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Autore: Zayns__Eyes    09/09/2014    0 recensioni
Zayn ed Emily sono due comuni ragazzi che stanno per iniziare l'Università.
Lui, un ragazzo con la passione per la fotografia e per il disegno.
Lei, una ragazza che ama la musica e che vive la sua vita senza preoccupazioni.
Tutto inizierà grazie ad una foto scattata per caso.
"Dovremmo finirla di incontrarci sempre in questo modo."
"In effetti. Un semplice 'Ehi, tutto bene?' potrebbe andare meglio" disse ridendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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As in a Dream

Un venerdì pomeriggio camminai per le strade di Londra senza saper molto bene dove andare. Non riuscii ad ambientarmi pienamente,  nonostante fossero già passate tre settimane dal trasferimento.
Io ed il mio migliore amico, Liam, provammo a compilare i moduli di iscrizione per la "King's College London" e, dopo pochi giorni, ci arrivarono le lettere di conferma,  così preparammo subito le valigie e lasciammo l'America per continuare gli studi all'estero e per intraprendere una nuova avventura.
Quelle tre settimane le dedicammo alla sistemazione del nostro piccolo, ma confortevole appartamento in affitto e alla ricognizione della città.
Visitammo i luoghi più importanti, così da tenerli come punti di riferimento in caso uno dei due si fosse perso. Liam studiò attentamente tutta la città e in men che non si dica ebbe già memorizzato tutto alla perfezione.
Ebbi la netta sensazione che sarei stato io quello che si sarebbe perso, a causa della mia mancanza di orientamento.
Quel pomeriggio mi diressi verso il supermarket,  per fare un po’ di spesa. Cosa strana, ma vera, trovai quasi al primo tentativo il negozio e fui soddisfatto di me stesso per non essermi perso.
Entrai nel supermarket e comprai il necessario per trascorrere tutta la settimana senza continuare a venire qui. Ho sempre odiato andare a fare la spesa.
Quando uscii dall'edificio, notai un bellissimo parco ad una quindicina di metri dal negozio.
Catturò particolarmente la mia attenzione, così decisi di attraversare la strada e di andare a visitarlo.
Prima di entrare,  vidi uno spettacolare cancello in ferro scuro, con appeso un enorme targa con scritto "Hyde Park". Entrai e camminai sui piccoli sentieri di quel parco gigantesco. Dopo una decina di minuti, mi fermai e mi sedetti sotto uno dei grandi alberi.
Mi riposai ed osservai attentamente il paesaggio. Minuto dopo minuto, mi stupivo sempre di più riguardo alla bellezza di quel posto.
Quel giorno non pensai di ritrovarmi uno spettacolo così bello davanti agli occhi e di conseguenza non portai con me la mia macchina fotografica. Così estrassi dalla tasca dei miei jeans il telefono ed iniziai a scattare qualche foto a quello che mi circondava.
Un piccolo scoiattolo rosso si avvicinò a me, quasi come se si aspettasse qualcosa in cambio della sua presenza. Non si fidò completamente di me, stette ad un metro e mezzo di distanza, continuando ad analizzare la situazione. Alternò la sua posizione parecchie volte: un po’ su quattro zampe e un po’ su due.
Per fortuna comprai le nocciole per Liam, così aprì il pacchetto e ne lanciai una o due al dolce animaletto. Lo scoiattolo le afferrò ed iniziò a sgranocchiarle con voracità.
Ad un tratto, mentre scattai delle foto al piccolo animale, il cellulare squillò, facendolo scappare.
"Dimmi, Liam!"  dissi.
"Zayn, dove sei finito? Sono due ore che ti aspetto. Non dirmi che ti sei perso?!"
"No, stai tranquillo, mi sono fermato al parco. Ora torno" 
risposi.
Raccolsi la mia roba e mi incamminai verso casa. In meno di un quarto d'ora arrivai e sistemai la spesa insieme al mio amico.
Liam, il cuoco della casa, preparò la cena, mentre io mi occupai della tavola.
Per le 20.30 iniziammo a mangiare. Liam preparò un'eccellente spezzatino con patate, che finimmo in meno di mezz'ora.
"Cosa ci facevi al parco?"  mi disse Liam
"All'inizio sono entrato per visitarlo, era così bello. Poi ho fatto qualche foto e ho fato due nocciole allo scoiattolo."
"Hai dato le mie nocciole allo scoiattolo?"
  mi chiese con tono sconvolto
"Si. Te ne ho presi due pacchetti, cosa sono due nocciole in meno? Non muori mica."
"Si, sono geloso delle mie nocciole."

