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Autore: _shepreferwrite_    08/09/2014    2 recensioni
"Le cose che mi interessavano erano diventate tre: i fandom, i libri ed il mio gruppo di lettura." - "Quella libreria aveva qualcosa di magico, mi piaceva, anzi l’ adoravo. Adoravo entrare e sentire il profumo delle pagine nuove, ammirare gli immensi scaffali, sedermi sulla grande poltrona rossa e leggere. Adoravo l’aria di libertà che emanava. Era casa."
Una libreria. Un gruppo. Un' idea. Un' esistenza.
A tutti voi "Altri" che avete cambiato la mia piccola esistenza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17.
C’erano solo due cose che mi interessavano: i fandom e i libri. Erano stati i miei migliori amici durante l’ infanzia e il mio rifugio durante l’adolescenza. Nella mia piccola cittadina non c’era mai stato un luogo che riunisse tutti noi fangirls e fanboys, tanto da pensare di essere l’unica.

-Ciao!- esclamai entrando in quella che sarebbe stata sicuramente la mia nuova casa. –Benvenuta! Prendi posto, gli altri arriveranno a momenti.- rispose sorridendomi la libraia. La parola “altri” mi lasciò sorpresa. Non pensavo ci fossero degli “altri” con le mie stesse passioni. Mi sedetti. Ebbene sì. C’erano degli “Altri”. Uno ad uno entrarono e presero posto. Io mi ero seduta accanto ad una ragazza con i capelli scuri, mossi e lunghi fino alle spalle, gli occhi marroni, magra, alta e portava gli occhiali. Mi aveva detto che la sua saga preferita era “Le Cronache Del Mondo Emerso” di Licia Troisi, io non lo avevo mai letto, non amavo il fantasy. Di fronte a me c’era una poltrona color rosso scarlatto che fu presto occupata dalla libraia. Iniziammo. –Buonasera a tutti! Io sono Filomena e sono veramente felice di avervi qui.- disse sorridendo la libraia, - Non mi aspettavo così tanti ragazzi, ne siamo in … 2,4,6,8,10,12!- aggiunse, avrei voluto dirle che anche io non me l’aspettavo e che ero felice, ancora timida ma felice. –Allora, che ne dite di presentarvi? Nome, fandom o libro preferito e se conoscete già qualcuno del gruppo. Megan comincia tu!- concluse e attaccò a parlare una ragazza con i capelli corti e lisci, mi sembravano quelli di Hazel in versione castana.     –Ciao! Mi chiamo Megan, sono una Divergente ed  una Greener, di questo gruppo conosco solo Margaret.- disse, poi fu il turno di una ragazza con i capelli lunghi e biondi tendenti al castano, le guance paffute e gli occhi azzurro chiaro. A quel punto mi chiesi se solo io, io ed Hazel Grace Lancaster, fossimo le uniche il cui colore degli occhi doveva essere ancora inventato. – Io sono Grace e…. preparatevi ad una lunga lista… sono una Divergente, una Potterhead ed un Tributo, Laurie e Jeremy sono miei amici.-,-Ma la tua lista non sarà mai lunga quanto la mia…- la interruppe la ragazza che le stava accanto, i suoi capelli neri erano della stessa lunghezza di quelli di Grace, la sua espressione emanava allo stesso tempo dolcezza e determinazione, probabilmente doveva essere Laurie, -Oh! Scusate… io sono Laurie e sono una Divergente, un Tributo, una Potterhead ed una Semidea, conosco Grace e Jeremy. – aggiunse sorridendo. Jeremy doveva essere il ragazzo accanto, capelli biondi, corti, occhiali. Era un tipo di poche parole e quelle che diceva spesso erano battute o opinioni scottanti.  –Se non l’ avevate capito io sono Jeremy, in realtà mi chiamo Jeremy Miles, ma tutti mi chiamano Jeremy. Sono un Potterhead e conosco loro due.- disse. In seguito fu il turno della ragazza seduta alla mia destra, aveva gli occhi scuri ed un’ espressione audace sul viso. La cosa che mi colpì più di lei erano i sui capelli scuri: metà raccolti in uno chignon e l’altra metà che le ricadevano sulle spalle. Iniziò a presentarsi, tra poco toccava a me. Io intanto ripetevo nella mia testa le parole che avrei dovuto dire, così da evitare di balbettare come al solito. –Salve! Mi chiamo Scarlet e sono una Divergente ed un Tributo. Inoltre, so che non è un fandom di libri ma… sono anche una Liars e conosco alcuni di voi solo di vista.-, anche lei si era presentata. Ora era il mio turno.
Tutti mi fissavano con sguardi interrogativi, alzai la testa e i miei occhi incontrarono quelli di Filomena. Abbassai lo sguardo di nuovo. –Mi chiamo Jane, sono una Greener e non conosco nessuno.- dissi guardando il tessuto rosso scarlatto della poltrona. Mi piaceva quel colore.

