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Autore: nihal_black17    09/09/2014    1 recensioni
Un piccolo what if staccato dalla serie tv in cui Elena non ha più alcun ricordo di Damon e Stefan e sta per sposarsi con un altro ragazzo; Caroline ha cercato di costruirsi un futuro con Tyler ma le cose non sono andate come sperava e proprio alla festa di fidanzamento dell'amica si trova improvvisamente di fronte Damon, sparito da quattro anni. I due si confrontano e confessano, arrivando alla conclusione che forse possono rifarsi una vita insieme. O almeno possono provarci.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Caroline/Damon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caroline Forbes era una perfezionista, un’organizzatrice nata con una mente razionale e logica; non per nulla si era diplomata in matematica ed economia all’università di Stanford. Quando però si trattava di ragazzi era un disastro: per anni aveva avuto una cotta segreta per Matt Donovan, il ragazzo della sua migliore amica; poi si era infatuata di Stefan Salvatore da quando lo aveva visto camminare lungo il corridoio della scuola per la prima volta; poi aveva perso completamente la bussola col fratello cattivo di Stefan che l’aveva manipolata e sfruttata senza un minimo di rispetto. Sperava di aver finalmente trovato il ragazzo giusto in Tyler, e per un po’ di tempo le cose erano effettivamente andate bene, nonostante i mille problemi che affollavano le loro vite sovrannaturali; Tyler poteva davvero essere il suo ‘lui’… se non fosse stato il coglione fedifrago che si era poi rivelato. Ma adesso Caroline era andata avanti, era una vampira forte e indipendente...che organizzava feste per le amiche ed era tornata a vivere con la madre a Mystic Falls. Rompere con lui le aveva provocato un break down e non aveva voluto restare un secondo di più nell’appartamento in cui aveva vissuto per due anni con Tyler, il quale continua a chiamarla e mandarle messaggi a vuoto, senza però disturbarsi a raggiungerla: faceva promesse che non manteneva e diceva bugie che con il tempo avevano assunto proporzioni esagerate. Lei cercava disperatamente di andare avanti e rifarsi una vita ma le sembrava di aver perso la bussola e la voglia di vivere. Improvvisamente lavorare in ufficio e farsi una carriera avevano perso il loro fascino. La classica crisi di mezz’età, arrivata venticinque anni prima. E per un vampiro era oltremodo fastidioso.

Il telefono le vibrò annunciando l’ennesimo messaggio di Tyler che cancellò con fastidio senza nemmeno leggere. Aveva voglia di prendere a pugni qualcosa o di azzannare qualcuno.

“Damon?!” esclamò spalancando gli occhi. Aveva intravisto una figura stranamente familiare passeggiare davanti il bar della sala. Si alzò di scatto dal divanetto e si fece largo tra gli invitati della festa fino a raggiungere l’uomo di spalle che le era sembrato Damon.

‘’No no no no no per favore no’’



“Mi scusi?” lo apostrofò. L’uomo si girò e lei sospirò di sollievo: non si trattava del vampiro ma solo di un tizio che da dietro le era sembrato lui. Niente drammi all’orizzonte. Si scusò e si avvicinò al bar per prendere da bere, il vestito blu di alta sartoria che le frusciava attorno; era stata stupida, non c’era alcuna ragione per cui Damon si facesse vivo proprio quella sera, non avrebbe osato tanto.



“Barbie”

Il cocktail le andò storto, facendola tossire mentre si girava a fronteggiare…

“Damon?!” esclamò di nuovo sputacchiando, gli occhi azzurri fuori dalle orbite per la sorpresa.

“Sono felice che la mia presenza ti mozzi il respiro come sempre” disse Damon Salvatore sfoderando un formidabile sorriso sghembo che faceva risplendere gli occhi cerulei più del normale. Caroline rimase imbambolata a fissarlo: era ancora più bello di quanto ricordasse e la cosa le diede tremendamente fastidio. Si sentì avvampare come una sedicenne di fronte alla propria cotta.