 Scoppiammo entrambi a ridere come dei matti, poi sistemammo la sala da pranzo.
Guardammo un po’ di televisione e verso le 23.00 andammo ognuno nella propria stanza da letto.
Presi il cellulare per riguardare le foto scattate quel pomeriggio. Furono una più bella dell'altra. Poco prima di passare alle foto dello scoiattolo, mi accorsi che in una foto c'era qualcosa di particolare.
Scattai quella foto nel momento in cui una giovane ragazza dai bellissimi capelli castani, si chinò per osservare da vicino uno splendido fiore azzurro con delle sfumature violacee.
"Come ho fatto a non accorgermi di questa ragazza?"  pensai "Per essere uscita così bene, deve essere stata a non più di sette metri da me. Probabilmente ero troppo impegnato ad osservare il paesaggio."
Guardai e riguardai quella foto molte volte, non riuscendo a capacitarmi del fatto che ci fosse così tanta bellezza in una foto.
Mi venne voglia di disegnare, così presi la matita, la gomma e i colori ed iniziai a creare.
Smisi di disegnare quando lasciai l'America, sicuro di riprendere una volta iniziata l'università.
In poche ore conclusi il disegno, lo osservai e poi lo misi nel mio raccoglitore, insieme alle mie altre creazioni.
Probabilmente quel disegno fu uno dei miei migliori lavori.
Andai a dormire alle 2.00 e mi addormentai pensando alla misteriosa ragazza dai capelli mossi.
Il giorno seguente la sveglia suonò alle 9.30.
Mi alzai ed andai in cucina, dove trovai Liam cucinare. Preparò degli ottimi pancakes con una meravigliosa crema al miele.
"Mi farai ingrassare se tutte le mattine preparerai queste cose"  dissi.
"Mangia e fai silenzio, non te li preparerò tutte le mattine."
Quella stessa mattina ci arrivarono i documenti da compilare per l'università. Segnammo i corsi che avremmo voluto frequentare ed infine mettemmo i fogli dentro ad una busta.
Il mio amico ed io uscimmo di casa e andammo all'università per lasciare i documenti.
Una volta arrivati, entrammo e rimanemmo sbalorditi. Non ci saremmo mai aspettati di frequentare un'università così bella e ben curata. Soffitti altissimi, corridoi chilometrici e molto ampi, armadietti su entrambi i lati della corsia. Un sogno.
Andammo in segreteria e consegnammo tutto alla segretaria.
"Grazie mille, ragazzi. Se avete bisogno di qualcosa, questo è il numero della segreteria" disse la signora dandoci un biglietto "Se invece è tutto chiaro, ci vediamo fra due settimane".
Salutammo la gentile signora e andammo a cercare un negozio McDonald.
Accesi il gps del cellulare e cercai i negozi nella nostra zona. Ne trovammo tre a meno di dieci minuti di distanza dalla scuola. Ci sarebbero tornati utili per le future pause pranzo.
Camminammo fino a raggiungere la nostra meta, entrammo e ci dirigemmo verso la cassa.
Io ordinai una porzione di patatine fritte, un Chicken Burger e una coca cola, mentre Liam ordinò un Crispy McBacon, le patatine e la coca cola.
Andai a sedermi nell'unico tavolo libero. Nel frattempo Liam aspettò alla cassa l'arrivo dei nostri ordini.
Mentre aspettai il mio amico, osservai le persone che varcare l'ingresso. Solo una, però, catturò la mia attenzione. Fu la ragazza mora che il giorno prima vidi al parco.
Probabilmente si sentì osservata e girò la testa nella mia direzione. I nostri sguardi si incrociarono per qualche secondo, dopodiché mi fece un sorriso e andò ad ordinare.
Un minuto dopo arrivò Liam con il vassoio. Iniziammo a mangiare, ma circa cinque minuti dopo venimmo interrotti da una voce femminile.
"Mi dispiace disturbarvi, ma io e la mia amica ci potremmo sedere qui con voi? Sono gli ultimi due posti liberi."
"Certo, nessun problema, ora ci mettiamo su questi accanto, così voi state qui" 
  disse Liam alle due ragazze.
Quando alzai lo sguardo, capii che la ragazza vicino a me era la stessa ragazza del giorno prima.
Liam ed io continuammo con il nostro discorso e le due ragazze fecero lo stesso.
Venti minuti dopo le due ragazze si alzarono, ma prima, la ragazza della foto disse "Grazie mille per averci fatto sedere con voi."
Fece qualche passo, poi si fermò e disse "Ah.. Io sono Emily e la mia amica è Katherine, piacere"
"Piacere nostro,  io sono Zayn e lui è Liam"

La ragazza ci sorrise, poi ci salutò e se ne andò.
Noi due restammo ancora qualche minuto nel negozio a parlare, poi andammo a casa per prepararci ad andare in palestra.
Passammo gran parte del pomeriggio ad allenarci. Io andai nella parte adibita alla Boxe,  mentre il mio amico usò gli attrezzi.
Verso le 19.00 andammo a farci una doccia negli spogliatoi.
Mentre ci cambiammo, sentimmo dei ragazzi parlare di una festa a Green Park.
Io e Liam ci guardammo e all'unisono dicemmo "Potremmo anche andarci"
Scoppiammo a ridere e ci battemmo il cinque.
Tornammo a casa, cenammo e verso le 21.30, prendemmo la macchina e andammo alla festa.
Quella fu la prima festa inglese a cui andammo. Entrammo nel parco e raggiungemmo la folla di gente.
Gli addetti alla preparazione fecero proprio un ottimo lavoro, quella festa fu organizzata davvero bene. Al centro del parco fu messo un enorme bancone per i cocktail, le luci furono messe sugli alberi. In poche parole, fu una festa meravigliosa.
Andammo a prendere da bere e ordinammo un Vodka Lemon e un Long Island.
Mentre aspettammo i drink, iniziammo a ballare nelle vicinanze del bancone.
Ad un certo punto, una ragazza con in mano un drink mi venne addosso e me lo rovesciò su tutta la maglia.
"Ma che cazzo! “ dissi un po’ incazzato "Liam, prendimi tu il drink, vado a cercare un bagno"
"Certo, mi pare di averli visti da quelle parti" rispose
Mi incamminai nella direzione che mi suggerì Liam e in due minuti arrivai a destinazione. Entrai nel bagno e mi tolsi la maglietta bagnata. Pochi secondi dopo entrò una ragazza e, continuando ad asciugare la maglia, le dissi "Uno è il bagno degli uomini,  due è occupato"
"Senti, mi dispiace averti versato il drink addosso, non ti ho visto"
Riconobbi all'istante quella voce. Era la voce di Emily.
Alzai la testa e dissi "Oh.. Non fa nulla. Mi spiace essere stato scortese poco fa"
"Ma figurati, scusami tu."
disse "Comunque.. Belli i tatuaggi"
Mi accorsi di non avere su la maglietta e un po’ in imbarazzo risposi "Grazie mille. Mi piace anche il tuo" continuai facendo cenno con gli occhi sulla parte interessata.
"Come hai fatto a vederlo? Non lo nota mai nessuno. È talmente piccolo."
"Sto molto attento ai particolari. Nel disegno i particolari sono la cosa più importante."
"Wow, disegni?! Sono davvero colpita"

