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Autore: Lady_Whytwornian    09/09/2014    0 recensioni
Ambientazione e personaggi sono stati mantenuti con l'introduzione di altri di mia invenzione.
La trama è fondamentalmente basata sul quella dell'intera saga con modifiche apportate per adattarla alle mie esigenze. E' la mia versione della storia centrata sui Malfoy e il loro futuro. Su quello che potrebbe essere successo loro dal ritorno di Lord Voldemort alla sua caduta. E se poi fosse ritornato?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Bene miei oscuri servitori. Sono tornato!
Lord Voldemort troneggiava in mezzo ai Mangiamorte accorsi al suo segnale.
- Sono ESTREMAMENTE DELUSO da tutti voi. Nessuno, nessuno mi ha mai cercato! Nessuno ha capito i segnali che giungevano da varie parti! Nemmeno tu, Lucius!
- Mio signore. Non mi era giunta alcuna voce. – si tolse il cappuccio - Ho dovuto sopportare in tutti questi anni di Vostra assenza una vita di menzogna, fuggendo, nascondendo la mia vera natura.
Lucius Malfoy non riusciva a reggere lo sguardo di Lord Voldemort, sapeva benissimo che era sfuggito all’incarcerazione ad Azkaban dichiarando di avere agito sotto la maledizione Imperius.
Ovviamente i suoi cospicui finanziamenti al Ministero della Magia e le generose donazioni all’ospedale di San Mungo avevano messo a tacere ogni voce sul suo conto. Comunque agli occhi di molti dei Mangiamorte – a partire dalla sorella di sua moglie - era e rimaneva un traditore o per lo meno un codardo e un vigliacco.
- Non ti preoccupare, mio viscido amico – continuò Lord Voldemort – avrai modo di dimostrarmi se la tua è vera lealtà.
Poi rivolgendosi a tutti i presenti – Miei fedeli! Ho capito che ho fatto molti errori la prima volta che ho affrontato Harry Potter. E io so riconoscere quando sbaglio. Ma non importa, non importa. Adesso le cose cambieranno.
Prima della nascita di Harry era stata fatta una profezia; non ci avevo dato peso, ma ora mi sono reso conto che è importante averla.
Dovete assolutamente recuperarla.
- Mio signore – disse Lucius – le profezie possono essere prese solo da chi sono state destinate.
- Mio caro Lucius – e gli andò così tanto vicino che fu costretto ad arretrare di un passo – ancora una volta mi deludi.
IO farò in modo che Harry Potter vada nell’Ufficio Misteri a prendere la profezia.
TU, Lucius, farai in modo di fartela consegnare.
E vedi di non commettere altri errori. Non sarò sempre così paziente con te.
E poi – Andiamo Nagini, voglio riposarmi. Mi aspettano grandi battaglie. Devo ritrovare tutti i vecchi amici.
E si smaterializzò.
Lucius rimase immobile, pietrificato dal terrore: il Signore Oscuro dubitava di lui e della sua fedeltà, aveva perso ogni fiducia, questo gli era chiaro. Quanto, era da vedere. Avrebbe cercato di ristabilire le cose portandogli la profezia e magari anche Harry Potter.
Ormai la mente di Lord Voldemort e Harry erano collegate malgrado avesse l’anno prima cercato di sviluppare l’incantesimo di occlusione con Piton.
In sogno rivide ancora la stessa scena: Sirius veniva torturato con la maledizione Cruciatus da Voldemort in una sala che fin’ora non era riuscito a riconoscere.
Questa volta però il sogno era più reale che mai, era come se fosse lui in persona a torturare il suo padrino. Questa volta era lui che camminava in quei corridoi scuri e poteva vedere chiaramente ogni suo passo.
Ricordava quando era stato lì: al suo processo per uso improprio della magia contro i Dissennatori. Lui era entrato nella prima porta che si apriva sul corridoio, ma aveva notato Lucius Malfoy che parlava con il Ministro e la porta che era dietro di loro. Ed era la stessa porta.
Finalmente aveva capito dove si trovavano.
Si svegliò tutto sudato e corse nella sala Comune del Grifondoro dove trovò Ron ed Hermione ancora in piedi.
- Ho di nuovo visto Sirius. Voldemort lo stava torturando con la maledizione Cruciatus e questa volta ho capito dove si trovano. Sono al Ministero della Magia – Uffici Misteri
- Come fai ad esserne sicuro Harry? – chiese Hermione – non credi invece che Tu Sai Chi voglia attirarti là?
- Non capisci Hermione. Lo devo salvare, devo andare.
- Beh – continuò Ron – non penserai di andarci da solo, vero?
Harry guardò i suoi due più cari amici: sapeva benissimo che era inutile discutere; sapeva benissimo anche che avrebbe sempre avuto bisogno del loro aiuto.
Stavano per uscire quando si trovarono davanti anche Neville, Luna, Ginny. Avevano sentito tutto:
- Dove pensate di andare senza di noi?
Raggiunsero il Ministero della Magia e cominciarono a guardarsi attorno.
- Harry – chiese Neville – Adesso? Dove dobbiamo andare.
- Non lo so Neville, però riconosco questo corridoio è quello che mi appare in sogno tutte le notti. Andiamo di qua.
Seguirono il lungo e scuro corridoio fino ad arrivare ad una porta.
- E ora? - disse Ginny – che si fa?
- Beh, semplice – rispose Luna – entriamo.
Girarono la maniglia ed aprirono la porta. Davanti a loro un’immensa stanza piena di scaffali su cui erano riposte migliaia e migliaia di sfere luminose, ognuna di diversa grandezza, luce e colore.
- Cosa sono? - chiese Ron
– Ma tu non sai niente? E si che tuo padre lavora qui al Ministero – rispose Hermione – questa è la Stanza delle Profezie. Quelle sfere racchiudono tutte le profezie che sono state fatte ed ognuna può essere presa solo dalla persona alla quale è stata destinata.
Non capisci Harry? Tu Sai Chi voleva che venissi qui perché solo tu puoi prendere la tua sfera.
Ma Harry non stava ascoltando, stava cercando di riconoscere il posto dove Lord Voldemort torturava, nella sua visione, Sirius.
Alla fine si fermò tra due file di scaffali ricolmi di profezie lucenti:
- Ecco, è qui che doveva trovarsi! Sirius, dove sei?
Ma non rispose nessuno. Poi il suo sguardo si pose su una piccola sfera polverosa che aveva il suo nome. La prese e la voce di Sibilla riecheggiò nella stanza buia:
“ Uno non può vivere senza l’altro. Alla fine dovranno morire entrambi”
Harry rimase immobile ad ascoltare la voce che riconobbe essere quella dell’insegnate di Divinazione, poi non avendo ancora ben capito il significato di quelle parole – Eccola, l’ho trovata! Sirius! Dove sei?
 
  
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