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Autore: Bichi    09/09/2014    4 recensioni
In cui Mycroft decide di provare una nuova pasticceria che, casualmente, è posizionata a Victoria St. Sede di Scotland Yard.
Mystrade con accenni lievi Johnlock. Fluff e buffa, la prima Mystrade della sottoscritta!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mycroft “occupo-una-piccola-posizione-nel-govero-inglese” (il che, parafrasato, possiamo concordare intedesse dire “sono-il-governo-inglese” ) aveva scoperto quel luogo peccaminoso e lussurioso per puro caso. O meglio, per una fortunata casualità. Anzi, no: per destino. Ci doveva essere qualcosa di provvidenziale nel senso manzoniano del termine perché quell’insieme di fatti sconnessi potessero portare a delle conseguenze così…bizzarre.

 

C’erano poche cose che sfuggivano al suo attento occhio, il “Big Brother” ipotizzato da Orwell anni prima dalla sua nascita lui l’aveva plasmato e fatto diventare il “Big Holmes Brother” e pochi dettagli della vita londinese e britannica riuscivano a esulare dal suo vigile controllo.

Uno di questi era l’apertura di una piccola pasticceria a conduzione familiare all’angolo tra Dean Farrar St. e Victoria St. ovvero, nella stradina adiacente alla sede di Scotland Yard.

Lui, ovviamente, non era interessato a questi insulsi avvenimenti ma possiamo dire con  certezza che se questi avvenimenti includevano provare delizioni macarons e una New York cheese cake di tutto rispetto magari accompagnata da qualche dolce italiano appena sfornato, beh, questo solleticava non poco il suo interesse e il suo appetito.

 

Mycroft era alquanto restio a recarsi in un posto così plebeo e poco raffinato ma suo fratello e John gli avevano messo inconsapevolmente la famigerata “pulce nell’orecchio” quando avevano iniziato a frequentarla assiduamente e, il suo “mi-sostengo-di-sola-scienza-e-attenzioni-di-John” fratello minore, mangiava con gusto le prelibatezze proposte dal locale londinese.

Big Holmes Brother” aveva osservato i due fare spuntini una decina di volte prima di decidersi di avventurarsi lui stesso alla volta del “Diamonds sweets” ovviamente solo dopo essersi assicurato che gli indiscreti occhi di Sherlock-che avrebbero portato altrettanto indiscreti commenti- fossero ben alla larga dalla pasticceria e ben puntati su John Watson.

 

Così,  quella mattina decise di prendere la sua amatissima e britannicissima Roll Royce  e di non interpellare l’autista, non ci dovevano essere testimoni e,soprattutto, Mycroft voleva godersi quell’esperienza senza sentirsi in colpa e quindi, da solo, poteva evitare ogni sguardo curioso e indagatore.

Parcheggiò la sua Elizabeth- perché ovviamente una macchina così bella aveva un nome e non uno qualsiasi: il più nobile e adorato da Mycroft- con nonchalance appena fuori dalla pasticceria e, preso l’ombrello, entrò lasciando che tutti i suoi sensi fossero travolti dai profumi, i colori e le sensazioni che quel posto paradisiaco creava.

Prima che potesse concludere il suo ordine e accomodarsi nei tavoli disposti all’interno della pasticceria un bell’uomo sulla quarantina, di un’eleganza obbligata e sciatta entrò come un fulmine a interrompere la quiete del posto: “ Hey,  è qui quel genio che ha parcheggiato davanti al cancello dell’uscita nord di Scotland Yard?”

Mycroft si sentì gelare il sangue nelle vene: come poteva avere commesso una mancanza simile? Insomma, era certo di avere posteggiato vicino alla pasticceria e senza occludere nessuna delle uscite principali di Scotland Yard. Non poteva assolutamente permettere che questo errore fosse riconosciuto e collegato a lui. Ma doveva comunque sia spostare la macchina che rendere conto all’uomo brizzolato che guardava la clientala della pasticceria con un misto di noia e irritazione.

Così, mollata la cheesecake al lampone, Mycroft “il-governo-inglese” si fece avanti e, con un cenno al signore in questione, uscì dal locale.

“ Chiedo venia, signor…?”

“ispettore Lestrade. La prossima volta si assicuri di non lasciare la sua macchina in mezzo alla strada”

“Certamente, ispettore. Non accadrà più”

“D’accordo, allora.  A proposito, com’è poi la pasticceria? Due miei amici me la consigliano da giorni e non ho ancora avuto modo di provarla”

“Deliziosa, direi. Perché non mi aspetta mentre sposto la macchina e le offro qualcosa, per scusarmi?”

L’ispettore con un sorriso sghembo accettò la proposta e, quando Mycroft finì di spostare la macchina, cercando di fare il più veloce possibile- spaventato dalla possibilità che l’ispettore cambiasse idea- , entrarono insieme.

 

 

 

 

 

 

 

Mycroft si ricorderà di quella mattinata per il resto della sua vita. Principalmente perché tra cheesecake e macarons trovò qualcosa di molto più dolce, qualcosa che aveva sempre cercato ma mai ammesso di volere: l’amore di un’altra persona. Perché da quel giorno in poi “La strana coppia” si incontrò sempre più spesso alla “Diamond sweet” e ogni incontro era meglio di qualsiasi cannolo siciliano appena sfornato per i due. Fortunatamente, molto presto, i due cominciarono una certa attività di smaltimento delle calorie che finiva per portare piacere molto più grande di quanto quello dei dolci della pasticceria avrebbero mai potuto offrire.

Secondariamente, Mycroft ricorderà quel giorno come l’unica volta in cui il governo inglese ebbe da ridire sul suo comportamento. Infatti, quella mattinata, ci fu un gran trambusto a Scotland Yard: un imbecille con una Roll Royce nera aveva parcheggiato di fronte all’uscita delle macchine della polizia e, pensando a un possibile attentato di un’auto-bomba, avevano dovuto chiamare le squadre speciali e gli artificieri. Ops.

 

 

 

 

Fu solo qualche mese più tardi che Mycroft ricevette questo messaggio:

“Caro fratello, dal momento che eri destinato a correre a vele spiegate verso l’obesità sono lieto che tu lo faccia in compagnia. Cerca di non schiacciare Lestrade col tuo dolce peso, mi serve, ora che lo hai addomesticato. SH”

Abituato a scovare complotti prima ancora che si concretizzino Mycroft pensò, solo allora, che Sherlock e John avessero di proposito scatenato la sua curiosità e anticipato le sue mosse sapendo, in qualche modo, (del resto la prerogativa del “Holmes is watching you” non era solo del Holmes Senior) che un certo ispettore sarebbe casualmente entrato nella sua vita così.

Casualità, destino, Holmes provvidenza: a Mycroft che addentava la sua torta millefoglie mentre il suo ispettore preparava il caffè non poteva oggettivamente importare di meno.

 

 

 

 

 

 

 

Dato che sono stressata per gli esami, mi sembra giusto procrastinare e ignorare la loro esistenza e pensare invece ad “annoiare il mondo con le mie opinioni” scrivendo questa fan fiction.

Spero che possa farvi sorridere e che vi possa piacere almeno un pochino.

 

Grazie di averla letta fino in fondo :3

  
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