Dimenticai subito che fu lei a versarmi il drink sulla maglietta. Quella ragazza era troppo affascinante.
Mi rimisi la maglietta, nonostante puzzasse di alcool.
"Beh.. Ci si deve Zayn." disse la ragazza prima di svanire in mezzo alla folla.
Tornai alla festa e raggiunsi il mio amico. Presi il mio drink e ballammo tutta sera. Ci divertimmo come dei matti.
Il giorno seguente fummo entrambi un pò storditi, ma nonostante tutto, ci alzammo alle 9.30 per fare i nostri doveri.
Dopo aver fatto colazione, Liam andò a prepararsi. In meno di un quarto d'ora era già pronto.
"Vado a correre e, già che sono in giro, vado a vedere se c'è qualche associazione calcistica che mi prende."
"Perfetto. Io invece vado in libreria ad ordinare i libri. Prendo anche i tuoi!"
dissi
"Attento a non perderti." mi disse ridendo, poi uscì di casa.
Andai in camera mia per prepararmi,  presi il foglio con i titoli dei libri e andai nel garage per prendere la macchina.
Accesi il navigatore ed impostai la via della libreria.
"Il navigatore è un ottimo amico in questi casi" pensai.
In dieci minuti di auto arrivai a destinazione. Parcheggiai ed entrai.
"Salve, dovrei ordinare questi libri" dissi al signore porgendogli i due fogli.
"Può passare a prenderli tra una settimana"
"Okay, grazie!"

Sentii il richiamo dei libri, era troppo forte e dovetti andare a vedere le meraviglie che si nascondevano tra quegli scaffali.
Mi avviai verso il settore degli Horror, il mio genere preferito. Guardai molti libri, ma quello che mi colpì, fu "Doctor sleep", un romanzo di Stephen King.
Aprii il libro e, mentre camminai per andare a pagarlo, iniziai a leggere le prime pagine.

"The Overlook Hotel was where his boyhood gift for
shining opened a door to hell. Dan Torrance is a man
now, but ghosts of the Overlook and his father's legacy of alcoholism
and violence--kept him drifting for decades. Now, sustained
by an AA community in a New Hampsh.."

Venni interrotto dallo scontro con una ragazza.
"Oh, scusami tanto. Ero distratto, non volevo" dissi chinandomi per raccogliere il mio e il suo libro.
"Ma no, figurati. Ero distr.." si fermò per qualche secondo "Zayn.. Sei tu!"
"Dovremmo finirla di incontrarci sempre in questo modo."
"In effetti. Un semplice 'Ehi, tutto bene' potrebbe andare meglio
" disse ridendo.
"Orgoglio e pregiudizio.. Una bella lettura" le dissi.
"Eh già. Mi piacciono i romanzi della Austen"
"Non sono il mio genere.."
"Capito. Ora devo andare, ma che ne dici se domani ci vediamo? Così mi fai vedere qualche tuo disegno. Al cancello di Hyde Park alle 15.30??"
disse.
"Si, certo. A domani allora"
Andai a pagare il mio libro, poi uscii e tornai a casa.
Liam non era ancora tornato, probabilmente trovò qualcuno che gli fece fare il provino per entrare in squadra.
Decisi di riposarmi un pochino, così andai sul divano e mi appisolai.
Verso le 12.30 mi svegliai e decisi di fare un esperimento.
Andai su internet e presi la ricetta degli involtini. Presi dal frigorifero e dalla dispensa tutto l'occorrente ed iniziai a preparare il pranzo.
Un'ora dopo Liam entrò in casa e disse "Cosa ci fai ai fornelli? Quello è compito mio, tu sei un disastro".
"Se aspettavo te, mangiavo alle quattro. Quindi accontentati di quello che c'è"
"Va bene, ma se muoio intossicato, mi avrai sulla coscienza."
"Si si, ora vai a farti la doccia. Qui è quasi pronto."