“Tu! Tu! Come osi presentarti qui!” esclamò a voce troppo alta, facendo voltare alcune teste. Lo afferrò per la giacca e lo trascinò via; lo spinse in una delle stanze al primo piano e si chiuse la porta alle spalle. Cercò di calmarsi e respirare meno affannosamente ma appena si girò verso di lui la rabbia tornò a montare.

“Che diavolo ci fai qui? Vuoi rovinare tutto un’altra volta? E se Elena ti vedesse? Sei uno sconsiderato!” lo attaccò prendendolo a pugni sul petto.

“Prima di tutto, Barbie, calma gli ormoni” le prese i polsi e fece un passo indietro per evitare la sua furia. “Secondo, questa era la mia città prima ancora che i tuoi nonni fossero concepiti quindi posso venire quando mi pare e piace. Terzo, non sono venuto per fare casini, perciò ritira gli artigli e stai calma. Volevo solo vedere come se la passava Elena, quale migliore occasione della sua festa di fidanzamento organizzata dalla sua impeccabile amica?” le prese il mento tra le dita sorridendo e Caroline si scostò infastidita. Le lasciò andare i polsi e abbassò la testa di lato.

“Quarto, dio, sei ancora più bella quando ti arrabbi” constatò quasi sorpreso.

Lei schiuse la bocca ma non riuscì a formulare un solo pensiero che non riguardasse lo strangolamento del vampiro di fronte a lei.

“Non ti credo” disse infine incrociando le braccia la petto.

Damon alzò gli occhi al cielo. “Barbie, che cosa ci guadagnerei nel rovinare la sua festa? Non mi vedrà, non saprà mai della mia esistenza, com’è giusto che sia. Volevo solo rivederla. Ora che ho fatto me ne posso anche andare” e le passò accanto per uscire.

“Aspetta” Caroline sospirò. “L’hai vista?”

“Si”

“Sei soddisfatto di quello che hai visto?”

“Abbastanza. Quel Jake però sembra la copia ricca di Donovan”

“Jason, si chiama Jason Carter. Fa l’architetto, la sua famiglia è molto ricca e lui è un ragazzo adorabile, premuroso e soprattutto umano. Si sposeranno a settembre, io e Bonnie saremo le damigelle e Jeremy la condurrà all’altare”spiattellò.

“Un mucchio d’informazioni di cui non sentivo la necessità. Mi basta che lei sia felice”

Sembrava serio e la sorprese piacevolmente. Abbandonò l’atteggiamento aggressivo e diffidente e si ritrovò a provare pietà per lui: come Stefan, anche lui era stato costretto a rinunciare alla donna che amava per salvarle la vita e permetterle di avere un’esistenza normale.

“La ami ancora?”

“Quello che provo io non conta”

“Sembri maturato”

“Abbiamo perso tutti qualcuno”

“Alaric” pensò lei: c’erano state solamente tre persone che Damon aveva amato e una non sapeva della sua esistenza e l’altro era morto.

“Hai notizie di Stefan?”

“Fa la bella vita a New Orleans con i Mikaelson. Non sembra voglia ritornare il Rippah, Rebekah lo tiene d’occhio” scherzò.

“Elijah?” chiese fingendo nonchalance ( si, aveva avuto una cotta anche per l’affascinante e sofisticato Originale).

Damon sogghignò. “Non ci crederai mai”. Caroline lo guardò interrogativa.

“Il nostro bel vampiro si è riunito al suo amore di sempre e vive in una villa principesca in Francia”

“Intendi..”

“Si. La più grande troia degli ultimi cinquecento anni: Kathrine. O come la chiama lui ‘Katerina’ ”imitò l’accento di Elijah con un’espressione disgustata e fece ridacchiare Caroline.

“Tu invece, Barbie? Ti sei liberata finalmente dell’ibrido più inutile di sempre?”

“Io e Tyler siamo molto felici e ci amiamo molto”

“Oh si lo immagino. Lui non la pensava così l’ultima volta che l’ho visto. Mi sembrava fosse molto impegnato con quella lupacchiotta tanto carina, come si chiamava? Haley?”

