Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Velocitadifuga_    09/09/2014    0 recensioni
Torno a guardare le carte che ho in mano – asso di spade, tre di denari, dieci di bastoni – e fingo di non accorgermi della pozza di calore che si sta allargando nel mio petto mentre tu ti siedi. La verità è che sto già iniziando a sciogliermi (per te) e getto l’asso di spade e vinco la mano.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Concetto di dose-dipendenza
“Si dice di una manifestazione o effetto derivante dall’assunzione di una sostanza (in genere un farmaco) che si manifesta in misura proporzionale alla dose di sostanza assunta. In altre parole, l’effetto tende ad aumentare con la concentrazione della sostanza nei tessuti e nel sangue.”
 
  1. Entri nella stanza con i tuoi amici, mentre i libri di Biologia Cellulare sono gettati alla rinfusa sui banchi, tra le carte da gioco e gli appunti decorati con fiori fluorescenti. Ti fisso e improvvisamente ho caldo, ma dissimulo, pensando che si tratti di una variazione minima della mia temperatura crioscopica. Torno a guardare le carte che ho in mano – asso di spade, tre di denari, dieci di bastoni – e fingo di non accorgermi della pozza di calore che si sta allargando nel mio petto mentre tu ti siedi. La verità è che sto già iniziando a sciogliermi (per te) e getto l’asso di spade e vinco la mano.
  2. Ho acquisito la consapevolezza dei miei gesti mentre scatto una fotografia di contrabbando al professore. Nelle prime file, reprimiamo a stento una risata, ma i giorni passano e le situazioni si perdono. Il cigolio sinistro della finestra disturba il mio studio, quando finalmente ti alzi e mi parli. Parliamo, stringo la tua mano nei due metri quadri dell’ascensore e in quel momento mi sento completa. Completamente persa. Mi sorridi, ti sorrido e il mondo scivola via, mentre a stento faccio un passo dopo l’altro sul sentiero acciottolato (che dentro ancora sto tremando).
  3. Tutto va a rotoli nel momento in cui decido che non c’è più speranza – il pessimismo cosmico assume sfumature ridicole mentre mi volto deliberatamente per non salutarti. Il senso degli ultimi giorni si perde in otto ore, e lo ritrovo solo al tramonto, quando qualcosa succede, qualcosa si spezza definitivamente. E capisco che ci sono dentro fino al collo, che tu sei reale, che – fanculo le paturnie e i francesismi – qua la mano l’ho vinta sul serio. “Per te ci sono due buone notizie: gli piaci e domani ti porto i bignè alla crema.”
  4. L’attivazione a cascata promossa da qualche fottuto recettore cellulare stabilisce l'insorgenza di un qualche tipo di reazione chimica dentro di me, fino al nucleo. Succede che ho il tuo odore addosso, le tue labbra sulle mie, la testa piena di nulla e i lividi della nostra maniera animale di fare l’amore. Mi trema la voce il mattino dopo, mentre scollego definitivamente le sinapsi e mi chiedo se cinque giorni sono pochi, troppi. Se andrà bene, se andrà male. Se sei reale, se mi sono solo sparata la canna più grossa della mia vita e sei solo un’allucinazione. Poi vieni, mi baci, mi stringi. E gli attimi diventano fotografie, e le fotografie si accumulano, incredibilmente.
  5. Succede che mi innamoro di te la notte a cavallo tra il 28 e il 29. Succede e basta, sul terrazzo di casa tua, con le stelle che ci fissano irriverenti e il cupolone in lontananza. Succede che mi trema la voce e non riesco a smettere di baciarti. Succede che all’improvviso ho chiaro il senso delle tue parole: “passeremo le prossime novantasei ore solo io e te: o ci ammazziamo o, beh, finiremo con l’innamorarci.” E diavolo, non è che l’out-out abbia poi funzionato così tanto: ci siamo caduti dentro, con i vestiti, senza vestiti, con i gelati delle sette e il rumore degli autobus, con la spesa fatta insieme al supermercato più grande di sempre, con i libri abbandonati sul balcone e negli occhi la stessa identica luce, lo stesso identico amore.
  6. Mi accorgo che non posso fare a meno di te quando inizio a sentire freddo se non ci sei. Andiamo ovunque, divento parte della tua vita, delle tue serate; condividiamo birre di contrabbando, letti sfatti e ubriacature perse. Da ubriaca strillo che ti amo, anche se te l’ho già detto. Ma “in vino veritas” e pare che, una tantum, i romani ci abbiano preso. Perdiamo notti intere a fare l’amore ed è con te che condivido il primo caffè del mattino e l’ultimo sbadiglio della notte. Imparo a memoria il tuo corpo e mi perdo nei tuoi occhi non una, ma mille volte. E scopro che sei diventato l’unica dipendenza salutare della mia vita.
  7. Mi rendo conto che ogni giorno alimentiamo le nostre speranze, che continuiamo a prendere caffè e sigarette insieme, che ogni sera torno con il tuo odore addosso. Che qui non sta crollando proprio nulla, che resistiamo e non ci costa farlo. Continui a baciarmi nei pomeriggi inondati di sole, a prendermi la mano tra la folla, a stringerti contro di me qualunque cosa accada. Conosci le sfumature delle mie iridi, io la piega del tuo collo dove la pelle si tende e diventa quasi diafana. Mi accoccolo contro il tuo petto e chiudo gli occhi.
  8. “Ho una buona notizia: mi sono proprio innamorato di te.”
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Velocitadifuga_