Liam andò a lavarsi e un quarto d'ora dopo,  scese per pranzare.
Gli servii gli involtini ed iniziammo a mangiare.
"Zayn.. Sei proprio sicuro che li hai fatti tu?"
"Si. Fanno così schifo? Stavolta ho seguito la ricetta, se fa schifo non è colpa mia"
"Ma nooo, cosa hai capito? Sono buoni!"
"Meno male.. Pian piano imparo anche io
" dissi
Dopodiché tornammo a mangiare.
Il pomeriggio lo passammo a goderci le nostre ultime giornate da adolescenti liberi e spensierati. Giocammo un po’ a Fifa e poi andammo in palestra.
Quella volta Liam decise di venire a fare allenamento con me, quindi salimmo sul ring iniziammo a tirare qualche colpo leggero.
Tra un pugno e l’altro, riuscii a dire a Liam tutta la storia della ragazza del parco.
Wow, che incontri strani che fate. Prima una foto scattata per caso, poi il McDonald, il drink addosso e ora lo scontro in Libreria? Qui qualcosa non va, non è che uno dei due lo fa apposta?”
“Ma cosa dici? Non sono uno stalker e non lo è nemmeno lei. Capitano per puro caso.”
  Dissi più per convincere me stesso che lui? Capitarono per caso o eravamo noi a volerlo?
Va beh, se lo dici tu..”  disse qualche secondo prima di tirarmi un pugno in pieno viso.
Mi fece cadere a terra e mi stordì per qualche secondo. Mi toccai la guancia dolorante e gli mandai uno sguardo di rabbia.
“Sei talmente cotto che non connetti più” mi disse
“Tu non avevi il diritto di colpirmi. Oh meglio, non in faccia. Sono vietati i colpi in viso,lo sai?”
“Non l’ho fatto apposta. Pensavo lo evitassi, ma a quanto pare ti si è fritto il cervello.”
disse mentre mi tese la mano.
Io la afferrai e mi rimisi in piedi. Continuammo fino alle 19.00, dopodiché andammo a cambiarci e tornammo a casa per cenare.
Parlammo dell’ammissione di Liam ad un’associazione calcistica e della mia mattinata in libreria. Riferii al ragazzo che i nostri libri sarebbero arrivati nel giro di una settimana e che l’indomani pomeriggio sarei dovuto andare ad una specie di appuntamento all’Hyde Park con Emily.
Liam mi diede qualche consiglio, anche se, in fatto di donne, me ne intendo di più io, senza togliere nulla al mio caro amico.
Dopo cena, guardammo “21 jump street”, una commedia d’azione. Ridemmo come due matti, i protagonisti erano davvero divertenti. Finito il film, andammo nelle nostre camere.
Prima di andare a dormire, però, presi la foto della mia famiglia e la osservai, Mi mancavano tanto. Mi confidavo sempre con mia sorella e lei faceva lo stesso con me, in Inghilterra, invece, ebbi solo Liam.
Senza nemmeno accorgermi, iniziai a fare un breve schizzo su un figlio bianco.
Verso mezzanotte e mezza, andai a letto e mi addormentai pensando alla mia famiglia.
La mattina seguente, mi alzai senza l’aiuto della sveglia. Ero agitato e non riuscivo a capire il motivo. Non poteva essere per Emily, ne ho avuto di ragazze in tutta la mia vita, non poteva essere lei la causa.
Andai in cucina e mi preparai una tazza di latte e caffè. Poi mi misi una maglietta a mezze maniche e un paio di pantaloncini e lasciai un biglietto a Liam.
Sono andato a correre. Per le 10.30 massimo dovrei essere a casa. A dopo.
Zayn “

Uscii di casa e andai a correre per la città. Percorsi le strade che ormai avevo imparato, così da non rischiare di perdermi.
Presi il telefono e andai sulla musica. Cliccai sulla riproduzione casuale ed iniziai ad ascoltare “Welcome To The Jungle”.
Mi dava una carica particolare, mi faceva venire voglia di correre.
Decisi di andare a Green Park. Stare in mezzo alla natura mi faceva stare bene. Alternai la corsa ad esercizi di allungamento muscolare. In quel parco l’aria che si respirava era talmente fresca che ti faceva dimenticare tutto, pensavi solo a te, alla musica che stavi ascoltando e alla natura che ti circondava. Una sensazione bellissima mi attraversava il corpo dalla testa ai piedi.
Verso le 10.00 decidi di ritornare a casa. Avevo corso per due ore ed ero abbastanza stanco.
Venti minuti più tardi, varcai la porta d’ingresso.
Liam.. sei sveglio?”  domandai non vedendo nessuno.
“Si. Sono in camera. Mi vesto e ci sono”
“Va bene. Io nel frattempo vado a lavarmi, sono tutto sudato”

Andai in camera mia, presi i vestiti puliti e andai in bagno. Accesi l’acqua e cinque minuti dopo entrai in doccia.
L’acqua era così calda, riuscii a rilassarmi e a non pensare all’appuntamento del pomeriggio. Stetti sotto l’acqua per almeno venti minuti, poi uscii e mi vestii.
Andai in salotto, dove il mio amico stava giocando a Mario Kart.
Mi sedetti sul divano e presi anche io un joystick per giocare.
“Allora? Come mai sei andato a correre se lo odi talmente tanto?” mi chiese Liam
Avevo bisogno di schiarirmi le idee.”
“Capisco amico, capisco”.

