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Autore: silviaspanda    09/09/2014    2 recensioni
Ok, sono decisamente ubriaco, e scrivere una lettera in queste condizioni non è il massimo, ma mi sento in dovere di farlo.Sono le 3 di notte, e conoscendoti, se fossi qui, mi ordineresti di andare a dormire, cosicché tu possa fare lo stesso.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ok, sono decisamente ubriaco, e scrivere una lettera in queste condizioni non è il massimo, ma mi sento in dovere di farlo.

Sono le 3 di notte, e conoscendoti, se fossi qui, mi ordineresti di andare a dormire, cosicché tu possa fare lo stesso.
Non riuscivi mai a dormire se al tuo fianco non c'ero io, avevi sempre bisogno della mia presenza vicino a te,  la presenza di qualcuno disposto a restare, farti sentire protetta.
Ricordo la prima volta che ti addormentasti al mio fianco, con quel sorrisetto strafottente sulle labbra e quell'aria da bambina.Eravamo ad una festa, di quelle che alla fine si rivelano un fiasco, con bottiglie di vino scadenti e alcolici troppo leggeri, seduti su un divanetto rosso di pelle con dei grandi buchi sul tessuto che lasciavano intravedere la gommapiuma, gli occhi stanchi e le bocche stufe di sorridere, a raccontarci tutto l'una dell'altro.
Mi eri sempre piaciuta, con i capelli tinti di un rosso tendente al mogano, sempre leggermente scoloriti, gli occhi verdi come il prato in primavera, trasparenti e limpidi, che lasciavano intravedere ogni tua emozione, la pelle lattea e le gambe magre, corte, esaltate da quei jeans consunti. Vederti passare per il corridoio della scuola mi faceva sempre sentire un connubio di emozioni paragonabili alla tumultuosità del mare invernale, eri così bella, appartenevi ad una realtà differente, sembravi venire da un altro mondo, eri un concentrato di emozioni nascosto dietro una vecchia maglia dei Metallica. Ah, la tua musica, l'unica cosa di cui avrei potuto essere geloso; certo, la musica che dicevi di ascoltare era parecchio diversa da quella che ascoltavi veramente, ma stonare sul ritmo di If It Means a Lot to You ti rendeva ancora più bella ai miei occhi, ormai colmi di amore. Non so esattamente cosa ti spingesse a stare con me.
Avresti dovuto badare bene a chi donavi il tuo cuore, tutto il tuo cuore.
Chi mai donerebbe tutto quell'amore ad un tale come me? Le maglie bucate, i jeans scoloriti e troppo larghi per il girovita stretto, le bandane legate attorno alla testa con noncuranza, i capelli ribelli che ormai non ricordano più cosa sia un pettine, sei davvero sicura sia stata la scelta giusta? 
Forse ciò che ti convinceva a stare con me era quel sorriso che ti causavo agli angoli della bocca, quelle risate che mi dedicavi, forse per pietà, quei tuoi sguardi pieni di amore, amore vero, quello dal retrogusto a tratti amaro e  a tratti agrodolce.
Credo che un amore così non lo proverò mai più. Mi ha colpito dritto in mezzo alle costole, lancinante, meraviglioso.
E la nostra prima gita? Te la ricordi? 

"Ash, io il mare mica l'ho visto"  mi dicesti, azzardando una risata non proprio convinta, strizzando quegli occhioni verdi, che quel giorno ricordo fossero particolarmente grigiastri, solito di quando eri serena.
Ti guardai, sfottendoti per un attimo con uno sguardo.
"Quale australiano non ha mai visto il mare?"
"Oh, non rompere" mi sussurrasti all'orecchio, per poi lanciarmi un cuscino dritto in faccia.
"Ti ci porto io al mare"

E così feci, ti portai al mare sul serio, il giorno seguente.
Un po' per vederti sorridere e un po' perché quelle labbra curvate in un sorriso erano la mia debolezza.
Quei capelli lunghi scompigliati dalla brezza marittima combinati a quella tua vocetta acuta erano sicuramente la visione più bella di tutte. 
Sto diventando troppo melenso.
Non voglio descrivermi come qualcosa che non sono, io dolce non lo sono mai stato.
Se fossi qui, ora, mi scompiglieresti i capelli e negheresti tutto, lo so.
E allora perché non ci sei? Perché non sei qui a soffiare sulle mie labbra tutto quello che senti, tutte le parole che mi vorresti dire, perché non sei qui a darmi tutti i baci che mancano? 
I nostri primi ti amo, quelli te li ricordi, vero?
Eravamo ubriachi, quale grande novità. Ti piaceva tanto ubriacarti con me, dicevi che le mie sbronze erano come la benedizione dall'alto di Dio. Ti piaceva baciare le mie labbra al sapore di Jack Daniels, assaporare ogni millimentro della mia pelle, inebriata dal profumo di acqua di colonia e alcool, ascoltare i miei discorsi campati per aria. Mi ascoltasti parlare per ore, a vanvera, frasi sconnesse, biascicate con un filo di voce. E quel ''ti amo'' uscì limpido, sicuro, con la spudoratezza di un bambino, quasi come la tua risposta.
Ma adesso non siamo più niente. Non siamo che un granello di sabbia portato via dal vento.
Me la ricordo bene quella notte del 16 giugno. Non è rimasto niente di te.
Un incidente d'auto, un taglio dall'anca sinistra alla coscia destra, un altro dalla spalla destra fino all'ombelico, fu questo che ti fece rimanere un niente. Morta, andata, scomparsa, per sempre.
E mi piacerebbe dire che l'ho superata, che sono forte, che a distanza di cinque mesi sia tutta acqua passata, che ho ricominciato a vivere, ma non è così, e non lo sarà mai. Io sono morto.
Io ho smesso di vivere il giorno in cui l'hai fatto tu. 
Il mio più grande rimpianto resterà sempre l'averti lasciata andare così, senza averti detto tutto.
Il mio più grande rimpianto resterà sempre quell'anello lasciato a marcire nel suo cofanetto sulla mia scrivania.
Il mio più grande rimpianto resterai sempre tu. 

So che mi ami, mi ami tanto, mi ami forte.
Ovunque tu sia, mi stai amando con tutta la tua intera anima, io lo so, perché sto facendo lo stesso.
E non la smetterai mai di amarmi, so anche questo. 
Ma se mi amavi perché mi hai lasciato?
Forse non lo saprò mai, forse è semplicemente un'altra delle mie domande che verranno archiviate.
So solamente che ti amo, ti amo tanto, ti amo forte.

 
Tuo per sempre,

Ashton.

 
ANGOLO AUTRICE
Sono tornata sul mondo di EFP, salve gente!
Dunque, sentivo il bisogno di caricare qualcosa su questo sito, perciò, avendo ritrovato questo file nel  PC, ho pensato di pubblicarlo.
Sì, mi sono ispirata alla canzone dei Kodaline ''All I Want''.
Si tratta di una semplice One Shot vagamente Angst da 970 parole, giuste giuste.
A breve continuerò anche ''Don't be afraid, you're already dead'' e ''Voodoo Doll'', perciò mi vedrete ancora in giro heh.
Nulla, spero che questa One Shot vi piaccia come piace a me, dato che sono stranamente soddisfatta del mio scritto!
Un bacio!
  
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