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Autore: Kuruccha    10/09/2014    2 recensioni
Due persone, un posto tranquillo, una contesa, cose per cui non servono gli occhi, fughe fuori programma.
[Zuko & Toph | School!AU]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Toph, Zuko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Scritta nell'ambito dell'iniziativa Iniziaparole organizzata dalla Piscina dei Prompt con l'indicazione Avatar The Last Airbender, Zuko/Toph, school!AU, marinare la scuola.

 

Ciò che non si vede

 
«Sei di nuovo qui?»
Zuko trattiene il fiato e volta piano la testa verso la porta.
Non è chi si aspettava che fosse. Tira un sospiro di sollievo, e subito distoglie lo sguardo.
«E tu come facevi a saperlo?»
«Sono gli occhi che non mi funzionano, mica le orecchie.»
Toph rimane immobile sulla soglia, il bastone stretto tra le mani. Lui la guarda di sottecchi senza dire una parola.
«Beh, te ne vai o no?» sbotta lei.
«Starò qui per un po’.»
«Non se ne parla. Stai occupando il mio spazio.»
«Non c’è scritto il tuo nome sopra.»
«Ma sentilo, il principino! Ancora non capisco perché non riesci a difenderti dai bulli, con quella lingua lunga che ti ritrovi.»
Zuko si zittisce e china la testa. Il materassino, all’improvviso, è il panorama più consolante del mondo.
«Ti sposti, almeno?»
Lui scuote la testa, e poco gli importa che lei non possa percepire la sua risposta. Per un breve attimo crede che si sia arresa; che presto se ne tornerà da dove è venuta e lo lascerà in pace – in santa pace e totale tranquillità, almeno fino a quando a trovarlo non sarà qualcuno di molto peggio di lei.
Capisce presto di essersi sbagliato. Bastano tre schiocchi secchi – tre colpi di bastone contro il pavimento, e poi il muro, e poi la cavallina – e se la ritrova addosso. Decisamente troppo vicina per i suoi gusti.
Si fa più in là.
«Ultimamente salti le lezioni un po’ troppo spesso, principino.»
«Che vuoi saperne tu?» le risponde. «E poi non mi sembra di essere l’unico chiuso nello stanzino degli attrezzi.»
«Oh, ma io sono finita qui per caso» dice lei. «Sai com’è… quando sei una povera ragazza cieca può capitare. Svolti a destra invece che a sinistra e ops!, all’improvviso ti trovi nel posto sbagliato. E per l’appello della lezione di algebra è già troppo tardi.»
«Potresti uscire e basta.»
Toph scrolla le spalle. «Dirò che mi hai trattenuta tu. Per fare certe cose non servono mica gli occhi, sai.» Il ghigno che le si dipinge in faccia parla da solo. «Potresti quasi risultarmi utile. La bandita cieca e il principe sfregiato. Che coppia!»
Lo sente digrignare i denti; i muscoli sulla sua schiena si tendono sotto la divisa. Quando parla, però, nella sua voce non c’è rabbia; solo amarezza. «Speravo che almeno tu non l’avresti tirata in ballo.»
«Che cosa, la tua cicatrice? Solo perché non la vedo?»
Zuko scatta in piedi. «Stammi bene a sentire. Se pensi che…»
«Bla, bla, bla» lo interrompe lei. «Non mi interessa. Adesso siediti e sta’ zitto, prima che tua sorella ti trovi e ti riempia di botte.»
A questo non può ribattere. Non torna vicino a lei, però; si lascia cadere seduto lì dov’è.
Toph non perde tempo; afferra di nuovo il bastone e lo colpisce piano per due volte.
«Ehi, senti» gli dice. «Saltiamo scuola, domani. Andiamocene da qualche parte.»
«Tu sei pazza» borbotta lui. «E cosa dovrei dire ai miei genitori?»
Nella sua mente balena veloce l’immagine di suo zio; è lui che teme di deludere di più. Allo stesso tempo, però, nei suoi pensieri si fanno strada anche Azula e il rassicurante pensiero di una giornata senza di lei.
«Avanti, sarai pure il figlio del preside per qualcosa» insiste Toph. «Qualcuno ti coprirà.»
Zuko rimane zitto per un attimo di troppo.
«Lo so che ti ho quasi convinto.»
Lui scuote la testa. «E tu cosa t’inventerai, sentiamo?»
«Dimenticati quello che sai su di me» ribatte Toph, ghignando, e poi getta il bastone dall’altra parte dello stanzino. Si alza in piedi, si sfila le scarpe regolamentari e cammina in un lampo verso la porta evitando tutto il ciarpame che ingombra il pavimento.
Si volta verso di lui come se potesse vederlo. Prima di parlare si posa le mani sui fianchi, i piedi nudi ben piantati a terra. Sorride di nuovo.
«Ti presento la bandita cieca.»
 

10.09.2014
Non shippo questi due, ma provare ad immaginarli insieme è stato molto divertente. Il titolo è cambiato tra la pubblicazione sulla community Tuffinpiscina e quella qui su EFP; di solito evito di fare cose del genere, ma questo mi convince molto di più perché funziona meglio sia dal punto di vista di Toph che da quello di Zuko.
Grazie mille per aver letto! :D
Kuruccha

 
   
 
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