Ci sfiammo a Mario Kart fino alle 12.00, poi Liam si alzò e andò a preparare il pranzo.
Mezzora dopo Liam aveva preparato una deliziosa pasta al pesto. Mangiammo e poi andai a prepararmi.
Mi misi un paio di jeans neri, una maglietta bianca e le mie adorate Dr. Martens nere. Andai in camera mia e misi gli ultimi disegni dentro al raccoglitore. Lo misi dentro all’Eastpak nera, insieme alla macchina fotografica, ed uscii di casa.
Ci misi dieci minuti ad arrivare al parco e una volta la, mi accorsi che ero in anticipo di venti minuti. Mi sedetti così su una panchina vicino all’entrata. Dieci minuti più tardi una ragazza mi disse “Per fortuna mi piace arrivare in anticipo
Alzai lo sguardo e disse “Ben arrivata!”
Vogliamo entrare? Conosco un posto carino in cui possiamo andare.”
Mi alzai dalla panchina e camminammo mentre scambiavamo qualche parola. Passammo in mezzo ad un viale alberato, dove potevano passare solo i pedoni, poiché lo spazio per le biciclette era dalla parte opposta. Dopo Un quarto d’ora arrivammo in luogo magnifico. Un enorme prato verde con al centro una grandissima fontana era davanti ai miei occhi. Una cosa così bella non l’avevo mai vista.
“Ti piace, vero?”
“Si, è bellissimo. Dopo farò qualche foto.”
“Sono contenta. Sapevo che uno come te l’avrebbe apprezzato
” fece una pausa “Nel senso.. un’artista. È un bel posto per un artista ” continuò.
Concordo.”  dissi ridendo.
Facemmo qualche passo verso la fontana, poi dissi “Vai pure avanti, io faccio un paio di foto, poi ti raggiungo.”
Emily si incamminò verso la fontana, io invece presi la macchina fotografica dallo zaino. Mi chinai e appoggiai un ginocchio al terreno. Avvicinai la macchina fotografica alla faccia e guardai dentro lo spioncino per cercare il punto migliore per scattare la foto. Feci qualche foto agli alberi e un paio al viale pieno di gente che camminava, poi mi voltai verso la fontana, la cosa più bella di quel parco probabilmente. La scena di quel giorno, però, era ancora più magica di qualsiasi altro giorno.
Emily si era seduta sul bordo della fontana e stava “comunicando” con un piccolo scoiattolo rosso. La ragazza indossava un paio di jeans corti a vita alta e una morbida maglia azzurrina. Aveva i lunghi capelli mossi raccolti in una coda alta e solo allora mi accorsi che aveva un ciocca colorata. Non l’avevo mai notata, perché è sempre stata coperta dagli altri capelli, mentre quel giorno, con la coda, si potevano notare molto bene sia la ciocca blu cobalto che il piccolo tatuaggio.
Feci lo zoom sulla dolcissima scena, di modo che potessi prendere sia Emily che la fontana. Scattai la foto prima che la ragazza potesse accorgersene e poi rimisi la macchina fotografica dentro lo zaino.
Mi incamminai verso di lei, facendo attenzione a non spaventare il piccolo animale, ma quest’ultimo, appena mi vide, scappò.
Non sto molto simpatico al tuo amico”  dissi facendo una piccola risata.
Non preoccuparti, gli scoiattoli sono animali in diffidenti.”  prese una pausa “Mi fai vedere i tuoi disegni?”  continuò.
Tirai fuori dallo zaino il raccoglitore e glielo porsi. Lei lo afferrò ed iniziò ad esaminare disegno dopo disegno. Li guardò con attenzione, in ogni loro minimo particolare.
Quando arrivò al disegno che la ritraeva, mi guardò con un’espressione di dubbio e mi disse “Ma.. Sono io?”
Si. Quando sono venuto al parco per la prima volta, scattai qualche foto e quando tornai a casa, notai che avevo fatto questa foto senza accorgermene. Decisi di disegnarla perché mi piaceva la scena. Tieni, te la regalo.” Dissi porgendole la foto.
Lei l’accettò e mi disse “Grazie mille, è davvero bella
Mezz’ora dopo arrivò all’ultima foto. Era quella della sera prima.
E’ la tua famiglia?”
“Si..”
“Vieni con me. Ti faccio vedere un cosa

Mi consegnò il raccoglitore, poi mi prese per un polso e mi guidò verso l’uscita del parco.
Dopo dieci minuti che correvo in una direzione a me ignota, dissi “Dove mi stai portando?”
“Tu mi hai fatto vedere le tue creazioni e mi hai parlato della tua passione. Ora ti faccio vedere la mia
Entrammo in un edificio, probabilmente una scuola di musica. Mi fece entrare in una stanza non molto grande, con al centro un bellissimo pianoforte.
Ecco spiegato il significato del tatuaggio” dissi sorpreso.
Esatto. Vuoi sentire qualcosa?”
“Certo.”

