1. Impulsive.
Sono una delle persone più impulsive che possano esistere sulla faccia della terra. Non sto lì a rimurginare sulle cose: sul colore di una maglietta, sul gusto del gelato. Tè pesca o limone? No, non esiste. Scelgo quello che mi colpisce più in quell'attimo di secondo e non se ne parla più. Così è anche per le decisioni più imporanti, a lungo termine.
Ma come tutte le persone impulsive credo di soffrire di quella controindicazione che porta a mal di testa, unghie smangiucchiate e bellissime e violacee occhiaie: il ripensamento, che consiste semplicemente nel pentirsi un secondo dopo della decisione presa.
Come quando una mattina mi sono svegliata e ho deciso di tagliare i capelli e tingerli di biondo. Così, senza troppi preamboli. Zac-zac, ed un'ora dopo ero lì a guardarmi allo specchio, con espressione alquanto corrugata, mentre mi domandavo se avessi fatto la scelta migliore.
La risposta, ovviamente, era no.
Ma ho imparato a convincerci. Con i capelli, con le scelte sbagliate, con l'impulsività. Perché da sempre sono così e per sempre lo sarò.
Se una persona nasce tonda non può mica morire quadrata, no? Banale e semplice filosofia di vita, che ci vede sempre giusto.
Nell'ultimo periodo mi sono ritrovata a pensare piuttosto spesso (praticamente 24h/24, se proprio vogliamo essere puntigliosi) su una delle scelte più avventate che io abbia mai fatto. E sono arrivata alla conclusione che, sì, è il più grande caso di ripensamento della mia vita.
Così mi sono detta: perché parlare da sola senza arrivare a nessun punto? Perché non mettere su carta tutto, dal primo momento all'ultimo per rivivere e riflettere a pieno sulla mia decisione?
Ho provato a farlo decine di volte, devo ammetterlo, ma forse non ero coraggiosa abbastanza da riempire una pagina bianca di ricordi. Sembra stupido, ma ci vuole coraggio per farlo. I ricordi sono una delle cose più preziose che una persona possa possedere, e non è facile metterli a nudo e condividerli con qualcuno. Non lo è per niente.
Ma la vita è fatta per mettersi in gioco, no? Per espandere i propri limiti, modificarli, correggerli se serve. Imparare dai propri sbagli, essere onesti abbastanza da capire ciò che si è lasciato andare e perché. Soprattutto "perché".
Questa storia non parla di vampiri, lupi mannari o tributi che combattono per il loro amore. Parla di un amore vissuto e poi lasciato andare, con una di quelle scelte impulsive che fanno pensare.
Questa storia parla di me, e di come lei ha cambiato la mia vita.