Francis osservò Arthur che sonnecchiava sul suo petto.
Gli accarezzò a mano aperta tutta la schiena e sorrise.
Stavano ancora guardando il film che avevano voluto vedere i bambini prima di crollare addormentati al settimo minuto.
La Bella e la Bestia.
Quel film era forse il suo preferito, era uno dei più belli mai creati dalla Disney, checchè ne dicesse il compagno che invece preferiva le storie di mare, in ricordo dei vecchi tempi, come la Sirenetta.
- Mon amour, possiamo andare a letto se vuoi...
L'inglese rispose con un grugnito e, in un momento di sonnolenza estrema, strofinò il viso sull petto del francese.
- Nah, sto bene qui... prendi la coperta?
Francis tese la mano e agguantò la coperta dallo schienale dell'altro divano, stendendola sull'inglese.
- Copriti frog sennò ti ammali!
Francia sorrie e lo strinse a sè e mormorò qualcosa a mezza bocca.
- No, mi basti tu a scaldarmi
- Come?
- Niente, lapin, niente.
Gli occhi verdi di Arthur si piantarono sul suo viso osservandolo storto, poi riportò l'attenzione sullo schermo.
- Ehy frog, non sembra anche a te che Lumièr e Tockins ci somiglino tanto?
Il francese rimase leggermente scioccato poi sorrise apertamente e lo strinse ancora di più.
- Ehy! Stupida rana no-
Le labbra di Francis avevano preso le sue, in sottofondo, la splendida canzone, di una delle più belle scene del film, gli faceva sciogliere il cuore.
È una storia sai
Vera più che mai
Solo amaci e poi
Uno dice noi
Tutto cambia già.
Loro erano mai stati amici? No, sempre rivali, poi, solo dopo che erano nati i bambini, avevano ammesso i loro sentimenti.
È una realtà
Che spaventa un po'
Una poesia
Piena di perché
E di verità.
La realtà era in quel momento.
Con le labbra di Francis premute sulle sue e le sue mani che gli accarezzavano dolcemente i fianchi, stringendolo a sè.
Ti sorprenderà
Come il sole a est
Quando sale su
E spalanca il blu
Dell'immensità.
Francis aprì gli occhi.
Amava vedere il viso di Arthur mentre si baciavano.
Con gli zigomi rossi, gli occhi serrati e le mani.
Quelle mani le amava. Aggrappate ai suoi capelli, glieli tiravano, si aggrappavano alla camicia, alla maglia a qualsiasi cosa potesse dargli un appiglio per non naufragare.
Come diceva la canzone: lui lo sorprendeva sempre.
Stessa melodia
Nuova armonia
Semplice magia
Che ti cambierà
Ti riscalderà.
Francis strinse i fianchi del compagno e saggiò la loro morbidezza con le dita.
Amava il corpo di Arthur, amava tutto di Arthur.
Le mani di Inghilterra si strinsero sulle guance e lo tirarono ancora di più a sè.
- Mhn.. F-Francis..
Amava anche il modo in cui mugolava. Tutto. Arthur era il suo tutto.
Quando sembra che
Non succeda più
Ti riporta via
Come la marea
La felicità.
Era quella la felicità.
Arthur ne era convinto.
Finito il bacio, stretto tra le braccia del compagno, accasciati dolcemente sul divano a condividere una coperta.
La vera felicità era, per l'inglese, vedere il suo Francis, suo e di nessun'altro, ogni mattina, che gli dava il bacio del buongiorno e rideva ai suoi tentativi di sfuggire a quel rito.
Era la voce di Francis nelle orecchIe che lui chiamava gracidare.
Ti riporta via
Come la marea
La felicità
Francis era la sua marea.
Arthur era la sua felicità.