“Stai zitto Damon, non sai proprio niente!”

“So molte cose, invece. So che stai sprecando la tua vita in questo posto, per esempio. Tornare a vivere con la mamma dopo il college? Ti facevo più furba, Forbes”

“Mia madre ha bisogno di me”

“La Liz mi sembra in ottima forma”

“Oddio!> esclamò Caroline esasperata allargando le braccia. “Sei tornato da quanto, mezza giornata e spari sentenze sulla vita delle persone? Cose ne vuoi sapere di quello che è successo in questi anni? Mentre tu passavi il tempo a bere e scopare io cercavo di costruirmi un futuro!”

“Bel futuro. E che c’è di male a bere e scopare? Io mi diverto e mi godo la vita, dovresti provarlo anche tu qualche volta. Quand’è l’ultima volta che hai fatto sesso?” l’impertinenza del vampiro si meritò uno schiaffo di tutto rispetto ma lui non parve darci peso.

“Non so cosa speri di ottenere facendo così ma se speravi di reclutarmi come compagna di bevute caschi male. Io non sono Kathrine> mise in chiaro in tono duro.

“Oh, lo so> disse lui con gli occhi che brillavano.

Si fissarono per qualche secondo e Caroline temette che se fosse rimasta avrebbe finito per fare qualcosa di cui si sarebbe pentita: non era più abituata all’intensità della presenza di Damon e alla caterva di sentimenti contrastanti che provava per lui.

“Addio Damon> disse con voce ferma, allontanandosi da lui e quasi fuggendo dalla stanza.



Rientrò nel salone di villa Carter con mille pensieri che le frullavano nella testa e con una stretta allo stomaco fastidiosamente familiare. Non era sicura del perché avesse mentito a Damon riguardo a Tyler, non le era mai importato di cosa lui pensasse di lei e della sua vita sentimentale; forse semplicemente si vergognava di ammettere il fallimento e di riconoscere che quello che aveva detto lui era giusto. Farsi fare la predica da Damon Salvatore era così ridicolmente imbarazzante.



“Caroline ti stavo cercando, dov’eri finita?” una radiosa Elena seguita da Jason la raggiunse e l’abbracciò.

“Questa festa è bellissima, hai fatto un ottimo lavoro come sempre”

“Ne sono felice tesoro”

“Ho visto che ti allontanavi con qualcuno prima, chi era?” chiese la ragazza maliziosa. Caroline postò lo sguardo da lei a Jason, a disagio. Il ragazzo lo interpretò come un segno che doveva filarsela e dopo un bacio veloce alla fidanzata si dileguò.

Caroline fece segno a Elena di sedersi su un divanetto appartato e si accomodò accanto a lei con un sospiro.

“Allora?” la incalzò Elena.

“Non era nessuno di’importante, solo una persona che conoscevo qualche anno fa, quasi una vita fa”

“Io non lo conosco?”

Caroline la guardò tristemente “No, non lo conosci”

Elena alzò le spalle e prese una ciocca di capelli tra le dita. “Ne sei innamorata?”

“Di chi?”

“Di questo tizio che non è importante. Care, ti conosco, sei sconvolta; come se avessi appena visto qualcuno che odi molto o ami molto”

Caroline si prese la testa tra le mani.

“Non è così semplice. Non è un mio ex, beh in realtà si, più o meno, però è molto più complicata di così- Oh dannazione non posso essere così stupida da ricascarci di nuovo!> si lamentò sconvolta da quei sentimenti

“Forza Care, non fare così> Elena abbracciò dolcemente l’amica.

“Sono sicura che non è grave come la fai sembrare tu. Se questo ragazzo ti piace così tanto allora devi dargli una possibilità e magari riesci a buttarti anche tutta quella brutta storia con Tyler alle spalle. Meriti tutto l’amore del mondo”

Caroline sentì le lacrime salirle agli occhi: Elena che la spingeva nelle braccia di Damon era l’apice dell’assurdità.

