Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Liya_Sazza    08/09/2014    0 recensioni
Niall Horan ha in mente solo il suo lavoro, essere in una band è sempre stato il suo sogno. Alison Evans cerca di organizzare ogni istante della sua vita, troppo grande per una persona così piccola.
Le loro vite s'incontrano e dal quel momento sarà difficile separarle, si presenta l'occasione per annullare la distanza ma un incidente farà iniziare la storia in un altro modo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non avrei mai pensato che un giorno avrei avuto timore ad entrare dal Preside, quella porta non mi aveva mai intimorito; ci entravo a testa alta, convinta di quello che andavo a chiedere e uscendo di lì con una risposta che si poteva chiamare tale. Ora vorrei solo che quella porta sparisse, che i miei genitori non fossero seduti di fronte al preside aspettando il mio arrivo. Oggi doveva essere un giorno perfetto, potevo lasciare questo paese e ricominciare tutto da capo con Niall, potevo stare con lui senza la paura della tournée, ma tutto mi è sfuggito di mano come un bicchiere che cadendo a terra, va in frantumi. Fisso la porta sperando che si dissolva, che tutta questa giornata riparta dall'inizio, proprio come un brutto sogno. Chiudo gli occhi sperando di riaprirli e trovarmi in classe, mezza addormentata a seguire la lezione, ma riaprendoli mi rendo conto di sembrare una perfetta idiota davanti alla porta cercando di trovare il coraggio d'entrare e trovarmi il preside insieme ai miei genitori, delusi della propria figlia che... No, fermi tutti. I miei sono stati convocati a scuola perché tutti credono che vado in Inghilterra, solo stati convocati solo perché Vittoria ha origliato una conversazione in corridoio, posso farla passare come tale. Devo solo cercare di fare la disinvolta, far vedere di non sapere il motivo di quella convocazione, in fondo tutti mi hanno chiesto se la storia è vera, ma nessuna ha ricevuto una risposta e questo è tutto a mio vantaggio.
Busso alla porta aspettando il permesso d'entrare, quando sento risposta entro cercando di non vedere i miei genitori e rivolgermi solo al preside.
Io: voleva vedermi?
Preside: si accomodati pure vicino ai tuoi genitori.
Mi volto a guardarli, sono privi di espressione entrambi ma non ne capisco il motivo, forse nemmeno loro sanno il motivo della convocazione.
Io: è successo qualcosa di grave?
Papà: quand'è che hai deciso di lasciare la scuola?
Sbarro gli occhi e non per farmi vedere sorpresa ma per il tono di voce che ha appena usato. È deluso ma non ne capisco il motivo, in fondo sono ancora loro che devo dare il permesso, e sanno esattamente che situazione ho con Niall in questo momento, e dovrebbero sapere che non mi permetterei mai di mettere in giro delle voci senza averne prima parlato con loro, ma forse non mi conoscono così bene come credo. Se la gente parla non è affatto colpa mia, parla senza pensare alle parole che dice, senza attivare la materia grigia che tutti abbiamo, ma forse qualcuno non ha ancora capito bene come funziona.
Io: sono qui per questo? Per delle voci di corridoio? È da quando ho messo piede a scuola che mi dicono perché parto per l'Inghilterra e non capisco chi l'ha messa in giro.
Preside: una ragazza, ti ha sentito mentre ne parlavi con dei ragazzi fuori da scuola.
Oh bene adesso non posso nemmeno parlare con Sharon ed Alessio in santa pace, sono la sorvegliata speciale del paese, ed è naturale che tutti devono essere a conoscenza di quello che faccio, mi sembra più che giusto.
Alzo gli occhi al cielo cercando le parole meno volgari che mi vengono in mente e cercando la calma necessaria per rispondergli, ma non credo di esserne in grado. Mi volto verso mia madre che mi guarda a sua volta, ha già capito tutto, sa già che non sono voci di corridoi e che volevo dirglielo sta sera a cena, e il suo sguardo mi fa già intendere la risposta che tutti cercano, che io non sono in grado di accettare così facilmente. Devo essere io a dirglielo, dobbiamo essere solo noi tre, seduti a quel tavoli in cucina. Devono dimenticarsi di tutto questo e sentire il motivo per cui lo sto facendo, non è solo una pazzia adolescenziale, è qualcosa di molto più grande.
Io: appunto stavo parlando con Sharon ed Alessio, e la ragazza ha capito male, stavamo parlando dei viaggi studio e ho detto che mi piacerebbe tornare in Inghilterra a farne uno.
È la prima cosa che mi è venuta in mente e forse la più credibile. Il preside sembra credermi, non c'è nulla di male a sognare di voler fare un viaggio studio e lui dovrebbe anche incoraggiare a farli.
Mamma: Alison sappiamo di cosa stavi parlando- ti prego non dirlo, fermati. Non davanti al preside, non a scuola ti prego- mi dispiace ma è no.
Come se la sedia bruciasse a quelle parole scatto in piedi e con un "con permesso" esco da quell'ufficio e mi dirigo in classe. Mi siedo al mio posto e con l'aiuto di Sharon prendo il filo del discorso per perderlo due secondi dopo distratta dal rimbombo delle parole di mia madre nella testa.

----------------------------

ciao:)
l'ho scritto in una notte visto che non riuscivo a dormire per l'agitazione .-. non so come può essere venuto fuori, questo dovete dirmelo voi se vi piace fatevi sentire. Spero di riuscire a tornare a pubblicare una volta a settimana se non riesco avete tutte le ragioni per tirarmi dietro qualsiasi cosa ma una cosa chiamata maturità mi terrà impegnata per tutto l'anno.
Mi sono divulgata anche troppo vi lascio, Sara.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Liya_Sazza