Si proseguì e fu il turno della ragazza che avevo conosciuto prima, si chiamava Chalice e del gruppo conosceva solo Paul, il ragazzo accanto a lei. Anche lui aveva i capelli corti e biondi, gli occhi azzurri erano più chiari di quelli di Grace ed era molto silenzioso. –Ciao! Sono Paul e non sono in un vero e proprio fandom. Il mio libro preferito è “La Prosivendola” di Daniel Pennac e del gruppo conosco solo Chalice-. Poi toccò a Karen e ad Alexa che erano gemelle, insieme a Marsha, una loro amica. La cosa che mi colpì di più del terzetto erano i colori originali dei loro capelli: celesti, verdi e rossi. La loro personalità eraoriginale quanto i loro capelli . Capii subito che dovevano essere uniche nel loro genere.
Infine si presentò una ragazza con degli occhiali neri e grandi, i capelli scuri, mossi e non molto lunghi. Si chiamava Margaret, era una Greener come me e del gruppo conosceva solo Megan. Di lei mi colpì il suo sorriso, era sincero.
Finalmente le presentazioni finirono e, mentre Filomena parlava dei progetti per il Gruppo Di Lettura (GDL), io ero assolta dai colori della libreria: il rosso scarlatto della poltrona, il legno beige degli scaffali, le pareti verdeacqua, le lavagnette nere appese ai muri, le lampade bianche con delle citazioni (che era la cosa che più preferivo dopo i muri verdeacqua), il marrone “Bruno Van Dyck” del pianoforte e poi gli inimitabili colori delle copertine dei libri. Era fantastico. Quella libreria aveva qualcosa di magico, mi piaceva, anzi l’ adoravo. Adoravo entrare e sentire il profumo delle pagine nuove, ammirare gli immensi scaffali, sedermi sulla grande poltrona rossa e leggere. Adoravo l’aria di libertà che emanava. Era casa.
Arrivò il momento di scegliere i libri. Filomena non voleva che noi scegliessimo un solo libro, ma preferiva che ognuno leggesse quello che voleva. Era una bella idea, ci sentivamo più liberi. I libri in questione erano dei classici: Dracula, 1984, Il Ritratto Di Dorian Gray, Racconti Del Terrore ed altri grandi intramontabili capolavori.  Io ero ancora indecisa e quando venne il mio turno dissi che sarei passata il giorno dopo a scegliere. L’incontro finì, salutai tutti ed uscii.

Una volta fuori mi diressi a casa di Mattew. Ero in ritardo, quindi iniziai a correre e, come se non bastasse, iniziò anche a piovere. Inutile dire che ero senza ombrello. Gli mandai un messaggio:
“Babbano ora sono uscita dalla libreria, sto arrivando. Piove a dirotto, maledizione.”
Non mi rispose. Stava sicuramente giocando alla Play.
Entrai in camera sua, ero fradicia. –Allora, com’è andata?- mi domandò mentre giocava,-Bene, non conosco nessuno ma penso che non sarà un problema farmi degli amici- risposi mettendo la spina di un phon nella corrente, -Jane Brooks hai pronunciato quella frase! Wow! Fai progressi! Hai balbettato?-,-No, sono fiera di me stessa.-. Spensi il phon. –Con chi stai giocando?- chiesi, -I soliti: Red, Nico, Mele e quell’ altro che non riesco a pronunciare...-.
-Dovresti venire anche tu al gruppo di lettura…-,-Lo escludo categoricamente.-,-Non usare le frasi del film! Quella sceneggiatura ha rovinato tutto!-,-Okay. Questo lo rifiuto in blocco.-. Sorrisi. Prima o poi lo avrei convinto.
 –Nah! Sono morto di nuovo!...Ho fame. Kebab?-,-Kebab.- dissi. Mattew spense la Play, io presi il giubbino e lo zainetto e mi avviai verso la porta di casa. -Dracula, 1984, Il Ritratto Di Dorian Gray o Racconti Del Terrore?-domandai,-1984- rispose, -Okay, 1984.-.
   
 
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