Emily si sedette ed iniziò a suonare una melodia che non riuscii a riconoscere. Era bravissima, il talento lo aveva dentro. Probabilmente erano anni che suonava.
Quando finì di suonare, disse “Ti è piaciuta?”
Si, sei bravissima. Da quanto suoni?”
“Da circa 14 anni
.”
Rimasi sorpreso. Le feci altri complimenti mentre lei risistemava il pianoforte. Si vedeva che le piaceva suonare, aveva un sorriso da togliere il fiato, era bellissima e si sentiva libera.
Uscimmo dall’edificio e facemmo una passeggiata per le vie di Londra.
"Stasera ti va di venire da me a cena? Chiedi anche alla tua amica."
"Non vorrei disturbare."
"Ma quale disturbo, siete le benvenute
" dissi.
La ragazza accettò e mandò subito un messaggio alla sua amica per dirle della serata. Katherine rispose subito dicendo che andava bene.
Mandai anche io un messaggio a Liam.
"Stasera Emily e la sua amica vengono da noi a cena. Riusciresti a preparare qualcosa?"
Emily ed io continuammo il nostro giro per Londra. Mi raccontò la sua storia.
Era la classica ragazza per bene, con alle spalle una famiglia benestante, ma che non vuole dipendere da loro, per questo si è presa un appartamento in affitto con la sua amica, per sfuggire alla pressione dei suoi genitori. Le piaceva suonare, cantare e leggere romanzi d'amore.
Così le raccontai la mia storia. Le dissi delle mie origini pakistane, che abitavo in America e grazie alla "King's College London" mi ero trasferito in Inghilterra.
Ad un certo punto, mi squillò il telefono, mi era arrivato un messaggio da Liam.
"La prossima volta perché non mi avvisi dieci minuti prima?? Certo che cucino qualcosa, anche se vorrei infilartela in quel posto. A dopo e non fare tardi che mi devi dare una mano"
Risposi scrivendogli "Ma dai, in fondo so che mi vuoi bene anche perché sono un po’ scemo. Va bene mamma, tornerò presto"
Verso le 18.30 salutai Emily e tornai a casa per aiutare Liam con la cena.
Mi feci una doccia, poi apparecchiai la tavola. Chiesi a Liam se potevo dare una mano con il cibo, ma mi guardò male e poi mi disse di andare giù in cantina a prendere l'acqua,  che al cibo ci avrebbe pensato lui.
Alle 20.00 arrivarono le due ragazze. Erano bellissime, anche se non indossavano nulla di particolare.
Entrambe avevano dei jeans lunghi abbinati ad una canotta colorata,  quella dj Katherine era sui toni dell'arancione, mentre quella di Emily era sui toni dell'azzurro.
Alle 20.30 ci sedemmo a tavola. Liam ci servì un buonissimo arrosto con patatine, poi iniziammo a mangiare. Tra una forchettata e l'altra, parlammo di quello che avremmo voluto fare in futuro.
"Dato che mi hai detto che andrete alla King's College London, che corsi avete intenzione di seguire?" ci chiede Emily
"Seguiremo entrambi il corso di letteratura inglese, di filosofia e di psicologia. Come corsi extra io seguirò quello sportivo, mentre Zayn seguirà il corso di arte. Voi invece?" disse Liam.
"Wow, bello! Frequentiamo anche noi la KCL e anche noi seguiremo letteratura inglese e psicologia, ma abbiamo scelto scienze umane come terzo corso. Per quanto riguarda i corsi extra, anche io farò quello sportivo, come cheerleader, mentre Emily seguirà il corso di musica. È bravissima con il pianoforte"  rispose Katherine
"Kat.. Non farmi arrossire"
"Dico solo la verità."

Andammo avanti a parlare per qualche ora, poi ci alzammo dal tavolo e andammo in salotto a fare una partita a Just Dance.
Vinsero le ragazze,  come ci eravamo immaginati.
Verso mezzanotte Emily disse "Noi dobbiamo andare. Questo è il mio numero,  chiamami quando vuoi."
"Oh, grazie. Buon rientro ragazze"

Ero davvero felice,  avevo il numero della ragazza che mi piaceva.
Aiutai il mio amico a sistemare la cucina, poi andammo a letto. Mi addormentai pensando ad Emily,  la ragazza più bella che avessi mai visto.
Il mattino seguente ci alzammo, facemmo colazione, poi Liam disse "E se andassimo al mare? Brighton non è molto distante"
"Ottima idea, amico. Sei un genio"
"Perfetto allora. Dillo anche alle ragazze, così ci divertiamo"

Tornai in camera e accesi il cellulare. Andai sui messaggi, composi il numero di Emily e le scrissi "Ciao Emily, sono Zayn. Oggi, o meglio, tra on ora massimo, vorremmo andare al mare, Brighton per la precisione. Se tu e Katherine volete venire, siete le benvenute"
Cinque minuti dopo, ricevetti un messaggio "Ci farebbe molto piacere, grazie. Tra mezzora siamo li da voi."
Dissi a Liam che le ragazze avevano accettato, poi ci preparammo.
Misi nello zaino un salviettone, il pranzo e la mia inseparabile macchina fotografica.
Mezzora dopo arrivarono le ragazze. Salimmo in macchina e accesi il navigatore. Impostai le coordinate e partimmo. In un paio d'ore arrivammo a destinazione. Parcheggiammo e andammo a stendere i salviettoni sulla spiaggia.
Il tempo era perfetto, faceva caldo, ma il venticello fresco rendeva tutto più sopportabile.
Ci mettemmo in costume ed entrammo in acqua. Era un pochino fredda, ma nel giro di qualche secondo, ci adattammo alla temperatura.
Circa tre quarti d'ora dopo, Liam e Katherine escono dall'acqua,  mentre Emily ed io restammo dentro.
Nuotammo per rimanere caldi,  ma ad un certl punto lei si avvicinò e mi strinse le gambe intorno alla vita.
"Non tocco più. Riusciresti a reggermi?"
"Certo."
dissi più per convincere me che lei. Non ero un eccellente nuotatore,  ma non potevo farglielo capire.
In pochi secondi, eravamo uno di fronte all'altra,  con i nasi che si sfioravano.
Non resistetti alla tentazione e la bacia. Quello fu il bacio più bello di tutta la mia vita. Le sue labbra sapevano di fragola ed erano morbidissime.
Quando ci staccammo dissi "Scusami.. Mi sono lasciato prendere dalla situazione"
"Non ti devi scusare, è stato bellissimo"

