
Gli corse incontro.
–    Riku! - gridò – Dov'è Kairi? Pensavo fosse con te! -
–    La porta...è aperta – rispose piano il ragazzo alzando ancora il capo verso le nuvole.
–    Cosa? - chiese Sora.
–    La porta è aperta Sora! - Riku si girò verso l'amico, i suoi occhi chiarissimi lo fissarono estasiati – Ora possiamo andare verso altri mondi – nella sua voce la gioia.
–    Cosa stai dicendo! Dobbiamo trovare Kairi – Sora non l'ascoltò.
–    Kairi viene con noi – rispose subito.
Riku riportò ancora una volta lo sguardo verso l'alto, una palla infuocata si apriva come una voragine nel cielo.
–    Una volta attraversata, potremmo non fare più ritorno, potremmo non rivedere più i nostri genitori, non si torna indietro – fece una pausa – ma questa è la nostra unica possibilità, non dobbiamo fermarci, io non ho paura dell'oscurità! -
Riku tese la mano verso Sora, il ragazzo lo guardò meravigliato, stava succedendo tutto così in fretta.
Riku! Cosa stai facendo torna in te ti prego aiutami!...la zattera...i nostri progetti...

“Mi sembrò di sognare in quel momento, ma gli eventi futuri mi spiegheranno ogni cosa, vidi il mio migliore amico venire completamente risucchiato dall'oscurità, mentre questa l'avvolgeva io lo guardavo paralizzato e quando tentai di afferrarli la mano era troppo tardi, rimasi fermo mentre permettevo alle tenebre di rubargli il cuore.

Corsi via, ero spaventato non sapevo cosa fare, nessuno luce in mia guida, niente, ero perso nei miei incubi.
Afferrai ancora il bastone, intorno a me heartless e paura.
Poi da lontano un bagliore, mentre correvo per sfuggire alle creature che mi sbucavano dietro pensai fosse la luce di camera mia che avevo lasciata accesa, una nuova speranza mi nacque dentro, se quello era un sogno presto sarebbe finito.
Ma mi sbagliavo, corsi fino al molo, nessuna luce solo buio.
Abbassai lo sguardo Sora ti prego svegliati!... Sora!...
Sentì il braccio improvvisamente trascinato verso il suolo, qualcosa di grande mi aveva afferrato. Il primo istinto fu quello di ritrarmi, nessuna strana creatura cercava di trascinarmi via come Riku, il bastone che non aveva smesso di impugnare si era trasformato in una curiosa chiave, la sollevai, ora era leggerissima.
Una chiave gigante...
Mi guardai intorno, gli heartless non mi si avvicinavano più né tentavano di inseguirmi, mi temevano ma allo stesso tempo erano attratti dal Keyblade.”

Ora ho la forza di combattere...ho trovato la luce che cercavo.



















Pensando a te ovunque tu sia

Preghiamo perchè questa sofferenza abbia fine
nella speranza che i nostri cuori si riuniscano.
Ora, io realizzerò questo desiderio.

E chissà:
ricominciare s viaggiare non è poi così
difficile... o forse il mio viaggio è già iniziato.

Ci sono tanti mondi, ma tutti
condividono lo stesso cielo
un solo cielo, un solo destino.























  
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