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Autore: Emily Kingston    09/09/2014    1 recensioni
Era sempre stata innamorata di Peter Pan, anche se l’amore non era cosa né da fate né da ragazzini che non vogliono crescere. Non sapeva neanche come spiegare la nascita di quel sentimento, visto e considerato che non credeva nemmeno di poterlo provare. Eppure lo provava e, in quel momento, ne stava sperimentando gli effetti collaterali.
Cuore spezzato, stomaco chiuso e groppo in gola.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Campanellino/Trilly, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trilly chiuse gli occhi, stringendo forte i pugni.
Per un secondo il suo corpo s’illuminò, poi le sue dimensioni aumentarono e la giovane fata sorrise, soddisfatta.
Peter era seduto su un tronco sulla riva, lo sguardo perso verso l’orizzonte. Silenziosamente, Trilly si avvicinò, arrivandogli alle spalle.

I fratelli Darling se n’erano appena andati a bordo della Jolly Roger e Peter osservava il punto in cui erano scomparsi.
Durante tutto il loro soggiorno sull’Isola che non c’è, Trilly aveva pensato che Peter si fosse preso una cotta stratosferica per quella Wendy e, adesso che lo osservava guardare malinconicamente l’orizzonte, ne era ancora più convinta.
Sospirò, affranta, prima di schiarirsi la voce e palesare la sua presenza.
“Trilly,” sussurrò Peter, voltandosi.
La fata abbozzò un sorriso, facendo qualche passo per affiancarlo.
Rimasero per un po’ in silenzio, durante il quale Trilly venne colpita da tutte le parole che non voleva sentirsi dire.
Era sempre stata innamorata di Peter Pan, anche se l’amore non era cosa né da fate né da ragazzini che non vogliono crescere. Non sapeva neanche come spiegare la nascita di quel sentimento, visto e considerato che non credeva nemmeno di poterlo provare. Eppure lo provava e, in quel momento, ne stava sperimentando gli effetti collaterali.
Cuore spezzato, stomaco chiuso e groppo in gola.
“Mi dispiace che se ne siano andati,” confessò Peter con un sospiro. “Ma suppongo che sia meglio così. Avevano bisogno di tornare a casa.”
Trilly annuì. Si morse le labbra, un’idea strana che le ronzava in testa.
“Ti sei innamorato di lei?” chiese a bruciapelo, dopo qualche minuto di silenzio.
Peter si voltò, guardando la fata negli occhi, un’espressione interrogativa sul volto.
“Di Wendy?”
Trilly annuì, abbassando lo sguardo per un secondo prima di tornare a posarlo in quello di Peter. Il ragazzino si strinse nelle spalle.
“E se anche fosse?” disse.
“Be’, se fosse…” iniziò Trilly, cercando di domare la propria gelosia, cosa assai difficile per una fata, il cui corpo può ospitare una sola emozione alla volta1. Forse fu l’essersi ingrandita ad aiutarla, se fosse stata delle sue dimensioni normali, sarebbe stata sicuramente soprafatta da quella bizzarra voglia di affogare Peter e darlo in pasto alle sirene. “Se fosse, dovresti dimenticarla!” disse, risoluta. “Lei non potrà tornare, non vi rivedrete mai più e tu-”
Peter allungò un braccio, avvolgendo la vita sottile della fatina per tirarla a sé.
“E io provo già qualcosa per qualcun'altra.”
Trilly si azzittì di botto, arrossendo.
“Stai… parlando di me?” chiese.
Il ragazzino scoppiò a ridere.
“Ti risulta che ci siano altre femmine su quest’isola?” la canzonò.
La fata s’imbronciò, facendo una smorfia che fece ridere Peter ancora di più.
“Sei proprio un bambino,” commentò, incrociando le braccia al petto.
“E tu sei proprio una fata.”
“Cosa c’entra questo adesso con-”
Per la seconda volta nel giro di pochi minuti la interruppe, ma, questa volta, non fu per parlare, bensì per baciarla.
Trilly non era mai stata baciata, neanche prima di approdare sull’Isola che non c’è. E neanche Peter, ovviamente, aveva mai baciato, dato che, all’età di tredici anni, aveva deciso di smettere di crescere.
“È stato…” iniziò la fata, quando si allontanarono.
“Strano,” concluse Peter.
Si guardarono per qualche secondo, soppesando l’esperienza appena compiuta. Poi Peter sorrise, avvicinando di nuovo il viso al suo.
“Ti va di farlo un’altra volta?”
Trilly annuì e si baciarono ancora, ancora, ancora e ancora; finché la Jolly Roger non tornò sull’Isola senza i fratelli Darling e i Bimbi Sperduti vennero a cercare Peter Pan.
Si baciarono finché il corpo di Trilly non si riempì di gioia e quello di Peter capì, con un fremito, che la scelta di restare sull’Isola che non c’è era stata davvero un’idea niente male.

 








Nel film 'Peter Pan' del 2003 la voce narrante a un certo punto, riferendosi a Trilly, dice che le fate, a causa delle loro dimensioni, possono ospitare una sola emozione alla volta. 
Per quanto riguarda l'età di Peter, diciamo che ho dato un po' una mia libera interpretazione. Mi spiego meglio: nell'originale di J. M. Berrie, l'autore dice che Peter ha ancora tutti i denti da latte, perciò non può avere più di dieci anni. Già nella trasposizione Disney, per fisionomia, Peter e Wendy sembrano più dei pre-adolescenti (11-12 anni) che dei bambini tra i 5 e i 10 anni. In Peter Pan del 2003 i personaggi sono ancora più grandi; la stessa Wendy, se non sbaglio, dice alla zia di avere 13-14 anni. Il Peter Pan di Once Upon A Time, infine, è decisamente molto più grande di quello descritto da Berrie, in quanto dimostra 16-17 anni. Visto che il concetto di 'bambino' è stato interpretato in modo diverso dalle persone, e visto che in questa storia c'è un bacio tra Trilly e Peter, ho deciso di attribuire al ragazzo un'età adeguata al contesto in cui l'ho fatto muovere, anche se questa età potrebbe discostarsi leggermente da quella che Peter ha nell'originale di Berrie. 
   
 
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