Restammo abbracciati ancora per qualche minuto, finché i nostri amici non ci chiamarono per il pranzo.
Uscimmo dall'acqua e ci sedemmo sui salviettoni. I nostri amici ci guardavano un po’ strani, probabilmente avevano capito cosa stava accadendo.
Nel pomeriggio giocammo a Beach Volley. Liam e Katherine contro me ed Emily.
Le ragazze erano delle ottime giocatrici,  cosa che invece non si può dire di me e Liam. In qualsiasi caso, la partita si concluse con la vincita della squadra "Sportiva", ovvero quella di Liam e Katherine.
Finita la partita, tornammo in acqua a rilassarci.
Verso le 18.00 uscimmo, ci asciugammo e poi tornammo a casa.
Incontrammo un po’ di traffico, quindi arrivammo a Londra per le 21.15
Accompagnammo le ragazze, poi ci dirigemmo verso il nostro appartamento.
Ci facemmo una doccia e poi andammo a letto. Eravamo stanchissimi.
Prima di andare a dormire, però,  decisi di mandare un messaggio ad Emily.
"Ehi, spero di non disturbarti. Volevo dirti che oggi è stata una giornata fantastica. Mi sono trovato davvero bene. Per quanto riguarda il bacio.. È stato meraviglioso.
Dovremmo parlare di un paio di cose
."
Qualche minuto dopo, Emily rispose dicendo "Non disturbi mai, tranquillo. Grazie a voi!! Il bacio è stato davvero una cosa dolcissima. Si, dovremmo parlare. Domani mattina da me?"
"Perfetto. A domani allora. Buonanotte Emily. Xx"

Spensi il cellulare e andai a dormire. Mi addormentai con l'immagine di Emily in testa e con la sensazione che domani sarebbe accaduto qualcosa di bello.
Al mattino mi svegliai alle 7.30 e andai a farmi una doccia.
Un ora e mezza dopo, Liam venne in salotto. Lo salutai e gli dissi che sarei andato da Emily per chiarire un po’ la situazione.
"Buona fortuna, Zayn. Spacca il culo a tutti"
"Devo solo dirle quello che provo, non devo mica fare a pugni con qualcuno"
"Lo so, era per dire. Buona fortuna!"

Presi la macchina e andai da Emily. In pochi minuti raggiunsi casa sua. Suonai il campanello e mi fece entrare.
Katherine era uscita, così da lasciarci parlare senza disturbi.
"Ehmm.. Da dove iniziare.."  disse Emily
"Ascoltami.. Sei una persona diversa, con te io mi sento cambiare, mi sento una persona nuova. Insomma.. Tu mi interessi, tiri fuori il meglio di me, sempre." risposi.
La ragazza stette qualche secondo in silenzio, poi, a causa dell'imbarazzo, mi decisi a dire "Ok, questo silenzio è imbarazzante. Scusa per quello che ho appena detto, non volevo sconv.." non riuscii a finire di parlare, che Emily mi baciò.
Fu un bacio intenso e pieno di bellissime emozioni.
Emily non disse nulla riguardo a quello che le avevo appena detto, ma quel bacio spiegò tutti i suoi sentimenti.
Quando le nostre labbra si separarono, lei mi sorrise, poi disse "È stato fantastico."
"Si.. Direi di si!"
"Quindi.. Che si fa ora?"
"Beh.. Finché non te lo chiedo, non diventa ufficiale. Quindi, vuoi essere la mia ragazza?"
"Si, Zayn. Si!"

Ci baciammo e passammo il resto della mattinata insieme. Lei mi rendeva l'uomo più felice sulla faccia della terra.
Da quel momento in poi, le cose andarono alla grande, ogni giorno sempre meglio.
Passammo tutti i giorni insieme, ci preparammo e studiammo per il primo test d'ingresso all'università. Emily era bravissima in letteratura inglese, io invece la aiutavo in psicologia. Continuai a scattare foto, alcune ai paesaggi, altre alla mia ragazza. La sera, quando tornavo a casa, aprivo il mio quaderno da disegni e creavo. Stavo sveglio tutta la notte pur di finirli. Facemmo diverse passeggiate nei parchi, partecipammo alle feste e ci divertimmo moltissimo.
Liam si avvicinò molto a Katherine, erano bellissimi insieme e, anche se lui non lo ammetteva, ero sicuro che provasse qualcosa per la giovane ragazza dai capelli mori e lisci con gli occhi verdi.
Eravamo il quartetto più bello di tutta Londra.
Non mi dimenticai del mio amico, il pomeriggio tardi, dalle 18.30 alle 20.00 andavamo ad allenarci in palestra, giocavamo a calcio o andavamo a correre.
Il nostro rapporto d'amicizia cresceva di giorno in giorno. Diventavamo sempre più adulti e maturi. Vivevamo da soli e dovevamo arrangiarci a modo nostro. Quell'esperienza ci fece capire diverse cose e ne eravamo davvero fieri.
Due giorni prima dell'inizio dell'università,  chiesi ad Emily se le andava di andare a fare una cena da soli e accettò senza battere ciglio.
Passai tutto il pomeriggio a prepararmi, non sapevo cosa mettere. Non potevo indossare le cose di sempre, avevo prenotato in un locale abbastanza per bene.
Chiesi consiglio al mio amico, il quale mi disse "So che non è nel tuo stile, ma se vuoi ti presto il mio completo"
"Non ci penso nemmeno. Sembro un cretino. Io e gli abiti eleganti siamo due cose opposte."
"Dai, non farla difficile. Ti starà bene!"