“Non posso Elena. Lui non è una brava persona, per niente. Ha fatto del male a molte persone, me in primis. Ha fatto cose molto brutte>”

Alzò la testa per spostare indietro i capelli e di nuovo lo vide dall’altro lato della sala, fermo accanto a una finestra, il bicchiere di vino alle labbra. Stava ascoltando tutto quello che dicevano. I loro sguardi s’incontrarono e le parve che il mondo si fermasse: l’unica cosa che importava erano quegli occhi che la fissavano e le scavavano l’anima. Perché proprio lui tra tanti le dovesse fare quell’effetto era un mistero. L’aveva sempre odiato, aveva ripetuto insistentemente a Elena quanto lui fosse sbagliato per lei, come lui fosse la causa di tutti i loro problemi. Aveva sempre giudicato Elena per quello che provava per Damon, per come si facesse condizionare da lui, non capiva come anche lei fosse caduta nella sua trappola. Eppure Elena era sembrata genuinamente felice con lui, per quanto poco fosse durata la loro relazione. Nonostante i mille problemi sembrava che lui la rendesse più radiosa. Le parole dell’Elena di una vita prima le risuonarono nella testa: “ He makes me feel alive”

“Caroline, tu sei la ragazza più straordinaria che conosco, sei bellissima, intelligente, vivace e Tyler è una stupido a non averlo capito. Ti meriti qualcuno che riconosca quanto sei fantastica e se questo tizio lo fa ha tutto il mio appoggio. Meriti qualcuno che ti ami con tutto il cuore” la incoraggiò Elena, incosciente. Caroline la guardò asciugandosi le lacrime.

“E’ questo il problema: lui era innamorato di una ragazza ancora più stupenda e l’ha persa per sempre. Non potrà mai averla ma la ama ancora. Non potrei mai competere con un amore così epico”

“Oh Care” sospirò Elena, accarezzandole i capelli. Caroline notò che Damon era sparito ed ebbe una stretta al cuore.



Invece di tornare direttamente a casa com’era logico che facesse, Caroline fece il giro lungo e in qualche modo le gambe la guidarono fino al portico di villa Salvatore. La luce in casa era accesa. Probabilmente si era portato a casa qualche ragazza con cui passare la notte e scaricare la mattina dopo.

Tornò indietro quasi di corsa, incespicando nel vestito lungo e ritornò in strada, dove si scontrò quasi proprio col vampiro che (non) voleva rivedere.

“Damon” disse col cuore in gola.

“Barbie, che fai?” chiese poggiando a terra due bottiglie che aveva in mano.

“Mmm niente, ero venuta a controllare che stessi bene…che non dissanguassi nessuno, dopo quello che ho detto a Elena”

“Barbie, non sono cucciolo, anche se riesco a fare gli occhi dolci…vuoi vedere? In ogni caso, certo, avevi ragione, ho fatto cose di cui non sono orgoglioso ma è il passato. Non sono il tipo da rimuginare negli errori, dovresti saperlo”

“Hai ragione. Beh se è così io allora andrei…” raccolse la gonna e gli diede le spalle.

“Ho amato Elena più della mia stessa vita e dio sa cosa non darei per riaverla indietro. Ma so che non accadrà e mi sono messo l’anima in pace. Forse non amerò mai nessun’altra come ho amato lei o forse si. La vita va avanti, e il tempo non cura le ferite, le rende più profonde e amare ma col passare degli anni ci fai l’abitudine e non lasci che ti condizionino. Devi solo volerlo”

Caroline si fermò per ascoltarlo parlare e non le sembrò vero che quella fosse la stessa persona che l’aveva abbordata in un bar sei anni prima e si era nutrito per settimane di lei. Damon però non aveva finito.

