Era un gioco fra lei e lui: lei che lottava per la sua vita, prostituta della strada e lui, vampiro famelico, che le risucchiava la linfa vitale. Lei si spense pian piano fra le braccia dell'assassino, aveva perso al gioco. Lui si leccò le labbra e al sapore del sangue si mischiò un leggero rimorso, dando alla nuova esperienza il gusto di un tragico piacere. D'altronde era colpa sua se la vita giocava con lui, costringendolo a scegliere fra la sopravvivenza e una morte d'inedia?