Dopodiché andò a prendere il completo. Lo sistemò sul letto e disse "Sono sicuro che starai benissimo"
Decisi di credere a Liam, così andai a sistemarmi la barba e successivamente a farmi una doccia.
Alle 18.30 uscii dal bagno e andai a vestirmi. Indossai il completo e andai a specchiarmi.
"Non aveva tutti i torti. Non sto così male."
Misi un pochino di gel sui capelli e uno spruzzo di profumo per completare l'opera.
Scesi in salotto e Liam rimase e bocca aperta.
"Che fine ha fatto il badboy con i tatuaggi?" mi chiese Liam
"Per una sera il badboy va in vacanza. Non sono ridicolo, vero?"
"Stai bene. Basta preoccuparsi
."
Gli diedi il cinque e lo ringraziai per avermi aiutato.
Andai in garage e presi la macchina per andare da Emily. Una volta arrivato a casa sua, suonai il campanello. Mi aprì Katherine e mi disse che la sua amica stava per scendere.
Cinque minuti dopo Emily scese dalla scale con una maestosità incredibile.
Indossava un grazioso vestito rosso lungo con un paio di décolleté nere di pelle, i suoi lunghi capelli mossi cadevano alla perfezione sulle spalle. Era bellissima.
La salutai e l'accompagnai alla macchina.
Ci avviammo verso il ristorante. Passammo tutto il viaggio a parlare. Quando ci fermammo ad un semaforo rosso, sentimmo un rumore strano. Come se un auto stesse andando a tutta velocità e stesse sterzando in mezzo al traffico.
“ Che sta succedendo?” mi chiese Emily
“Non lo so.”
Ad un certo punto, vedemmo una macchina sfrecciare a tutta velocità in mezzo alle macchine. Probabilmente il conducente era ubriaco. Non potevamo muoverci, eravamo ad un semaforo rosso e le macchine che avevano il verde, andavano per la loro strada.
Vedemmo l’auto avvicinarsi sempre di più, secondo dopo secondo.
Furono attimi interminabili, pieni di ansie e paure, finché, ad un tratto, non si spense tutto.
Mi risvegliai il mattino seguente in una fredda stanza dell’ospedale. Non capii nulla, ero spaventato e il mio unico pensiero era Emily.
Mi alzai, salii velocemente le scale e corsi a cercarla per tutto l’ospedale. Mi fermai quando la vidi sdraiata su un letto, circondata dai suoi genitori, da Liam, da un medico e dai miei genitori.
Cosa ci fanno i miei genitori da Emily?” mi domandai.
Non capii cosa stava accadendo.
Emily si riprenderà completamente nel giro di una settimana, ma potrete portarla a casa già tra un paio di giorni.” disse il medico ai genitori della ragazza “Per quanto riguarda vostro figlio.. mi dispiace, ma non ce l’ha fatta. Condoglianze.” continuò rivolto verso i miei genitori.
Si misero tutti a piangere, io compreso.
Como posso essere morto? Come possono non vedermi se sono qui davanti a loro?” dissi senza che nessuno notasse la mia presenza.
Un fiume di lacrime scese sul mio viso.
Quella notte morii in ospedale. Persi molto sangue a causa dell’incidente e i medici non potettero fare nulla per salvarmi.
A quanto ho capito, il veicolo venne a sbattere contro il mio lato e subii parecchi danni. Quando mi risvegliai, non ero in una semplice stanza di ospedale, ma ero nell’obitorio, ecco perché sentivo un freddo strano.
Tre giorni dopo la mia morte, ci fu il funerale. Furono tutti presenti, anche Emily. Si intravedeva qualche livido, ma nulla di grave, sembrava che stesse bene.
Assistere al proprio funerale, fu la cosa più dolorosa di tutta la mia vita.
I miei genitori lasciarono un mazzo di fiori sopra alla tomba, il mio migliore amico lasciò un bracciale che ci eravamo regalati anni prima ed Emily.. lasciò il disegno che ci aveva fatto conoscere. Quel disegno che feci la prima volta che andai all’Hyde Park.
Iniziò e finì con quel disegno.

“Avrei seriamente voluto creare un qualcosa con Emily, un futuro insieme, probabilmente. L’amai con tutto me stesso, sin dal giorno in cui le scattai accidentalmente quella foto.
Avrei voluto davvero iniziare l’Università con il mio migliore amico.
Avrei voluto fare tante cose, ma non fu possibile. Quell’incidente mi tolse tutto.”

 

FINE.
  
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