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Autore: Maiky Miker    10/09/2014    7 recensioni
Hunter novello sposo incontra Sebastian e la sua vita verrà sconvolta per sempre.
Liberamente ispirato al film "Imagine me & you".
"Hunter aveva sempre avuto tutto quello che si poteva desiderare dalla vita ma ancora non sapeva che il giorno del suo matrimonio sarebbe stato il momento in cui avrebbe trovato l’unica cosa che ancora non aveva: l'amore vero."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian aveva pianto per una notte intera nel silenzio della sua stanza.
Ed erano passati così i giorni.
Lavorava senza passione, senza più quella voglia di svegliarsi al mattino e sorridere alla vita.

“Buongiorno!” disse in tono formale un cliente entrato in negozio.

“Salve. Posso aiutarla?” disse Sebastian.

“Si, ha per caso una pianta per rompere con una persona?”

“Come scusi?”

“Devo lasciare la mia ragazza, non mi piace più e vorrei una pianta che le dica di andarsene dalla mia vita.”

“Beh, per esprimere l’idea di separazione ci sono le ortensie. Significano è finita ma pensa bene di me.”

“D’accordo!”

“Quante ne vuole? Una sola è un po’ triste…”

“Va bene lo stesso. Non mi interessa quello che pensa di me…”

“Sai cosa ti dico? Vai all'inferno! Fuori di qui…si è liberata di uno stronzo, meglio per lei!” Sebastian lo spinse letteralmente fuori dalla porta.

Il nervosismo era arrivato alle stelle ed era traboccato in rabbia e rassegnazione.
Voltò lo sguardo verso il basso e vide un vaso pieno di gigli bianchi.

Oh vaffanculo

E con un calcio rovesciò tutti i fiori sul pavimento mandando in frantumi la ceramica.
Prese le sue cose e chiuse il negozio senza nemmeno sistemare il casino.
Voleva andarsene, voleva smettere di vedere Hunter in ogni angolo e nei visi dei suoi clienti.
Raggiunse a passo svelto la casa di sua madre.

Maman?”

“Sebastian arrivo subito, sono in cucina!”

Sua madre, da qualche giorno, si sentiva meglio ed era riuscita persino a uscire di casa.
Non appena la signora Smythe entrò in soggiorno trovò Sebastian ancora avvolto nel suo cappotto con il viso nascosto nella sciarpa; erano lacrime quelle che vide ai lati dei suoi occhi.

“Piccolo mio, cosa ti è successo?” disse sedendosi accanto a lui e appoggiando una mano sul suo ginocchio “su forza, prendi, soffiati il naso e spiega!”

Sebastian singhiozzò, tirò su con il naso e si asciugò gli occhi con un fazzoletto prima di cominciare a parlare.

“Ho conosciuto un ragazzo…sta con un’altra persona…”

“Lui ti ama?”

“Non lo so…no…” Sebastian si fermò ripensando alla felicità negli occhi di Hunter, alle sue labbra sulle sue, al suo sorriso e al modo in cui lo guardava. Annuì stringendo le labbra. “Si…si mi ama, ma non importa!”

“E’ l’unica cosa che importa tesoro!”

“Sta con un’altra persona e non la lascerebbe mai per me, non può…”

“Sebastian, vieni qui…” lo accolse tra le sue braccia “è il ragazzo con cui sei uscito l’altro giorno?”

Sebastian mosse il capo sulla spalla della madre.

“Oh piccolo mio, ti avevamo messo in guardia…”

“Lo sai che sono testardo.”

“Si, fai sempre di testa tua. Guardami. Si sistemerà tutto, ok?”

“E come? L’ho lasciato andare…”

“L’amore trova sempre la strada di casa. Fidati di questa vecchietta con gli acciacchi.”

“Non dire così, sei stupenda, maman!”

“E tu sei un bugiardo. Su forza usciamo a cena, ti va?”

“Con piacere!”

 
 
“Hunter, ti ricordi che questa domenica siamo a pranzo dai tuoi genitori?”

“Come potrei dimenticarlo…è il mio compleanno!”

Hunter aveva perso interesse per qualsiasi cosa.
Non dormiva più, al lavoro faticava a restare concentrato e con Jennifer era tutto troppo finto, costruito e abitudinario.
Sebastian aveva ragione, lui detestava quella vita ma era un vigliacco perchè non voleva abbandonarla.
Sebastian aveva avuto ragione su tutto e ora l’aveva perso.
Baciare Jennifer era diventato insolito così come starle accanto, toccarla e stringerle la mano; sembravano tutti gesti forzati e privi di sentimento.
Si stava staccando ancora di più e Jennifer se ne era accorta.

“Beh scusami ma siccome sono giorni che hai la testa altrove ho pensato di ricordartelo!”

“Si certo…” disse Hunter scocciato.

“Hunter, cosa cazzo sta succedendo?”

“Come?”

