Fanfic su artisti musicali > Super Junior
Ricorda la storia  |      
Autore: slanif    09/09/2014    2 recensioni
Le lacrime bruciano la pelle delle guance come lava incandescente.
I polmoni fanno male da tanto sono affaticati per la corsa e le urla che sta disperatamente cercando di trattenere.
Vorrebbe urlare al Mondo il suo dolore, il suo odio, la sua rabbia.
Vorrebbe urlare a Dio di lasciargli suo padre.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donghae
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Contro Il Tempo
di slanif
 
 
 
THUMP.
 
Un piede plana sull’asfalto bagnato, dritto dentro una pozzanghera, schizzando acqua ovunque nella sua folle corsa.
 
THUMP.
 
I polmoni bruciano come pazzi, cercando aria, chiedendo venia.
Ma non c’è tempo. Non c’è tempo. Deve correre. Sbrigarsi. Muoversi. Andare più veloce del vento.
 
THUMP.
 
Gli occhi lacrimano, talmente offuscati dal dolore e dalla pioggia che nemmeno battendoli a raffica riesce a dissipare la nebbia che li copre come un velo triste.
 
THUMP.
 
Corre. Corre. Corre.
Corre più che può. Più veloce possibile. Fregandosene della pioggia battente, delle mille pozzanghere in cui i suoi piedi vanno ad affondare, bagnandolo se possibile ancora di più.
 
THUMP.
 
Corre.
 
THUMP.
 
Può fare solo quello. Non deve fare altro. Non può.
 
THUMP.
 
Arriva in ospedale non sa neanche come.
E’ bagnato dalla testa ai piedi come un pulcino. E’ zuppo, completamente fradicio, ed è certo che si prenderà una polmonite.
 
THUMP.
 
Ma che gliene importa, in quel momento?
Niente. Assolutamente niente.
 
THUMP.
 
Spalanca la porta della stanza senza quasi più riuscire a respirare.
 
THUMP.
 
Suo padre è lì.
 
THUMP.
 
« Papà… », esala, col fiatone.
« Donghae… », sussurra pianissimo l’uomo pallido ed emaciato, improvvisamente piccolissimo su quel letto immacolato.
Donghae ha sempre pensato a suo padre come a un uomo forte e robusto, deciso, con due braccia salde su cui aggrapparsi nei momenti di sconforto e da cui farsi stringere forte nei momenti di gioia.
Ma adesso, quell’uomo è solo piccolo e pallido, con le occhiaie, mangiato dentro da un male orribile. Divorato.
 
THUMP.
 
« Sei riuscito a venire… »
« Non avrei mai potuto non venire, papà… »
 
THUMP.
 
« Mi dispiace… avevi i tuoi impegni. »
« Cosa vuoi che me ne importi dei miei impegni, adesso? Tutto il Mondo può aspettare, ora. Adesso ci siamo solo io e te. »
 
THUMP.
 
La mano di suo padre è sudata e fredda, con la pelle così fina che si vedono le vene sotto come un reticolo intricato, come se tanti piccoli fiumi la attraversassero.
Ma a Donghae non importa.
La stringe fortissimo.
 
THUMP.
 
« Donghae… »
« Papà… »
« Donghae… »
« Sono venuto il prima possibile, papà. Ho corso sotto la pioggia per arrivare più in fretta che potevo. »
Un sorriso lieve e spento: « Ti buscherai un malanno, così… »
 
THUMP.
 
Gli occhi di Donghae si offuscano di nuovo.
Ma stavolta non è la pioggia.
E’ sempre bagnato, ma non è freddo. Sono bollenti e piene di dolore. Sono lacrime.
« Papà… », singhiozza.
Non voleva piangere. Non voleva. Ma come può non farlo?
 
THUMP.
 
Quella mano scheletrica stringe la sua.
E’ la mano di un uomo debole e stanco, che sta per arrendersi.
Donghae lo sente, lo percepisce. E’ forte come una pugnalata al cuore e rimbomba nella sua cassa toracica come un tuono.
 
THUMP. THUMP.
 
« Papà… »
« Andrà tutto bene, Donghae. »
« No che non andrà bene! Tu non ci sarai più! », urla. Di rabbia. Ma soprattutto di infinito dolore.
Perché proprio il suo, di padre, deve morire?
 
THUMP. THUMP. THUMP.
 
Le lacrime bruciano la pelle delle guance come lava incandescente.
I polmoni fanno male da tanto sono affaticati per la corsa e le urla che sta disperatamente cercando di trattenere.
Vorrebbe urlare al Mondo il suo dolore, il suo odio, la sua rabbia.
Vorrebbe urlare a Dio di lasciargli suo padre.
 
THUMP. THUMP.
 
« Non andartene, papà, ti prego… », singhiozza.
 
THUMP. THUMP. THUMP. THUMP. THUMP.
 
« Mi dispiace, figliolo… se potessi, rimarrei con te per sempre. »
 
THUMP. THUMP. THUMP. THUMP. THUMP.
 
« Papà… ti voglio tanto bene… papà… »
 
THUMP. THUMP. THUMP. THUMP. THUMP.
 
Un sorriso dolce.
Una carezza sulla guancia, a portare via quelle tristi lacrime.
« Anche io te ne voglio. Sei il mio tesoro più prezioso. Non dimenticarlo mai. Sono fiero di te. »
 
THUMP. THUMP. THUMP. THUMP. THUMP.
 
« Papà… »
« … »
« Papà…? »
« … »
 
THUMP. THUMP. THUMP. THUMP. THUMP.
 
« PAPA’! »
 
THUMP.
 
 
 
FINE

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Super Junior / Vai alla pagina dell'autore: slanif