Ora erano nel buio di una splendida sala cinematografica, a fissare il megaschermo stellato, con i corpi sudati e le bocche ancora unite; spasmi soffocati da schiocchi di labbra sempre più rosse, più bagnate;
parole e promesse che come sorgenti appena nate, andavano a creare il loro oceano personale.
Accanto quello splendido e bellissimo fiore azzurro che dormiva steso su di lui, stretto come se potessero prenderlo da un momento all’altro per ripiantarlo in un terreno avvelenato, Harry respirò.
Si riempì i polmoni come si fa dopo aver passato una serata con l’amore della tua vita ad osservare le stelle. Come dopo aver fatto l’amore.
Si sentì pieno.