“Dimmi perché sei diventato un estraneo! Cosa è successo? Cosa ho fatto di male?”

“Niente, per carità Jenny. Tu non hai fatto nulla, sei una moglie perfetta e sei la mia migliore amica!”

“Allora parla alla tua amica…chi è?”

“Chi è chi?”

“Sono una donna certe cose le capisco e tu sei un libro aperto per me nonostante ti nascondi dietro quel tuo guscio duro…mi hai tradita?”

“Jenny…” Hunter stava per dire "no, non potrei mai" ma dalla sua bocca uscirono solo “devo parlarti di una cosa…puoi sederti?”

Jennifer si accomodò sul divano mentre Hunter rimase in piedi di fronte a lei, torturandosi le mani e muovendosi avanti e indietro per il soggiorno.

“Sono tutta orecchi!” gli occhi si stavano già riempiendo di lacrime.

“Devo parlarti perché è successa una cosa…” Hunter deglutì e proseguì nel discorso “io…io non l’ho cercata, è capitata anche se adesso è finita, ma hai il diritto di sapere perché ho giurato di essere sempre onesto con te ed è la verità quella che meriti.” Fece una pausa e rivolse lo sguardo lontano dagli occhi bagnati della ragazza.
Hunter alzò gli occhi al cielo respirò e pronunciò quelle parole che erano rimaste incastrate in gola, soffocandolo.

“Sono impazzito Jennifer. Sono impazzito per una persona che non sei tu…mi dispiace così tanto. Ti prego Jennifer credimi, sono davvero dispiaciuto ma…” le rivolse finalmente lo sguardo “ti prego dimmi qualcosa!”

Jennifer tremava, la bocca tirata in una smorfia di dolore e le lacrime che scendevano copiose.
Non si scompose.

“Chi è?”

“Non ha importanza…è finita. Io ho scelto te, resto con te.” Hunter si inginocchiò di fronte alla moglie e prese la mani tra le sue “Non ce la farei mai a lasciarti. Sei la mia confidente e sei una bellissima persona e io mi sento male ad averti ferito. Siamo sempre andati alla grande insieme, bastava prima e basterà anche adesso!” Hunter singhiozzò.

“Devo…lasciami sola, ho bisogno…vattene, non voglio parlarne ora!” Jennifer sembrava uno spettro, i suoi occhi si erano spenti. “credo, credo che andrò da Emma per stasera…non, non riesco nemmeno a guardarti.”

Si alzò come un robot, raggiunse prima la camera da letto, il bagno e con uno zainetto aprì la porta e uscì.
Hunter rimase seduto a terra con il viso appoggiato al divano.
Sentiva di aver fallito.
Jennifer aveva sofferto.
Sebastian aveva sofferto.
E lui soffriva anche di più.

 

Il sole risplendeva ed era una mattina non molto fredda.
Sebastian stava caricando il furgoncino quando una vocina alle sue spalle lo colse di sorpresa.

“Sei tu, non è vero?”

“Emma! Cosa?”

“Jennifer non lo sa, lui non le ha detto chi è, ma io l’ho capito!”

“Cosa ti ha detto Jennifer?”

“Dimmi che mi sto sbagliando, dimmi che il marito della mia migliore amica non ha perso la testa per te!”

Sebastian rimase in silenzio.

“Sei uno stronzo Sebastian. Non ti bastava portarti a letto il mondo intero? Dovevi proprio provarci con lui?”

“Tu non sai niente, hai capito. NIENTE! Ora sparisci!”

“Dimmi solo perché? Perché hai deciso di rovinare la vita a Jennifer? Mi piacevi, ma ora ho capito che razza di persona squallida sei!”

“Se mi permetti, nemmeno se fossi stato etero sarei mai uscito con una come te. Spari giudizi e sentenze sulle persone perché sei superficiale e la tua vita è penosa!”

“Vaffanculo! Hai rovinato la vita di una persona solo per un tuo capriccio!”

“Hunter non è un capriccio! E poi che problema c’è scusa; lui ha scelto di restare con Jennifer!”

“Non pretenderai che lasci tutto per te, vero? Dio, quanto sei egoista e arrogante!”

“Fottiti!”

Emma cercò di aprire bocca, ma fece una smorfia, girò i tacchi e se ne andò lasciando Sebastian con la rabbia in gola.

 
 

Note dell'autrice
Momento delle confessioni.
Hunter racconta tutto cercando di convincersi che è finita con Sebastian.
Jennifer che la prende con diplomazia, vuole rifletterci, poteva andare peggio; potevano volare piatti e abiti fuori dalla finestra!
Emma, che sembrava la più scema, ha capito tutto, ma resta sempre un essere irritante e fastidioso.
Ora che tutti, o quasi, sanno tutto, si riaprono i giochi.
Mancano ancora un paio di capitoli e scopriremo come finirà tra i due! :)
Alla prossima.
Maiky

   
 
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