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Autore: Shadowrose    08/09/2014    0 recensioni
la amavo, ma lei no, lei voleva farmi del male, ne sono sicuro, mi avrebbe ucciso, avrebbe fatto del male a mio fratello e ai miei amici, uccidendola li ho protetti. Con la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta mi addormento.
Genere: Sovrannaturale, Thriller, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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È di nuovo qui mi fissa senza espressione mentre resto immobile sul pavimento coperto dal tappeto rosso, sarà la centesima volta che torna da me, devo reagire, devo rifarlo. La prendo per la gola che un tempo baciavo, lei non reagisce alla stretta della mia mano, resta immobile nel suo abito bianco, fredda come la morte. La trascino nel bagno di questa stanza d'albergo, la grande vasca è piena fino all'orlo, la butto dentro bagnando il pavimento, lei sorride in modo crudele, come sempre, non posso credere di aver amato quel mostro per così tanto tempo. Le spingo la testa sott'acqua, dalla sua bocca escono piccole bolle mentre l'aria le abbandona i polmoni lasciando posto all'acqua, continua a fissarmi e sorridere mentre i lunghi capelli neri si liberano dall'acconciatura e le circondano il viso pallido, scoppio a piangere, lei torna tutte le sere, io la uccido ma è tutto inutile, il giorno dopo è di nuovo nella mia stanza, pensavo che uccidendola mi sarei liberato, ma mi sono solo condannato. -Arrivederci Gerard- sento la sua voce chiaramente, come se non ci fossero litri e litri d'acqua a separarci, una volta quella voce era calda mente ora è dura e fredda, poi chiude gli occhi e la sua espressione si fa rilassata, il suo viso pallido rimane immobile mentre il rossetto sulle labbra si dissolve nell'acqua lasciando vedere il loro colore cadaverico. Esco dal bagno e mi sdraio sul letto nella stanza buia continuo a pensare a lei, la amavo, ma lei no, lei voleva farmi del male, ne sono sicuro, mi avrebbe ucciso, avrebbe fatto del male a mio fratello e ai miei amici, uccidendola li ho protetti. Con la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta mi addormento. È mattina, vado a controllare il bagno, lei è sparita come sempre, stasera tornerà, Lyn-z continuerà a perseguitarmi, sono passati mesi, credo, da quando l'ho uccisa. Era il giorno del nostro matrimonio, era tutto pronto, gli invitati già arrivati e io terrorizzato da quella donna che ogni giorno mi sembrava sempre più demoniaca. Quel giorno spinto dalla paura l'avevo trascinata in una stanza dell'albergo dove doveva svolgersi la cerimonia e avevo chiuso la porta bianca a chiave, lei mi guardava confusa, come se di colpo fosse tornata la donna di cui mi ero innamorato tre anni prima, ma voleva solo ingannarmi. L'avevo immobilizzata e le avevo tagliato le vene dei polsi, era bellissima e allo stesso tempo terrificante, il suo abito candido si macchiò di sangue e la portai nel bagno per poi lasciarla nella vasca piena d'acqua calda, sapevo che in quel modo il sangue sarebbe uscito più velocemente, mi guardava con odio, quello sguardo era per me la conferma di ciò che avrebbe fatto se non l'avessi fermata. Prima di morire mi disse le parole che mi ripete ogni sera, quelle parole che si sono abbattute su di me come una maledizione senza fine: "arrivederci Gerard", ora vivo quell'incubo costantemente, lei arriva prima che mi addormento, meravigliosa con il vestito da sposa sporco di rosso scuro, tendente al blu, il colore del suo sangue che io stesso le ho strappato dalle vene. Non posso fare a meno di ammisarne la macabra bellezza, come se fosse un fiore velenoso, alla fine ogni sera la uccido, ogni volta in modo diverso,ora sono veramente stanco. Ho tentato in tutti i modi: l'ho accoltellata, annegata, impiccata e strangolata, ho visto scorrere litri del suo sangue, ho sentito le ossa rompersi fatalmente e ho visto le sue labbra diventare blu, ma lei mi dice " arrivederci " e torna sempre il giorno dopo con il suo sguardo crudele e il suo sorriso demoniaco. È di nuovo sera, lei è di nuovo qui, ho paura, ma questa volta non la attaccherò non la ucciderò, tenterò solo di mandarla via. -Cosa devo fare per mandarti via?- le chiedo in lacrime, lacrime di paura, di dolore, i sensi di colpa mi tormentano per la prima volta. -non avresti dovuto uccidermi la prima volta- dice con voce neutra. - mi avresti fatto del male, avevo paura- perché avevo questa paura? Non lo so. - come puoi saperlo Gerard? E poi così non ti faccio male? Non ti avrei mai fatto del male, hai un problema, è tutto nella tua testa.- il suo tono è quello di una madre che rimprovera un bambino, in questo momento mi è tutto chiaro, lei non mi vuole fare del male, sto facendo tutto da solo. -cosa posso fare ora?- -non hai mai pensato che forse non dovrei essere io a morire ogni volta?- un sorriso si ripresenta sul suo volto, non più crudele ma quasi dolce. -vuoi dire che ora devo morire?- lei si limita ad annuire. -se vuoi mettere fine a tutto questo, sì- tira fuori un coltello dal cassetto del comodino, il coltello che ho usato per ucciderla, e mi indica il bagno, devo morire come lei. Faccio scorrere la lama lungo il braccio sinistro, poi lungo il destro ed entro nella vasca lei mi guarda soddisfatta e si avvicina per la prima volta, mi bacia la fronte come se fossi un bambino, sono vestito come il giorno del matrimonio, sporco del sangue di entrambi. -arrivederci Gerard- dice dolcemente. -Dove ci vedremo?- chiedo mentre sento la vita scorrere dalle mie vene insieme al sangue. -ci vedremo all'inferno, Gerard- la vedo uscire dalla porta mentre sento gli occhi chiudersi. L'inferno, non ci avevo mai pensato, dicono che sia un posto terribile, ma non sarà mai terribile come l'incubo che ho appena passato, arrivederci amore mio. Il giorno dopo la data del matrimonio mio fratello chiamò la polizia che trovò subito il mio corpo nella vasca da bagno della stanza dell'hotel, abbracciato a quello di Lyn-z, entrambi con le vene tagliate e il sorriso sulle labbra.
  
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