“Vuoi sapere perché sono tornato? Mi piacciono le feste, le entrate a sorpresa e mi piaci anche tu. Incredibile vero? Sapevo che avevi rotto con quella testa vuota dell’ibrido e mi sono detto “Ehi, lei mi odia tanto quanto a me piacciono le sfide, proviamoci”. Ed eccomi qui, pronto a un nuovo inizio” concluse sarcasticamente.

Caroline si voltò a guardarlo.

“Sono una sfida per te?”

“E’ l’unica cosa che hai capito del mio profondo e illuminato discorso?”

Caroline abbassò lo sguardo e si strinse le braccia al corpo.

“Tra me e Tyler non è andata come speravo, per niente e non riesco a capire cosa ho fatto di sbagliato. Volevo avere una vita il più normale possibile ma la rottura con lui mi ha fatto capire forse non accadrà mai e mi sono sentita impotente e distrutta. E’ come se tutto quello che faccio non abbia senso e sento il tempo che mi scivola tra le dita senza che riesca ad impedirlo. Forse tornare a Mystic Falls non è stata la migliore delle idee ma non ho un altro posto dove andare. Litigare con te- abbassò gli occhi leggermente imbarazzata- è stata la cosa più eccitante degli ultimi mesi” si ritrovò a confessare. Damon alzò le sopracciglia come se fosse ovvio.

“Tu seriamente pensi che noi due potremmo avere una possibilità?”

“Te l’ho detto, mi piacciono le sfide”

Le allungò uno bottiglia che lei accettò con riconoscenza. Bevve qualche sorso ad occhi chiusi per lasciare che l’alcool facesse anche un minimo effetto. Sentiva che stava per cedere, voleva cedere. Riaprì gli occhi e si ritrovò il vampiro a pochi centimetri da lei, lo sguardo che cercare di carpire i suoi pensieri.



“Tu ami Elena , io non potrei mai rimpiazzarla. Sarebbe un errore anche solo provarci”

“Mi piacciono anche gli errori”

“Sono seria, Damon”

“Anche io, Barbie. Non ti prometto che andrà tutto bene, non ti sto giurando amore eterno, ti sto chiedendo di darci una chance” le prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi, con tutta l’intensità di cui era capace.

“Ho paura che ci faremmo solo del male” disse lei in un soffio.

“Citando un grande poeta del nostro tempo “Sarebbe un privilegio farmi spezzare il cuore da te, Caroline Forbes” *

Caroline sbuffò , sorridendo sotto i baffi. Mettersi con Damon voleva dire andare contro ogni sua morale, rivalutare i suoi valori, lasciarsi andare a un sentimento che lei stessa non era in grado di spiegare. Caroline Forbes agiva secondo la logica e quella situazione era illogica e irrazionale. Doveva basarsi sui suoi istinti. Ripensò al sorriso di Elena, quando lei e Damon stavano insieme: un sorriso che sembrava provenire dal cuore a illuminare l’anima. Forse quel sorriso poteva conquistarlo anche lei.



Ore dopo, nel silenzio di una notte che poteva essere l’inizio di una catastrofe o della storia più bella di tutti i tempi, Caroline si ritrovò a tirare le somme.

“He’s wrong in every possible way. But maybe that’s what I need in my life right now, wrong” decise.











*Chi riconosce la citazione vince un biscottino :p

Note:

EHM. La prima storia che pubblico *scappa*. Ho ricontrollato il testo quindici volte, ma se mi è scappato qualcosa/orrori ortografici/ditemelo pls.

Un paio di considerazioni che non interesseranno a nessuno: amo Damon in modo smisurato mentre con Caroline ho un rapporto conflittuale, nel senso che mi piace come personaggio, tranne quando diventa 'Moraline' e giudica giudica giudica (Damon e il Delena): lì non la si sopporta. Qui me la sono immaginata come piace a me, dolce ma forte, intelligente ma sensibile e *rullo di tamburi* persino Elena mi è uscita carina (Elena smemorata e umana è il mio desiderio supremo). Steffie è tornata a far parte dell' OT3 e Elijah sta con Kat *w*.

That's all folks *sparge arcobaleni*
  
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